Una nuova tecnica permetterà di produrre energia solare in grande quantità anche di notte

energia solare

Un salto rivoluzionario potrebbe trasformare l’energia solare da lusso marginale e alternativo in una fonte di energia tradizionale, secondo i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Essi infatti hanno superato un importante ostacolo nella produzione su ampia di energia solare: immagazzinare l’energia per l’uso anche quando il sole non brilla.

Fino ad ora, l’energia solare è utilizzata solo di giorno nella maggior parte dei casi, e spesso l’immagazzinamento per un uso successivo è proibitivo e gravemente inefficiente. Oggi, i ricercatori del MIT hanno escogitato un modo semplice, poco costoso, ma altamente efficiente, per immagazzinare l’energia solare.

Ue: allo studio nuovo standard ambientale per gli edifici

pannelli solari edificio

Il Consiglio dell’Unione europea sull’energia questa settimana ha raggiunto un accordo sul nuovo rendimento energetico nell’edilizia (EPBD). Nell’ambito dell’accordo, qualsiasi nuovo edificio europeo dovrà essere quanto più vicino possibile all’essere “carbon neutral” entro il 2020, il che significa che una quota molto elevata del consumo energetico nei nuovi edifici sarà fornita da fonti energetiche rinnovabili.

Il solare fotovoltaico, nonché i sistemi di tecnologie solari termiche, sono tra i più adatti per essere integrati negli edifici. Tuttavia nessun obiettivo è stato fissato per gli edifici esistenti, che rappresentano attualmente circa il 99% del patrimonio edilizio.

La speranza è che l’EPBD garantirà un forte impulso per la fonti energetiche rinnovabili on-site, come il fotovoltaico, ed anche come tecnologia decentralizzata e sostenibile facile e veloce da installare nelle abitazioni, la quale ha la capacità di rispondere ad una quota significativa della domanda di energia commerciale per le famiglie. Nel progetto originale della EPBD, vi era un limite alla costruzione di edifici con un massimo di 1000m di dimensione. Questo è stato ora rimosso, il che significa che anche i grandi progetti integreranno energia rinnovabile.

Com’è la situazione del fotovoltaico in Italia? Chiediamolo ad Atlasole

impianto fotovoltaico

Dopo aver analizzato i vari tipi di energia solare, costi e leggi, quello che vien da chiedersi è come l’Italia si è attrezzata fino ad oggi in merito alle energie rinnovabili. Per quanto riguarda il fotovoltaico, la risposta ce la fornisce Atlasole, il sistema informativo geografico, gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici), che ci informa, in tempo reale, sulla situazione della penisola in merito agli impianti fotovoltaici installati.

Basato un po’ sul principio di Google Earth, anche se meno navigabile, ci viene presentata una mappa dell’Italia, suddivisa per Regioni, in cui si nota subito, con un colpo d’occhio, quali sono le Regioni più attrezzate con impianti di energia solare, e quali invece devono lavorare ancor di più. Dopodiché, cliccando sulle varie Regioni, si restringe il campo sempre di più, fino ad individuare, provincia per provincia, il quantitativo di energia fotovoltaica installata, suddiviso in categorie energetiche.

Shell accusata di aver mandato a monte i piani per l’energia solare nei Paesi in via di sviluppo

Shell-logo

Shell è rimasta impigliata in un problema tra la Banca Mondiale e le società di energia pulita, dopo le accuse che la indicano come inadempiente sui propri impegni, nell’onorare le garanzie sui sistemi di energia solare venduti ai Paesi in via di sviluppo.

L’azienda petrolifera è accusata di abbandonare la proprie responsabilità verso le comunità povere tramite una ripartizione generalizzata delle proprie apparecchiature in Sri Lanka e in altri Stati, mentre al contempo danneggia le prospettive del settore più ampio delle energie rinnovabili in un mondo che ha il disperato bisogno di ridurre le emissioni di carbonio.

L’attività di elettrificazione rurale in cui i sistemi di Shell sono stati venduti, ora è stata trasferita, come hanno fatto molte altre parti di attività solari del gruppo. I critici sostengono che la Shell, che ha realizzato utili pari a 31 miliardi di dollari nel 2008, abbia avuto un ruolo nel continuare a garantire che gli ex-clienti continuino ad essere vulnerabili.

