Terremoto nucleare su Fukushima, esplode reattore

Quello che si temeva è accaduto. Quanto anticipato ieri, quando la centrale di Fukushima faceva paura per una possible esplosione, si è avverato. Nelle scorse ore una nuvola di fumo bianco si è sollevata dalla centrale, ripresa a debita distanza dagli elicotteri, segno che la tanto temuta esplosione è avvenuta.

Nonostante le strutture antisismiche più avanzate al mondo, il Giappone non ha retto al terribile terremoto di ieri, le cui scosse continuano ancora oggi, e così delle strutture tanto pericolose quanto delicate come quelle nucleari rischiano di combinare un disastro epocale.

Cernobyl, da meta di “turismo estremo” a luogo di villeggiatura

Cernobyl, la città fantasma dell’Ucraina settentrionale, abbandonata dopo il disastro nucleare del 1986 dal prossimo mese sarà meta di turismo. La notizia mi lascia con molte perplessità e dubbi. Dopo alcune riflessioni ho pensato che forse questo è solo un modo per ridar vita in qualche modo ad una città e ad un’area, a della gente, dimenticata da tutti e anche abbandonata dopo l’esplosione della centrale nucleare. E anche un modo per far sapere, per far conoscere a quale destino l’uomo può andare incontro con il ritorno al nucleare qui in Italia, ironia a parte.

Il ministro delle Emergenze ucraino Viktor Baloga ha annunciato che il vecchio impianto di Cernobyl, finora destinato al “turismo estremo” ossia alla visita per piccoli gruppi di interesse che per poter accedere alla città fantasma dovevano richiedere un’autorizzazione governativa e pagare un tariffario tra 200 e 400 dollari, da gennaio sarà luogo di villeggiatura.

Nucleare, la Consulta boccia le leggi regionali anti-centrale

Puglia, Campania e Basilicata dovranno fare i conti ora con un nuovo problema: il rischio di veder costruire una centrale nucleare sul proprio territorio diventa sempre più alto. La Corte Costituzionale, riunitasi ieri in Consulta, ha deciso che le leggi regionali che impedivano l’installazione di impianti di produzione di energia nucleare, di fabbricazione di combustibile nucleare e di stoccaggio di rifiuti radioattivi sul proprio territorio sono incostituzionali in quanto vanno a sconfinare nelle competenze nazionali.

Le tre Regioni meridionali erano tra le più decise a portare avanti la lotta contro il ritorno al nucleare in quanto erano segnalate tra i siti con maggiori garanzie per la costruzione di centrali o depositi di scorie radioattive (basta ricordare ciò che avvenne qualche anno fa a Scanzano Jonico). Per questo, non appena il Governo ha ricominciato a parlare di nucleare, sono state le prime ad alzare le barricate. Ora però queste sono state abbattute.

Nucleare: inizio lavori per centrale iraniana

Ancora pochi giorni e dal 21 agosto la Russia darà il via al caricamento dell’uranio per l’impianto di Bushehr nel Sud del Paese. L’apertura di una centrale nucleare in Iran era attesa da 35 anni e, nonostante la richiesta di rinvio dell’Occidente, tra 3 giorni la centrale aprirà le sue porte.

La notizia è stata confermata da Ali Akbar Salehi, capo del programma nucleare iraniano.

Manifestazione “no al nucleare” di Greenpeace sulla centrale di Montalto di Castro

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Attivisti di Greenpeace sono entrati nella centrale dismessa di Montalto di Castro questa notte, sono arrivati fino al tetto e hanno srotolato lo striscione di 150 metri con il logo “no al nucleare“, con l'”urlo” modificato proprio dall’associazione per gridare ancora una volta al pericolo che l’Italia sta correndo.

La centrale di Montalto di Castro non è soltanto una scelta simbolica, ma probabilmente si tratta della prima azione di Greenpeace contro una vera e propria centrale nucleare italiana, visto che è quella in cima alla lista delle “papabili” per la costruzione dei nuovi reattori che il Governo Berlusconi ha intenzione di avviare nel nostro Paese.

Ancora un incidente alla centrale nucleare di Tricastin

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Mentre in Italia il Parlamento sta tentando di farci tornare indietro sulla scelta che riguarda il nucleare, a sancire il voto definitivo che apre la strada all’atomo c’è un nuovo incidente ad una centrale nucleare a noi vicina, quella di Tricastin.

Poco distante dal confine con l’Italia, la centrale francese non è nuova ad incidenti di questo tipo, e già in passato ce ne eravamo occupati. Secondo alcuni giornali francesi, il sito della Drôme è nuovamente sotto accusa per un incidente, riportato dalla Commissione per la ricerca e l’informazione indipendente sulla radioattività (Criirad), accaduto mercoledì scorso durante la costruzione di una parte del reattore numero uno della centrale della EDF. Il reattore è stato fermo per ben tre anni, mentre negli ultimi tre mesi, l’agenzia nucleare ha effettuato dei test per la sua riapertura, non propriamente effettuati a dovere.

