Super-deuterio, l’energia nucleare del futuro veramente pulita

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Un materiale che è un centinaio di migliaia di volte più pesante dell’acqua e più denso rispetto al nucleo del Sole è stato recentemente prodotto presso l’Università di Göteborg, in Svezia. Gli scienziati che lavorano a questo materiale tentano un processo energetico che sia più sostenibile e meno dannoso per l’ambiente rispetto al nucleare utilizzato oggi.

I primi risultati pubblicati in due riviste scientifiche hanno dimostrato che la distanza tra gli atomi nel materiale è molto inferiore a quella normale. Leif Holmlid, professore presso il Dipartimento di Chimica, ritiene che questo sia un passo importante sulla strada per l’uso commerciale del materiale. Questo nuovo materiale è prodotto a partire dall’idrogeno pesante, anche noto come deuterio, ed è quindi noto come “deuterio ultra-denso“. Si ritiene che esso svolga un ruolo nella formazione delle stelle, e che probabilmente è presente in pianeti giganti, come Giove.

Il Kansas dà lavoro a 400 persone in una sola centrale eolica

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Sin dalla campagna elettorale di Barack Obama, anche Ecologiae ha sempre ritenuto possibile un incremento dei posti di lavoro nel campo delle rinnovabili. Non si parla di qualche posto di lavoro, ma di centinaia, migliaia e, a livello mondiale, si rientra nell’ordine delle decine di milioni.

Secondo The Witchia Eagle, Siemens Energy ha annunciato la sua scelta dela città di Hutchinson, Kansas per la costruzione di una turbina a vento da 50 milioni di dollari, che darà lavoro a circa 400 lavoratori. L’impianto consisterà nell’assemblare carlinghe e allungare le strutture in cima a delle torri del vento, che comprendono i generatori, gli attrezzi e l’elettronica. L’annuncio, dato con molto orgoglio, arriva dal Governatore del Kansas che ha appena approvato anche la costruzione di un grande impianto di energia elettrica a carbone. Dimostrazione che non è detto che se si investe in un tipo di energia, necessariamente bisogna escludere l’altra.

Solarexpo: l’Italia c’è, il Governo no

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Ancora una volta il Governo dimostra la sua completa mancanza di sensibilità verso la politica delle energie rinnovabili, il vero motore per uscire dalla crisi. Si è appena conclusa Solarexpo, la fiera dell’energia solare che come ogni anno si è tenuta a Verona dal 7 al 9 maggio. Una fiera che, di anno in anno, va ad incrementarsi, con nuovi padiglioni (quest’anno erano 9, tre in più rispetto alla scorsa edizione), 64 mila visitatori (record) e tante, tantissime aziende, non solo italiane, decise ad investire in questo campo.

Insomma, c’erano tutti, tranne i rappresentanti di Governo. Si attendevano il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, l’uomo che ha a cuore il nucleare, e la Ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Si attendevano, appunto. Perché si sono fatti attendere talmente tanto che si è capito che alla fine non sarebbero più venuti. Lo sconcerto non viene tanto nel sapere che i ministri del nostro Governo non si siano informati sulle nuove tecnologie rinnovabili. Il problema è che siccome con loro si muove anche una grande macchina mediatica, mancando la loro presenza, le uniche telecamere che si sono viste a Verona sono state quelle di qualche network locale, finendo con lo scomparire della notizia a carattere nazionale.

Olkiluoto, la centrale nucleare più grande del mondo che crolla per un temporale

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E’ incredibile che si continui a puntare sul nucleare nel mondo, ed è ancora più incredibile che ci si fidi di Areva, un’azienda che non ha mai dimostrato nulla ma che anzi, ha dimostrato una completa inaffidabilità. Sotto accusa, da molti anni ormai, è la centrale nucleare di Olkiluoto, in Finlandia, che sarebbe dovuta essere la più grande al mondo. Sarebbe, appunto.

