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Renault Twizy, l’auto elettrica al prezzo di uno scooter

Renault Twizy, l’elettrica a due posti che avevamo conosciuto come concept all’Eco2center di Parigi, approderà a breve sul mercato europeo. Esattamente in Italia lo sbarco nelle concessionarie è previsto ad inizio 2012.

I prezzi della gamma Twizy partiranno da 6.900 euro, ma bisogna mettere in conto eventuali incentivi che potrebbero ridurre ulteriormente il costo effettivo. La batteria è disponibile con un canone mensile di 45 euro al mese per un forfait annuo di 7.500 km. I costi di assicurazione, manutenzione ed energia saranno del 15% inferiori a quelli del mantenimento in esercizio di uno scooter a tre ruote.

Quarto Conto Energia: Anie/Gifi, bozza decreto preoccupa

Il GIFI, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, aderente a Confindustria ANIE, prendendo a riferimento le indiscrezioni di stampa sui contenuti relativi alla bozza di decreto per le incentivazioni sulle rinnovabili, ha espresso una forte preoccupazione. Questo perché, se le indiscrezioni fossero confermate, le nuove tariffe, secondo il GIFI, “andrebbero totalmente contro lo sviluppo del mercato fotovoltaico“.

Di conseguenza, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane auspica nel contempo nella responsabilità di Paolo Romani, il Ministro allo Sviluppo Economico, affinché il nuovo sistema di incentivazioni per il fotovoltaico da mettere a punto con il nuovo Conto Energia, il quarto, “permetta all’Italia di arrivare alla piena competitività“. A rischio, in base ai livelli di incentivazione che la stampa in queste ore sta riportando, sarebbero sia i diritti già acquisiti, sia gli investimenti delle imprese della filiera che sono in corso. Ma come sono strutturate queste nuove incentivazioni?

Livello sette a Fukushima, una nuova Chernobyl. Greenpeace: “A sette già da tre settimane”

Livello sette a Fukushima, Fukushima come Chernobyl. La notizia dell’innalzamento della classificazione del rischio deciso dall’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, è giunta nelle ultime ore in via ufficiale. Lo conferma la Tepco. Eppure a livello sette il disastro nucleare giapponese c’è probabilmente già da tre settimane.

A dirlo è uno studio del Dr. Helmut Hirsch, esperto di sicurezza nucleare, commissionato da Greenpeace Germania. Quasi un mese fa, dunque, si sapeva che il livello di radioattività rilasciato dall‘incidente era di una portata tale da giustificare un innalzamento della soglia del pericolo, in base ai parametri stabiliti dall’International Nuclear Event Scale (INES).

Rinnovabili, UE raddoppia quota in un decennio

Rinnovabili nell’Unione Europea: un decennio in crescita, quello fotografato dall’Eurostat, l’ufficio europeo di statistica. I dati raccolti sono stati diffusi nell’ambito della settimana europea dell’energia sostenibile. Nel periodo compreso tra il 1999 ed il 2009, l’Europa ha visto raddoppiare il consumo di energie rinnovabili, passato dal 5,45 al 9%. In Italia, nello specifico, lo stesso periodo ha coinciso con un aumento della fetta di consumo consistente, esattamente dal 5,7% al 9,5%.

Notizie positive certamente ma il nostro Paese resta indietro e arranca dietro ai Paesi più virtuosi, molti nel Nord Europa. In cima alla classifica per consumo di energie rinnovabili troviamo la Lettonia a quota 36%, seguita a ruota dalla Svezia al 34%, dall’Austria al 27%. Più giù al 23% troviamo la Finlandia, il Portogallo a quota 19% e la Danimarca al 16,7%.

Nucleare, Fukushima come Chernobyl: alzato pericolo a livello 7

Meglio tardi che mai. Ciò che da settimane chiedevano in molti, e cioè l’innalzamento del livello di gravità dell’incidente di Fukushima al livello 7, lo stesso dell’incidente di Chernobyl nel 1986, è stato rinviato per un mese, nella speranza che si riuscissero ad arginare le radiazioni. Ma visto che, esattamente un mese dopo, la situazione è ancora critica, dopo il tentativo della scorsa settimana di scendere da 6 a 5, ora il livello è stato nuovamente riportato in su, toccando quel fatidico livello 7.

