Catene di pneumatici e tubi per fermare gli uragani, un’idea al vaglio

di Redazione Commenta

Dopo il terribile bilancio di morti e i tremendi danni all’economia apportati dall’uragano Sandy una nuova idea sotto i riflettori, in un certo senso pazzesca, ma non ancora invalidata: delle lunghissime catene di pneumatici che sorreggono enormi tubi nelle profondità marine, per rimescolare le acque e far sì che la temperatura in superficie si mantenga sotto i 26,5 gradi, al fine di disinnescare il rischio uragani.

L’idea è semplice, immaginosa, almeno in parte geniale. Ma è davvero possibile? Grandissime catene di pneumatici per sostenere tubi giganteschi a 100 metri di profondità, in modo tale che l’acqua calda per azione delle onde arrivi a rimescolarsi con quella più fredda in profondita. L’obiettivo specifico di un simile progetto sarebbe quello di tenere la temperatura sotto i 26,5 gradi in superficie, valore soglia per la generazione degli uragani. Una rete da collocare entro le zone rosse dove gli uragani hanno origine più di frequente. L’idea è dell’ingegnere inglese Stephen Salter e non è così folle come si potrebbe credere: ha infatti trovato il favore della Intellectual Ventures, società amministrata da Nathan Myhvrold che si avvale dei finanziamenti di Bill Gates. La Intellectual Ventures ha dichiarato riguardo al progetto di Salter denominato “Salter Sink“, che

è semplice e gigantesco allo stesso tempo. Ha catturato la nostra immaginazione. Abbiamo fatto alcuni esperimenti e calcoli per validare l’idea ma ulteriori ricerche sono necessarie da parte di esperti nel campo dei cambiamenti climatici e dell’oceanografia e per questo abbiamo bisogno di nuovi partner nel progetto.

L’ingegnere (nonché professore all’Università di Eminburgo) Stephen Salter ha dal canto suo dichiarato:

Se riusciamo a raffreddare la superficie marina, possiamo calmare gli uragani. La mia stima è che ci sarebbe bisogno di 150 o addirittura 450 di queste strutture. Galleggerebbero inviando segnali radio in modo che nessuno ci si possa scontrare contro.

Non è il caso di lasciarsi andare a grida di entusiasmo, ovviamente: si aspettano ancora precise analisi e approfondite valutazioni da parte di altri esperti. Nondimeno, non si può negare che il progetto contro gli uragani di Salter riesca davvero a stuzzicare l’immaginazione. Vedremo come resisterà alla prova degli studi futuri.

Photo Credits | Nasa su Flickr

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.