Il ministro dell’ambiente Andrea Orlando spiega ed esprime la sua opinione sugli obiettivi UE al 2030, dalla riduzione della Co2 alle rinnovabili, in una lettera a Repubblica. Intanto arrivano nuove indicazioni sulle ormai imminenti decisioni europee.
Rinnovabili, dalle foglie di mais al carbone organico
A volte capita che anche in paesi in via di sviluppo possano arrivare delle idee particolarmente valide nel campo delle rinnovabili che possano rivoluzionare qualcosa a cui siamo abituati ormai
La legge ambientale europea fino a questo momento sembrava fosse la migliore del mondo. Fiore all’occhiello era proprio quel ricorso alle rinnovabili effettuato in maniera molto più rapida ed efficace rispetto agli altri Paesi mondiali, il quale ha comportato un abbassamento del totale dell’inquinamento atmosferico. Ma tutto potrebbe presto vanificarsi a causa di una folle strategia aziendale: concedere nuovi permessi per inquinare.
Il carbone ci ha portato in una situazione ambientale insostenibile. Ma siccome porta lavoro, bisogna continuare ad investire in quel campo. Questa scriteriata scelta non arriva da un’imprenditore dell’ultima ora ma da Riccardo Puliti, capo della divisione energia della EBRD, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. In pratica una delle principali banche del Vecchio Continente che si occupano di finanziare i grandi progetti imprenditoriali.
Ecologia nel Lazio, nuovi interessanti dati sono emersi grazie al progetto Replica della Regione. Fattori positive come negativi: da un lato troviamo l’aumento delle fonti di energia rinnovabile e delle aree protette, dall’altro il consumo di suolo, dissesto idrogeologico e, come è facile prevedere, ancora una volta la mobilità insostenibile.
Sicuramente i circa 14 anni di Governo lo faranno passare alla storia per altri motivi, come la lotta all’analfabetismo piuttosto che per l’opposizione alle politiche degli Stati Uniti, ma Hugo Chavez, che si è spento questa notte all’età di 58 anni, è stato anche molto impegnato sulle tematiche ambientali e sui diritti umani. Probabilmente non si potrà definire un paladino dell’ambiente, ma considerando il quadro politico e sociale in cui versa il suo Paese, il Venezuela, si può dire che di impegno ne ha messo a sufficienza.
Sembra incredibile ma gli americani senza un piano e senza una strategia concreta sono riusciti nell’intento di ridurre le proprie emissioni. E di parecchio pure. Stando ai numeri del Bloomberg New Energy Finance (BNEF) che ha realizzato lo studio per conto del Business Council for Sustainable Energy (BCSE), le emissioni del 2012 sono scese al livello di 18 anni prima.
Forse è il segno dei tempi che cambiano, o semplicemente la dimostrazione che le rinnovabili sono più convenienti dei fossili, ma qui siamo davvero al paradosso. Il Wales’ National Coal Mining Museum, il museo del carbone di Big Pit, nel South Wales, Regno Unito, da quest’anno sarà alimentato dall’energia solare. Il museo del carbone è un tuffo nella storia di oltre due secoli, con una “camminata” ad oltre 90 metri di profondità in una delle prime miniere della storia, “culla” della Rivoluzione Industriale.
Buone notizie sul fronte rinnovabile. Nonostante in America non si vogliano porre limiti alle emissioni o obiettivi di crescita delle rinnovabili, anche senza regole ferree il comparto dell’energia pulita si sta ritagliando sempre più la sua fetta di mercato. La potenza installata nei primi 11 mesi del 2012 (ma a dicembre non dovrebbe cambiare molto) di energia eolica è stata leggermente superiore a quella del gas naturale (6.519 MW contro 6.335 MW), ma addirittura più del doppio del carbone.
Anche se non si risolverà il problema della mancanza di elettricità in molte aree del Continente, a questo disagio si potrà ovviare in parte grazie alle rinnovabili. Questo problema forse potrà essere risolto almeno in Ghana dove è in progetto la più grande centrale solare dell’Africa. Blue Energy, azienda britannica che esegue progetti rinnovabili in tutto il mondo, sta per costruire un impianto in grado di fornire da solo il 6% del fabbisogno energetico nazionale.