Rinnovabili Italia: operatori del settore lanciano gli stati generali

Al fine di chiamare a raccolta tutte quelle aziende che si contraddistinguono per avere un dna “green”, Asso Energie Future e Grid Parity Project, che insieme rappresentano e tutelano gli interessi di ben quaranta società pronte ad investire nel 2011 la bellezza di un miliardo di euro, hanno annunciato nei giorni scorsi d’aver lanciato gli stati generali per una nuova aggregazione che coinvolga sia i produttori di energia da eolico, sia quelli da fonte solare.

L’avvio della partnership tra Asso Energie Future e Grid Parity Project, è avvenuto presso la sede istituzionale del Gestore dei Servizi Energetici in presenza sia dei soci, sia di rappresentati di banche, fornitori di servizi, fondi di investimento e tanti operatori industriali.

Rinnovabili: Enel Green Power, 6.102 MW di capacità installata

Alla fine del 2010 per Enel Green Power, in tutto il mondo, la capacità installata netta di impianti da rinnovabili si è attestata complessivamente a 6.102 MW. A darne notizia è stata in data odierna proprio la controllata verde di Enel in concomitanza con il rilascio dei dati preliminari dell’esercizio di bilancio annuale. Nel dettaglio, i 6.102 MW di capacità installata netta di impianti da rinnovabili risulta essere così distribuita: 2.654 MW da eolico, 2.539 MW da idroelettrico, 775 MW da fonte geotermica ed i restanti 134 MW, pari al 2% di capacità installata netta sul totale, da impianti da rinnovabili con altre tecnologie quali il solare, la cogenerazione e le biomasse.

Rispetto alla capacità installata netta di impianti da rinnovabili al 31 dicembre del 2009, alla fine dello scorso anno l’incremento si è attestato a +27% con un aumento di 1.294 MW per effetto del contributo di Enel Green Power España, già ECyR, per 904 MW, ed i restanti 392 MW di capacità installata netta di impianti da rinnovabili frutto di una crescita organica.

Eolico, sentenza Tar Sardegna: un nuovo Far West del vento?

Le lobbies delle rinnovabili, il caos legislativo, le speculazioni, quel contrasto sporco tra energia pulita ed investimenti senza regole e criteri troppo arbitrari per garantire uno sviluppo energetico sostenibile. Torniamo sull’argomento per raccogliere le obiezioni sollevate dalla deputata Caterina Pes (PD) riguardo alla recente sentenza del Tar della Sardegna, sentenza che potrebbe riaprire quello che definisce un Far West del vento.

Tutto ebbe inizio il 12 marzo scorso, quando la delibera della Giunta regionale 10/3 bloccò la corsa all’eolico selvaggio, limitando l’installazione di impianti eolici nel territorio regionale, e riservandosi la partecipazione attraverso enti strumentali a capitale interamente pubblico. Le società presentarono ricorso al Tribunale amministrativo. I primi dieci ricorsi sono stati accolti, almeno parzialmente, dal giudice, dal momento che

La produzione di energia anche da fonti rinnovabili è un’attività libera, soggetta ad autorizzazione e non riservata ai poteri pubblici.

Pale eoliche dai ripetitori dei cellulari, perché no?

Più parchi eolici costruiamo, più la rete elettrica sarà alimentata da energia pulita. Un principio che non fa una piega, se non fosse per il particolare problema dell’energia eolica: c’è bisogno di tanto spazio per installare pale e turbine.

Una soluzione però potrebbe arrivare da Oltreoceano: e se sfruttassimo le strutture che già esistono? I ripetitori dei telefoni cellulari, ormai presenti dappertutto, sembrano delle torri eoliche senza pale. Esse permettono una trasmissione a lunga distanza e l’interconnessione tra reti regionali, abbattendo i costi di costruzione. Inoltre sono già esposte al vento, dato che di solito si trovano in posti in cui non ci sono abitazioni.

