Gli ostelli più eco-friendly d’Europa

di Redazione 3

Cosa ci vuole per trasformare un normale ostello in uno eco-friendly? In linea di principio quelle poche ma stringenti regole dell’ecologia: rispetto per l’ambiente, risparmio energetico e raggiungibilità a piedi o con i mezzi pubblici. In pratica solo tanto buon senso. Una prerogativa che, seppure molti ostelli (ma anche i più classici alberghi) vantano, in realtà non sempre hanno.

Per poterci meglio districare tra le svariate offerte che la nostra cara vecchia Europa ci offre, il sito HostelBookers.com che si occupa di recensire 13 mila ostelli della gioventù in tutto il mondo, ha messo a disposizione del pubblico la sua personale classifica, indicando le 10 strutture più eco-friendly del vecchio Continente. Ce n’è uno anche italiano, a Milano, al settimo posto. Per conoscerli continuate a leggere.

Ai primi tre posti troviamo la Gran Bretagna, un po’ la “culla” della mentalità eco-friendly, con la sua ricerca e le sue invenzioni sempre all’avanguardia. In vetta alla classifica di HostelBookers troviamo dunque l’International Inn di Liverpool, un vero e proprio concentrato di tecnologia verde. Si comincia con le luci a tempo sincronizzate con la tessera magnetica della stanza che vale come chiave; si continua con il riciclaggio alla “massima potenza”, che riguarda tovaglioli e carta igienica provenienti da carta riciclata e cestini per la raccolta differenziata sparsi in tutte le aree comuni. Inoltre il cibo proviene da allevamenti e produzioni locali ed infine, ciliegina sulla torta, ogni stanza ha una guida verde in cui sono spiegati i principi del risparmio energetico.

Sul secondo gradino del podio sale l’High Street Hostel di Edimburgo (Scozia), che può vantare una struttura completamente ad impatto zero. Inoltre la raccolta differenziata è obbligatoria per gli ospiti dell’albergo e, per recuperare la quantità di CO2 prodotta, l’organizzazionie della struttura si occupa di far crescere 75 ettari di bosco. Medaglia di bronzo per lo Sleepzone Connemara (Irlanda), la cui elettricità è fornita dai pannelli solari ed ha quasi ultimato un sistema che converte i rifiuti in energia.

La penisola iberica si attesta al quarto, quinto e sesto posto piazzando l’Aveiro Rossio Hostel (Portogallo) che ricorre a pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua e alle finestre solari per ottimizzare la luce ed il calore del sole; e l’Urbany Hostel ed il Mellow Eco-Hostel, entrambi di Barcellona. Il primo punta molto sul riciclo, la riduzione degli sprechi ed il recupero dei materiali, con una forte riduzione dell’inquinamento acustico; il secondo, oltre al riciclaggio e al recupero, utilizza pannelli solari per il risparmio energetico.

Al settimo posto, come detto, troviamo l’unico ostello ecologico italiano. Si trova a Milano ed è l’Hi Hostel Piero Rotta che utilizza pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua, l’energia geotermica, pannelli radianti ed è in attesa del certificato LEED sulla sostenibilità energetica dell’edificio.

A chiudere la graduatoria ci sono gli ostelli del Nord Europa. All’ottavo posto c’è Jetpak Forest di Berlino (Germania) che utilizza per il riscaldamento un sistema di combustione del legno a bassa emissione di CO2 e riscalda l’acqua con i pannelli solari; nono arriva il Palace Hostel Schlossherberge di Vienna (Austria) che utilizza prodotti eco-solidali nel ristorante e nel bar, ed infine al decimo posto si attesta il City Backpackers Hostel di Stoccolma (Svezia) che obbliga i suoi clienti a fare la raccolta differenziata ed ottiene l’energia per la struttura da fonti rinnovabili.

Fonte: [Ansa]

Commenti (3)

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