Erosione

Erosione e cemento minacciano le coste italiane

Erosione
Una Italia che fatica a proteggere le proprie coste dall’erosione e dalla cementificazione. Ma anche un quadro normativo incerto che negli anni non è riuscito a regolamentare efficacemente il tema del consumo del suolo. Ed ancora un territorio che rischia di trovarsi impreparato ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Sono questi alcuni dei temi portanti del “Rapporto Ambiente Italia 2016 Presente e futuro delle aree costiere in Italia” di Legambiente curato da Zanchini Edoardo, Zampetti Giorgio, Venneri Sebastiano e edito da Edizioni Ambiente.

Consumo del suolo 2050 ISPRA

Consumo del suolo zero nel 2050, primo si alla Camera

Consumo del suolo 2050 ISPRA
Lo scorso 12 maggio la Camera dei deputati ha approvato il testo di una nuova legge sul consumo del suolo che ha come obiettivo quello di regolamentare la materia secondo nuovi criteri. Il provvedimento delinea un percorso di lungo termine per la riduzione del consumo di nuovo suolo in accordo con gli obiettivi europei che ne prevedono l’azzeramento entro il 2050. Nella norma è inoltre definito un contesto favorevole al riuso ed alla valorizzazione del suolo già edificato. Il testo dovrà comunque essere approvato anche dal Senato.

WWF, allarme sulla cementificazione delle coste italiane, ecco i dati

wwf cementificazione coste italianeArriva un nuovo dossier del WWF intitolato “Cemento coast to coast: 25 anni di natura cancellata dalle più pregiate coste italiane”, che fa il punto sulla cementificazione costiera nel nostro paese. I risultati dell’indagine sono allarmanti: il 10 per cento delle coste risulta trasformato dall’urbanizzazione, con percentuali particolarmente pesanti in Sicilia e in Sardegna. E dall’associazione giunge contestualmente un appello per una moratoria che possa fermare le nuove costruzioni lungo coste e litorali.

Forte rischio idrogeologico per la Costa Adriatica, troppo cemento

rischio idrogeologicoUn nuovo studio dell’Università dell’Aquila lancia l’allarme per il forte rischio idrogeologico per la Costa Adriatica: decenni di urbanizzazione selvaggia hanno trasformato la striscia costiera in quella che può essere vista come una città lunga 1480 km, con spiagge sempre più sottili e vulnerabilità sempre maggiore di fronte a eventi atmosferici inusuali.

superficie agricola cementificazione perdita suolo

Ambiente, cementificazione e abbandono hanno ridotto la superficie agricola del 15%

superficie agricola cementificazione perdita suoloIn soli 20 anni la terra coltivata in Italia è diminuita del 15% a causa della cementificazione e dell’abbandono. Dai dati pubblicati dalla Coldiretti emerge che ogni giorno si perdono 288 ettari di terra coltivata, pari a 400 campi da calcio. La situazione delineata è molto allarmante, un

Modello di sviluppo sbagliato ha costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello stesso arco di tempo.

Superficie agricola in Italia, la riduzione continua

Continua a ridursi la superficie agricola in Italia come attestano le ultime rilevazioni. Si parla della perdita, in dieci anni, del 2,5% della superficie agricola nazionale, e se è vero che si nota una perdita meno accentuata negli ultimi anni rispetto al passato, ciò non toglie che la riduzione continua e che ciò determina conseguenze sugli equilibri del territorio.

Suolo agricolo, arriva l’okay al ddl per la sua salvaguardia

Arriva l’okay al ddl per la salvaguardia del suolo agricolo dal governo. Un ddl tutto improntato alla valorizzazine delle aree agricole italiane con una conseguente attenzione alla problematica della loro cementificazione. Al centro del ddl la possibilità di edificare solo entro un certo limite i terreni agricoli, al fine di arrestare la perdita di suolo agricolo, di importanza strategica per il settore primario.

stop cementificazione terreni agricoli

Stop alla cementificazione dei terreni agricoli, arriva il ddl

stop cementificazione terreni agricoliIl Consiglio dei Ministri ha appena varato un disegno di legge per porre un freno alla cementificazione selvaggia dell’Italia. Ogni anno infatti centinaia di ettari di terreni agricoli vengono espropriati per costruire case e strade inutili, cattedrali nel deserto che non servono a nessuno e che fanno solo danni al nostro Paese. Secondo i dati mostrati dal Presidente del Consiglio Mario Monti, negli ultimi 40 anni si sono persi talmente tanti ettari di terreno agricolo che è come se si fossero cancellate dalla faccia della Terra la Lombardia, la Liguria e l’Emilia Romagna tutte insieme.

Cementificazione, nel 2030 previsti 70 ettari agricoli in meno al giorno

Si sa fin troppo bene che la cementificazione è un problema di prima grandezza, e che i terreni agricoli continuano a ridursi davanti all’inarrestabile avanzata del cemento. I dati prodotti dalla CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori, durante la discussione in Cdm della bozza del ddl contro il consumo di suolo agricolo presentato dal ministro alle Politiche agricole Mario Catania, fanno comunque impressione: si parla di una previsione di 70 ettari agricoli in meno al giorno nel 2030.

puglia

Ambiente, Adotta un ulivo del Salento e salvalo dalla statale 16

pugliaNon sempre con la cementificazione le piante vengono distrutte e sdradicate, o almeno in questo caso si cerca di salvarle. Sono oltre 8.000 le piante secolari di ulivo in Puglia che dovranno essere espiantate entro la fine del mese per far posto al raddoppio della statale 16. Per ora solo 1.500 hanno trovato asilo e per le altre parte la mobilitazione sul web.

Il Comune di Otranto prenderà 500 degli 8.250 ulivi da espiantare per il raddoppio della statale 16, 1.000 km che dalla Puglia giungono in Veneto; altri alberi sono stati richiesti dai comuni di Maglie, Minervino, Uggiano, ma si raggiunge la cifra di 1.500, quindi ci sono più di 6.500 ulivi secolari da salvare e questo andrà fatto entro la fine di marzo perché, a detta degli esperti, è il periodo migliore per reimpiantare gli ulivi. Degli alberi solo 268 si salveranno di sicuro perché inseriti dal ministero dell’Ambiente tra gli alberi “monumentali” del Salento.

Consumo di suolo, il vero dramma dell’ambiente italiano

L’ambiente italiano è in crisi. Le cause sono tante, ma la maggiore è senza dubbio il consumo di suolo. Almeno secondo un recente studio effettuato presso l’Università de L’Aquila che ha calcolato un incremento della cementificazione selvaggia negli ultimi 50 anni che mette in pericolo interi ecosistemi. Il problema è che l’urbanizzazione è fatta senza regole, con centri urbani che spuntano come funghi senza tutele per il territorio e che hanno bisogno di infrastrutture, che si mangiano altro suolo, per essere collegati tra di loro.

Territorio: il WWF propone la pianificazione a “consumo zero”

Il WWF di Teramo è intervenuto nei giorni scorsi sulle polemiche che ha scatenato la scelta del comune di Atri di investire nella valorizzazione del territorio con piani di sviluppo sostenibile che mirino a diminuire il consumo di suolo. L’APTA era intervenuta infatti in merito a questo piano criticando quello che vede come un freno allo sviluppo, che poi è la critica che viene mossa più spesso non solo ad Atri ma a tutti quei Comuni che allentano il consumo e la cementificazione selvaggia.

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