Crisi del mercato immobiliare? Prezzi di case e mutui da capogiro? Niente paura, una casa si può acquistare anche a 5mila euro, senza pagare tasse per cinque anni, anche se si decide di aprirvi un bed and breakfast. Dove siamo? Ma in Italia, of course, nell’Italia più dimenticata e sperduta, quella che si sta gradualmente spopolando e si rende appetibile con prezzi di edifici nei centri storici a dir poco stracciati. Un’iniziativa a cui ha aderito, tra gli altri, il paese di Santa Caterina dello Ionio, in provincia di Catanzaro.
Primo Piano
Marea nera in Scozia: un incidente impossibile, che corre il rischio di ricapitare

Un incidente nel mare di Scozia? Impossibile! Rispondevano così le autorità britanniche ed i rappresentanti di Shell (magari ridendo tenendosi la pancia con le mani) alle domande preoccupate di giornalisti e ambientalisti quando, in seguito all’incidente dello scorso anno nel Golfo del Messico che ha riguardato la BP, tutte le trivellazioni in mare sono state messe sotto accusa. Ad un anno di distanza siamo tornati al punto di partenza.
Marea nera Shell in Scozia, una valvola di sicurezza all’origine della seconda falla
Marea nera Shell in Scozia: all’origine della seconda falla di cui si è avuta notizia ieri dalla stessa compagnia petrolifera, ci sarebbe una valvola di sicurezza vicina alla tubatura difettosa della piattaforma Alpha Gannet. Malgrado la prima fuoriuscita, di cui era trapelato poco o niente la settimana scorsa, fosse, a dire della Shell, sotto controllo e di portata insignificante, l’incidente è apparso subito più preoccupante ieri quando la compagnia ha ammesso l’esistenza di una seconda fonte di dispersione di greggio dalla piattaforma. Ad allarmare le scarse informazioni che trapelavano sull’entità dello sversamento ma soprattutto il fatto che anche i pochi comunicati della Shell fossero tutt’altro che rassicuranti.
C’era una volta il Delta del Niger, ora c’è una stazione di servizio della Shell
Non è mai stata una favola la vita per le popolazioni che vivono nel Delta del Niger ma nemmeno la tragedia che è oggi: l’acqua, quella sì, si poteva usare per irrigare le coltivazioni, per bere, cucinare, lavarsi, l’aria era respirabile, la terra calpestabile senza rimanere incatramati. Fino al 1958, quando si diede il via ad attività di estrazione petrolifera massicce dopo la scoperta, da parte della Shell British Petroleum, oggi Royal Dutch Shell, di un giacimento di greggio a Oloibiri. Oggi gli impianti occupano larga parte del territorio. Pensate che la sola Shell opera su un’area di ben 31 mila chilometri quadrati.
Marea nera Scozia, Shell: “Ma dove vuoi andare a perforare?”
Marea nera in Scozia: dopo l’annuncio del tutto sotto controllo sulla prima falla di mercoledì scorso, oggi il mondo si è svegliato con la notizia di una seconda falla dalla piattaforma Alpha Bennet della Shell, nelle acque del Mare del Nord, 180 chilometri ad Est di Aberdeen in Scozia, luogo dell’incidente. Le associazioni ambientaliste britanniche, malgrado la Shell abbia dato notizia dell’accaduto e persino del fatto che non sanno dove sia localizzata di preciso la falla, si mostrano critiche nei confronti della compagnia petrolifera. In gioco non c’è infatti solo il fattore trasparenza sull’entità del disastro, ma le trivellazioni stesse in aree così critiche.
Marea nera Shell in Scozia, fuoriuscita di petrolio da una seconda falla
Marea nera in Scozia, ultime brutte notizie dal Mare del Nord. Vi avevamo anticipato della perdita occorsa alla piattaforma Gannet Alpha della Shell, 180 chilometri ad Est di Aberdeen, qualche giorno fa. La compagnia petrolifera, ovviamente, diceva di avere tutto sotto controllo e con un comunicato aveva rassicurato sulla gestione dell’incidente che proseguiva nel migliore dei modi ed in fretta, pur non rispondendo sull’entità della fuoriuscita. Oggi la notizia di una seconda falla e dichiarazioni che non lasciano presagire, ahinoi, nulla di confortante sul decorso del disastro.
Incidente petrolifero nel Mare del Nord, Shell conferma perdita
Un incidente petrolifero nel Mare del Nord sta tenendo impegnati in questi giorni i tecnici della Shell, a lavoro per bloccare una perdita, non si sa di che consistenza ed entità, occorsa alla piattaforma Alpha Bennet. Dalla multinazionale confermano che una fuoriuscita c’è stata e che gli operai stanno cercando di contenere lo sversamento ma non danno ulteriori dettagli sulle dimensioni dell’incidente. Ci auguriamo che siano irrisorie, per quanto anche piccole perdite hanno il loro grande impatto sull’ecosistema marino e questo lo sappiamo bene purtroppo.
Cancellazione del SISTRI: le reazioni di politici e cittadini
La cancellazione del SISTRI, il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti speciali, ha suscitato molto clamore nel settore ambientale, anche se a livello nazionale è passato un po’ sotto silenzio dato che erano ben altri i risvolti che interessavano ai cittadini, come il prelievo fiscale. Eppure la questione dovrebbe interessare molto gli italiani perché è un vero e proprio regalo alle mafie. Le reazioni però non sono mancate.
Cacciate i cacciatori dal nostro calendario

