Cosa sono i termovalorizzatori?

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Da quando è scoppiato il caso rifiuti a Napoli abbiamo cominciato a sentir nominare tante parole nuove, o poco conosciute ai più. Una di queste è “termovalorizzatore“. Questa che sembra una parola buona, che scomposta sembra significare “valorizzazione del calore”, quindi una cosa positiva, la vediamo però associata a proteste e a significati negativi.

Cerchiamo di capirne di più. I termovalorizzatori hanno acquisito questo nome, a mio avviso, per indorare la pillola ai cittadini. Infatti prima questi enormi macchinari erano chiamati inceneritori, e siccome il nome non è che fosse molto incoraggiante, si è pensato, per calmare gli animi, di battezzarlo con qualcosa di più positivo.

Raccolta differenziata: un piccolo impegno per un grande risultato

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Ogni nostra azione produce inquinamento: leggere un giornale o bere un’aranciata, non sarebbe nulla, se non considerassimo che ogni giorno nel mondo vengono stampate milioni di pagine, costruite milioni di bottiglie in plastica o lattine in alluminio, assemblati milioni di oggetti e mobilio per le nostre case. Questo significa milioni di alberi abbattuti, milioni di litri di petrolio consumati, milioni di kg di CO2 immessi nell’atmosfera: con la raccolta differenziata, invece, tutte queste risorse vengono risparmiate.

Allarme rifiuti: la montagna di spazzatura elettronica potrebbe presto sommergerci

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I Paesi ricchi stanno letteralmente inondando di spazzatura hi-tech i paesi del Terzo Mondo. Anziché impegnarsi nel riciclo e nello smaltimento, le nazioni industrializzate scaricano verso i Paesi poveri la responsabilità dello smaltimento. Computer, telefonini e televisioni che finiscono in discariche a cielo aperto o vengono bruciati, liberando sostanze molto tossiche per l´ambiente. I Paesi più colpiti: Cina, il porto nigeriano di Lagos (uno dei più colpiti), molte località indiane e africane. Questo perché scaricare la responsabilità dello smaltimento nei Paesi emergenti ha costi inferiori rispetto ai Paesi industrializzati.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti di natura elettronica è emerso in maniera drammatica negli ultimi anni. Dopo anni di disinteresse delle autorità e l’accumulo di materiali inquinanti di ogni tipo, l’opinione pubblica si è accorta della pericolosità di questi scarti. I dati ufficiali a livello europeo parlano di 8 milioni di tonnellate di rifiuti provenienti da materiale elettronico: circa l’80% di essi finisce in discarica insieme a tutto il resto. Va sottolineato che oltre ai materiali non biodegradabili questi rifiuti contengono sostanze altamente inquinanti. Stiamo parlando di piombo, cadmio e mercurio, tanto per cominciare, che finiscono nel sottosuolo o vengono disperse nell’aria. L’Italia all’interno dell’Unione europea incide per circa il 14% su queste cifre.

Il tetrapak è riciclabile?

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La Tetra Pak è un’azienda svedese che produce imballaggi per alimenti e che dà il nome al materiale divenuto ormai famoso soprattutto per i contenitori del latte.
Questa ditta ha aderito alla HCVF (High Conservation Value Forest), sorto nel 2006 per combattere la deforestazione illegale e sin dalla sua nascita si è schierata a favore dell’ambiente, partecipando ad iniziative del WWF, per diminuire le emissioni di CO2 favorendo un aumento della quota di energia verde e una riduzione dei consumi.

Tuttavia, c’è da dire che proprio per smaltire il tetrapak, i cittadini che coscienziosamente operano la raccolta differenziata, hanno riscontrato non pochi problemi. Primo tra tutti: dove si buttano i cartoni di tetrapak?

la raccolta differenziata: un dovere per il presente, un diritto per il futuro

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La raccolta differenziata è un sistema di ripartizione dei rifiuti, in base ai materiali da cui sono composti, in modo da semplificare il recupero degli elementi riciclabili e da facilitare lo smaltimento di quelli non riutilizzabili. Un decreto legge del 1997 ha stabilito che il sistema della raccolta differenziata dovesse essere obbligatorio in tutte le citta’ italiane, tuttavia non in tutte le regioni questo sistema è stato applicato ed infatti ci sono zone del nostro paese, come la Campania, che vivono una vera e propria emergenza rifiuti, poiche’ le discariche sono stracolme.

Per organizzare una raccolta occorrono fondi ed una gestione precisa del sistema di differenziamento, occorrono cassonetti differenti, dislocati nelle diverse aree urbane, per consentire a tutti i cittadini di fruirne, occorre stabilire orari di raccolta precisi, per evitare che i cassonetti siano stracolmi nei centri abitati.