Sundiesel: il nuovo diesel made in Sassonia proviene dal legno

di Redazione 8

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Verrà inaugurato in questi giorni il primo impianto di raffinazione capace di produrre combustibile liquido dal legno e da altre biomasse non alimentari.
Accade a Freiberg, in Sassonia, nella Germania orientale. Lo stabilimento fa parte della Choren Industries e attiverà una produzione di ben 13500 tonnellate di diesel all’anno.

I biocarburanti tradizionali sono appena nati, e già siamo ad una svolta? Proprio così, viste le critiche ricevute dai combustibili prodotti da biomasse agricole, si cercano già nuove risorse.
Semi oleiferi, soia e ravizzone cedono il posto al legno e alla paglia, per produrre un diesel di nuova generazione, chiamato Sundiesel..


L’impianto della Choren Industries utilizza infatti queste biomasse non alimentari per generare combustibile liquido, grazie al processo denominato Btl, “Biomass to liquid“, che permette tramite la sintesi Fischer-Tropsch, di ricavare fino a tre volte più combustibile, rispetto alle tradizionali metodologie per produrre biocarburanti.

L’impianto di Freiberg sarà presto seguito da altri, con capacità di produzione superiori, tali da poter arrivare a 200 mila tonnellate di Sundiesel all’anno.
All’inaugurazione di Freiberg parteciperanno la cancelliera tedesca Angela Merkel, e i vertici di Shell, Mercedes e Volkswagen, a dimostrazione dell’importanza dell’evento.
[via]

Commenti (8)

  1. Addio Foreste? :O

    …Non Si Capisce Come Funzionerebbe Tutto L’Ambaradam!

    …Metto Dentro Un Tronco Di Abete Ed Escono 20 Barili Di Diesel?

  2. ma no, funziona con la paglia e con il legno ( legno, inteso anche come legno putrefatto, sterpi). usa biomasse non alimentari, non solo il legno. Mi documento su come funziona di preciso e ti rispondo domani 🙂

  3. allora, caro enone, li procedimento che si usa per il sundiesel, come ho trovato sul sito della choren industries, usa la sintesi Fischer Tropsch, ti rimando a wikipedia che lo spiega benissimo e dettagliatamente http://it.wikipedia.org/wiki/Processo_Fischer-Tropsch
    Per quanto riguarda l’uso del legno, in realtà è solo uno dei tanti componenti usati, il processo impiega paglia, piante in decomposizione e soprattutto RIFIUTI AGRICOLI; ad esempio le erbacce che avanzano dai raccolti del grano. Si tratta comunque di biomasse non alimentari e sembra che questo venga accolto positivamente, perchè il prezzo dei cereali era aumentato, da quando era aumentata la produzione per usarlo come biomassa. E di conseguenza anche il prezzo del pane lievita. In questo modo, si pensa di risolvere il problema

  4. Grazie Paola Per Le Delucidazioni 🙂

    Ora Possiamo Dormire Un Po’ Piu’ Tranquilli… 😉 Senza Paura Di Svegliarci Un Giorno E Non Vedere Piu’ Il Boschetto Difronte Casa Nostra …Perche’ Una Persona Senza Scrupoli Ha Constatato Che Il Tronco Appena Tagliato Produce Piu’ Sundiesel Della Paglia E Delle Piante In Decomposizione 😛

  5. 🙂 grazie a te di seguirci…il boschetto è salvo 😉

  6. Allora facciamo un pò di chiarezza sulla mia cara Fischer-Tropsch(F-T)..Nel processo F-T monossido di carbonio e idrogeno si combinano per dare idrocarburi.Successivamente dalla raffinazione di questi idrocarburi si ottiengono frazioni combustibili in particolare gasolio.
    La miscela di CO e H2 può essere ottenuta da diverse materie prime carbone,metano(impianto shell ) e da biomasse appunto.
    La forza di questo processo,conosciuto dal 1923, è di produrre combustibile pulito,infatti privo di solfuri e metalli pesanti presenti nei combustibili derivanti da petrolio.La sua combustione libera solo acqua e co2.Per questi motivi risulta essere una buona alternativa al petrolio.Saluti a

  7. grazie per il tuo prezioso chiarimento
    cordiali saluti
    Paola Pagliaro

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