Natale e post-Natale ecologico, i consigli Comieco

Quanti panettoni avete già mangiato prima dell’arrivo del Natale? Non voglio scoprire quanto siete golosi, ma solo farvi conoscere il consiglio che Comieco, il Consorzio nazionale riciclo carta e cartone, dà a tutti noi per sostenere l’ambiente e la natura anche durante le feste natalizie. Per un Natale tutto green e anche per i giorni dopo il Natale ecco il consiglio

Riciclare il cartone del panettone nel cestino giusto.

Come afferma il Consorzio

Se ogni italiano differenziasse correttamente, per esempio, una confezione di panettone, una di pandoro, una di torrone, due scatole di pasta, due giornali e due riviste, due sacchetti e la scatola di un giocattolo, si raccoglierebbero circa 120.000 tonnellate di carta e cartone. Sufficienti ad evitare la costruzione di un’intera discarica di medie dimensioni.

Considerando che lo scorso anno sono stati consumati 26 milioni di kg di panettone, potete immaginare quanti siano stati i kg di imballaggi. Ma Comieco celebra la storica confezione di cartone riciclato del panettone

Custode del sapore e dei profumi grazie alla quale il panettone arrivava sulle tavole natalizie di tutto il mondo già ai tempi dell’Unità d’Italia.

Rifiuti, a Natale i romani fanno la differenza

Ci siamo, Natale è alle porte. A breve verranno scartati migliaia di pacchetti, stappate centinaia di bottiglie di spumante e si darà il via a cenoni e banchetti natalizi. E… verranno create tonnellate di rifiuti. Per quanti di voi ci seguono da Roma, e sono tanti, pubblichiamo il decalogo diffuso in queste ore dall’Ama, l’azienda di igiene urbana capitolina per fare la differenza anche e soprattutto durante le feste, riciclando tutto il riciclabile negli appositi cassonetti.

Partiamo dalla spazzatura prodotta dai regali. La comune carta da pacchi, piegata e ridotta di volume, va nel cassonetto bianco (raccolta differenziata di carta e cartone).
I nastri da imballaggio e la carta plastificata vanno invece conferiti nel cassonetto verde (materiali non riciclabili).

Rifiuti: il comune di Napoli sta a guardare? I cittadini fanno partire il riciclaggio da soli

Napoli affoga nell’immondizia, nonostante i proclami di Berlusconi convinto che prima di Natale il problema sarebbe stato risolto; il Comune non fa nulla, la Regione idem, ed i cittadini si sono stancati persino di protestare. Ora passeranno alle vie di fatto. Se le istituzioni non li aiutano, i napoletani hanno deciso di fare da soli, ed in 7 quartieri è partita la raccolta differenziata su base volontaria.

Bagnoli, Ponticelli, Centro Direzionale, Chiaiano, Colli Aminei, San Giovanni a Teduccio e Rione Alto. Sono questi i primi 7 quartieri, composti da ben 130 mila persone, che hanno avviato una raccolta porta a porta per tentare di ridurre la quantità di rifiuti non solo nelle discariche, ma prima di tutto dalle strade cittadine, diventate ormai una discarica istituzionalizzata.

Riciclaggio creativo, orecchini dalle luci di Natale fuori uso

Riciclaggio creativo. Ne parliamo spesso e, riuscito o meno che sia, strappa sempre un sorriso perché trovare nuovi usi per vecchi oggetti può essere davvero divertente. Il riciclaggio creativo, in fondo, altro non è che quel lampo di genio che ci sfiora la mente prima di spedire cose vecchie, rotte o in disuso, verso la morte lenta della discarica.

E allora non potevamo non parlarne a Natale, quando di cose da riciclare, regali a parte s’intende, ne spuntano a bizzeffe da più parti. Solitamente è l’albero che meglio si presta al riciclo. Abbiamo visto nascere alberi di Natale dal cartone riciclato, alberi realizzati con bottiglie di plastica ma c’è chi ricicla anche l’impensabile, le luci dell’albero fuori uso, ad esempio, che diventano, all’occorrenza e per l’occorrenza, originali, e anche molto appariscenti, forse troppo, orecchini. Ma l’idea è talmente brillante che nessuno baderà al look, o almeno si spera! In alternativa si possono anche usare come semplici decorazioni.

Albero di Natale di Haifa realizzato con 5000 bottiglie di plastica

Città di Haifa, nel nord dello stato di Israele: qua vivono ebrei, bahai, musulmani, ma anche molti cristiani. In questo melting pot di culture sono molte le vacanze religiose celebrate ed il Natale solo una di queste. Eppure la municipalità di Haifa ha deciso di celebrarlo in grande, cogliendo l’occasione della festa cristiana per rivolgere un messaggio universale ai cittadini di tutte le culture e confessioni. Un messaggio di vera pace e di solidarietà, un messaggio rivolto alla coscienza ambientale di tutti.

