Nucleare o rinnovabili, quale conviene di più agli italiani?

Bisogna cominciare affermando che, sia il nucleare che le rinnovabili, sono soluzioni infinitamente migliori dell’attuale dipendenza dal petrolio e dal gas. Entrambe non hanno emissioni, non hanno problemi di importazione e creano posti di lavoro. Ma i benefici comuni finiscono qui.

Oltre agli svantaggi già spiegati in passato sul nucleare, una forma energetica pericolosa, inquinante dal punto di vista delle scorie e soprattutto molto costosa, c’è un punto su cui molti “fans” dell’atomo puntano: creerà occupazione. Una finalità positiva, non c’è che dire, ma di certo non sarà una sua esclusiva.

Enel Green Power: capacità installata 2010 in crescita

Nel 2010, rispetto all’anno precedente, la capacità installata di Enel Green Power si è attestata a  3.127 MW con un incremento del 9%. A darne notizia è stata in data odierna proprio la controllata verde di Enel dopo che il Consiglio di Amministrazione di Enel Green Power ha esaminato ed approvato i dati del bilancio 2010. Rispetto ai valori al 31 dicembre del 2009, la capacità installata nell’area Italia ed Europa ha innestato il turbo con un balzo dell’88% a 2.187 MW grazie all’entrata in esercizio di numerosi impianti eolici in Italia, ma anche in Francia, Romania, Bulgaria e Grecia.

Alla fine dello scorso anno Enel Green Power poteva far leva su ben 6.102 MW, in Italia e nel resto del mondo, di capacità installata netta, di cui buona parte da idroelettrico, con una quota del 42% sul totale, e da eolico con il 43%; il 13% corrisponde a capacità installata netta da geotermico, ed il restante 2% da altre fonti quali la biomassa, il solare e la cogenerazione.

Decreto fonti rinnovabili: Forza del Sud minaccia di far cadere il Governo

Nonostante la firma di ieri di Napolitano sullo scandaloso provvedimento del Governo che uccide il mercato delle rinnovabili in Italia, la questione sul decreto Romani non sembra doversi chiudere qui. Diverse voci, sia tra i cosiddetti “responsabili” che nella maggioranza stessa, si stanno inseguendo per mettere in dubbio che diventerà legge.

A fare la voce grossa oggi è Gianfranco Miccichè di Forza del Sud, una delle tante minicorrenti che tengono in vita il Governo, e che si è reso conto che questo decreto sulle fonti rinnovabili non farà altro che favorire le lobby del nucleare e del petrolio, a danno delle migliaia di aziende medio-piccole che puntano sulle rinnovabili, e che rischiano di fallire. Per questo ora la minaccia è che, se non cambia qualcosa, Forza del Sud farà cadere il Governo.

Decreto fonti rinnovabili, Napolitano ha firmato

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha appena firmato il tanto contestato decreto sulle rinnovabili. Il provvedimento aveva suscitato tantissime polemiche, come ad esempio le 14 mila lettere inviate tramite Facebook, attraverso le varie associazioni ambientaliste che si sono schierate contro una legge che, con la scusa di seguire le direttive europee, le percepisce distorte e che alla fine rischia di distruggere il mercato italiano.

Il decreto fonti rinnovabili è stato cambiato all’ultimo momento, ed almeno sono state apportate delle modifiche in positivo. Ad esempio il taglio sui certificati verdi, che in una prima stesura era del 30%, è stato ridotto al 22%, ancora tanto ma meno netto rispetto a prima. E’ stata anche cancellata la norma che sospende gli aiuti al fotovoltaico sopra gli 8.000 MW, anche se rimangono intatte le misure che non piacciono agli operatori del settore e che pongono dei limiti all’azione delle banche. Rimane invece il limite al 10% dei terreni agricoli da dedicare agli impianti energetici (tranne che per i campi abbandonati da più di 5 anni).

