A Taranto si inizieranno a risparmiare ben 750 tonnellate annue di emissioni di anidride carbonica (CO2); questo grazie ad un grande parco fotovoltaico, presente a Taranto presso Parco del Marchese, e realizzato dalla società di gestione del servizio idrico Acquedotto Pugliese. Il parco si compone di complessivi 4.620 pannelli fotovoltaici sul grande serbatoio idrico che con la centrale di pompaggio presente sul Parco del Marchese riesce a spingere ogni secondo ben settemila litri d’acqua. L’energia dell’impianto fotovoltaico, che ha un picco di potenza pari a 1 MW, è tale da poter soddisfare, con 1,4 mila chilowatt ora annui, il fabbisogno energetico di un comune dove risiedono ben tremila famiglie.
Energie
Fotovoltaico: la top ten dei Comuni virtuosi
Craco, Montalto di Castro e Ottobiano. Sono questi i primi tre Comuni italiani che svettano nel fotovoltaico per quel che riguarda il rapporto tra la potenza installata sul territorio ed il numero di abitanti. A rivelarlo è Comuni Rinnovabili 2010, il Rapporto di Legambiente dove si legge altresì come in questa classifica al quarto posto ci sia il Comune di San Pietro Mosezzo e poi Monrupino, Magrè Sulla Strada del Vino, San Giuliano di Puglia, Serre, Revigliano D’Asti e Serravalle Scrivia. Tutto cambia nel Rapporto “Comuni Rinnovabili 2010” di Legambiente se si considera la top ten dei Comuni rilevata per la sola potenza installata: in tal caso, infatti, iniziano a spuntare i grossi Comuni, con Roma al secondo posto dietro a Montalto di Castro, al terzo posto Rovigo e poi a seguire Pisticci, Serravalle Scrivia, Piacenza, Craco, Ottobiano, Nardò e Corato.
Sono quasi 7000 i comuni italiani con almeno un impianto rinnovabile

Buone notizie dal fronte rinnovabili in Italia. Se lo Stato non fa nulla per incentivare alla produzione di energia pulita, ci pensano i singoli comuni. Nel 2010 sono aumentati di oltre 1.400 unità i comuni italiani che hanno adottato almeno una forma di energia rinnovabile, rispetto al 2009; la stessa quantità in aumento rispetto al 2008, arrivando all’ottima cifra di 6.993, considerando che in tutto i comuni italiani sono 8.100.
Non solo. Infatti esistono ben 15 comuni che ottengono il 100% della loro energia dalle rinnovabili. Il migliore di questi si trova in provincia di Bolzano, si chiama Sluderno, e nonostante sia piuttosto piccolo, dato che conta solo 1.800 abitanti, ha un mix di rinnovabili da fare invidia ai grandi capoluoghi. In questa cittadina infatti convivono 960 metri quadrati di pannelli solari termici, 512 kW di pannelli solari fotovoltaici sui tetti, 4 micro impianti idroelettrici con una potenza complessiva di 232 kW, un impianto eolico da 1,2 MW, impianti di biomasse locali e biogas per scaldare le case da 6.200 kW termici collegati a 23 km di rete di teleriscaldamento.
Fotovoltaico Pesaro e Urbino: nuovi impianti in arrivo
In Provincia di Pesaro e Urbino dall’inizio dell’anno sono giunte all’Amministrazione ben 79 domande di autorizzazione per la realizzazione di impianti fotovoltaici per un potenza complessiva cumulata pari a ben 59 MW. A darne notizia è la stessa Provincia di Pesaro e Urbino che sul fotovoltaico ha fatto il punto della situazione cogliendo tra l’altro l’occasione per annunciare che sul territorio sono in arrivo nuovi impianti per una potenza cumulata complessiva pari a 100 MW. Il tutto grazie all’aumento delle richieste da parte delle imprese e dei cittadini privati anche per effetto dell’attività che, in collaborazione con Megas.net, l’Ufficio Energia della Provincia di Pesaro ed Urbino ha svolto al fine di accelerare dal fronte dell’uso delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Economia rinnovabili 2009: nonostante la crisi, il mercato cresce dell’11,4%

