Anche l’ecosistema marino soffre lo stress.

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L’ambiente marino del pianeta azzurro verte in una condizione di forte degrado. Inquinamento delle acque, pressione antropica sulle coste e sovrasfruttamento delle specie ittiche, sono solo alcuni dei problemi che stressano l’ecosistema marino causando gravi danni all’ambiente e a tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo. Nel mondo, oltre la metà della popolazione vive lungo i circa 440.000 kilometri di coste, all’interno di una fascia profonda 200 km. Qui si concentrano grossi centri urbani, come Tokio, Mumbai e New York, complessi industriali e turistici, reti autostradali e aree dedicate all’agricoltura intensiva.

In Italia, in base ai dati ISTAT, oltre il 30% della popolazione (circa 18 milioni di abitanti) risiede lungo il litorale che per il 43% appare totalmente urbanizzato e per il 28% parzialmente urbanizzato. Molte zone costiere, inoltre, presentano un ampio flusso turistico. Questa pressione antropica sulle zone costiere, sia in Italia che nel resto del mondo, modifica profondamente gli equilibri naturali, provocando la scomparsa, ad esempio, di zone umide costiere come le lagune, e delle foreste di mangrovie, nelle zone tropicali, utili per la protezione delle coste.

Italia: ritorno al nucleare? Tutte le cose da tenere bene a mente.

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In Italia, si torna a parlare di nucleare dopo le dichiarazioni del Ministro Scajola circa la costruzione, nel nostro paese, di centrali nucleari di nuova generazione. Il nuovo governo Berlusconi auspica un ritorno al nucleare per fronteggiare la debolezza strutturale di cui è affetto l’approvvigionamento energetico dell’Italia che è costretta ad acquistare all’estero l’energia di cui necessita. In seguito al referendum popolare del 1987, l’Italia ha chiuso le sue centrali nucleari e, ad oggi, è uno dei pochi paesi a non possedere il nucleare.

Vi sono nel mondo, attualmente, secondo International Atomic Energy Agency, 439 reattori nucleari funzionanti e 34 sono ancora in fase di costruzione. L’energia generata da questi reattori è pari al 17% della produzione mondiale di elettricità, ed il maggior produttore di energia da nucleare sono gli USA con i loro 104 reattori. Nell’Unione europea 15 dei 27 Stai membri hanno impianti nucleari, tra questi la Francia è il paese che ne ha di più (59 più uno, quello di Flamanville, in costruzione).

Oranghi di Greenpeace contro la Nutella, caos a Coverciano

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Non bastavano le ragazze in bikini, adesso anche gli orango tango assaltano il ritiro della Nazionale italiana impegnata nei prossimi Europei di calcio in Austria e Svizzera. La protesta non è dei veri pachidermi africani, ma di un gruppo di militanti di Greenpeace che ha scelto questa singolare protesta per denunciare lo sfruttamento eccessivo dell’olio di palma compiuto dalla Ferrero (sponsor della Nazionale) che porterebbe alla deforestazione.

Lo slogan con il quale i 10 orango sono arrivati a Coverciano è “Che mondo sarebbe senza foreste”, facendo il verso alla multinazionale che fornisce la Nutella ai campioni del mondo.

Fare l’amore rispettando l’ambiente. Vasto: arriva la segnaletica per le coppiette.

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L’oasi naturalistica di Punta d’Erce, nei pressi di Vasto, da splendida località per gli appassionati di mare e di sport, si trasforma di notte in un grande talamo sotto le stelle. I sentieri della riserva naturale di giorno svelano i segni delle effusioni delle coppiette che, al calar del sole, si appartano in cerca di intimità. Fazzoletti sporchi e preservativi sono quel che resta delle notti amorose trascorse nell’oasi.
Per far fronte a questa situazione, l’amministrazione comunale e il Comitato che gestisce il parco costiero, hanno provveduto a posizionare curiosi cartelli lungo i viali d’accesso alla riserva e le varie aree di sosta. L’originale segnaletica cos’ recita: “Fate l’amore ma non sporcate”. L’iniziativa ideata da Cogecstre, cooperativa di Penne che gestisce l’oasi, rientra in una più ampia campagna di sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente. Gli interventi di pulizia, messi in atto dai vari operatori, richiedono tempo e impegno e, in più, comportano elevati costi di gestione.

