Rifiuti elettronici, il Parlamento europeo riscrive la direttiva RAEE

La scorsa settimana il Parlamento europeo ha proposto di riscrivere la direttiva RAEE. RAEE è l’acronimo di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ed è la direttiva che stabilisce i requisiti per la gestione del fine vita dei prodotti nel crescente settore elettronico. La riscrittura cerca di affrontare le ampie disparità manifestate nella direttiva in vigore, che prevede la raccolta di 4 kg di tali rifiuti a persona.

Attualmente, la Svezia è in cima alla classifica delle nazioni europee più riciclone con 16 kg pro capite di RAEE raccolte, mentre l’Italia raccoglie appena 1 kg a persona. Il tentativo della proposta è di redigere una direttiva che tenga conto di queste differenze, in modo da livellare le “prestazioni” in quanto a raccolta di rifiuti elettronici, e soprattutto fare in modo che gli italiani la soddisfino, a meno che non venga dimostrato che lo svedese medio acquisti davvero 16 volte più prodotti elettronici rispetto agli italiani (probabilmente è vero il contrario). Anche se così fosse, è giusto che gli obiettivi siano fissati in relazione al comportamento dei consumatori effettivi.

Rifiuti pericolosi, WWF: “Proroga SISTRI apre Far West delle scorie in Italia”

Tempo fa, quando parlammo del SISTRI, alcuni nostri lettori che operavano nel settore industriale e del trasporto, ci scrissero che il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti gli stava procurando non poche noie, disagi e confusione per via dei ritardi, della poca chiarezza e dell’organizzazione logistica carente e ancora poco funzionale.

Oggi a lamentarsi con il Ministro dell’Ambiente, l’Onorevole Stefania Prestigiacomo, è il WWF Italia che intravede un periodo nero per la sicurezza ambientale del nostro Paese, già gravemente compromessa, proprio a causa del SISTRI o meglio della proroga all’operatività che di fatto, sospendendo fino a giugno le sanzioni per le violazioni del trasporto delle scorie, apre un vero e proprio Far West dei rifiuti pericolosi nella penisola.

Rifiuti, a Napoli 2mila tonnellate in strada

E’ ancora, sempre, emergenza rifiuti a Napoli. In strada, fa sapere l’assessore all’Igiene del Comune campano Paolo Giacomelli, ci sono 2mila tonnellate ancora da raccogliere, tanto che la Provincia ha deciso di lasciare aperti gli impianti fino a tarda notte, per consentire di effettuare più sversamenti e liberare dalla monnezza la città.

E’ lo stesso assessore a comunicare che le operazioni di conferimento negli impianti segnalati dall’ufficio flussi della Regione Campania stanno procedendo con regolarità.
Regione e Comune si passano la patata bollente ininterrottamente e, tra statuti speciali, poteri straordinari e stati di emergenza, risulta ormai difficile risalire ad un’attribuzione univoca di responsabilità.

Rifiuti radioattivi di Brescia in Sardegna, protesta contro l’Alfa Acciai

Da Brescia a Cagliari via mare, un carico radioattivo giunge allo stabilimento della Portovesme srl, nel Sulcis, dall’Alfa Acciai di San Polo ma il tentativo di passare la patata bollente alla Sardegna non riesce. Ieri è montata una rumorosa protesta con pentole e coperchi fuori dai cancelli dell’azienda bresciana: il carico di veleni sta tornando indietro, rispedito al mittente, con un avanti e indietro di materiale tossico in giro per l’Italia che ha del vergognoso. I rappresentanti del Comitato Spontaneo contro le Nocività di Brescia chiedono un più stretto monitoraggio sulla ditta.

Com’è possibile? Rifiuti speciali in viaggio fino alle coste sarde in due banalissimi (invisibili?) container, come se niente fosse. Protesta Legambiente Sardegna che definisce, nelle parole del suo presidente Vincenzo Tiano, davvero incredibile che del materiale così pericoloso per la salute pubblica e ambientale abbia viaggiato indisturbato sino all’isola italiana.

