Quirra, poligono sotto sequestro preventivo: uranio impoverito in agnello a due teste

di Redazione 3

Il poligono del Salto di Quirra, in Sardegna, nei giorni scorsi è stato messo sotto sequestro preventivo dal Gip di Lanusei, Paola Murru:

Sussiste il fumus del delitto di disastro ambientale, quantomeno colposo, posto in essere con plurime condotte, da militari che hanno accettato il rischio di contaminare in modo grave l’ambiente.

Le attività agropastorali sono state vietate. L’area di Perdasdefogu risulta altamente inquinata ed occorre tutelare gli allevamenti, i pastori, gli abitanti, la sicurezza della catena alimentare. Il poligono è il più grande d’Europa, con i suoi 12mila ettari estesi fra le province di Cagliari e Ogliastra.

Da anni si sospetta la presenza di uranio impoverito, arsenico, tungsteno, rifiuti radioattivi e/o materiali contaminati in associazione ad un alto numero di patologie correlate, leucemia e linfomi soprattutto, tra la popolazione che vive nel territorio limitrofo a quello delle esercitazioni militari interforze, oltre che ad un alto tasso di malformazioni tra gli ovini dell’area.

Ne avevamo parlato tempo fa con Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’Intervento Giuridico e di Amici della Terra, della sindrome di Quirra, nanopatologia attestata dalla dottoressa Antonietta Morena Gatti, direttrice del Laboratorio dei biomateriali dell’Università di Modena. Pochi giorni fa è giunta dunque la svolta. Il poligono è sotto sequestro. E ora?
Per Vincenzo Tiana, presidente di Legambiente Sardegna, bisogna fare chiarezza sull’origine dell’aumento dei casi di tumore e malformazioni:

E’ necessario e imprescindibile portare avanti il piano di monitoraggio ambientale e epidemiologico atto a chiarire le cause dei decessi e delle malattie che colpiscono persone e animali e bloccare le esercitazioni militari.

L’associazione ambientalista, in una nota, sottolinea la necessità di una moratoria alle esercitazioni militari fin quando il Ministero della Difesa non avrà dimostrato che sono assolutamente compatibili con la tutela dell’ambiente e la sicurezza sanitaria del territorio circostante.

Ci auguriamo un rapido intervento da parte dei Ministeri dell’Ambiente e della Salute per mettere in sicurezza i territori e l’ambiente marino, la bonifica sia a terra che a mare dei residuati delle esercitazioni compiute finora, la valutazione rigorosa, con le procedure della VIA, della VAS e della compatibilità paesaggistica, del danno ambientale e sanitario, che preveda anche misure di compensazione ambientale, la messa in sicurezza del territorio, la richiesta alla Regione della formazione di un comitato con gli enti locali per intraprendere un’indagine multidisciplinare che studi un programma di sviluppo territoriale.

A motivare il sequestro disposto dal Gip lo spettro di napalm, uranio impoverito, cadmio, tungsteno, rifiuti militari interrati sistematicamente, bombe e munizioni distrutte che hanno causato lo spargimento di nanoparticelle pericolose per la salute se inalate. L’uranio impoverito, nello specifico, è stato rilevato nelle ossa di un agnello a due teste. Lo certifica Massimo Zucchetti, ordinario di fisica al Politecnico di Torino.

Ricerche correlate:

Quirra

Malattie uranio

Nanopatologie e inquinamento

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