Infatti la data del suo completamento era prevista nel 2005 ma oggi, a 4 anni di distanza, non solo i lavori non sono stati ultimati, ma non si vede nemmeno la luce alla fine di questo tunnel. I ritardi sono stati accumulati a causa di incongruenze rispetto ai progetti, imperfezioni nelle costruzioni e tanti altri motivi che per una centrale nucleare, la più pericolosa al mondo, sono molto gravi.

Se infatti mettere in sicurezza un reattore nucleare è fondamentale, figuriamoci quanto possa essere rendere sicura la più grande centrale nucleare del mondo. In quasi 4 anni il costo si è raddoppiato, la costruzione dei sistemi di controllo elettronico non è stata ancora nemmeno iniziata, e già 2.100 sono state le “non conformità” al progetto originario che si sono susseguite.

Bioelettricità, l’energia del futuro

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Secondo una ricerca appena pubblicata nell’edizione on-line di Science, piuttosto che la conversione delle colture energetiche a carburante liquido per utilizzarle in un motore a combustione interna, è molto più efficace convertirle in energia elettrica per alimentare i veicoli. Rispetto all’etanolo, questo tipo di energia fornisce l’80% di chilometraggio in più per ettaro di coltura, ed al contempo raddoppia anche  il risparmio nelle emissioni.

Alcuni ricercatori delle Università della California di Merced e Stanford, hanno realizzato un programma sulla sicurezza alimentare e l’ambiente e hanno effettuato un analisi del ciclo di vita del bio-etanolo e dell’elettricità che riguardava sia l’energia prodotta da ciascuna tecnologia, ma anche l’energia consumata nella produzione dei combustibili e dei veicoli da loro alimentati.

Nonostante gli annunci di Berlusconi, gli italiani sono ancora contro il nucleare

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Non è servita a molto la protesta degli abitanti di Scanzano Jonico che nel 2003 bloccarono l’intera Basilicata, occupando tutte le strade d’accesso e le stazioni che portavano al sito individuato dal Governo per stoccare le scorie nucleari francesi. Quella volta fu un successo, ma forti della memoria corta degli italiani, i nostri governanti, che dopo 6 anni sono sempre gli stessi, ci riprovano, adducendo al favore del popolo che vuole il nucleare.

Ora, a prescindere dai sondaggi che millanta il Presidente del Consiglio, che si sa sono composti da poche centinaia di persone, tutte più o meno vicine a lui, sono molto più credibili i sondaggi che effettua l’Eurispes, un’agenzia di sondaggi europea e quindi non coinvolta tra le aziende del Presidente. Secondo i dati provenienti dal Rapporto Italia 2009, gli italiani che sono contrari al nucleare sono ancora la maggioranza.

Utilizzare la clorofilla per produrre energia elettrica (teoricamente) si può

Un team internazionale di scienziati ha determinato la struttura delle molecole della clorofilla nei batteri che sono responsabili della raccolta di energia luminosa. Il risultato potrebbe essere utilizzato per costruire sistemi artificiali fotosintetici, come quelle che convertono l’energia solare in energia elettrica. La ricerca è stata pubblicata dettagliatamente nel numero uscito ieri di Proceedings of the National Academy of Sciences.

Gli scienziati hanno scoperto che le clorofille sono altamente efficaci al momento della raccolta di energia luminosa.

Abbiamo riscontrato che l’orientamento delle molecole dei batteri della clorofilla è estremamente efficace al momento della raccolta luce

ha spiegato Donald Bryant, professore di biotecnologia alla Penn State University e uno dei leader della squadra di ricercatori. Secondo Bryant, i batteri sono un gruppo di organismi che vive in genere in ambienti con luce molto bassa. Essi contengono strutture chiamate clorosomi, che contengono fino a 250.000 clorofille.