Consumo di suolo, Legambiente: in Italia perdiamo 500 km quadrati all’anno

Ogni anno un’area ampia quanto il comune di Milano viene persa in Italia, a causa del degrado ambientale. E’ quanto emerge dal rapporto Ambiente Italia 2011, redatto da Legambiente, dove si nota ciò che non va, ma si sottolineano anche le politiche virtuose, che caratterizzano il nostro Paese.

Il problema del suolo deriva molto spesso dall’urbanizzazione selvaggia di vaste aree che distruggono complessivamente una superficie di 500 chilometri quadrati, sottratti ad aree protette, coste, ecc., portando al paradosso dell’abbandono di intere zone una volta popolate per andare ad occupare zone naturali, molto spesso abusivamente.

Deforestazione: Borneo e Sumatra hanno perso il 9% delle loro foreste in 8 anni

Sumatra ed il Borneo hanno perso 5,4 milioni di ettari, o il 9,2%, della loro copertura forestale, tra il 2000 e il 2008, secondo quanto rivela una nuova valutazione satellitare dell’Indonesia. La ricerca, guidata da Mark Broich della South Dakota State University, ha scoperto che più del 20% della deforestazione si è verificata nelle zone in cui la conversione era limitata o vietata, a indica che durante quel periodo il Governo indonesiano non è riuscito ad imporre leggi forestali.

La nostra analisi ha dimostrato che la maggior parte di tutta la perdita mappata della copertura forestale (79,9%) si è verificata nelle zone di lotti a destinazione urbanistica che permettono la compensazione permanente o temporanea, mentre il 20,1% si è verificato in radure dove era vietato o limitato

scrivono gli autori. Secondo la legge indonesiana, l’area della foresta destinata alla conservazione e alla protezione non può essere tagliata. Ma la perdita di foreste è stata superiore a Sumatra, che ha visto grandi aree trasformate in le piantagioni di cellulosa, carta e olio di palma. Sia Sumatra che Kalimantan, l’area del Borneo più colpita, hanno sofferto anche per gli incendi dolosi su vasta scala per ripulire il terreno.

Solare, Ikea investe oltre 30 milioni in pannelli ed efficienza energetica

Se esistesse una classifica delle catene di centri commerciali più ecologici del mondo, probabilmente al primo posto ci sarebbe Ikea. Dopo le varie iniziative sul riciclaggio, le lampadine a risparmio energetico e le politiche forestali, il colosso svedese si lancia alla conquista del campo energetico.

Già in passato, nel triennio 2007-2010, era riuscita a tagliare enormemente i suoi consumi grazie ad un investimento di 12 milioni di euro in efficienza energetica, ma ora vuol fare di più ed ha deciso di autoprodursi l’energia di cui ha bisogno. Per questo ha annunciato un investimento di 20 milioni di euro al fine di installare 150 mila pannelli solari fotovoltaici sui tetti dei suoi negozi, in modo da produrre almeno una parte dell’energia utilizzata.

Referendum nucleare: senza l’Election Day sprecati 400 milioni di euro

Nucleare e acqua pubblica sono i temi principali dei referendum su cui gli italiani saranno chiamati a votare durante la prossima primavera. Quesiti scomodi che al Governo fanno paura, e per cui ha deciso di non accorpare al voto delle amministrative che si terrà nello stesso periodo, in modo da non far raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritto. In questo modo salteranno tutti.

Una mossa da vecchi politicanti con la coscienza sporca, come le fonti energetiche che preferiscono, e che se il referendum non passerà saremo costretti a sorbirci. Secondo i calcoli fatti da Greenpeace infatti, tenendo le due tornate elettorali (che diverranno sicuramente tre con i ballottaggi) separate, si sprecano letteralmente 400 milioni di euro. Questi sarebbero sufficienti a costruire impianti eolici per fornire energia elettrica a 200 mila famiglie.

Scuole italiane, il 42% non è agibile

Che le scuole italiane crollassero a pezzi, questo era arcinoto, ma che quasi la metà, esattamente il 42%, non avesse ottenuto il certificato di agibilità, fa davvero rabbrividire. Parte da questa fotografia l’analisi di Legambiente che ha passato allo scanner 42 mila edifici scolastici, valutandoli completamente, dal pericolo sismico a quello d’incendio.

