Biocarburanti vs. bioelettricità, quale dei due è più efficiente?

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L’impronta sull’acqua della bioenergia, cioè la quantità di acqua necessaria per coltivare le colture per la biomassa, è di gran lunga maggiore rispetto alle altre forme di energia. La generazione di bioelettricità è molto più efficiente, in termini di consumo di acqua, rispetto alla produzione di biocarburanti. Stabilendo l’utilizzo dell’acqua su tredici colture, i ricercatori dell’Università di Twente, Olanda, sono stati in grado di scegliere quale coltura fosse migliore in una determinata regione e quale no. Il loro lavoro è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Nel loro articolo, i ricercatori mostrano l’utilizzo dell’acqua in tredici colture, considerando il volume d’acqua (piovana e di irrigazione) richiesto per la produzione di energia. Per quanto riguarda le varie applicazioni della biomassa, i ricercatori hanno tenuto presente l’impatto che la coltivazione delle colture ha sul consumo di acqua. Lo hanno poi collegato alla posizione e al clima per vedere se è possibile selezionare la regione di produzione ottimale per ogni raccolto. Questo serve per impedire la coltivazione di biomassa dove potrebbe compromettere la produzione alimentare nelle regioni dove l’acqua è già scarsa.

Valle del Sacco: da disastro ambientale a distretto agroenergetico

La Valle del Sacco è un territorio situato nel Lazio meridionale, tra la provincia di Roma e quella di Frosinone, ed attraversato dal fiume Sacco. Valle fertile e ricca di risorse, dal 2005 si è trasformata in un inferno. Il fiume Sacco, inquinato per anni da sostanze chimiche ed industriali derivanti soprattutto dalle discariche di rifiuti tossici di Colleferro, ha, infatti, contaminato l’intera valle. Nel maggio del 2005 sono state rinvenute sulle sponde del fiume, nel fieno, nel mais e nel latte dei bovini quantità elevate di una sostanza tossica per l’uomo e vietata in Italia dal 2001. Si tratta del beta-esaclorocicloesano, una sostanza oleosa derivante dal pericoloso pesticida lindano. Da allora il governo ha bloccato l’attività di numerose aziende del luogo, l’uso dei foraggi, la produzione di latte e carne ed è ha dichiarato lo stato d’emergenza per i comuni di Colleferro; Gavignano; Segni; Paliano; Anagni; Sgurgola; Morolo; Supino, Ferentino.
Nonostante la difficilissima situazione in cui verte la Valle del Sacco si sta, da diversi anni, lavorando al suo recupero.

Il futuro dei biocarburanti sono i microbi

I microbi potrebbero essere la risposta alla crisi energetica globale. Attraverso la fermentazione della biomassa per la produzione di biocarburanti, questi offrono una possibile soluzione rispettosa del clima per la prevista carenza di approvvigionamento di combustibili fossili. Una revisione del professor Arnold Demain della Drew University del New Jersey, su come i microbi potrebbero essere utilizzati per “guarire” dalla crisi energetica è stata appena pubblicata online sullo Springer’s Journal, rivista scientifica che si occupa di Microbiologia e Biotecnologie Industriali.

Secondo il professor Demain, l’economia basata sul petrolio degli Stati Uniti si sta avvicinando alla fine del suo ciclo di vita. Le riserve di petrolio a livello mondiale e le nuove (piccole) scoperte di petrolio nuovo non saranno sufficienti a soddisfare la domanda annua di tutto il mondo, specialmente ora che molti grandi potenze ne stanno richiedendo sempre di più. È pertanto essenziale, per anticipare ed evitare le carenze di approvvigionamento in futuro, fornire l’accesso alle nuove bioenergie alternative per il mercato.

Carburante biodiesel dai residui del caffè, un nuovo oro nero?

Che lo si prepari con la classica caffettiera napoletana piuttosto che con le meno tradizionali moke di nuova generazione, o le caffetterie espresso e a filtro, il caffè resta per molti italiani, e un po’ in tutto il mondo, un piacere irrunciabile.
Ma pensiamo per un momento alla parte che rimane inutilizzata della bevanda, quei resti del caffè che restano depositati nel filtro. Ogni giorno nelle pattumerie delle famiglie o dei bar vanno a finire complessivamente tonnellate di residui provenienti dal caffè. Capita che una parte possa trovare un impiego come fertilizzante in agricoltura. Ma la maggior parte rimane inutilizzata.

Ebbene, un gruppo di ricercatori del Nevada ha studiato il modo di sfruttare questo genere di rifiuti per la produzione di biodiesel, come nuova fonte economica, abbondante ed ecologica per generare carburante che possa alimentare automobili e camion di nuova generazione.

La classifica dei biocarburanti, non tutti fanno bene

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Non abbiamo fatto in tempo ad introdurre la prima generazione di biocarburanti in Italia, che già ne è uscita una seconda. Dalla Germania, dove i carburanti come l’olio di colza sono utilizzabili già da qualche anno, è stato stilato un elenco che li divide in quelli di prima e seconda generazione, a seconda delle colture che ne fanno parte. E a noi italiani, a cui piacciono tanto le classifiche, è venuto in mente di farne una, che metta in ordine i biocarburanti effettivamente eco e quelli che non lo sono, ma che anzi, delle volte rischiano di essere dannosi.

Il criterio che ha portato a questa scelta, fatta dall’Università di Bologna, riguarda l’impatto ambientale che determinate colture hanno sul terreno, sulla catena alimentare, e sull’economia di chi le coltiva.

Curitiba: la citta’ ecologica del Brasile

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Iniziamo il nostro viaggio, attraverso le citta’ piu’ innovative ed ecologiche del mondo, con Curitiba, capitale dello stato brasiliano di Paranà, a sud di Rio de Janeiro. La città conta circa 2 milioni di residenti di varia etnia, italiani, tedeschi, polacchi sono solo alcune delle nazionalita’ presenti. Oggi Curitiba è meta delle Delegazioni internazionali che si recano qui per studiare le caratteristiche del sistema amministrativo, dell’urbanistica e dello sviluppo tecnologico di questa incredibile ed innovativa citta’. La cosa che colpisce è la presenza delle piazze antiche, dei palazzi coloniali, che aprono la strada ad un cuore pulsante fatto di parchi verdi, di una rete di trasporti super-moderna e di un’urbanistica ecocompatibile.

Uno dei gioielli della citta’ di Curitiba è l’edificio universitario, Universidad Livre do Mejo ambiente, interamente costruito con tronchi di eucalipto, recuperati da pali in disuso, in cui si tengono corsi per studenti, i quali possono presentare progetti sull’architettura ecocompatibile.