Per finanziare il nucleare, Enel vende il settore delle rinnovabili

Un nuovo allarme viene lanciato in questi giorni da Greenpeace, ed è molto preoccupante perché tocca l’Italia e le tasche degli italiani. La maggiore compagnia elettrica italiana, l’Enel, si è accollata l’onere di costruire le famose quattro centrali nucleari volute dal Governo nei prossimi anni. Il problema è che queste centrali costano, e nemmeno poco.

Un’azienda così importante e grande come l’Enel avrà chissà quanti capitali, direbbe chiunque. Ed invece no. L’ultimo bilancio della società energetica parla di una perdita di ben 50 miliardi di euro in un solo anno. Ma nonostante questo, Enel è corsa in aiuto della Edf, la cugina francese, per tentare di sollevarla dai costi della produzione energetica. Sarà inguaiata anche l’Edf? Certo che sì, ma paradossalmente lo è molto meno di Enel. Per la precisione i debiti della società francese, la quale sta facendo di tutto per recuperarli, ammontano a 25 miliardi di euro, la metà degli italiani.

La popolazione insorge e l’allargamento della centrale nucleare si blocca

Nello Stato del Missouri è stato legiferato un programma di utilità pubblica, che mira ad espandere un impianto di generazione di energia nucleare già esistente, il quale consente di elevare il tasso di apparecchiature elettriche per i clienti, i quali pagheranno i costi futuri di tale progetto. I contribuenti hanno reagito male, e sia la normativa che i piani di espansione sono state archiviati.

In questo periodo le imprese del settore energetico nel Missouri non sono autorizzate ad aumentare le loro tariffe di energia elettrica per pagare le nuove costruzioni a causa di una legge approvata nel 1976, dopo che la prima centrale nucleare di Callaway fu costruita. Tutti i costi di costruzione devono essere finanziati dagli investitori, i prestiti bancari e da altre fonti. Ma l’opposizione non è avvenuta soltanto perché le tariffe energetiche sarebbero improvvisamente lievitate, ma anche per una forte presa di posizione da parte della popolazione contro il nucleare.

Greenpeace e Legambiente contro la riconversione di Porto Tolle

Ipnotizzati dalla parola “carbone pulito“, molti burocrati che di ecologia ci capiscono poco o nulla, pensano che costruire una centrale con quella tecnologia sia favorevole per l’ambiente. Secondo molti politici e sedicenti imprenditori ambientali, esisterebbe un carbone che non si sa da dove viene, e che nella combustione non rilascia anidride carbonica.

Per questo, speriamo in buona fede, da anni l’Enel continua a chiedere al Governo di poter riconvertire la centrale a olio pesante di Porto Tolle (Ro) in centrale a carbone pulito. Dopo 4 anni di pressioni, sembra che il colosso dell’energia abbia ottenuto ciò che voleva, visto che il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato di voler firmare il decreto di compatibilità ambientale che di fatto autorizza la riconversione.

Dicevamo in buona fede perché, secondo il ministero:

dal punto di vista ambientale, con la riconversione si ottiene una sostanziale riduzione delle emissioni rispetto al passato.

Nulla di più falso, come hanno tentato di fargli capire i volontari di Greenpeace e Legambiente, che forse di inquinamento ne capiscono un po’ di più del Ministero.

La centrale solare più potente al mondo dà più energia del previsto

La più grande torre del mondo alimentata ad energia solare ha appena ha iniziato ad operare al di fuori di Siviglia, Spagna, e segna un momento storico nella saga delle fonti energetiche rinnovabili. La torre solare PS20, quella che nella foto è di fianco a sua sorella minore PS10, produce ancora più energia di quanto previsto nel corso dei test precedenti. E’ stato confermato che la rivoluzionaria torre solare genera 20 megawatt di energia elettrica: ed è ora in grado di fornire energia a 10.000 case con fonti rinnovabili.