Nonostante un anno molto difficile per la maggior parte delle industrie nel 2009, i tre rami principali del settore dell’energia pulita hanno evidenziato una crescita significativa.
Nel 2009, le entrate globali complessive per i tre principali settori di energia pulita – solare fotovoltaico, energia eolica, e biocarburanti – sono cresciute del 11,4% dal 2008, raggiungendo 139,1 miliardi dollari. Questi tre settori si prevede raggiungeranno 325,9 miliardi dollari entro il 2019 , secondo il rapporto Clean Energy Trends 2010 pubblicato oggi da Clean Edge Inc., società di ricerche nel settore dell’alta tecnologia.
Dopo il salto le conclusioni principali della relazione.
Eolico e fotovoltaico: Sardegna, lettera Associazioni al Presidente
Le Associazioni delle imprese operanti nel settore delle energie rinnovabili, ed alcune Associazioni ambientaliste, nella giornata di ieri, mercoledì 17 marzo 2010, hanno inviato una lettera ad Ugo Cappellacci, Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, e per conoscenza ai Consiglieri Regionali, a Claudio Scajola, Ministro per lo Sviluppo Economico, ed a Raffaele Fitto, il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali. La lettera inviata, in particolare, è stata sottoscritta da Aper, Anest, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Ises Italia, Legambiente, Itabia e Fiper in merito a dei provvedimenti che la Giunta della Regione Sardegna ha adottato e che, secondo le Associazioni, rischiano seriamente di ostacolare sul territorio sardo lo sviluppo e l’espansione delle energie rinnovabili, a partire da quella generata da fonte eolica.
Con la lettera le Associazioni chiedono il ritiro di questi provvedimenti che, in particolare, prevedono l’istituzione di una apposita Agenzia che si occuperà su tutto il territorio sardo delle attività inerenti la realizzazione e la gestione degli impianti fotovoltaici.
Ossidazione omogenea: la nuova procedura per far diventare l’acqua il miglior combustibile al mondo
I chimici della Emory University hanno sviluppato il più potente catalizzatore per l’ossidazione omogenea nota per l’acqua, considerata una componente fondamentale per la generazione di idrogeno pulito utilizzando solo acqua e la luce del sole. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto di Chimica Molecolare di Parigi.
Il più veloce, e senza emissioni di carbonio, catalizzatore di ossidazione dell’acqua molecolare (WOC) fino ad oggi
ha veramente alzato lo standard degli altri noti WOC omogenei
ha detto il chimico della Emory Craig Hill, a capo della ricerca. Per essere validi, il WOC ha bisogno di selettività, stabilità e velocità. L’omogeneità è anche una caratteristica desiderata, visto che aumenta l’efficienza e la rende semplice da studiare e ottimizzare. Il nuovo WOC ha tutte queste qualità, e si basa sul cobalto, elemento abbondante e a buon mercato, che si aggiunge al suo potenziale per aiutare l’energia solare a diventare la più usata.
Fotovoltaico e fonti rinnovabili, Avviso pubblico nel Comune di Roccalumera
In Provincia di Messina, nel Comune di Roccalumera, l’Amministrazione locale ha provveduto a riaprire i termini di partecipazione, prorogandoli di oltre un mese, ad un Avviso pubblico col quale sul territorio si punta a raccogliere le manifestazioni di interesse nel campo dei progetti e delle iniziative per le energie rinnovabili, ed in particolar modo nella realizzazione di impianti di produzione di energia fotovoltaici. Il Comune di Roccalumera, infatti, vuole avviare un importante percorso di sensibilizzazione che apporti benefici ai privati offrendo il patrocinio gratuito a quei soggetti che presenteranno, in materia di energie e fonti rinnovabili, iniziative e progetti che specifichino, in maniera chiara, le tecnologie che saranno utilizzate, i costi, le modalità di accesso ai finanziamenti ed ogni altra informazione utile per valutare il progetto presentato anche attraverso una relazione.
Non solo elettricità: il solare creerà anche biocarburanti

Per decenni, la scienza ha cercato di trovare i modi più disparati per ottenere energia dal sole. Nella fotosintesi naturale però, le piante assorbono l’energia solare e l’anidride carbonica e quindi la convertono in ossigeno e zuccheri da miliardi di anni. L’ossigeno viene rilasciato nell’aria e gli zuccheri sono dispersi in tutta la pianta.
Sfortunatamente, l’attribuzione di energia luminosa in prodotti che usiamo oggi non è così efficace come si vorrebbe. Ora i ricercatori di ingegneria dell’Università di Cincinnati stanno cambiando questa visione. I ricercatori stanno trovando i modi per recuperare l’energia dal sole ed il carbonio dall’aria per creare nuove forme di biocarburanti, grazie ad una specie di rana semi-tropicale. I loro risultati sono appena stati pubblicati su Nano Letters.
Scienziati scoprono il modo per trasformare la CO2 in energia riutilizzabile

