Fotovoltaico Pesaro e Urbino: nuovi impianti in arrivo

di Redazione 1

impianti-fotovoltaici-pesaro-urbinoIn Provincia di Pesaro e Urbino dall’inizio dell’anno sono giunte all’Amministrazione ben 79 domande di autorizzazione per la realizzazione di impianti fotovoltaici per un potenza complessiva cumulata pari a ben 59 MW. A darne notizia è la stessa Provincia di Pesaro e Urbino che sul fotovoltaico ha fatto il punto della situazione cogliendo tra l’altro l’occasione per annunciare che sul territorio sono in arrivo nuovi impianti per una potenza cumulata complessiva pari a 100 MW. Il tutto grazie all’aumento delle richieste da parte delle imprese e dei cittadini privati anche per effetto dell’attività che, in collaborazione con Megas.net, l’Ufficio Energia della Provincia di Pesaro ed Urbino ha svolto al fine di accelerare dal fronte dell’uso delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Secondo quanto dichiarato da  Matteo Ricci, Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, l’Amministrazione ha messo e metterà in campo azioni finalizzate sia a sensibilizzare, sia ad informare le imprese ed i cittadini sul tema dell’efficienza energetica e delle rinnovabili; così come si è provveduto a velocizzare i tempi con meno burocrazia e con il conseguente snellimento delle procedure. Allo stato attuale sul territorio ci sono 11 impianti fotovoltaici in esercizio che lavorano a pieno regime, ma ce ne sono anche una ventina che sono in corso di attivazione.

Nel corso di una conferenza, per far il punto annuale, la Provincia ha reso noto che complessivamente lo scorso anno sono state presentate ben 113 domande di autorizzazione; di queste 72 sono state già accettate e porteranno a regime alla messa in esercizio di impianti fotovoltaici per una potenza cumulata pari a 43 MW, quanti ne bastano per produrre energia elettrica in grado di coprire e garantire il fabbisogno di ben 17 mila famiglie in un intero anno. Per quanto riguarda l’ubicazione degli impianti, un terzo occupa i capannoni industriali e le coperture degli edifici, mentre per i restanti due terzi l’installazione è a terra.

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