Secondo l’associazione, 2 tonnellate di metallo utilizzate per l’esecuzione del test sul ponte di manutenzione, sono cadute da un’altezza di circa 15 metri. Una dozzina di persone sono impegnate in questo montaggio ma, per fortuna, nessuno era presente durante l’incidente.

Disastri nucleari sfiorati, e siamo a due. A quando il prossimo?

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Dopo l’incidente della centrale nucleare slovena che la settimana scorsa mise in grossa difficoltà sia il governo locale che quello italiano, eccoci di fronte ad un nuovo pericolo dovuto ad una centrale nucleare.

Nella zona di Fukushima, periferia di Tokyo, a causa di un forte terremoto di grado 7,2 della scala Richter, verificatosi all’1:43 di ieri (ora italiana), una centrale nucleare ha subito una rottura nell’impianto di raffreddamento del reattore nucleare numero due, portando alla perdita di circa 15 litri di liquido radioattivo che è finito in un corso d’acqua sottostante.

Nuova frontiera dell’energia eolica: la centrale ad aquiloni, produce quanto una nucleare

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Chi di noi non ha mai fatto volare un aquilone. Penso nessuno. Tutti sanno come funziona, ma forse non tutti sanno che gli aquiloni giocattolo sono fatti apposta in maniera poco efficiente, perchè se fatti con le tecniche giuste rischierebbero di librarsi in volo….con il bambino attaccato.

Partendo da questo principio, cioè dalla forza capace di sprigionare un aquilone, la KiteGen ha avuto una grande idea: legare 200 aquiloni su un anello rotante in grado di arrivare ad un picco di produzione elettrica di mille megawatt, quanto quella di una centrale nucleare.

Incidente nucleare in Slovenia. Tanta paura in tutta Europa ma l’UE rassicura.

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Si è riaccesa la paura per il nucleare in Europa. Ieri pomeriggio, verso le 17.30 ora italiana, si è verificato un incidente, in Slovenia, alla centrale nucleare di Krsko, distante, in linea d’aria, circa 130 chilometri da Trieste. A lanciare l’allarme, nel tardo pomeriggio di ieri, è stata la Commissione Europea che ha allertato tutti gli Sati membri. L’allerta è scattata in seguito alla comunicazione dell’incidente al sistema d’allerta dell’Ecurie (European Community Urgent Radiological Information Exchange). I responsabili della centrale fanno sapere che si è verificata una fuoriuscita di liquido nel circuito di raffreddamento dell’impianto. È stata attivata tempestivamente una procedura di spegnimento sicuro dell’impianto,che durerà diversi giorni e servirà per stabilire le cause dell’incidente ed effettuare le riparazioni.

In tarda serata l’Unione Europea fa sapere che l’allarme è rientrato, affermando che nessuna fuga radioattiva è stata riscontrata nell’ambiente circostante. Le rapide rassicurazioni non sono servite però a frenare la paura degli europei e gli ecologisti hanno fortemente ribadito il loro no al nucleare.

Scajola: occorre mix di nucleare e rinnovabili

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Abbiamo seguito da vicino, durante la corsa alle elezioni, il problema delle risorse energetiche e l’approccio dei diversi programmi dei partiti in lizza per il governo del Paese.
Nel manifesto programmatico del Pdl, tra le sette missioni presenti, una menzione sull’energia nucleare c’era.

Dei rischi del nucleare abbiamo già ampiamente trattato, oggi torniamo a discuterne viste le recenti dichiarazioni del neo-ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola:
Si tratta di un problema enorme per il nostro paese: non possiamo continuare a dipendere solo dal petrolio, dobbiamo pensare a un mix che va dal nucleare alle rinnovabili.

Inchiesta sull’energia sprecata, ogni anno potremmo risparmiare almeno 3 centrali elettriche

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Vi siete mai chiesti quanto vi costa il vostro televisore? Non ci stiamo riferendo, ovviamente, al suo costo al momento dell’acquisto, ma al suo fabbisogno quotidiano di energia elettrica. Sono diverse le ricerche che sono state effettuate negli ultimi anni, soprattutto con il passaggio dal vecchio tubo catodico al plasma e all’LCD, ma tutte concordano nel dire che il consumo è di gran lunga aumentato, in barba agli accordi di Kyoto.

Il dato più incredibile è quello sulla lucina del Led che si accende quando il televisore è spento. In realtà quanto spegnamo la tv attraverso il solo telecomando, resta accesa una lucina, che si potrebbe spegnere semplicemente pigiando il bottoncino sul televisore stesso. Questa piccola e innocua luce consuma da uno a 4 watt. Il costo al watt nelle case private è mediamente 1,40 €. Calcolando le decine di milioni di televisori presenti in tutta Italia (senza considerare il resto del mondo), il consumo per questa piccola lucina si stima intorno ai 7 miliardi di chilowattora, più o meno quanto una centrale nucleare, o due centrali elettriche.
Ma non solo, perchè secondo uno studio fatto nel Regno Unito, sembrerebbe che le lucine dello stand-by producano 800 mila tonnellate di anidride carbonica ogni anno.