Pisa capitale della mobilità elettrica, al via e-mobility Italy

La data di ieri, 4 novembre 2010, segna per Pisa lo start ufficiale del progetto e-mobility Italy, consacrando il capoluogo toscano a capitale italiana della mobilità elettrica.
Ieri mattina sono infatti state consegnate le prime Smart Electric Drive, quattro in tutto, ai clienti selezionati nell’ambito dell’iniziativa nata dalla collaborazione tra Smart ed Enel, candidatisi sul sito www.e-mobilityitaly.it (oltre 2.200 le richieste pervenute).

A consegnare nelle mani dei cittadini le vetture elettriche il Sindaco della città, Marco Filippeschi. L’evento si è svolto in piazza dei Cavalieri, alla presenza, tra gli altri, del Responsabile Ambiente e Innovazione di Enel Andrea Valcalda e del Coordinatore del progetto e-mobility Italy per Mercedes-Benz Italia, Giovanni Palazzo. Ma in cosa consiste e-mobility Italy?

Enel e comuni italiani insieme per le smart grids delle città sostenibili

Ancora sulle città sostenibili e sul concept di smart grid. Restiamo sul territorio italiano per occuparci dell’impegno di Enel e del ruolo indiscutibilmente rilevante che l’azienda di servizi energetici è in grado di assumere nell’evoluzione intelligente del contesto urbano. L’Enel ha una presenza molto importante sul territorio, arriva infatti a coprire ben l’85% delle rete nazionale.

A ricordarlo è lo stesso direttore infrastrutture e reti, Livio Gallo, intervenuto ieri a Roma al First Italian Smart City Forum, e sottolineando come l’azienda possa assumere la veste di innovatore tecnologico più di chiunque altro, quasi come processo evolutivo naturale in chiave futuro sostenibile. Buoni auspici che speriamo si concretizzino in piani d’investimento a lungo termine e che Gallo sintetizza in alcune dichiarazioni sui programmi aziendali:

Avendo una presenza molto importante sul territorio (l’85% della copertura della rete nazionale) sentiamo la missione di operare come innovatore tecnologico al servizio del paese, dei cittadini e dei nostri clienti. Per questo da anni siamo impegnati sul tema delle smart grids e oggi anche su quello delle smart cities (città intelligenti), che saranno sempre più importanti per le generazioni future.

Enel investe nel vento francese, nuova Wind farm nella regione di Champagne-Ardenne

Quello francese è un territorio fertile per le energie pulite. Troppo per lasciarselo sfuggire. Proprio per questo Enel Green Power, la società di Enel interamente dedicata allo sviluppo e alla gestione delle fonti rinnovabili in Italia e nel mondo, a detta dello stesso presidente Francesco Starace, vuole rafforzare e incrementare la sua presenza in un mercato così promettente per le rinnovabili.
Lo fa con la costruzione di una nuova Wind farm, nella regione di Champagne-Ardenne, in grado di produrre una volta a regime (è entrata in esercizio lo scorso nove agosto), oltre 50 milioni di kWh all’anno.

L’impianto eolico fornito dalla Enel Green Power è quello di Haut de Conge, il secondo per dimensioni in Francia e si compone di 12 turbine da 2 MW ciascuna, per un totale di 24 MW di capacità installata.

Centrale solare Archimede, Prestigiacomo parla anche di nucleare all’inaugurazione

centrale solare specchiE’ tornata a parlare di nucleare, oggi, il ministro dell’Ambiente italiano Stefania Prestigiacomo, nel corso dell’inaugurazione della centrale solare Archimede dell’Enel Priolo Gargallo nel siracusano. Lo ha fatto esprimendosi a favore di una convivenza di energie, tradizionali, nucleare e rinnovabili, sul modello di non meglio specificati “tutti i Paesi” e sottolineando come l’energia nucleare non sia da intendersi come un’alternativa alle fonti rinnovabili:

L’energia nucleare non è alternativa alle fonti rinnovabili. Tutti i Paesi si stanno orientando sul mix energetico che vede una metà provenire da fonti tradizionali con l’uso del petrolio e il restante 50% che è un’ulteriore mix tra nucleari e energie rinnovabili.