La Banca Mondiale anticipa tutti e parte con il primo progetto verde in Africa e Medioriente

centrale solare

Mentre i grandi della Terra litigano sull’entità della cifra da stanziare per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare i cambiamenti climatici, la Banca Mondiale ha annunciato che 5,5 miliardi di dollari saranno investiti in progetti di energia solare concentrata in cinque paesi del Medio Oriente e Nord-Africa (Algeria, Egitto, Giordania, Marocco e Tunisia), che ha un senso molto più che investire in progetti di energia solare nella nuvolosa Germania, o nei Paesi del Nord che di sole ne hanno ben poco.

Il  Clean Technology Fund della Banca Mondiale ha già stanziato 750 milioni di dollari, e questo finanziamento servirà per “mobilitare un ulteriore 4,85 miliardi di dollari provenienti da altre fonti”. In una dichiarazione alla stampa, il rappresentante della Banca mondiale ha spiegato:

La proposta della diffusione su scala dei gigawatt di 11 centrali elettriche di scala commerciale nell’arco di tre-cinque anni potrebbe fornire la massa critica di investimenti necessari per attrarre un significativo interesse del settore privato, far beneficiare le economie di scala per ridurre i costi, con il risultato dell’apprendimento in condizioni operative diverse, e gestione dei rischi.

Costruito in Arabia Saudita il primo eco-campus universitario

kaust eco-campus

Sulla sponda orientale del Mar Rosso a Thuwal, a circa un’ora a Nord della Mecca si trova il campus di 22,5 chilometri quadrati dell’Università più recente dell’Arabia Saudita, la Kaust. L’Università di scienze e tecnologia in cui anche il re Abdullah si è laureato, è nota per essere il primo posto nella conservatrice Arabia Saudita, dove gli studenti di sesso maschile e femminile possono studiare senza discriminazioni.

E così il progresso introdotto dal Kaust sta anche portando ad esplorare nuovi ambiti ecologici e architettonici. Situato nel clima duro del deserto saudita con la luce intensa e le precipitazioni scarse, gli architetti hanno unito il design tradizionale regionale con l’eco-design moderno per creare un ambiente confortevole e sostenibile per gli studenti. L’architetto Bill Odell, uno dei due designer principali del progetto, ha spiegato il lavoro alla CNN.

Le tecnologie e le conoscenze per un mondo 100% rinnovabile esistono già

turbine

La maggior parte della tecnologia necessaria a spostare il mondo dai combustibili fossili all’energia pulita e rinnovabile esiste già. L’attuazione di tale tecnologia richiede il superamento di ostacoli nella pianificazione e nella politica, ma così facendo potrebbe tradursi in una diminuzione del 30% della domanda mondiale di elettricità. Di questo ne sono convinti il docente di ingegneria di Stanford Mark Z. Jacobson ed il ricercatore della University of California-Davis Marco Delucchi.

Per chiarire la portata di tali ostacoli, e come potrebbero essere superati, hanno scritto un articolo su Scientific American. In esso si presenta una nuova ricerca per tracciare e valutare un piano quantitativo per alimentare il mondo intero con vento, acqua ed energia solare, compresa una valutazione dei materiali e costi. Alla fine, dicono, saranno più convenienti dei combustibili fossili o nucleari.

La chiave è eliminare la combustione come un modo per produrre energia per i veicoli, nonché per l’utilizzo di energia elettrica normale. Il problema risiede nell’uso di combustibili fossili e nella combustione della biomassa, che sono notoriamente inefficienti nella produzione di energia utilizzabile. Ad esempio, quando la benzina è utilizzata per alimentare un veicolo, almeno l’80% dell’energia prodotta viene dispersa come calore.

Con i veicoli che funzionano con l’elettricità, è il contrario. Circa l’80% dell’energia fornita al veicolo viene convertita in movimento, con solo il 20% disperso sotto forma di calore. Altri dispositivi di combustione possono analogamente essere sostituiti con l’elettricità o con l’idrogeno prodotto dall’energia elettrica.