La Spagna riesce a garantire la metà del suo fabbisogno energetico solo con l’eolico

parco eolico spagnolo

Tra i grandi Paesi industrializzati la Spagna è senza dubbio quella che sta facendo crescere la quota “verde” maggiormente negli ultimi anni. Questo nuovo record energetico del vento spagnolo potrebbe essere come la ciliegina su una torta che rende la penisola iberica una delle più ecologiche al mondo.

E’ piuttosto impressionante sapere che, mentre in Italia gli impianti eolici non sono per nulla favoriti ed anzi, in alcuni casi anche ostacolati, la spagnola Wind Power Association (AEE) ha annunciato che la scorsa domenica, 8 novembre, ha registrato un record importante: l’energia eolica ha fornito il 50% della domanda per l’intero periodo di tempo, con un picco del 53%.

Obama inaugura il “Green New Deal”

Diciamoci la verità, siamo tutti un pò invidiosi dell’America e del nuovo Presidente (ancora non in carica) che si ritrova. Lo vorremmo anche noi un capo del Governo che vede in internet una opportunità anzichè una minaccia, e nell’ecologia il modo per risolvere i problemi dello Stato, e non una scocciatura.

Per fortuna che la nazione-modello del mondo ha deciso una svolta storica, e si tratterà di una svolta ecologica. Annunciando le riforme che Obama attuerà a partire dal prossimo 20 Gennaio, data di insediamento alla Casa Bianca, il discorso del neo Presidente eletto si è incentrato su due punti fondamentali: le infrastrutture e l’ambientalismo. A noi ovviamente interessa il secondo.

Il 2007 è l’anno del sorpasso dell’energia eolica su quella nucleare

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I dati provenienti da tutto il mondo sono incoraggianti: l’anno 2007 è l’anno del sorpasso. Infatti in tutto il mondo nello scorso anno sono stati installati impianti eolilci per 20 mila megawatt, mentre quelli per il nucleare sono stati 1,9. Per la prima volta un’energia pulita supera in produzione quella nucleare.

Ma non solo. Infatti l’energia prodotta in totale è ancora a vantaggio dell’atomo, ma solo perchè le pale eoliche non sono in funzione tutto l’anno. Infatti se fossero sempre attive, la quantità di energia prodotta supererebbe alla grande la concorrenza. I dati sono incoraggianti: il nucleare in tutto il mondo si sta dismettendo (tranne che in Italia), mentre stanno aumentando gli impianti eolici, magari anche con nuove invenzioni tipo la centrale ad aquiloni. E quindi questo dato di installazioni maggiori per l’eolico è destinato a ripetersi in futuro.

Arriva la Macchina Acchiappaonde, inventata da un italiano

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La nuova frontiera dell’energia pulita parla italiano. All’Università Normale di Pisa hanno inventato una macchina che cattura la forza dell’acqua di mare per produrne energia elettrica. Subito questo macchinario è stato battezzato simpaticamente “macchina acchiappaonde” perchè è proprio quello che fa: è posizionato a 100 metri di profondità e raccoglie, grazie alla sua forma simile a quella di una mongolfiera, l’energia delle onde.

L’inventore è un ricercatore dell’Università pisana, Michele Grassi, che ha già sperimentato la sua idea presso la Marina di Pisa, con ottimi risultati. Infatti questo macchinario, che può essere di diverse dimensioni, a seconda del fabbisogno, è capace di produrre, al momento, fino a un megawatt di elettricità, con costi altamente competitivi.

Energia Eolica: la situazione italiana

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Dopo aver parlato dettagliatamente dell’energia eolica e dei suoi vantaggi, andiamo ad analizzare la situazione in cui versa oggi la sua produzione in Italia.

Nel 1971, anno in cui gli impianti eolici moderni (che attenzione, sono diversi dai vecchi mulini a vento) hanno iniziato a prendere piede nel nostro paese, la produzione di energia alternativa era di 10,2 tonnellate equivalenti al petrolio (unità di misura che calcola la quantità di energia comparabile a quella derivata dal petrolio). Quella produzione non era dovuta completamente all’eolico, ma esso era comunque la maggior parte delle energie rinnovabili esistenti, dato che sia le biomasse che l’energia fotovoltaica erano ancora allo stato embrionale.