Energia dal gelato, ci prova la Unilever

Negli ultimi anni abbiamo visto produrre energia praticamente da qualsiasi cosa: rifiuti, scarti della lavorazione del legno, alghe e persino dal movimento umano. Ora Unilever, multinazionale dei prodotti alimentari e per la casa, ha acquistato una fabbrica di Ben & Jerry’s, nei Paesi Bassi, per compiere una nuova impresa verde: la costruzione di un bio-digestore che converte i prodotti di scarto della produzione dei gelati in modo da fornire il 40% del fabbisogno di energia alla fabbrica senza dover ricorrere a combustibili inquinanti.

Realizzato da Paques, dovrebbe essere operativo entro la fine di quest’anno. Si chiamerà BIOPAQ®AFR e, secondo i suoi dirigenti, non sarà come i bio-digestori di vecchia generazione, considerati inquinanti.

La resistenza strenua dei sacchetti di plastica: l’inchiesta quotidiana di Ecologiae

Gennaio sta finendo ma le buste di plastica continuano a perseguitare gli ecologisti che, come me e credo molti di Voi lettori, già le mal tolleravano da prima della messa al bando legale. Fino a dicembre in molti credo siano stati capaci di infilarsi latte e formaggi nello zaino col risultato di avere la skin del Macbook puzzolente per giorni piuttosto che utilizzarne uno.

Fino allo scorso dicembre quando ci trovavamo alla cassa sprovvisti di busta di tela o delle mitiche, praticissime retine dilatabili, o del suddetto zaino/borsa non potevamo far altro che  rassegnarci a prendere l’amaro sacchetto lentissimamente degradabile,  o congratularci con quanti (vedi COOP) si erano già provvisti dei sacchi bio, adesso finalmente, supportati dalla legge, abbiamo tutto il diritto di tirar fuori, financo ostentandola, la vena polemica ecologically correct a lungo repressa.

Mariana: un paese che vive di rifiuti

Sono in molti a vedere i rifiuti non come un handicap ma come un’opportunità: imprese, ecologisti, ed ora anche i Comuni. Uno in particolare, si trova in Lombardia ed ha registrate all’anagrafe appena 732 anime. Si tratta di Mariana, un piccolo paesino a pochi chilometri da Mantova, il quale ha deciso di trasformare i rifiuti nella principale fonte di reddito cittadina.

Ma come fanno? Semplice, bastano tre requisiti: lo spazio per inserire una discarica, una buona organizzazione ed un impianto a biogas. Lo spazio c’è, visto che il centro abitato, come detto, è molto piccolo, e così è possibile costruire una discarica a 3 km dalla prima casa, in modo da non far vedere nulla ai cittadini.

Pepsi riduce dell’88% i rifiuti e ci guadagna milioni di dollari

Lasciamo da parte, per il momento, gli effetti sulla salute dei prodotti Pepsi, e le preoccupazioni legittime sul cibo elaborato in generale. Considerando che, fanno bene o fanno male, le bevande gassate esistono ed esisteranno sempre, va dato atto ad una delle aziende del settore più grande al mondo di aver ridotto il proprio impatto ambientale. E trattandosi di una multinazionale non è poco.

Venerdì scorso PepsiCo ha rilasciato un aggiornamento sui suoi obiettivi riguardanti l’invio dei rifiuti non trattati in discarica entro il 2020, e sulle fonti energetiche, con l’obiettivo di eliminare del tutto i combustibili fossili entro il 2023. Uno dei principali modi per ridurre il proprio impatto sarà di utilizzare imballaggi riciclabili o biodegradabili.

Stop del Garante alle buste di plastica tradizionali travestite da eco-shopper

Legambiente mette a segno un’importante vittoria: impedire alle buste che contengono l’additivo chimico ECM di autoproclamarsi eco-shopper. Lo ha deciso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in seguito alla segnalazione ricevuta a riguardo dall’associazione ambientalista il 4 febbraio del 2010.

L’ECM Masterbatch Pellet aggiunto ai sacchetti in plastica violerebbe le condizioni e i tempi previsti dalla normativa comunitaria e nazionale per definirsi biodegradabile e compostabile.
Tacciate di pubblicità ingannevole, la Italcom, la Arcopolimeri e la Ideal Plastik dovranno interrompere la diffusione degli shopper e pagare la prima una multa di 40mila euro, le altre due da 20 mila euro ciascuna.