Bush ha deciso, gli orsi polari sono salvi

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La decisione del Governo americano è arrivata, e gli animalisti possono finalmente esultare: Bush ha confermato gli orsi polari come razza in via d’estinzione, l’Alaska non sarà più trivellato.
La (sofferta) decisione è arrivata la scorsa settimana, più in silenzio di quanto ci si aspettava, data l’importanza dell’evento.

Ne avevamo parlato 15 giorni fa, ponendovi, in breve, la questione se fosse stato meglio salvaguardare l’habitat naturale degli orsi oppure trivellare i giacimenti di petrolio dell’Alaska per far abbassare il prezzo della benzina. Ovviamente il risultato è stato scontato, nessuno vuol vedere sparire l’ennesima specie dalla faccia della Terra, e questo l’avrà pensato anche Bush, che per la prima volta nella storia americana, ha anteposto una razza animale agli interessi economici. La decisione è arrivata dopo una ricerca del Ministero degli Interni Usa, che ha capito che, sfruttando quelle zone, i ghiacciai si sarebbero sciolti per due terzi della loro consistenza attuale entro il 2050, lasciando agli orsi davvero poco terreno sul quale sopravvivere.

Mutamenti climatici: veramente causati dall’uomo?

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Il termine mutamento climatico a volte si utilizza in modo poco appropriato, utilizzandolo come sinonimo di riscaldamento globale. La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change o UNFCCC) utilizza il termine mutamenti climatici solo per riferirsi ai cambiamenti climatici prodotti dall’uomo e quello di variabilità climatica per quello generato da cause naturali. In alcuni casi, per riferirsi ai mutamenti climatici di origine umana si utilizza l’espressione mutamenti climatici antropogenici.
Molto spesso si parla di come l’uomo sia causa di questi fenomeni, ma accanto alla schiera di studiosi che attribuiscono all’attività umana i mutamenti climatici in atto, esiste un’altra, forse meno folta ma sicuramente meno nota, convinta che i cambiamenti del clima non possano essere addebitati all’uomo. Da alcuni studi delle temperature globali è stato osservato che nel corso degli ultimi mille anni si sono avvicendati periodi di surriscaldamento e sensibili abbassamenti dei valori medi, chiaramente non collegati all’attività umana. Tra l’800 e il 1300, ad esempio, il clima del Pianeta ha attraversato un periodo di particolare surriscaldamento con temperature superiori alla media odierna, detto Periodo medioevale caldo. I Vichinghi conquistarono la Groenlandia (da green land = terra verde), chiamata appunto così per le enormi distese verdi che incontrarono.

Scontri a Chiaiano: cresce la tensione dopo la scelta delle 10 discariche

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Dopo gli accesi scontri della notte scorsa, il clima è tornato ad accendersi a Chiaiano: i manifestanti hanno protestato contro alcuni tecnici dell’Amn che tentavano di spostare l’autobus sistemato dai protestanti in modo da bloccare la strada che da Marano porta alla discarica di Chiaiano.

Bastoni, pietre, petardi e bombe carta sono state lanciate contro le forze dell’ordine al grido di “assassini, assassini!“. Una molotov è stata gettata contro lo stesso autobus che ostruiva il passaggio.
Il bilancio degli scontri è di un ragazzo feritosi cadendo da un parapetto, un poliziotto contuso ed uno ustionato dal lancio di una molotov.
La situazione sembra essersi stabilizzata, ma le proteste non accennano a diminuire e per la notte si prevedono altri scontri.

Sarà il vento a dare energia alle prossime Olimpiadi

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L’energia eolica approda alle Olimpiadi. Sembra proprio che i prossimi giochi olimpici di Pechino 2008, avranno il merito di utilizzare energia pulita e rinnovabile.
A renderlo noto nella sua newsletter la LM Glasfiber, un’azienda danese specializzata nella produzione di pale eoliche.

Trentatrè turbine eoliche sono già state messe a punto per fornire il 5% dell’energia elettrica, necessaria allo svolgimento delle olimpiadi cinesi.

