G8 agricoltura, un buon passo in avanti verso l’agricoltura sostenibile

Ormai in Italia nessuno più si illude che possa cambiare qualcosa dal punto di vista ambientale, però questo genere di incontri, che comportano impegni a livello internazionale in cui i vari ministri ci mettono la faccia, danno almeno un minimo di speranza.

Il nostro Ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, uno dei pochi personaggi positivi dell’attuale Governo, ha condotto molto bene il g8 di Treviso, concludendo, almeno questo, con un documento che significa un impegno concreto da parte delle 8 potenze mondiali per migliorare la situazione del mondo dal punto di vista della produzione e fornitura di cibo, ma anche dal punto di vista ecologico. La frase che meglio riassume questa nuova “speranza” si legge sul documento finale:

rimuovere gli ostacoli all’utilizzo sostenibile dei fattori della produzione agricoli.

Che sia un momento di svolta? Ce lo auguriamo tutti.

“Rinnovabili 2009” Legambiente ottimista sul futuro energetico dell’Italia

Sole, acqua, vento, terra e biomasse. 5 semplici parole che vogliono dire energia pulita, ambiente più vivibile, meno spese e più salute per i cittadini, ed in molti casi anche posti di lavoro, che in questo periodo hanno il loro peso. Tutte parole che piacciono a tutti i cittadini del mondo, compresi quelli italiani, tranne che alla nostra classe dirigente, troppo occupata a far tornare l’Italia indietro di 30 anni con il nucleare piuttosto che pensare all’energia del futuro.

Oggi Legambiente presenta il rapporto “Rinnovabili 2009”, il quale dimostra la situazione dell’energia pulita in Italia. Una situazione migliore del previsto, anche se ancora non sufficiente se confrontata con quella di altri Paesi. La prima buona notizia è che, ad oggi, i comuni italiani che hanno installato almeno un impianto ad energia rinnovabile sono saliti a 5.991, un ottimo numero considerando che fino allo scorso anno essi erano poco più di tremila.

Valle del Sacco: da disastro ambientale a distretto agroenergetico

La Valle del Sacco è un territorio situato nel Lazio meridionale, tra la provincia di Roma e quella di Frosinone, ed attraversato dal fiume Sacco. Valle fertile e ricca di risorse, dal 2005 si è trasformata in un inferno. Il fiume Sacco, inquinato per anni da sostanze chimiche ed industriali derivanti soprattutto dalle discariche di rifiuti tossici di Colleferro, ha, infatti, contaminato l’intera valle. Nel maggio del 2005 sono state rinvenute sulle sponde del fiume, nel fieno, nel mais e nel latte dei bovini quantità elevate di una sostanza tossica per l’uomo e vietata in Italia dal 2001. Si tratta del beta-esaclorocicloesano, una sostanza oleosa derivante dal pericoloso pesticida lindano. Da allora il governo ha bloccato l’attività di numerose aziende del luogo, l’uso dei foraggi, la produzione di latte e carne ed è ha dichiarato lo stato d’emergenza per i comuni di Colleferro; Gavignano; Segni; Paliano; Anagni; Sgurgola; Morolo; Supino, Ferentino.
Nonostante la difficilissima situazione in cui verte la Valle del Sacco si sta, da diversi anni, lavorando al suo recupero.

Proliferano i Transition Village, posti in cui si vive senza petrolio

Il petrolio, si dice, sta per finire. Non sappiamo se è vero o no, ma il suo costo, dal punto di vista economico ma anche ambientale, è sempre più elevato. Quindi perchè non farne a meno? Fino a poco tempo fa questo discorso poteva sembrare fantascienza, ma oggi in tutto il mondo abbiamo esempi tangibili di questa vita anti-petrolio.

A lanciare l’idea è stato lo scrittore inglese Rob Hopkins, che con il suo libro “The Transition Handbook” (il manuale della transizione) espone in maniera teorica come fare a vivere in maniera naturale, sfruttando le altre centinaia di risorse che Madre Natura ci mette a disposizione. Per fortuna questo libro non è rimasto sugli scaffali delle librerie, ma sta pian piano diventando realtà in tutto il mondo. Secondo il Times sono 700 i villaggi che stanno mettendo in pratica gli insegnamenti di Hopkins, ma andiamo a vedere in cosa consistono.