Secondo le rilevazioni effettuate dalla Tepco, che vanno prese sempre con le pinze visto che più volte si sono rivelate errate, le radiazioni all’esterno della centrale giapponese sono “appena” (si fa per dire) il 10% di quelle all’esterno di Chernobyl. Ma il problema è che sono in aumento e loro non sono in grado di fermarle. Per questo il pericolo è che in breve tempo raggiungano quelle del distrastro nucleare più grave della storia.

Eolico: Parigi testa la possibilità di impianti eolici sui tetti cittadini (gallery)

La Maison de l’Air (casa dell’aria) è un piccolo museo che si trova nel 20° arrondissement di Parigi, su un’altura, con vista sul Parco Belleville e offre una magnifica vista di tutta la città. Non è solo una attrazione turistica, ma da circa un anno è anche laboratorio per gli esperimenti della città eolica che sarà.

La struttura possiede due turbine a vento piuttosto modeste che ornano il tetto dell’edificio, e serve per indicare le modalità per produrre l’energia eolica dai tetti cittadini grazie ad un vero e proprio esercito di generatori che, se l’esperimento dovesse aver successo, potrebbero essere montati sui tetti dei palazzi.

Chernobyl, scatti dall’inferno

Chernobyl, scatti dall’inferno, di Massimiliano Squillace (Infinito Edizioni), foto e testi per riflettere sui rischi dell’energia nucleare, la pesante eredità dell’atomo, le conseguenze catastrofiche di un incidente nucleare della portata di Chernobyl, lontano nel tempo ma tremendamente attuale, o vicino, terribilmente vicino come Fukushima che è insieme evento del presente ma già insidia il nostro futuro. Disastri, scorie e contaminazione, eco di distruzione e morte radioattiva che si insedia come un cancro nei decenni a venire.

Riceviamo e pubblichiamo volentieri il testo scritto dal leader dei Tete de Bois, e pediatra Andrea Satta per il libro di Massimiliano Squillace.

Quarto Conto Energia, le richieste delle associazioni rinnovabili al Governo

Quarto Conto Energia

Quarto Conto Energia: l’appello al Governo viene dalle principali associazioni che operano nel settore delle rinnovabili, affinché ci si ispiri a principi di sviluppo e non di penalizzazione.

Nello specifico, le richieste congiunte di APER, ASSOSOLARE, ASSO ENERGIE FUTURE e GRID PARITY, puntano in primis sul fotovoltaico che deve divenire il fondamento dell’autonomia energetica del Paese.
Le associazioni chiedono inoltre che si salvaguardino gli investimenti in itinere, garantendo le tariffe fissate dal Terzo Conto Energia appena sei mesi fa, almeno fino alla fine dell’anno.

Google sempre più solare: annunciata centrale in Germania da 18,65 Mw

Fino ad oggi Google, una delle aziende IT più impegnate al mondo nel campo dell’ecologia, aveva incanalato il suo impegno, e milioni di dollari, in investimenti che potessero rendere la sua attività più green. Ad esempio aveva investito molto, come spiegato anche su queste pagine, in server alimentati dalle rinnovabili, in sedi ad alta efficienza energetica o nel trasporto sostenibile dei suoi dipendenti.

Ora pare che l’azienda di Mountain View abbia deciso di allargare il suo campo d’azione al di fuori delle attività strettamente legate all’informatica, e vuol investire in vere e proprie centrali elettriche. Ovviamente alimentate dalle rinnovabili. Per farlo ha deciso di iniziare dall’Europa, ed in particolare nel Paese che più di tutti sembra impegnarsi nel campo, la Germania. Google ha infatti annunciato di voler avviare una centrale solare fotovoltaica da 18,65 Mw.

Solare: al via progetto per centrale più grande degli Usa, darà elettricità a 80 mila case

La General Electric, tra la più grandi aziende energetiche al mondo, ha fatto la sua fortuna con il passaggio dalle vecchie fonti combustibili agli investimenti nelle turbine eoliche. Sembra ora che il comparto rinnovabili gli abbia fatto guadagnare così tanto da voler allargare questo campo, puntando anche sull’energia solare. In particolare l’elemento principale della loro strategia riguarderà un nuovo impianto di pannelli solari a film sottile che è stato annunciato pochi giorni fa.

