Aiutiamo i pesci a tornare a casa: sono sordi a causa del riscaldamento delle acque e perdono le rotte

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I danni del riscaldamento del mare si scoprono ogni giorno più numerosi. La ricercatrice italiana Monica Gagliano, che opera in un team di scienziati oceanografici dell’Australian Institute of Marine Science di Townsville nel Queensland, ha scoperto che i pesci diventano sordi, a causa delle acque troppo calde.

La mancanza di udito li porterebbe a smarrire la giusta rotta, con gravi conseguenze per la sopravvivenza.
La ricerca è stata compiuta osservando le abitudini e gli spostamenti della damigella juventina (Dascyllus melanurus), un pesce dalla livrea bianca e nera.

Arriva il pc ecocompatibile della Dell, si chiamerà Bamboo-box

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Ieri abbiamo parlato di quanto si risparmia utilizzando i pc e le e-mail al posto della carta. Oggi vi parliamo di una novità ecologica che rivoluzionerà il computer stesso. Nel corso della conferenza Fortune Brainstorm Green, organizzata in occasione dell’Earth Day, il fondatore della Dell Computer, Michael Dell, ha mostrato al pubblico un prototipo di pc ispirato all’ambiente di cui però non ha voluto dare il nome, anche se in molti lo chiamano già bamboo-box.

Il rivestimento esterno del pc, infatti, è composto da bambù e altri materiali riciclati come vecchie bottiglie di plastica, cartocci del latte, ecc. Il progetto riguarda per ora solo il modello portatile. Dovrebbe essere più piccolo dell’81% rispetto ad un normale desktop, ma soprattutto utilizzerà il 70% in meno di energia elettrica.

La Cina è la maggior produttrice di olii contraffatti

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Da anni la Cia Puglia denuncia le sofisticazioni e le contraffazioni di olio extravergine di oliva. Il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Puglia, Antonio Barile, ricorda in una nota che

già da inizio anno denunciammo come in Italia su 9 bottiglie che dichiarano di contenere olio extravergine solo 7 lo contengono veramente e 2 non dicono la verità, cioè non contengono extravergine. Delle 7 bottiglie, poi, 4 soltanto sono di olio extravergine italiano e 3 di olio extravergine estero. Il tutto viene venduto per italiano. Il danno per l’economia pugliese è immane.

Sono importanti i controlli come è importante l’etichettatura che di certo se non attuata impedirebbe la trasparenza ed agevolerebbe le lobby che contrastano gli interessi generali dei cittadini consumatori. In contrasto con la sicurezza alimentare, la tutela del prodotto e con la garanzia di qualità dell’olio di oliva pugliese.

Festival dell’energia di Lecce: dal 16 al 18 maggio “l’energia spiegata”

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Si è svolta ieri a Roma la presentazione del Festival dell’energia di Lecce, alla sua prima edizione.
La manifestazione si svolgerà dal 16 al 18 maggio nella città salentina, e avrà come tema principale di dibattiti e confronti le energie rinnovabili.

Come fa notare Sandro Frisullo, vicepresidente della regione Puglia, il 30% delle energie da fonti rinnovabili proviene all’Italia proprio dalla Puglia. Non si poteva dunque scegliere un terreno migliore per continuare a seminare sul campo delle ecoenergie.
Alla conferenza di presentazione erano presenti anche il sindaco di Lecce Paolo Perrone, l’Assessore alle politiche energetiche della Provincia di Lecce Gianni Sergi, il Direttore di Assoelettrica Francesco De Luca, il Presidente di Aris Alessandro Beulcke.

Project Better Place: auto al litio come il cellulare…con regolare contratto “mobile”!

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Da ogni parte del mondo fioccano progetti per la creazione di auto ecologiche. Ma come saranno le vetture del futuro? O forse la domanda a cui più preme dare una risposta, visti i prezzi del greggio, è “come” andranno?
A benzina, a gasolio, a idrogeno, a sundiesel, a elettricità? Chissà quale tra gli ecocombustibili new generation avrà la meglio, forse tutti, forse soltanto uno…

Intanto in Danimarca è partito un progetto che trasformerebbe l’automobile in un cellulare. Beh, non proprio. In realtà, Project Better Place, questo il nome dell’ambizioso progetto, prevede l’adattamento anche alle automobili della tecnologia impiegata nella telefonia.

Quanto si risparmia con Internet?

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La più grande invenzione del ventesimo secolo è senza dubbio internet. Coloro che hanno avuto la grande idea di mettere due computer in comunicazione a distanza dovrebbero essere paragonati ai vari Marconi, Volta, e anche a colui che ha scoperto il fuoco, perchè un’invenzione così può davvero cambiare la vita di miliardi di persone.
Anche in senso ecologico.

