L’aumento di domanda del pellet non si ferma, ma come fare per riconoscere quello sostenibile?

di Redazione 1

pellet

La domanda europea di pellet sta alimentando una crescita del settore in Nord America, secondo un articolo del New York Times. Il giornale britannico The Timber Trades Journal, ha spiegato che l’industria del Nord America del pellet di legno è cresciuta di “sei volte, passando da una capacità di poco più di un milione di tonnellate a più di sei milioni di tonnellate negli ultimi cinque anni”.

Il legname commerciale sta facendo la fortuna in special modo del Sud degli Stati Uniti, con i suoi boschi abbondanti, destinato a diventare il leader del pellet in Nord America. Secondo gli esperti, la biomassa detta pasta di legno di pino sarà convertita in pellet di legno da utilizzare come combustibile in Europa.

Ad aiutare l’espansione di questo segmento di mercato non è soltanto la domanda crescente in Europa, ma anche la politica di Obama che sta finanziando le aziende che producono pellet, creando così nuovi posti di lavoro per uscire dalla crisi. Ma siamo sicuri che tutto il pellet sia sostenibile?

Come si legge anche su un articolo comparso su Treehugger, esso è prodotto in

modo ecologicamente sostenibile e utilizzato in modo efficiente. La biomassa può ridurre i gas a effetto serra fino al 98% rispetto al carbone.

Tuttavia, l’articolo ha sottolineato che se la biomassa non è usata in modo efficiente e non proviene da fonti ecologicamente sostenibili, le emissioni complessive sono maggiori del gas naturale. Le norme internazionali per verificare la biomassa da cui proviene il pellet non esistono ancora. E allora proponiamo noi all’Unione Europea i parametri da fissare. Il pellet, per essere davvero sostenibile, deve soddisfare i seguenti criteri:

  1. Le sue emissioni non devono essere uguali a quelle della combustione dei grassi vegetali;
  2. Non deve mettere a repentaglio l’approvvigionamento alimentare della comunità in cui la biomassa è essenziale per la sussistenza;
  3. Non deve alterare aree protette o biodiversità vulnerabile;
  4. Deve ridurre le emissioni di gas ad effetto serra;
  5. Deve valorizzare, proteggere e/o migliorare il suolo, la qualità dell’aria e dell’acqua;
  6. Deve migliorare la prosperità locale e il benessere dei dipendenti e della popolazione locale in cui la biomassa è prodotta.

Con una legislazione che tenga conto di questi 6 punti, potremmo essere sicuri di acquistare un combustibile davvero sostenibile e di ottima qualità.

Fonte: [Triplepundit]

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