Nucleare, incidente in centrale a 400 km da Milano

Fortuna che gli svizzeri sono efficienti e, senza farsi prendere dal panico hanno subito disinnescato il pericolo, altrimenti adesso chissà cosa vi staremo raccontando. La vicenda risale a venerdì scorso, ma soltanto oggi che il pericolo è scampato si viene a sapere. Si è trattato di un guasto al reattore 2 della centrale di Beznau, a Dottingen, nord della Svizzera, a poco più di 400 km da Milano (ricordiamo che dopo l’incidente di Fukushima è diventata invivibile un’area nel raggio di 300 km dalla centrale).

Nucleare, gli USA riavviano il programma con le centrali “sicure”

Per la prima volta negli ultimi 30 anni gli Stati Uniti hanno autorizzato la costruzione di alcuni nuovi reattori in centrali nucleari già esistenti. Questa scelta che va in controtendenza rispetto al pensiero comune secondo cui il nucleare è una tecnologia da abbandonare, non da incrementare, si deve al fatto che secondo gli scienziati che hanno progettato queste nuove strutture, si tratterebbe di centrali sicure in cui non sarà possibile che si ripetano incidenti come quello di Fukushima.

Nucleare: centrale trasformata in villaggio turistico

Smantellare una centrale nucleare costa troppo? Trasformiamola in qualcosa di utile. E’ quello che hanno pensato a Bataan, città delle Filippine, dove una vecchia centrale nucleare è stata trasformata in un villaggio turistico. Secondo quanto riporta il Philippine Star, la centrale nucleare di Bataan fu completata nel 1984 per un costo di 2,3 miliardi di dollari (circa 1,8 miliardi di euro), ma non entrò mai in funzione.

Nucleare Francia, occorrono 15 miliardi per la messa in sicurezza

Forse è stato proprio il blitz di Greenpeace a far aumentare i timori per la sicurezza nucleare in Francia ma, motivazioni a parte, i principali quotidiani d’oltralpe titolano oggi che il colosso dell’energia francese EdF dovrà investire tra 10 e 15 miliardi di euro per adattare le sue centrali nucleari ai nuovi standard richiesti dall’Autorità per la sicurezza nucleare francese (ANS) dopo gli stress test effettuati in seguito al disastro di Fukushima.

Fukushima: “Raggiunto arresto a freddo ed emissioni radioattive”

I reattori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi hanno raggiunto condizioni di arresto a freddo. Possiamo dire che la situazione è stabile

Parole rassicuranti quelle pronunciate stamattina dal premier giapponese Noda che decreta chiusa la questione Fukushima con l’arresto a freddo e una nuova fase di riassetto della centrale nucleare danneggiata dallo tsunami del marzo scorso. Non tutti però si sentono al sicuro dall’affermazione di stamane, in primo luogo perché la Tepco (Tokyo Electric Power Company) non può misurare effettivamente le temperature del combustibile fuso nei reattori danneggiate, così come può farlo per quelli funzionanti e poi perché centrali nucleari sicure non esistono.

Incidente nucleare in Francia, ci sono rischi per l’Italia?

La notizia di un’esplosione avvenuta in queste ore nell’impianto nucleare di Marcoule, in Francia, ha scatenato immediate preoccupazioni per il rischio di fughe radioattive che interessino in qualche modo l’Italia visto che il sito in cui è avvenuto l’incidente è localizzato nel Sud del Paese, nell’area della Languedoc-Roussillon, vicino al Mar Mediterraneo. Finora il bilancio accertato è di almeno un morto e quattro feriti, uno pare versi in condizioni disperate. Non trapelano molte informazioni dalle autorità per la sicurezza nucleare. Per quanto riguarda le dinamiche e l’entità dell’incidente si sa che si tratta dell’esplosione di un forno, un incendio in un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi.

Wunderland: da centrale nucleare a parco giochi, succede in Germania

Un’immagine inedita della Germania, di una Germania che sceglie il futuro, riconvertendo una vecchia centrale nucleare dismessa, messa in sicurezza, a parco giochi per bambini. Si chiama Wunderland e si trova esattamente nei pressi di Kalkar nell’area Nord-occidentale del Paese. Vent’anni fa in un impianto ormai fuori uso e svuotato del suo potenziale energetico, Hennie Van Der Most, un imprenditore olandese, intravide ben altro potenziale, acquistando la struttura, pensate un po’, per l’equivalente di due milioni di euro che sembrano una cifra enorme ma non se consideriamo che riuscì a tirarne fuori ben quattrocento stanze oltre ad un ristorante anche questo molto ampio.