L’auto ecologica targa Enel-Renault

veicoli ecologici RenaultParola d’ordine: mobilità elettrica. Questo il principale obiettivo del protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi alla sede del Ministero dell’Economia a Parigi da Enel e Renault. Sviluppare soluzioni integrate per il settore del trasporto sostenibile, creando l’auto del futuro, rigorosamente elettrica, l’intesa su cui lavoreranno le due grandi aziende. Negli anni a venire Enel e Renault si impegneranno infatti a realizzare veicoli elettrici targati Renault che potranno avvalersi di infrastrutture di ricarica con il marchio Enel. L’accordo prevede inoltre

l’elaborazione di offerte integrate di prodotti e servizi per la mobilità sostenibile, oltre che uno studio del ciclo di vita completo della batteria e la valutazione congiunta di possibili progetti pilota in Italia, Spagna e America Latina.

Enel: “In Italia è possibile raddoppiare l’eolico e sestuplicare il solare”

eolico e solare

Il ricorso al nucleare non fermerà le rinnovabili. Anzi, siccome per il nucleare ci vuole ancora tanto, probabilmente i prossimi progetti riguarderanno esclusivamente le fonti pulite. Ne è convinto Ingmar Wilhelm, responsabile dell’Area Sviluppo Italia Divisione Energie Rinnovabili dell’Enel, il quale, presentando i dati della sua ricerca a Roma durante il forum “Ambiente e sicurezza”, ha spiegato che in Italia ci sono le potenzialità per raddoppiare il ricorso all’eolico (che già è tra i primi al mondo) e sestuplicare la produzione di energia solare, attualmente la sesta al mondo.

Le potenzialità ci sono perché se l’Italia è davvero il Paese del sole, il Gigawatt di potenza installato al 2010 è troppo poco. Anzi, spiega Wilhelm che per la fine di quest’anno si prevede già di raddoppiare questa potenza, portandola a 2 Gw, ma entro 10 anni le potenzialità ci sono tutte per far arrivare tale capacità a 12,7 Gw.

Vodafone, arrivano le ecobag

ecobag vodafone

Una nuova iniziativa ecosostenibile per il gestore telefonico Vodafone. Fino al 31 agosto, sarà, infatti possibile comprare le Ecobag. Andate sulla sezione Cellulari e offerte internet, e da lì potrete scegliere e acquistare le Ecobag. Si tratta di borse ecologiche, realizzate riciclando le affissioni delle campagne pubblicitarie ormai concluse del gestore telefonico.

Le Ecobag sono prima state lanciate presso lo Spazio My Future, a Milano. My Future è il temporary shop, nel capoluogo lombardo dal 1 all’11 Aprile scorsofocalizzato sulle iniziative di Vodafone Italia portate avanti in ottica ecosostenibile. Qui la società ha accolto il suggerimento dei suoi acquirenti, creando poi in Rete uno spazio apposito dove si può comprare le borse ecosostenibili. Tutto quello che si ricaverà dalla vendita delle Ecobag verrà devoluto in sostegno del progetto My Future, per l’istallazione di impianti fotovoltaici su una scuola di ogni Regione d’Italia.

Per finanziare il nucleare, Enel vende il settore delle rinnovabili

Un nuovo allarme viene lanciato in questi giorni da Greenpeace, ed è molto preoccupante perché tocca l’Italia e le tasche degli italiani. La maggiore compagnia elettrica italiana, l’Enel, si è accollata l’onere di costruire le famose quattro centrali nucleari volute dal Governo nei prossimi anni. Il problema è che queste centrali costano, e nemmeno poco.

Un’azienda così importante e grande come l’Enel avrà chissà quanti capitali, direbbe chiunque. Ed invece no. L’ultimo bilancio della società energetica parla di una perdita di ben 50 miliardi di euro in un solo anno. Ma nonostante questo, Enel è corsa in aiuto della Edf, la cugina francese, per tentare di sollevarla dai costi della produzione energetica. Sarà inguaiata anche l’Edf? Certo che sì, ma paradossalmente lo è molto meno di Enel. Per la precisione i debiti della società francese, la quale sta facendo di tutto per recuperarli, ammontano a 25 miliardi di euro, la metà degli italiani.

Greenpeace e Legambiente contro la riconversione di Porto Tolle

Ipnotizzati dalla parola “carbone pulito“, molti burocrati che di ecologia ci capiscono poco o nulla, pensano che costruire una centrale con quella tecnologia sia favorevole per l’ambiente. Secondo molti politici e sedicenti imprenditori ambientali, esisterebbe un carbone che non si sa da dove viene, e che nella combustione non rilascia anidride carbonica.