Ecco come organizzare un eco-matrimonio gratis

eco-matrimonio

L’ecologico ormai va di moda in tutti i campi. E perché allora non esportarlo anche in quello dei matrimoni? Se volete un matrimonio eco-friendly, ma non sapete proprio da dove cominciare (siamo sicuri che nessuna nonna conosce una tradizione in questo senso), non c’è nessun problema. Basta infatti dare un’occhiata ai Green Wedding Planner, oppure essere uno dei 20 fortunati vincitori del Sun Crystals Sweet & Solar Wedding. Si tratta di un gioco internazionale, i cui vincitori hanno diritto ad un matrimonio ecologico organizzato nei minimi dettagli.

Ecco come giocare: le coppie possono registrarsi da ora fino al 16 ottobre 2009. 20 coppie saranno scelte in corso durante la registrazione e, una volta estratte, la registrazione si chiude. In circa 50 parole si deve spiegare perché si desidera un matrimonio ecologico e quanto la propria coppia è “super-naturale”, nel senso di spiegare quanto è vicino alla natura il vostro stile di vita.

Parte il progetto giapponese per l’energia solare dallo spazio, inviata a terra tramite microonde

stazione solare spaziale

L’energia solare è molto ecologica, grazie all’enorme reattore a fusione nel cielo che genera energia sufficiente per tutte le esigenze dell’umanità. Ma se mettiamo i pannelli solari sulla superficie della Terra, si ha a che fare con due grossi problemi: 1) L’energia solare rimbalza nell’atmosfera, soprattutto nelle giornate nuvolose, e 2) non si ottiene energia durante la notte.

Gli ingegneri giapponesi hanno trovato una soluzione teorica per entrambi questi problemi, pronta però tra qualche decennio: mettere i collettori solari in orbita geostazionaria (35.700 km) dove arriva la luce solare diretta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ed inviare il fascio verso il basso usando le microonde. I progressi sono stati lenti finora, ma il Giappone sta finalmente affrontando la svolta. Bloomberg segnala che:

Mitsubishi Electric Corp. e IHI Corp. aderiscono ad un progetto da 21 miliardi dollari per costruire un gigantesco generatore di energia solare nello spazio entro i prossimi 30 anni e di invare il fascio di energia elettrica a terra […] Il Giappone sta sviluppando la tecnologia per una stazione solare, dotata di quattro chilometri quadrati di pannelli solari, e spera di averlo pronto in tre decenni.

California: progettato impianto solare più grande del mondo

impianto solare nevada

La sfida spagnola è stata lanciata, e figuriamoci se gli americani non la coglievano al volo. A contrastare l’impianto solare più grande al mondo ci pensa un nuovo progetto effettuato in California. Da solo sarà in grado di fornire energia elettrica a circa 170.000 abitazioni.

First Solar è una delle aziende leader quando si tratta di pellicole sottili dedicate all’energia solare, ed ha appena chiuso un accordo con la californiana Edison SoCal per due progetti di energia solare per un totale di 550 megawatt di capacità. Spiegano dalla società, durante la conferenza stampa, che:

I progetti nelle contee della California di Riverside e San Bernardino forniranno energia sufficiente per il fabbisogno di 170.000 case, quando saranno completati nel 2015. La prima fattoria solare (da 250MW), sarà costruita nella Riverside County, vicino alla città di Desert Center, e sarà chiamata Desert Sunlight. La seconda (da 300MW) sarà costruita a nord-est della San Bernardino County e sarà chiamato Stateline. Come previsto, entrambi i siti sono esposti ad un’abbondanza di sole.

India: installato il più grande impianto solare al mondo

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Finalmente una buona notizia. La corsa ecologica di questi ultimi tempi ha avviato una sorta di competizione con uno spirito che fa bene all’ambiente e a noi stessi. Da quando sono stati inventati i più disparati modi per reperire ed utilizzare l’energia solare, sono partite due gare: quella a chi produce il collettore solare più strambo (e di tali esempi in queste pagine ce ne sono a decine), e chi costruisce la centrale solare più grande al mondo. Ed è proprio di questo che ci occuperemo oggi.

