Rinnovabili termiche: i risultati della Seconda Conferenza Nazionale

Si è tenuta martedì e mercoledì scorso, 19 e 20 aprile 2011, la Seconda Conferenza Nazionale sulle rinnovabili termiche, un evento che a Roma è stato organizzato dall’Associazione Amici della Terra in collaborazione con FIRE, Coldiretti, REF e AIEL. Secondo quanto riportato da Assolterm, Associazione Italiana Solare Termico, c’è stata una partecipazione straordinaria a fronte della presentazione di oltre cinquanta casi di applicazione delle rinnovabili termiche, ed un dibattito acceso ed interessante sulle incentivazioni.

Tutto ciò è avvenuto in presenza di rappresentanti delle istituzioni, esperti del settore, rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di categoria. Dai lavori della Seconda Conferenza Nazionale è emerso come per l’economia italiana le rinnovabili termiche possano rappresentare una straordinaria opportunità di sviluppo a fronte di un settore come quello che c’è in Italia che presenta posizioni di primato.

Nissan Leaf è World Car of the year 2011

Nissan Leaf è World Car of the year 2011

Nissan Leaf eletta World Car of the year 2011 dalla giuria del World Car Award. La notizia è stata resa ufficiale nelle scorse ore nell’ambito del Salone dell’Auto di New York (20 aprile-1 maggio). Dopo il riconoscimento di auto dell’anno ottenuto dall’elettrica di casa Nissan in Europa nei mesi scorsi, la vettura zero emission che ha conquistato il Vecchio Continente spopola oltreoceano e conquista le strade del mondo con il suo appeal silenzioso che scivola come una foglia sull’asfalto coniugando stile e mobilità sostenibile al desiderio, sempre più pressante, del mercato,  di un’auto ecologica sostenibile anche economicamente.

Nissan Leaf, lo ricordiamo, è la prima auto elettrica ad essere stata nominata Car of the Year. Un prestigioso riconoscimento che si è meritata, come ha spiegato Hàkan Matson, presidente della giuria di Auto dell’anno, per aver saputo offrire, in un’elettrica, molti aspetti dei veicoli tradizionali, o dovremmo dire ormai “vecchi”?

Quarto Conto Energia: Associazioni presentano proposte di emendamenti

In merito al quarto Conto Energia la bozza di decreto, che è stata sottoposta al tavolo tecnico della Conferenza Stato-Regioni, presenta ancora delle forti criticità. Ad affermarlo sono state congiuntamente le Associazioni Assosolare, Aper e Asso Energie Future che, di conseguenza, hanno presentato delle proposte di emendamenti al decreto partendo dal fatto che la bozza, innanzitutto, non presenta a favore delle imprese della filiera alcun meccanismo di tutela dei diritti acquisiti.

Così come ci sono criticità sul regime transitorio 2011-12, sui meccanismi di assegnazione della tariffa incentivante, e sull’eccessiva riduzione delle tariffe con particolare riferimento proprio al periodo transitorio 2011-12. Il rischio, senza modifiche, è la penalizzazione degli investimenti attuali e futuri nel fotovoltaico in Italia con ricadute negative anche sull’occupazione; la bozza di decreto, così come è al momento strutturata, tra l’altro, porterebbe anche a forti difficoltà nell’accesso al credito, ovverosia nella stipula di finanziamenti con il sistema bancario.

Quarto Conto Energia: GIFI, garantire piena competitività

Riguardo alla definizione del Quarto Conto Energia, è necessario risolvere con urgenza alcuni punti chiave al fine di poter garantire al sistema economico e produttivo nazionale la piena competitività. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione del GIFI, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, nel sottolineare di conseguenza come sia necessario fare presto, e nell’apprezzare al 2016, il nuovo obiettivo di potenza pari a 23 GW.

Citando la Conferenza Stato – Regioni, infatti, il GIFI ha accolto con favore la decisione di innalzare la potenza massima incentivabile dal livello, molto basso, degli ottomila MW, a 23 mila MW appunto; ma ci sono ancora, sottolinea il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, “alcune criticità che rischiano di inficiare gli sforzi finora fatti da tutte le parti coinvolte“.

Nucleare, occhio alla truffa!

Nei giorni scorsi i giornali e i telegiornali italiani hanno titolato a tutta pagina che il nucleare non si fa più in Italia e, mea culpa, anche il sottoscritto ci è cascato. A dir la verità qualche sospetto veniva nel leggere il testo con cui si bloccava il ritorno all’atomo in tempi brevi, ma ora quel sospetto è diventato certezza: siamo nuovamente di fronte all’ennesima truffa del Governo Berlusconi.