La torre, costruita e gestita da Abengoa Solar, è uno dei più innovativi esempi di tecnologia solare. Anche se abbiamo visto simili torri solari prima, non abbiamo mai visto nulla eseguito su tale scala. Ecco come funziona, secondo Abengoa:

PS20 è costituita da un campo solare composto di 1.255 pannelli eliostatici progettato da Abengoa Solar. Ogni pannello, con una superficie di 1.291 metri quadrati, riflette la radiazione solare che riceve sul ricevitore, il quale si trova sulla cima di una torre alta circa 160 metri, la quale produce vapore che viene convertito in energia elettrica da una turbina.

Ue e politica dei biocarburanti, meglio incentivarli o eliminarli?

Le stime attuali affermano che i trasporti sono responsabili di circa il 25% delle emissioni di gas serra connesse all’energia a livello mondiale. Mentre i biocarburanti sono considerati come un possibile strumento per ridurre tali emissioni, sono in discussione i termini di costi-benefici economici dei loro impatti ambientali e sociali.

L’UE promuove la produzione di biocarburanti e ha fissato un obiettivo del 5,75% di biocarburanti nel settore dei trasporti per tutti gli Stati membri dell’Unione entro il 2010, più un obiettivo del 10%, da raggiungere entro il 2020. Attualmente, il biocarburante consiste principalmente in colture seminative, come i cereali, il mais o la colza. L’aumento della quota di tali colture potrebbe condurre allo sviluppo di aree coltivate e, a loro volta, ad una pressione crescente per l’ambiente, la perdita di habitat e la diminuzione della biodiversità, in particolare di boschi, prati, zone umide e torbiere, che vengono convertite in piantagioni di monocolture di biocarburanti.

Italia-Tunisia, accordo sulle rinnovabili

Che l’Italia fosse agli ultimi posti come produzione di energia rinnovabile al mondo, questo lo si sapeva già. Ma vedere che alcuni Stati africani sono più avanzati di noi, fa un certo effetto. Per una volta però l’iniziativa promossa dal Governo ha un buon fine, e cioè importare dall’estero energia pulita.

L’Italia è un grande importatore di energia, dato che fonti di ogni genere da noi sono quasi assenti. Arriva il nucleare dalla Francia, il gas dalla Russia, il petrolio da diverse parti del mondo, ed ora anche un po’ di rinnovabile dalla Tunisia.

Il direttore generale del Ministero dell’Ambiente italiano Corrado Clini, e il Ministro dell’Energia della Tunisia Afif Chelbi hanno ieri raggiunto l’accordo per collegare i due Paesi con un enorme cavo trasportatore che collegherà la piattaforma tecnologica tunisina, la quale comprenderà diverse fonti energetiche, dal solare all’eolico, fino alle biomasse, e l’Italia, che ne importerà gran parte.

La recessione ha effetti positivi sull’ambiente

Negli ultimi tre mesi l’inquinamento della sola città di Pechino, una delle più inquinate al mondo, se non la più inquinata, è crollato del 25%, in pratica un quarto in meno rispetto agli ultimi 7 anni. Effetto degli investimenti sulle rinnovabili? Pare proprio di no, la risposta, secondo tecnici esperti, è nella recessione. La crisi economica avrà anche tanti effetti negativi, i quali purtroppo sono stranoti, ma come ogni cosa, ha anche qualche aspetto positivo.

In primo luogo, la gente non può più permettersi di spostarsi in auto, e quindi sono aumentate le biciclette e lo spostamento con i mezzi pubblici. Le case automobilistiche hanno risentito della crisi, ma ancor di più ne hanno risentito quelle che producevano i Suv, ora tutti parcheggiati nelle concessionarie, mentre le uniche auto che vengono vendute sono quelle ecologiche o comunque quelle che consumano meno.

Solo nella provincia del Guangdong, hanno chiuso 62.400 imprese. Anche questo è un effetto negativo, ma ha portato ad un minore tasso di emissioni di CO2 da parte delle industrie ed una minor produzione di elettricità, che in Cina è quasi esclusivamente fondata sul carbone, il che ha abbattuto l’inquinamento atmosferico.