Dal Giappone arrivano i giocattoli ecologici

Continuano ad arrivare nuove invenzioni dal Giappone. Stavolta il pensiero è rivolto alle future generazioni, e cioè a sensibilizzare gli uomini del domani sul problema ambientale, facendoli giocare con giocattoli ecologici.

E’ più o meno questa l’intenzione di MIC/CP Tom’s, industria di giocattoli orientale, che ha creato gli Earth Block, dai mattoncini simili ai Lego, con l’unica differenza che anzichè essere di plastica, sono creati con le biomasse.

Gli 8 principi della bioarchitettura

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Finora abbiamo trattato di convegni, mostre e fiere della bioarchitettura. Abbiamo illustrato come anche la Chiesa ci tenga alle costruzioni ecologiche, e alle grandi opere di architetti famosi in tutto il mondo che si dedicano alle abitazioni “verdi”. Oggi scopriamo che non ci vuole una laurea in ingegneria per rendere la propria casa ecologica, e che ognuno può costruirsi da solo la propria bioarchitettura.

Ecco a voi i principi per una bioedilizia fai-da-te.
Primo principio: salvare l’ecosistema. Costruendo una casa che si basa sul risparmio energetico, con acqua calda tutto l’anno senza caldaie né termosifoni, grazie ad un involucro altamente coibentato, vetri a sud e un sistema di ventilazione controllato che permetta una minore dispersione di calore e un azzeramento dell’utilizzo di caldaie, termosifoni e impianti di aria condizionata. Il costo iniziale può essere fino a un quarto in più di quello delle normali case, ma questo poi verrà ammortizzato col tempo, grazie al risparmio appunto sul riscaldamento (che ogni anno diventa sempre più caro).

Sundiesel: il nuovo diesel made in Sassonia proviene dal legno

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Verrà inaugurato in questi giorni il primo impianto di raffinazione capace di produrre combustibile liquido dal legno e da altre biomasse non alimentari.
Accade a Freiberg, in Sassonia, nella Germania orientale. Lo stabilimento fa parte della Choren Industries e attiverà una produzione di ben 13500 tonnellate di diesel all’anno.

I biocarburanti tradizionali sono appena nati, e già siamo ad una svolta? Proprio così, viste le critiche ricevute dai combustibili prodotti da biomasse agricole, si cercano già nuove risorse.
Semi oleiferi, soia e ravizzone cedono il posto al legno e alla paglia, per produrre un diesel di nuova generazione, chiamato Sundiesel..

Solar Impulse: il giro del mondo con un aereo solare, la sfida di Bertrand Piccard

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Traffico nei cieli, gli aerei sono veloci, sicuri, comodi, ma inquinano.
Finito di straziare la troposfera con gas di scarico di automobili ed esalazioni tossiche dei rifiuti, passiamo ora ad intossicare i piani alti della Terra. Sembra quasi una gara a come avvelenare prima il nostro Pianeta.
Certo non mancano le spinte innovative verso l’uso di biocarburante anche per gli aerei, utilizzando le biomasse. Ma siamo ancora lontani da una sperimentazione talmente intensa e con molti investimenti da trovare una soluzione.

Se guardiamo indietro alla storia della scienza e della tecnologia, capiamo che nulla è impossibile per la mente umana, che riesce a creare cose straordinarie.
Sulle energie pulite poi la strada è già spianata, e mi viene da chiedermi come mai non si acceleri la corsa verso le bioenergie. E invece si va avanti a piccoli passi, forse a causa dei troppi interessi economici che gravitano intorno ai combustibili fossili, al nucleare, e alle industrie ad alta resa di guadagni, e poca attenzione per l’impatto ambientale.

Ma consoliamoci con questi piccoli passi. Ieri, 9 aprile, è stato presentato a Bruxelles, davanti all’Europarlamento, il giro del mondo con un aereo solare.

