Ecco come il riscaldamento globale sta distruggendo le foreste

parco yosemite

Nuove ricerche hanno dimostrato che le temperature più alte innescano direttamente più incendi. Per fortuna dei boschi, esiste l’inverno, con una gran quantità di neve che li copre ed evita gli incendi. Ma il riscaldamento globale, oltre agli incendi d’estate, porterà meno neve, e dunque faciliterà anche gli incendi in inverno.

Le più alte temperature rendono la vegetazione più infiammabile e consentono incendi di grosse dimensioni. Si stima che le temperature più calde diano inizio ad un aumento del 20% sia nel numero degli incendi all’interno della famosa foresta Yosemite, negli Stati Uniti, ma anche per quanto riguarda la loro gravità.

WWF, ogni giorno di ritardo per salvare il clima ha conseguenze drammatiche

cambiamenti climaticiIl WWF lancia l’allarme: ogni giorno di ritardo per salvare il clima può compromettere irrimediabilmente la riuscita degli interventi contro i cambiamenti climatici e l’effetto serra, fino ad un punto di non ritorno. Ne ha parlato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, in occasione dell’ennesimo appello che WWF International ha rivolto ai Grandi che si riuniranno la settimana prossima a Barcellona, ultima tappa prima di Copenaghen:

Chiedersi se dovremmo siglare l’accordo sul clima adesso o in seguito è come discutere se sia il caso di levarsi dalla traiettoria di un camion che arriva a tutta velocità, o aspettare e vedere cosa succederà.

La Cina invade il mondo con la tecnologia verde

tecnologia verde segreta cinese

Girovagando nella rete veniamo a sapere che è in produzione un altro parco eolico cinese da record, con 240 turbine che producono 648 megawatt. Ma questo non avviene in Mongolia, ma in Texas. Questa fattoria eolica da 1,5 miliardi dollari, una joint venture cinese/americana pagata in parte dalle banche cinesi, non sarà costruita con le turbine dei soliti americani, ma con le macchine cinesi della A-Power.

Inutile dire che, la maggior parte dei posti di lavoro verdi del progetto sarà creato in Cina. Da qui si spera di ottenere il 30% (o 450 milioni di dollari) del finanziamento dai fondi di stimolo degli Stati Uniti. Insomma, per farla breve, tecnologia cinese, lavoratori cinesi, guadagno cinese, fondi americani. Non c’è niente di strano?

Thermeleon: la tegola che cambia il colore del vostro tetto quando cambia il tempo

prototipo thermeleon

In un giorno d’estate ardente, un tetto nero diviene terribilmente caldo, mentre un tetto bianco riflette il sole e mantiene un certo grado di raffreddamento in casa. In inverno, il calore generato da una radiazione solare può essere assorbito da un tetto nero, possibilmente anche risparmiando energia.

Questi basilari concetti scolastici sono conosciuti un po’ da tutti. Purtroppo, all’atto pratico, non si può avere entrambe le cose. Oppure no?

Un gruppo di neo-laureati del MIT ha sviluppato delle tegole che cambiano colore in base alla temperatura. Le piastrelle diventano bianche in una giornata calda e nere quando fuori fa freddo. Quando esse sono bianche, spiegano i ricercatori, le tegole riescono a riflettere circa l’80% della luce solare che li colpisce. Quando sono nere, ne riflettono solo il 30%. Lo stato bianco potrebbe permettere di risparmiare fino al 20% degli attuali costi di raffreddamento, secondo altri studi recenti effettuati proprio su questa teoria. Il risparmio effettuato grazie allo stato nero in inverno deve ancora essere quantificato.

Ritiro uno contro uno per rifiuti elettrici ed elettronici

rifiuti elettronici uno contro unoRitiro uno contro uno: una scelta consapevole che aiuterà a mettere fine al disastro ambientale provocato dallo smaltimento illecito di rifiuti elettrici ed elettronici. Gli apparecchi fuoriuso o semplicemente inutilizzati, seguendo questo criterio, dovranno essere riconsegnati al negozio. Da lì si proseguirà poi alla raccolta per un eventuale riciclaggio o comunque allo smaltimento appropriato e sicuro, senza danni per l’ambiente.

In molte regioni del Nord Italia la riconsegna degli apparecchi elettronici è già una realtà da tempo e i primi bilanci parlano di risultati incoraggianti e di una diminuzione della contaminazione del territorio. Chi acquista un elettrodomestico nuovo può consegnare direttamente al distributore quello vecchio. A stabilirlo chiaramente è il Decreto Legislativo 151/05 sui Raee, al momento sospeso in attesa di formulare un’ulteriore Decreto con  semplificazioni amministrative per i soggetti interessanti.

