Energie rinnovabili: i lavoratori del settore scendono in piazza

di Redazione 5


Il Decreto Rinnovabili, approvato di recente dal Consiglio dei Ministri, ha dapprima fatto scattare la mobilitazione tra le Associazioni del settore, mentre ora si arriva addirittura allo sciopero. In data odierna, lunedì 18 aprile 2011, infatti, con un comunicato congiunto la Fim, la Fiom e la Uilm hanno proclamato “Non spegnete il sole“, lo sciopero dei lavoratori del comparto delle energie rinnovabili. E così mercoledì prossimo, 20 aprile 2011, a Roma, ci sarà una manifestazione nel corso della quale sfileranno in corteo i lavoratori dei comparti che producono le apparecchiature per gli impianti, ed in particolare per quelli che utilizzano la tecnologia del fotovoltaico.

Per il settore delle rinnovabili che, in Italia e non solo, è un comparto ancora giovane, quella di giovedì prossimo è una protesta “storica” visto che trattasi del primo sciopero nazionale dei lavoratori. I tre Sindacati che hanno proclamato lo sciopero chiedono con questa protesta quello che sostanzialmente chiedono le Associazioni del settore delle energie rinnovabili, ovverosia delle modifiche radicali al Decreto Rinnovabili affinché non venga bloccata nel nostro Paese l’intera filiera del fotovoltaico.

Gli effetti del Decreto Rinnovabili, secondo quanto si legge nel comunicato congiunto di Fim, Fiom e Uilm, si sono già fatti sentire in Italia visto che da un lato le banche hanno messo in discussione i finanziamenti, e dall’altro le imprese della filiera hanno dovuto far fronte all’annullamento di ordini. Inoltre, per i casi più critici, c’è stato già anche il ricorso, per alcune aziende, agli ammortizzatori sociali, mentre altre hanno avviato o annunciato processi di delocalizzazione degli impianti e delle divisioni fuori dall’Italia.

La posta in gioco a livello occupazionale è molto alta visto che nel comparto, considerando anche l’indotto, le imprese della filiera danno lavoro a ben 100 mila persone. Inoltre, quello delle rinnovabili in Italia, ma anche in molti altri Paesi del mondo, è stato negli ultimi anni uno dei pochi settori in crescita anno su anno con creazione di nuovi posti di lavoro.

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