Temperature globali in aumento entro il 2029

Potrebbero esserci temperature globali in aumento entro il 2029. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), un’agenzia delle Nazioni Unite, ha lanciato un grave avvertimento: il 2024 è stato un anno record per le temperature globali, ma la situazione è destinata a peggiorare. Secondo il loro ultimo rapporto, elaborato dal Met Office del Regno Unito e basato sulle previsioni di dieci centri di ricerca, c’è un’altissima probabilità che almeno uno dei prossimi cinque anni (2025-2029) superi l’attuale primato di caldo.

temperature globali in aumento
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Perché avremo temperature globali in aumento entro il 2029

Questa tendenza al riscaldamento accelerato avrà conseguenze sempre più negative su economie, vita quotidiana, ecosistemi e sul nostro intero pianeta. Ko Barrett, vice-segretario generale dell’OMM, ha sottolineato che abbiamo appena vissuto il decennio più caldo mai registrato e purtroppo, non c’è alcun segnale di tregua all’orizzonte.

Le proiezioni indicano che la temperatura media globale supererà i livelli preindustriali di 1,5 gradi Celsius con una certezza del 70% nel periodo 2025-2029. Questa percentuale è in netto aumento rispetto agli anni precedenti, segnale di un’accelerazione preoccupante del cambiamento climatico. Nel dettaglio, i dati raccolti dal Met Office britannico rivelano che la temperatura media globale annua tra il 2025 e il 2029 sarà compresa tra 1,2 e 1,9 gradi Celsius in più rispetto al periodo 1850-1900.

C’è inoltre l’86% di probabilità che in almeno un anno si superino gli 1,5 gradi oltre i livelli preindustriali, il che comporterà impatti severi non solo sull’economia e sulla società, ma anche sulla salute generale del nostro pianeta. Particolarmente allarmante è la situazione dell’Artico, che sta subendo un riscaldamento climatico molto più rapido rispetto al resto del mondo. Gli esperti prevedono che nei prossimi cinque inverni (novembre-marzo), il riscaldamento in questa regione sarà oltre 3,5 volte superiore alla media globale, raggiungendo 2,4 gradi Celsius in più rispetto al periodo 1991-2020.

Per quanto riguarda le precipitazioni, le previsioni indicano che i periodi da maggio a settembre saranno più umidi nell’Europa del Nord, nella fascia del Sahel in Africa centro-settentrionale, in Alaska e nella Siberia settentrionale. Al contrario, l’Amazzonia dovrà affrontare stagioni più secche, un cambiamento che potrebbe avere ripercussioni significative sui suoi delicati ecosistemi.

Questi dati rafforzano l’urgenza di azioni globali per mitigare il cambiamento climatico e adattarsi ai suoi effetti inevitabili. Purtroppo le notizie non sembrano essere positive in prospettiva per il nostro ambiente, la necessità che ci siano politiche in grado di far cambiare rotta a queste previsioni catastrofiche è fondamentale. Il riscaldamento globale è il tema più importante per il Pianeta, agire tempestivamente potrebbe evitare di ritrovarsi a fare i conti con un disastro climatico di elevata portata.

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