Resuscitare la tigre della Tasmania: i suoi geni funzionano ancora

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Riportare alla vita le specie estintesi da milioni di anni potrebbe non essere più la trama di un fantasy alla Jurassic Park.
Una recente ricerca ha riportato in vita i geni di un marsupiale estinto. Si tratta del tilacino (Tylacinus cynocephalus), meglio conosciuto come lupo o tigre della Tasmania.

I geni, presenti in un esemplare conservato al Museo Victoria di Melbourne, sono stati estratti e trasferiti in un topo, allo scopo di studiarne le funzioni biologiche.

Stiamo uccidendo le api: stop agli insetticidi killer!

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In Francia e in Germania sono già vietati, da quando gli apicoltori tedeschi hanno denunciato una moria anomala di api.
In Italia, gli insetticidi tossici non sono ancora stati banditi. Legambiente e Unaapi chiedono che l’Italia segua l’esempio degli altri Paesi europei, vietando l’uso dei concimanti tossici nocivi per gli insetti impollinatori.

La decisione presa in Germania è stata determinata da un vero e proprio massacro avvenuto nel Paese.
Nelle regioni di Strasburgo, Alsazia, Baviera e lungo la valle del Reno nel Baden-Württemburg, sono morte circa 15 mila colonie di api. Una strage di proporzioni immense. Tutto è cominciato quando le coltivazioni del mais sono state concimate con insetticidi tossici.

Coldiretti denuncia i cibi Ogm: aggravano dipendenza economica dei PVS

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Le coltivazioni Ogm nel mondo non solo non hanno risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall’estero di molti Paesi in via di sviluppo (PVS). E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alla diffusione di prodotti agricoli geneticamente modificati (Ogm) e all’emergenza cibo. Una recente ricerca dell’Universita’ del Kansas realizzata dal Professor Barney Gordon del dipartimento di agronomia ha inoltre dimostrato dopo tre anni di sperimentazione che la soia geneticamente modificata, produce il 10 per cento in meno rispetto a quella convenzionale, evidenziando cosi’ la minore produttivita’ del prodotto Ogm anche nei paesi sviluppati.

Biocarburanti: il paradosso dell’ecologia

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Ne abbiamo parlato spesso come della forma di energia del futuro, pulita, rinnovabile e alternativa valida all’oro nero. Ma il biocarburante ha i suoi scheletri nell’armadio, un rovescio della medaglia tutt’altro che positivo per l’ambiente.
La Lipu lancia infatti l’allarme sulle profonde alterazioni dell’habitat naturale di molte specie di uccelli, causate dalla destinazione di molte aree verdi alle colture energetiche.

Un dossier della Birdlife International, rete di associazioni rappresentata in Italia dalla Lipu, ha evidenziato i danni per l’habitat degli uccelli provocati dalle biocolture a scopo energetico.

Biodiversità: assicurazione sulla vita del nostro pianeta

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La terra è popolata da numerosi esseri viventi, animali e vegetali che non conosciamo: oggi sono state classificate appena un milione di specie, mentre le stime elaborate dai biologi vanno dai 5 ai 10 milioni. Diventa quindi, ancora più urgente e importante occuparsi della conservazione di specie e ambienti che rischiano di sparire per sempre a causa dell’uomo, ancora prima di essere scoperti. Infatti la biodiversità nel mondo è calata quasi di un terzo negli ultimi 35 anni, principalmente a causa della progressiva distruzione di ambienti vivibili dalle varie specie animali. Lo sostiene il World Wildlife Fund, presentando i dati del suo Living Planet Index, l’indice globale della biodiversità istituito dall’associazione, che ne diffonde i dati aggiornati ogni due anni.

Emergenza rifiuti a Napoli: uno scontro senza fine

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Non sembra attenuarsi l’emergenza rifiuti che ha colpito la Campania.
Nel capoluogo campano, aumentano le manifestazioni di protesta, sempre più accese e violente. Nel corso della notte sono stati appiccati ben 84 incendi, mandando in fiamme cumuli e cumuli di spazzatura. Presi d’assalto i vigili del fuoco, un auto andata in fiamma e danneggiato l’ingresso della sede dell’Inps in via Medina, pieno centro.

E’ solo l’ultimo dei bollettini neri che stanno funestando la città campana negli ultimi mesi, e nulla accenna a migliorare.