E così mentre il nostro Governo taglia i fondi alla cultura, ed in particolare alla scuola pubblica che sarebbe anche quella che avrebbe più bisogno di sovvenzioni, si scopre che la metà delle scuole italiane non ha strutture antisismiche, il 9% è a rischio idrogeologico, solo la metà ha effettuato il collaudo statico ed il 35,4% ha ricevuto la certificazione antincendio, mentre poco più del 50% ha le scale di sicurezza.

Smog, Firenze dice no ai bus inquinanti in centro

Smog a Firenze: l’amministrazione comunale del capoluogo fiorentino avvia nuovi provvedimenti, bloccando l’ingresso al centro cittadino dei bus più inquinanti, euro zero ed euro 1, a partire da oggi, primo marzo 2011. Continua la crociata dei sindaci delle città più trafficate contro l’inquinamento urbano provocato dalle emissioni dei veicoli di vecchia generazione.

A Firenze, il divieto di circolazione interesserà anche la zona della stazione per i pullman a lunga percorrenza. Bus che svolgono servizio all’interno del territorio cittadino, mezzi che coprono le tratte extraurbane e non saranno esentati dal provvedimento restrittivo nemmeno i bus turistici.

Unione Europea e Unep, nuovo accordo per rilanciare green economy e rinnovabili

L’Unione Europea di certo sta facendo la sua parte per combattere il riscaldamento globale, l’inquinamento e promuovere le nuove tecnologie pulite, ma come sempre da soli non si va da nessuna parte. Per questo c’è bisogno del sostegno di tutti i Paesi del mondo, anche quelli più piccoli e poveri, e siccome non si può pretendere da loro gli investimenti possibili in Occidente, ecco che interviene l’Unep, il programma ambientale delle Nazioni Unite, da sempre al fianco dell’Europa.

Ieri è stato siglato un nuovo accordo tra questi due organi che prevede l’intervento in Paesi in via di sviluppo come molti africani, ma anche i Caraibi ed i Paesi del Pacifico, per incentivare ed avviare progetti di green economy. Negli ultimi tre anni sono stati avviati 60 progetti per un totale di 50 milioni di euro, e dato che queste iniziative hanno già cominciato a dare risultati, sarebbe un peccato non svilupparle. Così si inquadra il nuovo accordo 2011-2013.

Sostanze chimiche pericolose, l’Ue chiede il bando per altre 7

Dopo il successo nella messa al bando del BPA, questa settimana l’Unione Europea ha proposto di aggiungere sette sostanze chimiche all’elenco delle sostanze estremamente pericolose (SVHC). L’aggiunta di una sostanza chimica alla lista SVHC permette di bandirla dal mercato, a meno che non sia dimostrato che i rischi siano adeguatamente controllati, oppure se la sostituzione non sia fattibile ed i benefici socio-economici derivanti dalla sostanza giustifichino il rischio.

L’Agenzia europea delle sostanze chimiche metterà sotto osservazione le sostanze fino al 7 aprile 2011 prima di agire nell’iscrizione nell’elenco delle sostanze estremamente pericolose. Di seguito la lista.

Bisfenolo A nei biberon, vietata produzione dal primo marzo

Bisfenolo A, BPA, nei biberon: il divieto di produzione entrerà in vigore dal primo marzo del 2011. Lo ha deciso la direttiva 2011/8/UE della Commissione Europea, approvata il 25 novembre scorso e pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione del 29 gennaio 2011. Un addio certamente privo di rimpianti per consumatori ed associazioni che da tempo si battono per l’eliminazione della sostanza tossica, in grado di interferire con il sistema endocrino, da prodotti di uso comune per i neonati come lo sono per l’appunto i biberon.

Dal primo giugno 2011, sempre secondo quanto stabilito dalla stessa disciplina, vigerà il divieto di immettere sul mercato ed importare nei confini dell’Unione

materiali e oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari che non sono conformi alla presente direttiva.