Riciclo elettrodomestici, aumento del 17% nel 2010

L’anno si è appena concluso e si tirano le somme di quanto si è riciclato nel 2010. Ecodom, il Consorzio italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici ha raccolto e smaltito nel 2010 il 17% in più rispetto al 2009, per un totale di circa 89.100 tonnellate di rifiuti.

Il corretto smaltimento di frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, televisori…pari a oltre il 36% di tutti i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), ha risparmiato all’ambiente circa 1 milione e 800 mila tonnellate di CO2. Per capire quanta anidride carbonica non è stata liberata nell’aria, considerate che l’equivalente lo avrebbe assorbito in un intero anno un bosco grande quanto la provincia di Ancona.

Italia e Germania, alleati per l’ambiente

Dal vertice bilaterale svoltosi ieri a Berlino tra il nostro Ministro dell’Ambiente, l’Onorevole Stefania Prestigiacomo, e il Ministro dell’Ambiente tedesco Norbert Röttgen, nasce un’allenza per l’ambiente tra i due Paesi incentrata sulla convergenza su politiche europee, energie rinnovabili, cambiamenti climatici e rifiuti.

Si è discusso di come assicurare continuità alle politiche ambientali UE lavorando al 7° Programma d’Azione Ambientale, nel 2012 scadrà infatti il sesto.
Spiega la Prestigiacomo che Germania ed Italia convergono sulla necessità per la Commissione Europea di operare all’interno di un Piano Strategico che punti, secondo quanto stabilito dallo stesso Consiglio Ambiente del 20 dicembre 2010:

su una maggiore integrazione dell’ambiente nelle politiche di settore (agricoltura, pesca, trasporti, energia, industria), sullo sviluppo dell’economia verde e disarticolando il binomio crescita economica-degrado ambientale; puntare sulla promozione di eco-innovazione, ricerca, competitività; porre maggiore attenzione all’ambiente urbano e alla lotta all’inquinamento.

Riciclaggio: famiglia inglese fa entrare tutti i rifiuti di un anno in un sacchetto

Quando parliamo di riciclaggio, invitiamo i nostri lettori a ridurre i propri sprechi riutilizzando il riutilizzabile, e gettando negli appositi contenitori i rifiuti che hanno perso qualsiasi utilità. Ma una famiglia britannica, gli Strauss, è riuscita a fare molto di più, tanto che nemmeno la mente del più ecologista potrebbe fare di meglio: riuscire a far entrare in un solo sacchetto di plastica tutti i rifiuti di un intero anno.

La famiglia Strauss è composta da tre membri, il padre Richard, 53 anni, la madre Rachel di 38 e la piccola Verona di 9, che vivono a Longhope, contea di Gloucester, nel cuore dell’Inghilterra. Fino a pochi anni fa gli Strauss erano come milioni di famiglie in tutto il mondo, cioè gettavano tutto ciò che non gli interessava nell’indifferenziata e seguivano lo stile di vita sprecone tipico della cultura Occidentale. Poi un giorno è cambiato tutto.

Ambiente Roma: raccolta straordinaria abeti in corso

E’ in corso, a Roma, “Non cestinare il tuo albero di Natale“, l’iniziativa che anche per il 2011, e per il sesto anno consecutivo dopo la fine delle festività natalizie, torna nella Capitale per la raccolta straordinaria degli abeti. “Non cestinare il tuo albero di Natale“, in particolare, è promossa a Roma dall’AMA con la collaborazione del TGR Lazio, del Corpo Forestale dello Stato, e dell’Assessorato alle Politiche Ambientali del Verde Urbano dell’Amministrazione capitolina.

Gli abeti consegnati presso undici centri di raccolta dell’AMA, che si trovano in altrettanti Municipi del Comune di Roma, saranno portati presso l‘impianto di smaltimento di Maccarese al fine di poterli trasformare nel “compost”, ovverosia in un fertilizzante di alta qualità; non tutti gli abeti però saranno smaltiti visto che quelli che sono invece ancora in buone condizioni saranno ripiantati presso la sede del CFS di Arcinazzo Romano con l’obiettivo di poterli poi destinare a delle iniziative di educazione ambientale.