Avete idea dei miliardi che si risparmiano utilizzando internet? E degli ettari di foreste risparmiate? Proviamo a dare qualche numero.

Un uso più consapevole dell’acqua per la salvaguardia di un bene prezioso

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L’Italia nonostante la favorevole piovosità ( con una media annuale di 1000 millimetri d’acqua contro i 650 millimetri della media europea) sembra caratterizzata da una perenne carenza idrica che, durante il periodo estivo, si manifesta con tale evidenza da costringere gli Enti preposti ad erogare acqua a giorni alterni o a restrizioni ancora più severe in numerose zone della Penisola. Entro trent’anni “la grande sete”, salvo interventi immediati, colpirà anche il nostro Pese, che per la politica dell’acqua si colloca nell’area di Grecia,Spagna e Nord Africa.

Nei paesi industrializzati il consumo di acqua e le quantità utilizzate sono di proporzioni enormi, con l’inevitabile conseguenza di un grave impatto sull’ambiente. A volte basta davvero poco per evitare di arrecare dei danni ingenti, salvaguardando così l’ambiente ed aumentando la possibilità per tutti di usufruire di questo bene prezioso. Forse molti di noi rimangono mezz’ora sotto la doccia per il semplice gusto di farci coccolare, o ci laviamo le mani consumando 10 litri di acqua..

Earth Day 2008: The call for climate, oggi in tutto il mondo mobilitazione telefonica per salvare il Pianeta

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Scatta l’Earth Day, 24 ore dedicate tutte alla Terra, ai suoi problemi di “respirazione”, ai cambiamenti climatici che ne stanno distruggendo le biodiversità, al disastroso effetto serra, alla deforestazione.
New York, Roma, Barcellona, Caracas, Mosca, San Francisco, Tokyo sono solo alcune delle città che si mobiliteranno oggi per l’edizione 2008 dell’Earth Day.
La manifestazione salvaterra ha raccolto l’adesione di ben 174 Paesi di tutto il mondo, per un totale di oltre 4000 eventi organizzati.

L’Earth Day Network, fondato dal senatore democratico del Wisconsin, Gaylord Nelson, in occasione della prima mobilitazione per la Terra nel 22 aprile 1970, seguirà la totalità delle manifestazioni. Tema di quest’anno sarà “The Call for Climate“, una mobilitazione telefonica.
Gli organizzatori invitano i visitatori del sito e i partecipanti all’Earth Day ad alzare la cornetta per chiamare i propri governanti e parlamentari per spronarli a legiferare sui cambiamenti climatici, sull’inquinamento, al fine di bloccare l’avanzata del disastro ecologico.
Per l’Italia è disponibile il numero della Camera dei Deputati, che riporto qui di seguito: 06-67601.
Negli Stati Uniti l’obiettivo è di raggiungere la quota di un milione di telefonate al Congresso.

Anche le Chiese diventano Eco

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L’ambiente è di tutti, dai singoli cittadini alle più grandi istituzioni mondiali. Tutti dobbiamo amarlo e rispettarlo, perchè se facciamo male a lui, lo facciamo a noi. Ma finora questa frase non valeva per tutti. Erano in molti a non curarsene, ma qualcosa sta cambiando. D’ora in avanti anche l’istituzione meno “terrena” del mondo rispetterà l’ambiente.

Lo ha dichiarato la Cei, per bocca del presidente del Pontificio consiglio per la Cultura, Gianfranco Ravasi, che vuol premiare gli sforzi compiuti da tutti i governi del mondo al fine di proteggere l’ambiente, e rappresentando uno di essi, il Vaticano, ha deciso di adeguarsi.
L’annuncio è molto semplice: le future Chiese e istituti religiosi saranno costruite con materiali, strutture e in spazi eco-compatibili. Un bel passo avanti per il governo più conservatore della Terra.

Al posto della benzina l’etanolo: amico dell’ambiente

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L’etanolo, che altro non è che il comune alcool, ha una struttura in tutto e per tutto simile ad un idrocarburo, con la differenza che contiene anche atomi di ossigeno che lo rendono un combustibile migliore della benzina. Quello che non migliora è il consumo, perché l’alcool ha un minore potere calorifico e richiede miscele più “grasse”, cioè con una quantità maggiore di carburante rispetto all’aria per ottenere la combustione desiderata. Un comune motore a benzina, se alimentato con etanolo, guadagna tra il 10% e il 15% di potenza e coppia, in virtù del maggior numero di ottani.