Un messaggio che incita alla riflessione sull’impatto ambientale che l’uomo ha, soprattutto che l’uomo del primo mondo ha, impatto le cui conseguenze si distribuiscono su tutta la popolazione mondiale, con esiti peggiori sui poveri. Il messaggio è stato lanciato con l’efficace appariscenza dell’arte, tramite un’opera dell’artista Hadas Itzcovitch, anch’egli di Haifa.

Riciclaggio plastica al 100%, un sogno che sta per diventare realtà

Uno degli aspetti più negativi del Natale (oltre il consumismo folle) è il cumulo di imballaggi di plastica che rimane dopo lo scarto dei regali. A conti fatti, Sciencedaily spiega che ogni americano consuma in media 120 grammi di imballaggi di plastica per i regali di Natale, la maggior parte dei quali non è riciclabile. Ovviamente i dati si avvicinano molto a quelli italiani.

Ma qualcosa potrebbe cambiare, se non nella confezione di plastica che viene sprecata, almeno in quella che viene riciclata grazie ad una nuova tecnica che è in grado di recuperare praticamente qualsiasi tipo di plastica. Grazie ai ricercatori dell’Università di Warwick è ora possibile trattare anche gli imballaggi in plastica che finora non potevano essere riciclati. Dove normalmente solo il 12% dei rifiuti di plastica (in media) poteva essere recuperato, anche se questo numero in molte parti d’Italia e del mondo è più alto, e raggiunge il 30% ed oltre, il nuovo processo fa sicuramente meglio, permettendo di trattare il 100% delle materie plastiche.

Ford Focus veste abiti usati per tappezzare gli interni

Gli abiti usati prendono nuova vita come rivestimento degli interni della Ford Focus in arrivo sul mercato dal prossimo anno. Tappezzeria e materiale fonoassorbente verranno infatti ricavati da vestiti dismessi e altrimenti inutilizzabili, una scelta che costituisce un impegno concreto della casa automoblistica a favore della sostenibilità ambientale, come spiega lo stesso Carrie Majeske, product sustainability manager del brand americano, sottolineando gli sforzi della Ford verso nuovi modelli che puntino non solo alla riduzione delle emissioni ma anche al riciclo e al reimpiego dei materiali:

Ford è continuamente alla ricerca di soluzioni alternative eco-compatibili e sostenibili. Uno dei nostri obiettivi primari è quello di utilizzare una quantità sempre maggiore di materiali riciclati e rinnovabili, continuando ad assicurare elevati standard qualitativi in termini di performance e durata nel tempo dei nostri veicoli. Ricorrere al riciclo permette di ridurre la quantità di materiali e sostanze che finiscono in discarica e diminuisce, inoltre, le ulteriori ricadute sull’ambiente derivanti dal necessario reperimento delle materie prime.

Albero di Natale in cartone riciclato, le proposte di RenoDeMedici

Manca poco all’otto dicembre, il tempo stringe e dobbiamo prendere una decisione sul nostro albero di Natale. Prosegue il nostro viaggio alla ricerca di idee creative e sostenibili per l’acquisto e le decorazioni. Ieri abbiamo parlato dell’albero country, l’albero da mangiare. Tra l’albero vero e l’albero finto, abbiamo appurato che la scelta con meno impatto sull’ambiente, a conti fatti, sommando pro e contro, propende per l’abete vivo e vegeto, ovviamente acquistato in vivai che certifichino la provenienza italiana delle piante e la coltivazione naturale. L’ideale è ripiantare, se possibile, l’albero alla fine delle feste o riconsegnarlo ai centri di raccolta, se presenti, del vivaio stesso, del Comune o dei servizi forestali.

Gli alberi di Natale artificiali sono stati bocciati in quanto in plastica e provenienti spesso dalla Cina, con quanto ne consegue per le emissioni prodotte, e perché contengono spesso sostanze chimiche tossiche e pericolose per la salute. Inoltre, nel processo produttivo, al contrario delle piante vere, non contribuiscono certo ad assorbire CO2, tutt’altro il processo industriale ne emette.
Ma tra i due litiganti il terzo è di cartone nella proposta del gruppo RenoDeMedici che presenta i suoi alberi ecologici in tre modelli nella Collection Reno Carto 3DTM.

Tetra Pak riciclato, nasce la Eco Lucart Natural

All’inizio ci eravamo chiesti se il Tetra Pak fosse riciclabile, o almeno in quale contenitore potesse essere smaltito, vista la sua natura di carta, plastica e alluminio assieme.
Dopo gli accordi con Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo Imballaggi a base cellulosica) lo smaltimento del Tetra Pak è stato fatto assieme alla carta e oggi, il suo riciclaggio dà i suoi primi risultati: Eco Lucart Natural, la prima carta nata dal riciclo dei contenitori in Tetra Pak.