La svolta ecologica del Molise, tra rivalutazione dei borghi e rinnovabile

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Il Molise rientra già tra le regioni italiane più “vivibili”, avendo un tasso di criminalità molto basso, ma potrebbe acquistare ulteriori punti ora che sta per compiere una svolta in senso ecologico.
La politica energetica molisana punta già da qualche tempo sul rinnovabile, producendo una percentuale di energia da fonti rinnovabili sempre in incremento e allo stato attuale risulta già in linea con quella nazionale.

Ma questa regione vuole fare di più e lancia un progetto, mettendo a disposizione risorse e fondi per il mercato del rinnovabile, finalizzati ad attrarre investimenti produttivi nel territorio.
Il lancio del Molise nel settore delle energie alternative sarà reso ufficiale e discusso nel corso del convegno Opportunità Molise, che si svolgerà il prossimo 21 aprile in Piazza Sallustio 27, a Roma, a partire dalle ore 16,30.

Energia Eolica: la situazione italiana

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Dopo aver parlato dettagliatamente dell’energia eolica e dei suoi vantaggi, andiamo ad analizzare la situazione in cui versa oggi la sua produzione in Italia.

Nel 1971, anno in cui gli impianti eolici moderni (che attenzione, sono diversi dai vecchi mulini a vento) hanno iniziato a prendere piede nel nostro paese, la produzione di energia alternativa era di 10,2 tonnellate equivalenti al petrolio (unità di misura che calcola la quantità di energia comparabile a quella derivata dal petrolio). Quella produzione non era dovuta completamente all’eolico, ma esso era comunque la maggior parte delle energie rinnovabili esistenti, dato che sia le biomasse che l’energia fotovoltaica erano ancora allo stato embrionale.

Biopower generation: l’integrazione delle biomasse nel mercato energetico internazionale

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Come integrare le biomasse al sistema di generazione di energia attuale? Questo il principale nodo da sciogliere per leader ed esperti delle bioenergie, che si riuniranno nella conferenzaBioPower Generation-Delivering efficient, cost effective power generation from biomass” che si svolgerà a Bruxelles il 9 e il 10 aprile.

L’incontro è volto ad individuare le strategie su larga scala per la diffusione delle energie da biomassa. Prenderanno parte alla conferenza esponenti del mondo politico ed esperti del rinnovabile, a testimonianza del connubio che deve necessariamente persistere fra istituzioni e iniziative verdi. Per l’Italia parteciperà Sauro Pasini, responsabile dello sviluppo tecnologico di Enel. I principali obiettivi di questo meeting, come si legge nel programma dell’evento, saranno:

  • scoprire e far scoprire le potenzialità delle biomasse, grazie all’intervento di più di 20 esperti nel campo dell’ecoenergia
  • individuare i principali ostacoli alla crescita del mercato delle biomasse
  • pianificare le soluzioni per sviluppare al meglio l’approvigionammento e la produzione di energia da biomasse
  • presentare e discutere dei più recenti sviluppi tecnologici relativi agli impianti di gassificazione della biomassa.

Scopriamone di più sul bioetanolo

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Il bioetanolo è un etanolo prodotto tramite un processo di fermentazione delle biomasse. Per chiarire meglio questa definizione, è opportuno specificare che il termine etanolo indica l’alcool, mentre per biomasse si intendono i prodotti agricoli che contengono molti glucidi (zuccheri), quali ad esempio i cereali, gli amidacei, le piante da zucchero e le vinacce.

Si può ricavare dalla canna da zucchero (il Brasile detiene il primato con 6 mila litri per ettaro coltivato); dal tronco delle piante (solitamente l’abete rosso) estraendo il glucosio e ottenendo poi per via fermentativa l’etanolo; dalla cellulosa trasformandola, grazie all’azione di funghi e batteri, in glucosio, e fermentando poi gli zuccheri con microbi e lieviti.

Biomasse: una valida fonte di energia pulita

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Una grossa fonte di energia naturale che contemporaneamente ci permette anche di eliminare gli scarti delle nostre attività agroforestali, deriva dalle biomasse.

Le fonti di energia da biomassa sono praticamente costituite dalle sostanze di origine animale e vegetale, non di natura fossile da cui deriva invece il petrolio, che possono essere usate come combustibile per produrre energia.