La situazione è spiegata perfettamente da una semplice frase pronunciata dal comitato promotore del referendum:

Il piano nucleare del Governo non finisce nel secchio, va solo nel cassetto, pronto a tornare in auge alla prima occasione.

Eolico: Google investe nella centrale più potente del mondo

Il colosso Google sta rapidamente espandendo i suoi tentacoli nel campo dell’energia pulita. Proprio la scorsa settimana abbiamo segnalato l’investimento di oltre cento milioni di euro in un progetto riguardante il solare termico nel deserto del Mojave, e pochi giorni prima in una centrale in Germania. Adesso l’azienda di Mountain View ha deciso di non concentrarsi solo sul solare, ma di avviare investimenti nell’energia eolica e geotermica.

La notizia è arrivata ieri dagli Usa, e parla di un investimento di circa 100 milioni di dollari (circa 69 milioni di euro) nella Shepherds Flat Wind Farm in Oregon. Quando la costruzione sarà completata nel 2012, dovrebbe essere la più potente del mondo, battendo la Roscoe Wind Farm in Texas (627 turbine, potenza di 781,5 MW).

Nucleare, un nuovo sarcofago per Chernobyl

L’incidente alla centrale ucraina di Chernobyl del 1986 ci ha lasciato un conto ancora aperto da pagare. I costi per la messa in sicurezza lievitano di anno in anno e, a conti fatti, davanti a certe cifre e a certi disastri, vedi anche Fukushima, la favoletta del nucleare come l’energia del risparmio non termina certamente con un lieto fine.

Che poi fosse possibile metterla la parola fine quando si parla di nucleare. Il presidente ucraino Viktor Yanukovic ha annunciato, nell’ambito della conferenza dei donatori, che il mondo ha stanziato 550 milioni di euro dei 740 chiesti da Kiev, per finanziare un nuovo sarcofago per la centrale di Chernobyl, destinato a sigillare il materiale radioattivo. Nuovo sarcofago che dovrà rimpiazzare quello costruito dopo l’esplosione del reattore quattro dell’impianto, ormai considerato non più ermetico.

Quarto Conto Energia: Associazioni si appellano al Presidente Errani


Il Governo italiano ha ufficialmente annunciato il dietrofront, probabilmente definitivo, per quel che riguarda il ritorno del nostro Paese al nucleare. Meglio puntare sulle energie rinnovabili, più sicure e di gran lunga più rispettose dell’ambiente, ma in che modo? La domanda è d’obbligo visto che incombe la messa a punto del nuovo Conto Energia, il quarto, che stando all’ultima bozza non piace per nulla alle Associazioni che rappresentano e tutelano gli interessi delle imprese che operano nelle rinnovabili, ed in particolar modo nel fotovoltaico.

E così, nell’ambito di tutta una serie di iniziative che oramai si susseguono da qualche settimana a questa parte, le Associazioni Aper, GIFI, Assosolare e Asso Energie Future, hanno scritto una lettera al Dottor Vasco Errani, il Presidente della Conferenza delle Regioni, affinché la bozza del quarto Conto Energia venga rivista e, quindi, garantisca lo sviluppo della green economy nel nostro Paese.

Stop al nucleare italiano: quelli che frenano, quelli che tamponano, quelli che non si fermano

Nucleare italiano, la storia infinita già finita? Ai posteri l’ardua sentenza, certo è che ad aprire i giornali oggi, all’indomani di quello che potremmo definire un pit stop del Governo, ti stropicci gli occhi più di una volta perché leggi azioni improbabili vedi promuovere le rinnovabili, cambiare rotta sull’atomo, associati a nomi ancora più improbabili. Che sta succedendo a quelli che cambiare idea dopo Fukushima era inimmaginabile?

C’è chi grida alla truffa, vedi IDV, perché il Governo è indubbiamente spaventato dai recenti sondaggi che vogliono oltre il 50% degli italiani incamminarsi a votare di pancia, post indigestione di radiazioni giapponesi, un popolo pericolosamente in marcia verso le urne, cosciente della sua forza democratica che avrebbe messo pure una bella croce sopra al legittimo impedimento. E lasciamo stare l’acqua che in questa vicenda è la più dimenticata, ma non certo la meno vitale.