Allergie e asma sono in aumento a causa del riscaldamento globale

allergia

Il livello del mare è in aumento, le calotte polari si stanno sciogliendo, gli uragani sono sempre più forti, e grazie al cambiamento climatico, le persone fanno più starnuti. Il rapido aumento della comparsa di sintomi allergici nel corso degli ultimi decenni può essere dovuto a mutamenti ambientali, come l’incremento dell’anidride carbonica e un ambiente più caldo.

Secondo un nuovo studio effettuato all’Università di Harvard, circa 40 milioni di americani soffrono di raffreddore da fieno, mentre 16 milioni soffrono d’asma. Anche se la genetica gioca un ruolo importante in queste condizioni, una recente ricerca ha constatato che le temperature più elevate e la grande quantità di anidride carbonica stanno peggiorando le allergie di stagione, stimolando le piante a produrre più polline e aumentando la crescita dei funghi.

Michael Jackson e l’eco-messaggio nel suo “This is it!”

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Può sembrare bassa propaganda per il film, ma sembra che addirittura anche Michael Jackson, prima di morire, volesse inviare il suo messaggio di speranza per l’ambiente. Dalle prove per il suo tour di concerti, le quali sono poi servite per il film uscito nelle sale di tutto il mondo 3 giorni fa, si dice che il Re del Pop stava pensando di inserire anche due canzoni dal tema ecologico.

Come tutti sanno, dalle prove del concerto e dai dietro le quinte sono state prese più di 100 ore di filmati per una produzione massiccia, che doveva segnare ritorno di Jackson sul palco dopo 10 anni di pausa. Nel film si può ammirare anche uno scorcio di Jackson il perfezionista, l’uomo, ma anche una persona estremamente preoccupata per la salute del Pianeta.

Uno scenario da esplosione nucleare senza la bomba atomica: Los Alamos

canyon los alamos

Più di 60 anni dopo le bombe nucleari sganciate su Hiroshima e Nagasaki, i rifiuti letali che sprizzano dai siti interrati in montagna cominciano a muoversi verso falde acquifere, sorgenti e ruscelli che forniscono l’acqua a 250.000 abitanti, non in Giappone, ma nel nord del New Mexico.

Isolato su un altopiano, il Los Alamos National Laboratory sembrava un posto ideale per archiviare i detriti letali una fabbrica di bombe. Ma le montagne fortemente fratturata non hanno contenuto i rifiuti, alcuni dei quali sono scesi per centinaia di metri fino al bordo del Rio Grande, una delle più importanti fonti d’acqua nel sud-ovest.

Finora, il livello di contaminazione nel Rio Grande non sono stati sufficienti a sollevare le preoccupazioni per la salute della popolazione. Ma il controllo del deflusso nel canyon che ha alimentano il fiume ha trovato concentrazioni pericolose di composti organici come il perclorato, un ingrediente del razzo propulsore, e vari sottoprodotti radioattivi della fissione nucleare.

L’Esa spedisce satellite nello spazio per predire i cambiamenti climatici

satellite smos

Se fino ad oggi tutte le conseguenze dei cambiamenti climatici sono state predette e valutate da studi scientifici e calcoli matematici, da oggi avremo uno strumento in più per calcolare quali effetti si stanno verificando sul nostro Pianeta a seguito del riscaldamento globale.

Questa possibilità la si deve all’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, che nella giornata di ieri ha spedito nello spazio un satellite, denominato Smos (Soil Moisture and Ocean Salinity) il quale, come dice il suo stesso nome, misurerà l’umidità del suolo e la salinità dell’acqua, due delle variabili più a rischio per il riscaldamento globale.

L’inascoltata voce dei bambini per un appello ai grandi del vertice di Copenaghen

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La campagna “Considerateci” dell’UNEP è una di quelle iniziative che vengono dal basso, e che hanno il potere di ispirare ma anche deprimere allo stesso tempo. Ispirare perché l’idea di dare voce ai giovani in anticipo rispetto al vertice sul clima di Copenaghen è molto importante, perché si tratta delle generazioni del futuro. Deprimere perché nonostante si sia data voce diverse volte ai giovani, si rimane solo ad ascoltarli, ma poi non si tengono in considerazione le loro idee, pensieri e volontà. Al momento di agire, loro spariscono.