Tempo fa ci occupammo della più grande centrale solare al mondo, costruita in Spagna. La Cina, di tutta risposta, ha annunciato un progetto che supererà quello spagnolo. Ma forse l’India ha anticipato tutti, costruendone una ancora più grande. Solo che stavolta non servirà per alimentare gli apparecchi elettrici. Indù e musulmani pellegrini in visita al santuario di Sai Baba a Shirdi potranno vedersi servito del cibo cucinato con l’aiuto di un sistema solare a vapore, inaugurato dal Ministro dell’energia nuova e rinnovabile Farooq Abdullah. I funzionari indiani hanno ammesso che questa sarà la centrale solare più grande del mondo.

Anno 2015: l’energia solare raggiungerà la parità di costo di quella “sporca”

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E’ sempre una buona notizia quando molti studi diversi affermano la stessa cosa. Il Solar Utility Study ha concluso che il 2015 sarà l’anno in cui l’energia solare inizierà a raggiungere la parità di rete (nel senso che avrebbe circa lo stesso costo dell’elettricità prodotta da altre fonti). Intanto, il fondatore del Prometheus Institute ha detto che:

due terzi del mercato statunitense (di elettricità venduta), utilizzando sistemi fotovoltaici, raggiungeranno la parità di rete entro il 2015. La cifra comprende gli incentivi fiscali federali e presuppone che i tassi di elettricità aumenteranno in media dell’1%, un ipotesi conservatrice. I sistemi solari sono in grado di produrre energia elettrica al di sotto dei prezzi di rete di circa il 10% del mercato statunitense oggi. Questo numero sarà portato a due terzi del mercato a causa della rapida diminuzione del costo dei moduli e di altri componenti del sistema come le griglie. I sistemi solari commerciali raggiungeranno circa 2-3 dollari per watt installato e quelli residenziali circa 4 dollari entro il 2015, rispetto ai più di 6 dollari per watt di oggi.

Vivere ad emissioni zero si può: l’isola di Samso è la guida per il mondo

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I soliti lobbisti del petrolio, carbone o nucleare farebbero bene ad acquistare un biglietto aereo per la Danimarca, prendere il traghetto e sbarcare sull’isola di Samso, l’isola più ecologica del mondo. La situazione di questo appezzamento di terreno grande tre volte l’isola di Ischia ed abitato da 4.500 persone solo 10 anni fa sembrava terribile. Per sopravvivere i “samsingers“, così si chiamano i suoi abitanti, acquistavano energia prodotta dal carbone, campavano di agricoltura ma, a causa delle grandi aziende della globalizzazione, le fattorie piano piano cominciavano a chiudere, lasciandoli senza lavoro e costretti a vedere i propri giovani partire verso lidi più fertili.

Poi la grande idea del Governo danese: far diventare l’isola il laboratorio della sostenibilità. Per farlo sono stati dati degli aiuti economici, nemmeno tanto onerosi, e sono stati detassati tutti gli investimenti che miravano alle infrastrutture ecologiche. Oggi, dopo solo 10 anni, l’isola di Samso è a zero emissioni, le aziende agricole hanno riaperto e l’economia è basata sul turismo leggero, ma soprattutto sulla produzione energetica. I samsingers, proprietari dei piloni eolici, producono energia, la usano per la propria casa e la propria azienda e, quella in eccesso, la rivendono alla terraferma, dove gli viene pagata mediamente 400 mila euro l’anno.

L’Italia rallenta la corsa fotovoltaica

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Il Paese del Sole non sfrutta la sua migliore arma. Grazie alla sua esposizione e al suo know-how, l’Italia potrebbe sfruttare il sole presente tutto l’anno per primeggiare nelle classifiche mondiali di produzione di energia solare e fotovoltaica. Ed invece continuiamo ad arrancare a metà classifica, cercando di inseguire non solo Paesi come la Spagna, che di sole ne hanno quanto noi, ma anche altri come la Germania, che lo vedono solo per pochi mesi all’anno.

Lo scorso anno però c’era stata un’impennata nella produzione nel nostro Paese, con 500 Mw di potenza cumulativa che faceva ben sperare per il futuro. Secondo il contatore del GSE, che indica gli impianti fotovoltaici incentivati con il conto energia, in Italia nel 2008 gli impianti realizzati per la produzione di tale energia erano 39.753. Possono sembrare tanti, ma se pensiamo che la Germania ne ha circa il quadruplo, capiamo che non sono poi moltissimi.