
L’accordo di Copenaghen non ha fatto contenti i capi di Stato, figuriamoci gli attivisti e la gente comune. Mentre c’è ancora una piccola speranza che qualcosa possa cambiare se nell’incontro del dicembre prossimo si troverà un accordo più duro, Greenpeace calcola gli effetti di questa specie di trattato che di fatto rende ancora libere le nazioni di inquinare. Se le cose dovessero rimanere così, l’associazione ambientalista calcola che ci sarà un aumento delle temperature globali di 3 gradi (e non di due come prospettato all’inizio), con dei disastri inevitabili.
Il primo e più noto, è lo scioglimento dei ghiacciai. Mentre la maggior parte delle pareti ghiacciate in tutto il pianeta ha già cominciato a sciogliersi, non facendo nulla accelererà questo suo processo. Questo significherà perdere i ghiacciai tibetani nell’arco di 40 anni, la gente che vive sotto condizione di “stress idrico”, che al momento si stima in un miliardo di persone, diventerebbe 3,2 miliardi. Alle persone che oggi non hanno cibo si aggiungeranno altre 200-600 milioni di affamati.


Islanda e Giappone rischiano di far saltare la moratoria sulla caccia alle balene per scopi commerciali. L’allarme è stato lanciato in questi giorni da