Il presidente Obama ha promesso di iniziare a rallentare l’ascesa degli oceani e guarire il pianeta; la mia promessa è di aiutare voi e la vostra famiglia.
Con queste parole il candidato Repubblicano alla Casa Bianca Mitt Romney dimostra ancora una volta di non aver capito nulla sul fenomeno del riscaldamento globale. Mentre i suoi annunci di scherno, con tanto di risatine isteriche del pubblico, non fanno altro che rivelarsi dei boomerang sull’opinione pubblica, gli americani continuano a pagare le conseguenze dei mutamenti climatici.
Il presidente Obama ha promesso di iniziare a rallentare l’ascesa degli oceani e guarire il pianeta; la mia promessa è di aiutare voi e la vostra famiglia.
Qualche giorno fa vi avevamo anticipato che il candidato alla Casa Bianca per i Repubblicani Mitt Romney aveva intenzione di tornare indietro di alcuni decenni per quanto riguardava la
Un mare di petrolio e bioetanolo. Sarà questo quello che inonderà l’America se nelle prossime elezioni per la Presidenza vincerà il Repubblicano Mitt Romney. Ieri il candidato che sfiderà Obama ha presentato il suo Energy Plan. Un piano fuori dalla realtà che sembra tanto un vagheggiamento di qualche dittatore di un Paese mediorientale. Detta in parole povere, con lui al Governo l’America tornerà indietro di almeno vent’anni. Ma vediamo cosa ha intenzione di combinare.
Nei mesi scorsi abbiamo fatto spesso il
Negli ultimi anni il Canada sta prendendo sempre più una deriva pericolosa per quanto riguarda le politiche ambientali. Prima le autorizzazioni alle trivellazioni, poi quelle per lo sfruttamento delle
Dopo tante parole forse finalmente Barack Obama ha deciso di fare qualcosa di ecologico. In un recente discorso tenuto presso il Nashua Community College in New Hampshire, il presidente americano ha annunciato di voler eliminare i sussidi all’industria petrolifera. Dei sussidi che costano circa 4 miliardi di dollari, peraltro in un periodo di crisi economica, che finiscono nelle tasche di imprenditori che di certo non ne hanno bisogno visto che sono tra i più ricchi al mondo.
Non vi chiederemo dove eravate l’11 settembre del 2001, credo ve lo abbiano chiesto già in tanti, un po’ come si fa quando si domanda: “Dov’eri quando l’Italia ha vinto il mondiale nel 2006?“. Di pessimo gusto, di nessuna importanza, quasi come fosse un gioco e la risposta è anche abbastanza scontata perché ovunque eravamo c’era sicuramente uno schermo acceso che stava trasmettendo in diretta l’attentato alle Torri Gemelle. Eravamo davanti ad un attacco terroristico efferato, ad una distruzione, furia e violenza senza precedenti, davanti alla morte. Oggi in tanti ricordano, come è giusto che sia, le vittime dell’11 settembre e lo fanno soprattutto con le immagini della morte, ripercorrendo le sequenze dello schianto degli aerei contro i due grattacieli. Noi vogliamo mostrarvi invece le Living Memorials, il ricordo delle vittime filtrato dal conforto della vita che rinasce dopo la tragedia, il ruolo ed il potere guaritore della natura, degli alberi, dei fiori, delle piante, nel lenire le ferite, ricostruire le macerie dell’anima, le sicurezze.