La posizione della centrale verrà resa nota entro tre mesi, ma sappiamo già che darà lavoro a 400 persone quando aprirà i battenti nel 2013 e grazie ai suoi pannelli ad alta efficienza riuscirà a generare 400 megawatt di elettricità all’anno, abbastanza per alimentare 80.000 case.

Incentivi rinnovabili: Confartigianato, fare chiarezza sulle cifre in gioco

Gli incentivi alle fonti rinnovabili individuano e rappresentano davvero un salasso per gli utenti finali dell’energia elettrica, oppure nel nostro Paese ci sono sconti ed agevolazioni decisamente più corpose? Ebbene, al riguardo nei giorni scorsi anche la Confartigianato sulle rinnovabili ha preso posizione, con il Presidente Giorgio Guerrini che ha invitato, proprio sulle cifre in gioco, a fare chiarezza.

Questo perché rispetto al totale delle risorse prelevate dalla bollette degli italiani con la cosiddetta componente A3, solo un quinto, pari a 826 milioni di euro, va a finanziare le rinnovabili. Il tutto a fronte di un settore come quello della green economy che sinora creato ben 150 mila nuovi posti di lavoro, ed ha fatto nascere ben 85 mila imprese. Ed invece, per altri settori, ha rimarcato il Presidente Guerrini, vengono concesse agevolazioni che sono da un lato ben più costose, ma dall’altro non generano sviluppo e, di conseguenza, neanche occupazione.

Barche elettriche al Salone Nautico di Venezia

Il green, il vivere sostenibile e l’efficienza energetica approdano anche al Salone Nautico di Venezia, giunto alla sua decima edizione. L’evento, che assume un’importanza a livello internazionale anche in vista dell’Expo Milano 2015, ogni anno approfondisce il settore mare-acqua-ambiente, come ricorda il presidente di Expo Venice, Piergiacomo Ferrari; e quest’anno lo fa proponendo barche con motore elettrico.

Le barche ecologiche attente all’ambiente e agli ecosistemi marini arrivano dal Belgio, dove sono state ideate due diverse soluzioni per le barche elettriche da applicare anche nel settore della vela, sono il gommone trimarano e il Tender a motore elettrico.

Inquinamento: il gas sprecato emette quanto 77 milioni di automobili

Con la crisi del petrolio libico e quella del nucleare del Giappone, sono in molti a chiedere di affidarsi alle energie rinnovabili. Chi non lo fa spesso chiede di fare addidamento sul gas naturale, le cui stime sulle riserve sono più abbondanti del petrolio, ed è distribuito in modo più “democratico” in tutto il mondo. Ma tutte queste persone si sono mai chieste quanto inquina il gas naturale?

Il suo consumo, a livello mondiale, è enorme. Nel 2007 si è registrato il picco storico, il quale è stato di 108 mila miliardi di metri cubi, secondo l’USEIA (l’agenzia energetica americana). Bruciarlo nelle centrali elettriche e nei sistemi di riscaldamento è già abbastanza inquinante perché rilascia CO2 nell’atmosfera (anche se meno rispetto al carbone), ma un sacco di gas naturale è anche volutamente bruciato senza dare alcun beneficio. E’ il fenomeno del “flaring“, il quale significa che il gas è semplicemente bruciato in loco piuttosto che essere trasportato altrove per essere usato per qualcosa di produttivo.

Quarto Conto Energia: fumata nera tra l’MSE e le imprese

Colpo di scena dal fronte delle energie rinnovabili. L’associazione Assosolare in data odierna, venerdì 8 aprile 2011, ha infatti reso noto che l’MSE, Ministero dello Sviluppo Economico, ha interrotto la collaborazione con le imprese proprio nel momento clou, ovverosia nella fase in corrispondenza della quale si deve definire per il fotovoltaico il nuovo Conto Energia, il quarto.

Niente incontro conclusivo, quindi, tra il Ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, e le imprese della filiera, con il Presidente di Assosolare, Gianni Chianetta, che parla apertamente di “indifferenza all’appello lanciato da Camera e Senato, di consultazione con l’imprenditoria di settore“. A questo punto Assosolare auspica che il silenzio del Governo non si traduca di nuovo in un provvedimento che danneggia le imprese delle rinnovabili, altrimenti, ha aggiunto il Presidente Chianetta, “il ricorso a tutte le azioni di denuncia saranno inevitabili sia a livello nazionale che internazionale“.