Per questo, speriamo in buona fede, da anni l’Enel continua a chiedere al Governo di poter riconvertire la centrale a olio pesante di Porto Tolle (Ro) in centrale a carbone pulito. Dopo 4 anni di pressioni, sembra che il colosso dell’energia abbia ottenuto ciò che voleva, visto che il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato di voler firmare il decreto di compatibilità ambientale che di fatto autorizza la riconversione.

Dicevamo in buona fede perché, secondo il ministero:

dal punto di vista ambientale, con la riconversione si ottiene una sostanziale riduzione delle emissioni rispetto al passato.

Nulla di più falso, come hanno tentato di fargli capire i volontari di Greenpeace e Legambiente, che forse di inquinamento ne capiscono un po’ di più del Ministero.

Nucleare: il primo passo è compiuto

Il cammino verso l’adozione del nucleare in Italia verrà compiuto oggi soltanto dal punto di vista formale, mentre da quello effettivo è stato compiuto ieri. Berlusconi e Sarkozy hanno raggiunto un accordo di partnership per esportare il nucleare di terza generazione (attenzione, non è quello pulito) nel nostro Paese.

L’accordo trovato con la mediazione di Enel ed Edf (l’Enel francese) prevede 4 centrali nucleari nel nostro Paese, la prima a partire dal 2020, e poi l’attivazione conseguente di tutte le altre. Si prevede che in questo modo il 25% del consumo elettrico nazionale sia coperto dal nucleare. Solo che i dubbi che vengono non sono pochi. Infatti i 6.400 Mw prodotti risulterebbero il 25% del fabbisogno nazionale ad oggi, anno 2009. Ma con l’aumento incredibile che c’è stato nella richiesta di energia elettrica negli ultimi 10 anni si capisce come, nel 2020, questa energia nucleare arriverà a soddisfare molto meno le richieste del mercato italiano.

Il nucleare tenta di diventare ecologico

Uno dei problemi principali dell’energia nucleare, oltre al costo eccessivo, all’alta pericolosità e ai tempi biblici per la sua produzione, è senza dubbio lo smaltimento delle scorie radioattive. La “spazzatura” delle centrali nucleari infatti non si può smaltire come tutte le altre in quanto altamente tossica e pericolosa, e poco biodegradabile, dato che ci mette circa un milione di anni per scomparire naturalmente.

Su questo punto però gli scienziati stanno cercando di trovare una soluzione: riciclare anche le scorie radioattive. Negli Stati Uniti è in progettazione un reattore nucleare in grado di produrre energia bruciando gli scarti delle altre centrali. Ciò rientrerebbe nel famoso processo di fusione, quello che avviene con la bomba atomica ma che ancora non è stato possibile controllare dall’uomo. In questo modo, garantiscono gli americani, nella centrale verrebbero inserite le scorie di 15 centrali nucleari classiche, in maniera tale da ridurre il quantitativo di scarto da stoccare al solo 1% rispetto all’attuale.

Il genio di Leonardo ispira centrale solare dell’Enel a Firenze

Si ispira ad un modello estetico di Leonardo Da Vinci, capostipite indiscusso del genio e dell’inventiva italiana, la centrale solare che sarà costruita dall’Enel a Firenze.
Il progetto, che partirà nel 2009, prevede la realizzazione di una struttura, alquanto imponente, a forma di diamante, con un diametro largo circa otto metri, ricoperta di ben 38 pannelli fotovoltaici di silicio policristallino.

La centrale solare fiorentina verrà installata nel Parco mediceo di Villa Demidoff a Pratolino e avrà come principale scopo quello di rifornire il Parco dell’energia elettrica necessaria alla sua illuminazione durante la notte, nonchè al suo fabbisogno energetico nel corso del giorno. Ma in cosa si può ricollegare questa straordinaria opera a Leonardo da Vinci? Sostanzialmente nella forma. La linea geometrica dell’impianto fotovoltaico ricorda infatti il duodecedron elevatus, uno dei poliedri che il genio fiorentino aveva disegnato per il De divina proportione dell’amico Luca Pacioli, correva l’anno 1498.