Smog, torna il blocco domenicale a Milano

Milano continua a sforare il livello limite di polveri sottili. Siamo già al nono giorno consecutivo sopra la soglia dei 50 microgrammi al metrocubo. E il Comune corre ai ripari con un’ordinanza antismog predisposta dal sindaco Letizia Moratti che prevede lo stop alla circolazione di tutti i mezzi più inquinanti nonché il blocco per tutti la domenica successiva al dodicesimo giorno di sforamento.

Già da martedì, se il Pm10 resterà così alto, si partirà con il piano anti-inquinamento che non prevede soltanto le domeniche senza traffico ma anche altre misure altrettanto incisive: ad esempio, se le giornate con il bollino rosso supereranno quota 18, anche i veicoli che entrano in centro pagando il ticket resteranno fuori. Inoltre, nelle abitazioni la temperatura andrà abbassata a 19 gradi per un massimo di tredici ore al giorno di funzionamento delle caldaie.

Quirra, Procura blocca i bombardamenti: si indaga per omicidio plurimo

Dopo avervi aggiornato in questi ultimi giorni sull’emergenza inquinamento che ha colpito Porto Torres in seguito allo sversamento di olio combustibile dagli impianti E.On, restiamo in Sardegna per seguire gli sviluppi di un’altra triste vicenda di contaminazione ambientale che ha risvolti pesanti sulla salute pubblica dei cittadini sardi: quella che riguarda il poligono di Quirra.

Due settimane fa avevamo sentito in merito Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’Intervento Giuridico e di Amici della Terra, che ci aveva aggiornati sulle ultime analisi compiute dalla Asl nell’area delle esercitazioni e su quella che può essere definita una sindrome di Quirra provocata dai contaminanti rilasciati dalle armi utilizzate: aumento di leucemie e linfomi tra i pastori, malformazioni, aborti. Dati confermati da esperti in nanopatologie che da anni studiano il fenomeno, come la dottoressa Antonietta Morena Gatti.
Notizia di queste ultime ore è che il procuratore Domenico Fiordalisi ha ordinato l’interruzione dei bombardamenti a tempo indeterminato. Il sequestro di otto bersagli è avvenuto giovedì, a cura della sezione omicidi della Mobile di Nuoro.

Riscaldamento globale: neve e ghiaccio al Polo Nord raffreddano il pianeta meno di 30 anni fa

Senza dubbio il dibattito sul riscaldamento globale è destinato a durare ancora a lungo, ma in ogni caso sembra che la domanda cambi da “esistono i cambiamenti climatici?” a “i cambiamenti climatici sono dovuti all’attività umana?”. A togliere ogni dubbio sull’esistenza del fenomeno ci sono decine di ricerche scientifiche che stanno rilevando diversi mutamenti dovuti alla temperatura media più alta, compresi i record di caldo dell’ultimo decennio. Ora a queste si aggiunge una nuova scoperta effettuata da un’università americana.

Un nuovo studio, pubblicato su Nature Geoscience, mostra chiaramente il declino di neve e ghiaccio nell’emisfero Settentrionale. Questo degrado che dura ormai da almeno tre decenni, significa che una minore attività di raffreddamento viene prodotta dal feedback naturale.

Marea nera Porto Torres, Provincia di Sassari chiede lo stato di calamità naturale

Ancora sul disastro ambientale di Porto Torres. A distanza di una settimana dallo sversamento di migliaia di tonnellate di olio combustibile nel Golfo dell’Asinara, provocato dall’E.On, e all’indomani di un nuovo incidente sempre nell’area del porto industriale, per Alessandra Giudici, presidente della Provincia di Sassari, non c’è più tempo di fermarsi a meditare, bisogna correre ai ripari e certamente non è più il caso di minimizzare, come si è cercato di fare in un primo momento, anche spegnendo i riflettori sulla marea nera sarda:

Il disastro prodotto dalla fuoriuscita di olio combustibile nell’impianto portuale di E.On ha assunto proporzioni devastanti, chiediamo al presidente del Consiglio dei Ministri di riconoscere lo stato di calamità naturale.

Smog, nuove regole in Toscana

Torniamo a parlare di inquinamento, salute pubblica e ruolo delle istituzioni. Siamo in Toscana, dove la nuova rete della qualità dell’aria può contare su 32 centraline, la cui collocazione è stata ridisegnata dalla Regione, insieme all’Arpat e alle Province, alla luce delle nuove regole antismog approvate dalla giunta regionale, giunta che proprio ieri ha deliberato l’adeguamento alla direttiva europea del 2008, recepita, ahinoi con ritardo, a livello nazionale soltanto nel 2010.

Sulle modalità di calcolo del PM10 sostanzialmente a cambiare sono i criteri basati sulla localizzazione delle centraline di rilevamento. Infatti, il superamento del limite di polveri sottili, non sarà considerato significativo qualora registrato dalle stazioni in strade altamente trafficate, bensì se avviene nei siti di fondo urbano, ovvero quelli in cui si può calcolare la reale esposizione media della popolazione allo smog.

Amianto, nuovo censimento in Emilia Romagna

La Regione Emilia Romagna ha inviato al Ministero dell’Ambiente il nuovo censimento degli edifici con amianto presenti sul territorio regionale e che necessitano di bonifica.
L’aggiornamento della lista, effettuato il 23 dicembre scorso, arriva dopo solo sette mesi dal censimento precedente. Solitamente si aspetta un anno prima di replicare la mappatura ma la maggiore attenzione della Regione alla tutela della salute pubblica ha abbreviato i tempi.

