Pellet, cos’è e perché conviene all’ambiente (e al portafoglio)

di Redazione 3

stufe-pellet-riscaldamento

Negli ultimi anni si sente parlare sempre più di un nuovo combustibile ecologico chiamato pellet. Già il fatto che sia un combustibile, stride con la parola “ecologico”, in quanto bruciando, dovrebbe emettere CO2. Ed in parte è vero, ma nonostante questo, si tratta ugualmente del combustibile più pulito disponibile oggi sul mercato.

Tutto si spiega alla fonte, e cioè con la sua composizione. Nonostante si tratti di legno, in realtà non è la legna comune che si ricava tagliando gli alberi e lasciandola essiccare per 18 mesi per farle espellere l’umidità. Il pellet è composto in cilindretti di segatura e altri scarti industriali del legno. In pratica si tratta dei rifiuti del legno lavorato, i quali anziché andare in discarica, vengono pressati e rivenduti, in modo da fornire un combustibile che non proviene dal taglio degli alberi.

Tornando alle emissioni, nel momento in cui esso viene bruciato, emette molta meno Co2 rispetto alla legna normale, o peggio ancora al carbone o al gas, e le sue emissioni equivalgono all’incirca alla Co2 recuperata dall’albero che ha contribuito a salvare, diventando, a conti fatti, un combustibile ad emissioni zero. Il pellet non è prodotto solo da scarti di legno, ma ci sono diverse varianti provenienti anche dalla carta, cartone, paglia (non di riso), girasole, granoturco, sansa, residui di potatura e praticamente quasi tutti gli scarti vegetali.

Il potere calorifico, cioè la capacità di produrre calore, del pellet è circa il doppio rispetto a quella del legno, e dunque fa risparmiare anche in termini di consumo. Inoltre è anche più comodo degli altri combustibili per diversi fattori. Il primo è anche il più ovvio: per caricare il caminetto o la stufa a legna, bisogna trasportare quintali di legname che sono difficili da trasportare, dispendiosi, occupano spazio e necessitano di qualcuno che lo carichi nella stufa. Il pellet invece si acquista in comodi sacchetti di plastica, lo si versa nella stufa, e a seconda della temperatura prescelta, viene rilasciato per la combustione secondo un sistema elettronico. A questo si aggiunge che si accende, si spegne e si regola la temperatura con un semplice telecomando; è meno pericoloso da trattare, ed infine non rilascia fumi e odori come la legna.

La nota dolente principale è il costo. Una stufa per pellet costa dai 900 euro in su, ma perché ingloba in sè una tecnologia molto più avanzata rispetto alle concorrenti, che possono essere utilizzate con stufe del costo che va dai 100 ai 5-600 euro (a parte i modelli super-lusso che costano quanto il pellet). Tale spesa può, per adesso, essere detratta in quanto un impianto a pellet è considerato tra i lavori di ristrutturazione edilizia ecologica che vengono coperti dalla detrazione del 36% in sede di dichiarazione dei redditi. Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.

Il costo iniziale però viene ripagato, oltre che in termini pratici, anche in termini economici in quanto l’approvigionamento del pellet è molto meno costoso di quello della legna. Un sacco da 15 kg di pellet costa all’incirca 5 euro, cifra con cui si possono acquistare fino a 50 kg di legna, la quale però finirebbe molto prima rispetto al pellet.

Gli svantaggi però sono anche altri, come il montaggio, che dev’essere effettuato esclusivamente da un tecnico specializzato (che si paga a parte), la manutenzione (bisogna pulirla ogni 2-3 giorni con un apparecchio specifico), ed il fatto che, essendo alimentata dall’elettricità, anche se in quantità minima, con un black-out non funzionerebbe. Le somme le lasciamo tirare a voi, ma è bene sapere che c’è anche quest’opportunità, che in regime di taglio delle emissioni, può essere presa seriamente in considerazione.

Commenti (3)

  1. Perché scrivi “Un sacco da 15 kg di pellet costa all’incirca 5 euro, cifra con cui si possono acquistare fino a 50 kg di legna, la quale però finirebbe molto prima rispetto al pellet”, non mi sembra che il potere calorifero del pellet sia così superiore. 15 kg di pellet corrisponderanno a 20, 25 kg di legna, sicuramente non molto più di 50!!!

  2. se fai una breve ricerca sulla rete, troverai che tutti i siti specializzati (e sottolineo tutti) dicono più o meno le stesse notizie che trovi qui, con i dati che corrispondono al potere calorifero e quant’altro.

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