nucleare gran bretagna 10 centrali

Nucleare Fukushima, licenziamento per gli alti dirigenti

Se in Italia il nucleare è argomento di discussione e di confronto solo nei giorni precedenti il referendum abrogativo, in Giappone l’atomo non va in vacanza neppure la settimana prima di Ferragosto e dalla centrale di Fukushima giungono delle nuove. I tre alti funzionari responsabili del piano energetico nazionale stanno per essere licenziati dal primo ministro Naoto Kan che si occupa della politica energetica in Giappone perché non hanno potuto evitare la crisi nucleare seguita allo tsunami. Il ministro Banri Kaieda ha annunciato le sue dimissioni per gli errori commessi nell’emergenza nucleare. Sono passati crca 5 mesi dal giorno in cui la centrale di Fukushima ha tenuto tutto il mondo con il fiato sospeso, ma i responsabili pagano ancora.

Nucleare: un robot-sfera ridurrà i problemi tecnici delle centrali

La maggior parte dei disastri nucleari avviene per problemi tecnici (come ad esempio la rottura di una tubatura, la corrosione di un serbatoio, ecc.) che a volte vengono scoperti troppo tardi. Per questo il Massachusetts Institute of Technology, meglio conosciuto come MIT, ha inventato un dispositivo piccolo ed altamente tecnologico per poter rilevare in tempo qualsiasi minimo intoppo e permettere ai tecnici di intervenire prima che crei qualche problema ben più grosso.

Nucleare: un’altra centrale bloccata dalle meduse

Dopo quella scozzese, ora un’altra centrale è costretta a chiudere temporaneamente a causa di un attacco di meduse. Ma non era un caso raro? E invece sta diventando un problema ricorrente: le meduse intasano il flusso d’acqua di cui le centrali hanno bisogno per funzionare, bloccando momentaneamente la produzione di energia. E’ accaduto in Scozia, a Torness, meno di due settimane fa, è ri-accaduto in Israele, nella città di Hadera pochi giorni fa.

Nucleare: un’invasione di meduse fa spegnere una centrale in Scozia

Cosa ci vuole per far spegnere dei reattori nucleari? Un guasto tecnico? Un terromoto? Un attacco terroristico? Nulla di tutto questo, basta un banco di meduse. E’ quanto accaduto in Scozia mercoledì scorso. Due reattori dell’impianto nucleare di Torness della EDF Energy sulla costa orientale scozzese è rimasto chiuso quando i tecnici si sono visti costretti a fermare manualmente le macchine a causa dell’intasamento dei filtri di raffreddamento dovuto ad un improvvisa invasione di meduse.

Nucleare Giappone, controlli completati tra proposte e contaminazione delle acque

I controlli del governo cinese ai 13 reattori nucleari dopo il disastro ambientale di Fukushima sono terminati.  I risultati, come si legge nel comunicato diramanto dal ministero dell’Ambiente, sono soddisfacenti. Ora, come ha aggiunto il viceministro Li Ganjie, si attendono i risultati dei controlli sui 28 reattori in costruzione che verranno completati entro il prossimo mese di ottobre.

Non c’è marcia indietro dopo Fukushima, come ha dichiarato il ministro Li all’alto funzionario americano Peter Lyons del Dipartimento per l’energia degli Stati Uniti

Gli effetti sono stati profondi e ci hanno impartito un’importante lezione.

Fukushima: radiazioni rilevate nell’Oceano Pacifico e Atlantico

Quando il mese scorso gli esperti hanno dichiarato che il disastro di Fukushima era stato peggiore di quello di Chernobyl, non l’hanno detto a caso. Come non è stato un caso che i funzionari giapponesi abbiano aumentato la gravità dell’incidente alla centrale nucleare al livello 7, il livello più alto della scala internazionale. I radionuclidi diffusi nell’acqua del mare nipponico infatti non sono rimasti soltanto intorno alla centrale di Fukushima, ma sin dai primi giorni erano stati rilevati a cinque e dieci chilometri a Sud della centrale, e ad oltre 30 chilometri in mare aperto.

Ken Buesseler, oceanografo chimico del Woods Hole Oceanographic Institution, ed Henrieta Dulaiova, oceanografo chimico dell’Università delle Hawaii, hanno ora scoperto che le concentrazioni di radionuclidi sono arrivate non solo nel vicino oceano Pacifico, ma addirittura nell’Atlantico.