Cacciatori e cacciati, un confine troppo sottile a volte, impercettibile a quei colpi che partono per sbaglio o che deviano dalla loro traiettoria di violenza, spostando la morte dalla preda al predatore: l’uomo. Quanti incidenti fatali colpiscono ogni anno gli stessi cacciatori piuttosto che semplici passanti o addirittura persone che gravitavano, ignare dei fucili maldestri nell’ombra, all’esterno delle loro abitazioni, dei loro giardini, delle proprietà private?
Manovra anti-crisi, scongiurato taglio alle rinnovabili, per ora
Il taglio al comparto delle rinnovabili ipotizzato ieri non ci sarà. Lo hanno annunciato fonti ministeriali che hanno reso nota la volontà del Ministro Tremonti di stralciare per ora la questione che riguarda i finanziamenti. Ma facciamo un passo indietro e vediamo a cosa si riferiva questo famigerato taglio alle rinnovabili.
I pinguini di Mr Popper, non provateci a casa!
I pinguini di Mr Popper, nelle sale italiane da ieri 12 agosto ci presenta un Jim Carrey alle prese con degli insolitamente domestici pinguini Papua. Un interessante servizio edito dal National Geographic ci spiega perché esemplari simili non possono trovare una facile collocazione nelle nostre case. So che è inverosimile che a qualcuno venga l’infelice idea di emulare il film ma non si sa mai, il caldo gioca brutti scherzi, ricordate cosa successe dopo Nemo? Tutti alla ricerca del pesce pagliaccio, tanto da mettere la specie sotto pressione. Idem per Hachiko, a dog’s story, tutti a comprare cani Akita Inu senza avere minimamente idea di che tipo di problematiche (e di clima) necessiti questa razza, per non parlare di come questa mania alimentò un mercato online a dir poco illegale di cuccioli.
Vacanze di Ferragosto in car pooling
C’era una volta l’autostop, oggi c’è un servizio simile negli intenti, portarci a destinazione condividendo il percorso con altre persone in auto, assolutamente sicuro e certamente meno improvvisato, parliamo del car pooling. In occasione delle vacanze di Ferragosto, dal portale postoinauto.it, che ha lanciato il servizio in Italia nel febbraio 2010, ci fanno sapere che gli italiani stanno mostrando un vivo interesse per questa modalità di trasporto basata sulla condivisione del mezzo e dunque decisamente più sostenibile di molte altre opzioni.
Jovanotti ed Elisa, i concerti green dell’estate
Due voci del panorama canoro italiano si leveranno a minore impatto quest’estate con concerti che hanno sposato la sostenibilità ambientale, un messaggio concreto che risuonerà ai fan attraverso le note delle loro canzoni preferite e dunque ancora più incisivo. Parliamo di Jovanotti, coinvolto nel progetto Ora in Tour Lorenzo Live 2011 – Musica CO2 Neutral e di Elisa che parteciperà questa sera a Festambiente, la manifestazione organizzata da Legambiente a Ripescia (Grosseto).
Inquinamento: la Shell distrugge un villaggio nel Niger, e le popolazioni la denunciano all’Aja

Goi oggi è un villaggio abbandonato. Gli stagni in cui una volta abbondava il pesce e l’allevamento di polli che erano l’orgoglio del suo capo, Barrisa Tete Dooh, giacciono abbandonati, coperti da uno spesso strato nero. Il villaggio di pescatori è contaminato, la scuola è stata saccheggiata, le foreste di mangrovie sono rivestite di bitume e tutti si sono rifugiati in un luogo meno degradato dallo sfruttamento del bene più prezioso della regione: il petrolio greggio.