Attualmente in Europa sia in Svezia che in Francia sono disponibili negli impianti di rifornimento colonnine che erogano l’E85 e l’E95, carburanti con l’85% o il 95% di alcool e la restante parte di benzina. La Francia esporta cereali e zucchero di barbabietola sufficienti per produrre il 70% del combustibile necessario al fabbisogno del proprio parco auto alimentato a benzina. L’etanolo è amico dell’ambiente: tre delle principali sostanze inquinanti presenti allo scarico vengono drasticamente abbattute, in special modo il monossido di carbonio (CO) risultante è solo il 14% rispetto ai valori imposti dalla normativa Euro 5, che entrerà in vigore presumibilmente nel biennio 2009-10.

Cosa sono i termovalorizzatori?

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Da quando è scoppiato il caso rifiuti a Napoli abbiamo cominciato a sentir nominare tante parole nuove, o poco conosciute ai più. Una di queste è “termovalorizzatore“. Questa che sembra una parola buona, che scomposta sembra significare “valorizzazione del calore”, quindi una cosa positiva, la vediamo però associata a proteste e a significati negativi.

Cerchiamo di capirne di più. I termovalorizzatori hanno acquisito questo nome, a mio avviso, per indorare la pillola ai cittadini. Infatti prima questi enormi macchinari erano chiamati inceneritori, e siccome il nome non è che fosse molto incoraggiante, si è pensato, per calmare gli animi, di battezzarlo con qualcosa di più positivo.

Investimenti nelle rinnovabili per 50 miliardi di euro

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Dallo studio promosso da AGICI Finanza d’Impresa, sotto la guida di Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi, arrivano i dati relativi agli investimenti dei principali gruppi elettrici europei e italiani, nel periodo che va dal 2008 al 2015. Lo studio riguarda tutti i maggiori player europei (Atel, Centrica, Edf, EdP, Enel, E.On, Iberdrola, Rwe, Statkraft, Suez e Gdf considerati sia singolarmente che post fusione, Vattenfall, Verdbund, A2A, Acea, Edison, Erg, Iride, Sorgenia). Con uno sforzo finanziario di oltre 50 miliardi di euro e un tasso di crescita al 285%, i 14 gruppi europei considerati porteranno la loro capacità produttiva da rinnovabili da 13 mila megawatt nel 2007 a 50 mila megawatt nel 2015 (escludendo l’idroelettrico tradizionale).

Una politica economica contro la deforestazione: il disegno di legge Lieberman-Warner

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Nei Paesi poveri e sottosviluppati si fa del denaro, abbattendo le foreste. Questi Paesi potrebbero essere pagati per non tagliare i loro alberi? Sembrerebbe di si, a quanto emerge dalla nuova politica economica americana volta a bloccare i cambiamenti climatici, guadagnandoci. Per la serie agire eco è giusto, ma se ci si guadagna pure è anche meglio, ecco emergere nuove prospettive economiche salva foreste.

E’ risaputo che le piante funzionano come dei veri e propri pozzi di assorbimento del carbonio, che altrimenti si libererebbe tutto nell’atmosfera.
Nel 1997, i firmatari del protocollo di Kyoto, aggiunsero una piccola clausola: gli “inquinanti” avrebbero potuto controbilanciare la produzione di gas serra, piantando nuove foreste. Questo includeva anche la possibilità per alcune grandi corporazioni di compensare le emissioni prodotte in un Paese, piantando alberi in un altro.
E se creare nuove foreste è un beneficio, non lo sarebbe ancora di più preservare quelle esistenti?

I prodotti alla Spina per un contributo all’ambiente

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Ormai non è una novità ma pare essere sempre più diffusa nei super e ipermercati della penisola, il vezzo di vendere alcuni prodotti “alla Spina”, sfusi. Il cliente si reca presso il PdV e fa la spesa con un contenitore (rigorosamente biodegradabile e riutilizzabile), versa al suo interno la quantità desiderata (eventualmente predosata con l’ausilio di appositi dispenser), stampa l’etichetta con il prezzo e va a pagare alla cassa. Si spingono i clienti a “riciclare” i contenitori diminuendo i costi d’acquisto del prodotto e quelli più strettamente ambientali (è stimato che dall’avvio dell’iniziativa è stato evitato l’utilizzo di oltre 38mila bottiglie di plastica (corrispondenti a circa 2,3 tonnellate di plastica). Acquistare i prodotti alla spina ecologici e concentrati significa per l’esercente e il consumatore finale contribuire al processo di riduzione dei spesa rifiuti alla fonte e dunque dare il proprio contributo per un futuro più sostenibile.