Gli scienziati dicono che troppo biossido di carbonio è un male per la Terra. Dicono anche che troppo monossido di carbonio può uccidere. Allora, perché i ricercatori della University of Michigan sono entusiasti di trasformare CO2 in CO? Perché il prodotto finale potrebbe rivelarsi utile per la produzione di elettricità e idrogeno. I chimici del Michigan, insieme ai loro colleghi dell’Università di Oxford, dicono di aver elaborato un modo efficace per trasformare il biossido di carbonio in monossido di carbonio per mezzo della luce solare.
A quanto pare, non sono nemmeno i primi a citare le opportunità che essa crea. I ricercatori dei Sandia National Laboratories in New Mexico vantavano già alla fine del 2007 un utilizzo dell’energia solare per convertire CO2 in CO. Ma qui c’è una novità. Il nuovo metodo, pubblicato sul Journal of the American Chemical Society, a quanto pare utilizza un input di energia notevolmente inferiore rispetto ai metodi precedenti. Ma inoltre si avvicina molto a quello che la natura già fa naturalmente.
Fotovoltaico Usa: ambientalisti in pressing sul solare
No al petrolio, no al nucleare, sì al solare in tutte le sue forme: dai pannelli termici al solare termodinamico e passando per il fotovoltaico. Anche negli Stati Uniti le Associazioni ed i politici con vocazione ambientalista, meglio se indipendenti, sono in pressing con rapporti, dichiarazioni ed analisi per “indirizzare” l’America verso lo sfruttamento dell’energia solare che, entro il 2030, potrebbe portare il Paese anche a coprire il 10% del suo imponente fabbisogno energetico. Questa, in particolare, è una stima che la Environment America, una delle più importanti e note Associazioni ambientaliste a stelle e strisce, ha ricavato da un’elaborazione presente in un Rapporto dal titolo “Building a Solar Future: Repowering America’s Homes, Businesses and Industry with Solar Energy”.
Petrolio: il picco di produzione potrebbe avvenire 10 anni prima del previsto

Gli sforzi delle energie alternative di attirare l’attenzione della società hanno ottenuto un premio: uno studio pubblicato sulla rivista della American Chemical Society’s Energy & Fuels ha rivelato che la tradizionale produzione di petrolio greggio potrebbe raggiungere il picco nel 2014: circa una decina di anni prima di quanto le previsioni avevano indicato in passato.
Lo studio, effettuato dagli scienziati in Kuwait, è basato su una versione modificata del modello di Hubbert, il quale è stato in grado di prevedere con precisione quando la produzione di petrolio raggiungerà il picco sin dal 1970, tenendo conto della complessità dei cicli di produzione di petrolio nei vari Paesi, i quali possono essere influenzati dai progressi tecnologici, dalla politica, dalle condizioni economiche e normative.
Fotovoltaico: impianti di piccola taglia, il ritorno economico
Il rientro dall’investimento per un impianto fotovoltaico non dipende solo da una buona progettazione e da una altrettanto buona realizzazione, compresa chiaramente la scelta dei pannelli, ma anche dalla posizione geografica dell’impianto stesso. Al riguardo il GSE – Gestore Servizi Energetici, nell’ultima Guida aggiornata sul fotovoltaico, sottolinea come per gli impianti fotovoltaici di piccola taglia, con potenza non inferiore ai 1 KW e non superiore ai 3 KW, i tempi di ritorno del capitale che è stato investito varino a seconda se, con lo stesso impianto, la messa in esercizio avviene nell’Italia settentrionale, nell’Italia centrale oppure nell’Italia meridionale.
Fermo restando che in base alla normativa vigente, gli incentivi in Conto Energia durano 20 anni ovunque sul territorio italiano, il GSE sottolinea come, in via orientativa, per un impianto con le caratteristiche sopra citate i tempi di ritorno dall’investimento nell’Italia settentrionale varino da 11 a 13 anni; nell’Italia centrale si va da 9 ad 11 anni, mentre nell’Italia meridionale i tempi di rientro oscillano tra i 7 ed i 9 anni.
Fotovoltaico: mega impianto in provincia di Rovigo
Il Banco Santander, in qualità di investitore, e la SunEdison, società leader in Nord America nel campo dei servizi per l’energia solare, daranno vita in Provincia di Rovigo, ed in particolare nell’area tra i Comuni di San Bellino e di Castelguglielmo, ad un impianto fotovoltaico grande quanto centoventi campi di calcio, ovverosia il più grande del Vecchio Continente. La superficie occupata dal campo fotovoltaico è pari ad oltre 850 mila metri quadrati ed inizierà a produrre energia già nel corso della prossima estate per poi andare in produzione di energia elettrica a regime entro fine anno. Già dall’inizio l’impianto produrrà energia in grado di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di oltre diciassette mila famiglie a fronte di oltre 40 mila tonnellate di anidride carbonica (CO2) non immesse in atmosfera.