In Australia hanno lanciato il Youth Decide Climate Campaign in previsione del Vertice sulla Terra degli studenti delle High School. L’idea che, se solo potessimo ascoltare i nostri figli poi tutto andrà bene non è affatto nuova. E ha un senso. Dopotutto, saranno i nostri figli, e i figli dei nostri figli, che dovranno affrontare le reali conseguenze del cambiamento climatico che abbiamo causato.

Sir Gordon Conway: “I cambiamenti climatici devasteranno l’Africa”

siccità in africa

Uno degli scienziati più influenti del mondo, professor Sir Gordon Conway, professore di sviluppo internazionale presso l’Imperial College di Londra, ha avvertito che il cambiamento climatico potrebbe devastare l’Africa, prevedendo un aumento catastrofico della carenza di cibo. Il professore ha affermato in un nuovo documento che il Continente si sta già riscaldando più velocemente rispetto alla media globale e che la popolazione residente può aspettarsi una più intensa siccità, inondazioni e mareggiate.

Ci sarà meno acqua potabile, le malattie come la malaria si diffonderanno maggiormente e i più poveri saranno colpiti più duramente, mentre i terreni agricoli saranno danneggiati entro il prossimo secolo. Spiega Conway che:

C’è già la prova che l’Africa si sta riscaldando più velocemente rispetto alla media mondiale, con temperature più calde e meno giorni di freddo estremo. L’Africa è probabile che diventi 4°C più calda nei prossimi 100 anni, e [sarà] molto secca.

Conway prevede che la fame nel continente potrebbe aumentare drammaticamente nel breve termine, come la siccità e l’aumento della desertificazione, e il cambiamento climatico che colpisce gli approvvigionamenti di acqua.

Il calcolo dell’inquinamento ora si potrà fare sulle foglie

strada trafficata

Minuscole particelle di inquinamento che sono nocive per la salute umana vengono trattenute dalle foglie degli alberi e rilasciano una traccia magnetismo. A spiegarlo è un nuovo studio che ha dimostrato come l’inquinamento si trova più attaccato alle foglie degli alberi vicini alle strade rispetto a quelli in aree meno trafficate.

L’inquinamento che le foglie cattura potrebbe servire come un modo semplice ed economico per monitorare i livelli di inquinanti, spiegano i ricercatori. Alcuni scienziati europei sono stati i primi a notare che un tipo di inquinamento da particolato aderisce alle foglie nelle zone industriali. Il particolato è creato dalla combustione di carburante e può includere molti composti diversi. Quelli rilevati da questi scienziati sono sostanze inquinanti metalliche, come gli ossidi di ferro dello scarico di motori diesel, che hanno lasciato una traccia magnetica sulle foglie (anche se le foglie stesse non diventano magneti).

I repubblicani ostacolano i negoziati sul clima in nome dell’oro nero

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La commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato americano sta per iniziare la discussione sul disegno di legge sul clima ma, proprio come accade anche in Italia, anche lì ci sono politici ottusi che, per favorire le solite lobby inquinanti, remano contro. Alcuni repubblicani della commissione, guidata da importanti negazionisti come il Sen. James Inhofe dell’Oklahoma, minacciano di boicottare l’udienza, facendo bloccare i progressi già difficili che sono avvenuti grazie alla senatrice Barbara Boxer della California.

Inhofe sostiene che una corretta analisi economica del disegno di legge non sia ancora stata fatta, ma la Boxer ha tentato di respingere tale obiezione, visto che l’EPA, l’agenzia per l’ambiente americana, ha avuto cinque settimane per analizzare l’impatto economico. Il risultato è stato un rapporto che ha dimostrato che il disegno di legge avrebbe ripercussioni marginali sui bilanci delle famiglie. Ma attenzione a non pensare che si tratti solo di un problema americano, perché esso colpisce anche noi da vicino.

Ecco perché il mondo ha bisogno di una governance internazionale sull’ambiente

Nicolas-Sarkozy-Angela Merkel

La crisi ambientale globale, dalla scomparsa della biodiversità al degrado delle foreste, dal collasso dei sistemi marini al cambiamento climatico, non potranno essere risolti senza una riflessione dura su una governance internazionale. La risposta del mondo a queste sfide è diventata un’incredibile varietà di istituzioni, accordi e trattati che hanno urgente bisogno di riforme.

Che l’urgenza sia nota lo sottolineano in tanti, dal Cancelliere tedesco Merkel al Presidente francese Sarkozy. In una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite hanno sottolineato che bisogna rivedere la governance ambientale ed usare i colloqui sul clima di Copenaghen di dicembre per progredire verso la creazione di un’organizzazione mondiale dell’ambiente. Altri leader mondiali ha adottato un tono simile, durante il G20 di Pittsburgh.