Dato positivo che emerge dal censimento è la scomparsa dalla lista dei tredici edifici con materiale estremamente pericoloso, ovvero i siti afferenti alla classe di rischio 1. Gli immobili a rischio per i cittadini sono però aumentati, passando dai 757 di maggio 2010 ai 771 di oggi.

Polveri sottili, a Torchiarolo Comune vieta di accendere stufe a legna e caminetti

Nel comune di Torchiarolo, in provincia di Brindisi, il monitoraggio del PM10 effettuato dall’ARPA Puglia, ha registrato il superamento dei valori soglia di polveri sottili per più giorni all’anno. Pensate che nei primi dieci giorni del 2011, i superamenti sono stati già otto, tantissimi se si considera che in un anno la normativa ne permette in tutto trentacinque.

Lo sforamento, non a caso, ha inizio in concomitanza con l’arrivo della stagione invernale e termina a primavera. A correre ai ripari per tutelare la salute pubblica ci pensa un’ordinanza a dir poco restrittiva del Comune, giunta il 13 gennaio scorso: i cittadini non potranno più accendere stufe e caminetti. Il divieto resterà in vigore fino al 31 gennaio prossimo.

Gli uomini inquinano più delle donne

Chi inquina di più: gli uomini o le donne? Potrebbe sembrare una domanda inutile, visto che alla fine sempre viene prodotto dell’inquinamento di origine umana che, maschile o femminile, fa ugualmente danni all’ambiente. In ogni caso un’agenzia di ricerca svedese se l’è chiesto, ed i risultati sono piuttosto curiosi.

Il motivo per cui è stata fatta questa ricerca è che, secondo gli studiosi, queste differenze dovrebbero essere prese maggiormente in considerazione nelle politiche ambientali che mirano a modificare le abitudini di consumo della società. Ad effettuare lo studio sono state Riitta Räty e Annika Carlsson-Kanyama della Swedish Defence Research Agency (FOI) di Stoccolma (Svezia). Questo lavoro, pubblicato su Energy Policy, mette a confronto il consumo di energia degli uomini e delle donne in quattro Paesi europei: Svezia, Norvegia, Germania e Grecia.

Diossina, a Taranto cozze e ostriche a rischio (video)

L’allarme, per la diossina di casa nostra, viene dalle associazioni ambientaliste PeaceLink e Fondo Antidiossina. Siamo a Taranto, la città malata, dove la contaminazione ambientale è divenuta ormai un fattore di rischio per la salute pubblica noto come lo sono il fumo e l’obesità. Mentre ci preoccupiamo dei prodotti agroalimentari importati dalla Germania, nell’ambito di una conferenza stampa svoltasi ieri mattina nel capoluogo pugliese, Fabio Matacchiera e Alessandro Marescotti, rispettivamente presidenti del Fondo Antidiossina e di Peacelink, hanno diffuso i dati preoccupanti delle analisi fatte svolgere su alcuni molluschi del Mar Piccolo.

Ad effettuare i rilievi, che hanno registrato valori di diossine e policlorobifenili (PCB) al di sopra della norma consentita dalla legge di ben il 69%, il laboratorio Inca (Consorzio Interuniversitario Nazionale di Chimica per l’Ambiente) di Venezia.

Porto Torres, gravissimo danno ambientale e d’immagine per tutto il territorio

E’ un gravissimo danno ambientale e d’immagine per tutto il territorio.

Così il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, all’indomani della notizia che i danni del disastro ambientale avvenuto martedì scorso, nella notte, a Porto Torres in Sardegna, sarebbero stati sottostimati in un primo momento, anche alla luce delle rassicurazioni della E.on, l’azienda coinvolta.

Stamattina  i sindaci di Sassari, Porto Torres e Sorso, insieme ad una delegazione di E.On ed  ai vertici della Capitaneria di porto di Porto Torres si sono riuniti ad un tavolo tecnico convocato d’urgenza dall’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Denegri.

Alluvioni in Australia, Niña e riscaldamento globale (video)

Basta aprire qualsiasi giornale o telegiornale in questi giorni per rimanere scioccati dalle immagini delle inondazioni che arrivano dal Queensland, in Australia, dove 12 mila case sono state alluvionate, 118 mila edifici sono rimasti senza energia elettrica e 2 milioni di persone rischiano di vedere la propria città, Brisbane, completamente distrutta.

Il motivo di tutto questo disastro è attribuito ad una insolitamente forte “La Niña“, un fenomeno climatico periodico, che porta più pioggia nel Pacifico occidentale, e meno nel Sud America e Pacifico orientale. Si tratta di un evento che nei secoli è sempre accaduto, ma mai con una potenza così devastante.

Disastro ambientale a Porto Torres, danni più gravi del previsto

Ancora aggiornamenti da Porto Torres, dove martedì scorso un incidente occorso al molo E.on di Fiume Santo durante le operazioni di scarico, ha portato allo sversamento in mare di diecimila tonnellate di olio combustibile. Secondo quanto si è appreso nelle ultime ore, i danni sarebbero ben più gravi di quanto ipotizzato nelle prime ore del disastro e sarebbero decine di migliaia i litri sversati.

Una task force composta da cento persone lavora incessantemente da due giorni, avvalendosi del supporto logistico di cinque autobotti e due autocisterne.
Pare che molto dell’olio sversato sia già stato recuperato dalle spiagge, ma resta in vigore il divieto di accesso e di balneazione nell’arenile, disposto dai sindaci di Sassari e Porto Torres.