Quarto Conto Energia: rischio bocciatura per il fotovoltaico

                                                                               

In data odierna, martedì 19 aprile 2011, in vista della discussione, domani, in sede di Conferenza Stato Regioni, del Quarto Conto Energia e del Decreto Rinnovabili, l’Associazione Assosolare ha partecipato ad un’audizione presso la Camera dei Deputati confermando in sostanza tutte le preoccupazioni degli ultimi giorni. In base ai contenuti della bozza attuale del Quarto Conto Energia, infatti, si rischia nel nostro Paese per il fotovoltaico la bocciatura definitiva ad opera proprio dell’attuale Governo in carica per effetto delle sue scelte.

Questo è quanto, tra l’altro, ha dichiarato Gianni Chianetta, il Presidente di Assosolare, che assieme al Segretario Generale Francesca Marchini sono stati ricevuti in data odierna in audizione alla Camera dei Deputati, ed in particolare presso la Commissione Ambiente. Innanzitutto, stando alla bozza, secondo Assosolare i tagli agli incentivi previsti per il Quarto Conto Energia non sono sostenibili da parte dell’industria delle rinnovabili.

Nucleare, stop del Governo alle centrali per evitare il referendum

Finalmente, dopo mesi, per non dire anni, di battaglie, arriva una bella notizia: il Governo ha deciso di ritirarsi sul nucleare, l’atomo non tornerà in Italia né ora né mai. La decisione, inserita nel decreto legge omnibus, torna indietro sulle decisioni che hanno fatto arrabbiare milioni di italiani che vedevano la politica andare contro la volontà dei votanti del referendum del 1987, riprendendo il programma nucleare dopo oltre 20 anni.

La decisione è venuta ovviamente in seguito al disastro nucleare giapponese, dato che ancora ad oltre un mese di distanza non si riesce a trovare il bandolo della matassa, e due incidenti nucleari gravissimi a distanza di 25 anni, dopo quello di Chernobyl, sono davvero troppi. Anche quei pochi italiani che potevano essere a favore del nucleare avevano cominciato a cambiare idea, e dopo la moratoria di un anno voluta pochi giorni dopo il terremoto/tsunami, ci si è resi conto che non ne valeva la pena.

Energie rinnovabili: i lavoratori del settore scendono in piazza


Il Decreto Rinnovabili, approvato di recente dal Consiglio dei Ministri, ha dapprima fatto scattare la mobilitazione tra le Associazioni del settore, mentre ora si arriva addirittura allo sciopero. In data odierna, lunedì 18 aprile 2011, infatti, con un comunicato congiunto la Fim, la Fiom e la Uilm hanno proclamato “Non spegnete il sole“, lo sciopero dei lavoratori del comparto delle energie rinnovabili. E così mercoledì prossimo, 20 aprile 2011, a Roma, ci sarà una manifestazione nel corso della quale sfileranno in corteo i lavoratori dei comparti che producono le apparecchiature per gli impianti, ed in particolare per quelli che utilizzano la tecnologia del fotovoltaico.

Per il settore delle rinnovabili che, in Italia e non solo, è un comparto ancora giovane, quella di giovedì prossimo è una protesta “storica” visto che trattasi del primo sciopero nazionale dei lavoratori. I tre Sindacati che hanno proclamato lo sciopero chiedono con questa protesta quello che sostanzialmente chiedono le Associazioni del settore delle energie rinnovabili, ovverosia delle modifiche radicali al Decreto Rinnovabili affinché non venga bloccata nel nostro Paese l’intera filiera del fotovoltaico.

Nucleare all’italiana, storie di scorie vaganti

Il nucleare italiano, nella sua pur breve esistenza, ci ha trasmesso un’eredità pesante che raccogliamo nostro malgrado e controvoglia perché siamo costretti a recuperarla, un po’ come certe storie che ci tramandano di generazione in generazione ma che siamo stanchi di continuare a raccontare. Le ripetiamo come automi, senza convinzione, finché un giorno ci svegliamo e cominciamo a chiederci perché e a mettere in discussione quel passato che spesso ci fa sentire piccoli ma che, a guardar bene il presente, non merita poi tutta questa grande considerazione. Forse, ci diciamo, è arrivato il momento di inventare una nuova storia, una storia nostra, da raccontare.

Tanto più che nell’atomo, in fondo, in Italia in pochi ci hanno creduto davvero, al punto che, pur essendo stati sempre coscienti dei rischi correlati, vederli in mondovisione ha fatto battere in ritirata molti fautori del nucleare nello stesso Governo. Quelli che cambiare idea è inimmaginabile ora, pieni di se e di ma, stanno tirando fuori quei contro che nascondevano bene, sotto le mentite spoglie di una fragile quanto presuntuosa apparenza di un sicuro al 100%.