Sterminio migratori a Cipro, appello BirdLife contro massacro

di Redazione Commenta

uccelliLa denuncia dello sterminio di milioni di uccelli migratori arriva dall’associazione BirdLife di Cipro. L’isola non è nuova a situazioni del genere e quest’anno neppure le raccomandazioni dell’Unione europea sono state seguite dai cacciatori: nel 2011 solo nella parte meridionale di Cipro sono stati catturati e uccisi illegalmente 2,8 milioni di uccelli migratori, la maggior parte dei quali appartenenti a specie rare e protette.

Cacciatori e bracconieri, per un giro d’affari di milioni di euro. Questa la causa del massacro di capinere, beccamoschini, upupe e fringuelli, catturati per farne prelibatezze culinarie nei ristoranti di Cipro al costo di 80 euro per porzione di 12 esemplari. L’inverno i cacciatori uccidono tordi e pettirossi, ma il vero danno è quello dei bracconieri che massacra milioni di migratori che attraversano l’isola tra marzo e aprile, e poi tra agosto e dicembre, durante le grandi migrazioni verso i luoghi più caldi dell’Africa. La cattura dei migratori, come ricordano gli attivisti è vietata dalla legge, ma ben tollerata dalle autorità locali. Per questo il loro appello si rivolge all’Europa.

Lo scorso anno una Conferenza europea sul bracconaggio a cui hanno preso parte più di 100 esperti da tutta Europa non ha dissuaso cacciatori e bracconieri anzi, si stima che la cattura e la morte lenta per fame e per sete dei volatili intrappolati, sia aumentata del 300% dal 2011 ad oggi. Il Comitato contro lo sterminio del volatili tedesco e il Gruppo Amici della Terra cipriota stanno tentando un’azione congiunta per arginare il problema, con la collaborazione della Polizia di Cipro. Eppure, denuncia BirdLife Cyprus, nella zona est di Larnaca, comprese la zona militare britannica di Dekelia e la zona di Famagista, i controlli sono “nettamente inferiori”. Questo, continua il comunicato diramato dalle associazioni ambientaliste di difesa e salvaguardia degli uccelli

è deludente, in quanto una più stretta cooperazione avrebbe portato al sequestro di un maggior numero di trappole e a più processi contro i bracconieri, oltre che a scoraggiare le aggressioni fisiche ai danni degli ambientalisti impegnati nella ricerca delle trappole e delle reti su tutta l’isola.

[Fonte: Ansa]

[Photo Credit | Thinkstock]

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