Il processo di riciclo che è stato realizzato negli stabilimenti Lucart Group consente di ottenere una carta al 100% ecologica e molto resistente. La società fa parte della Cartiera Lucchese S.p.A., nata nel 1953 nella provincia di Lucca e oggi una delle principali aziende produttrici di tessue ecologico, ossia materiali in carta per il consumo quotidiano, come fazzoletti, carta igienica, tovaglioli…

Regali di Natale, le magliette Nike per il Mondiale fatte da plastica riciclata

Qualche dubbio su cosa regalare per Natale? Avete un fratello/nipote/cugino/amico che ha tutto e a cui non sapete cosa può piacere? Se è italiano ci sono ottime possibilità che ami il calcio, e così se volete fargli un regalo che gli piaccia ma che sia anche rispettoso dell’ambiente potete optare per una maglietta Nike. Cosa ha di ecologico? Tutto (a parte la spedizione).

La Nike ha presentato le sue magliette delle nazionali per la Coppa del Mondo 2010 in Sudafrica, e visto che l’onda verde si è ormai propagata in tutti i campi dello scibile umano, non poteva mancare il contributo del mondo del calcio. Le divise delle nazionali sponsorizzate dalla Nike sono fatte da bottiglie di plastica raccolte dalle discariche in Giappone e Taiwan, che sono state fuse e poi mutate in tessuto.

Riciclare? Un classico, il concorso letterario Comieco

Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base di Cellulosa, ha indetto un concorso letterario per festeggiare i primi 10 anni di Riciclo Aperto. Il concorso, organizzato in collaborazione con la casa editrice Minumun Fax, vede all’opera tre importanti scrittori del panorama letterario nazionale, Diego De Silva, Paolo Giordano e Francesco Piccolo.

A loro tre il compito di riciclare gli incipit di tre classici contemporanei, Sabato sera, domenica mattina di Alan Sillitoe, Revolutionary Road, di Richard Yates e Il Migliore, di Bernard Malamaud. Avete capito bene, “riciclare tre classici…” eh, sì perché come si ricicla la carta, anche i romanzi d’autore possono tornare a nuova vita sotto un’altra forma.
Dalle riciclo-introduzioni i lettori dovranno completare una delle tre opere con quattro cartelle inedite e originale. C’è tempo fino al 15 marzo 2011 per riciclare un classico e per partecipare alla vincita di un angolo lettura interamente in cartone e una fornitura di libri.

Come riciclare il vetro, i consigli di CoReVe

Secondo la ricerca commissionata da CoReVe (Consorzio Recupero Vetro) e realizzata da Astra Ricerche solo 3 materiali vengono percepiti dagli italiani come riciclabili: prima fra tutti la carta (la carta riciclata è ormai storicamente collegata alle iniziative per salvare gli alberi dall’abbattimento) poi il vetro, ultima la plastica. Pile, medicinali, rifiuti ingombranti ed elettronici, alluminio e, anche se meno, gli scarti alimentari, spesso non vengono percepiti come riciclabili ed esauriscono il loro ciclo vitale nell’indifferenza della discarica.

Oltre alla necessità di ampliare la cultura generale in fatto di cicli e ricicli alle categorie di rifiuti sconosciute come suscettibili di recupero, c’è quella di perfezionare le modalità con le quali le persone li riciclano. A tale scopo CoReVe diffonde alcune regole d’oro che i cittadini possono seguire per favorire al massimo il lavoro degli addetti al recupero e rendere più efficiente il processo di riciclaggio del vetro.

Riciclaggio dei rifiuti elettronici: l’Italia si avvicina alla soglia europea dei 4 kg annui pro capite

Per avere l’idea del volume dei rifiuti elettronici  immessi nell’ambiente da un umano del primo  nel corso della sua vita, basta osservare la scultura WEEE MAN (foto qua sopra) che ci giudica dall’alto della sua stazza e scruta la nostra coscienza ecologica con i suoi vitrei occhi-oblò.  Nel vicino 2008 in Italia si riciclavano 2 kg di rifiuti elettronici per abitante all’anno, entro la fine dell’anno sarà raggiunta la soglia europea dei 4 Kg.

L’Italia ha potuto permettersi di giocare al raddoppio da quando è entrato in vigore il nuovo sistema nazionale messo a punto dal CdC Raee (Centro di Coordinamento Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) il quale vanta nel solo 2010 (da gennaio a settembre) la raccolta di 178mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici (quasi il 30% in più rispetto l’anno precedente).

Pneumatici riciclati per l’ambiente

Dopo il riciclaggio dei prodotti elettronici, nuove frontiere si aprono anche per il recupero dei pneumatici per automobili e industriali. L’ambiente può tirare un sospiro di sollievo: quest’anno 32.997 tonnellate