Cuccioli di leone marino muoiono di stenti lungo le coste del Pacifico

un cucciolo di leone marino che si riprende al Pacific Marine Mammal Center di Laguna Beach in CaliforniaAffamati ed emaciati, i cuccioli dei leoni marini sono spiaggiati lungo le coste del Pacifico.
Le condizioni meteorologiche tropicali caratterizzate da un intenso El Niño sono la causa di questo triste fenomeno. Le temperature insolitamente calde della superficie del mare nel Pacifico occidentale si stanno spostando a est, costringendo le risorse alimentari naturali dei leoni marini – calamari, naselli, aringhe e acciughe – a cercare acque più fredde.

I leoni marini adulti hanno accumulato abbastanza grasso per sopravvivere all’improvvisa penuria alimentare, ma i loro cuccioli non sono così ben attrezzati. Richard Evans, direttore sanitario del Pacific Marine Mammal Center a Laguna Beach, in California, spiega che, quando gli animali arrivano nelle mani del suo team, sono al terzo stadio della Fame.

“Abbiamo tre fasi di fame nell’uomo e negli animali: uno, due, tre. Tre è quando sei ridotto così male che stai per digerire il muscolo come fonte di proteine”.

Fotovoltaico Modena: Bando per grande campo solare

parco-fotovoltaicoA fronte di un costo pari ad oltre 4,5 milioni di euro, nel Comune di Modena, e per la precisione nella frazione di Marzaglia, sarà realizzato nei prossimi mesi un grande campo solare fotovoltaico che, su un’estensione pari ad oltre 27 mila metri quadrati, sarà in grado di produrre energia pulita con un risparmio annuo di CO2 pari a ben 700 tonnellate.

Questo grazie ad un Bando che, in accordo con quanto reso noto dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Modena, Simona Arletti, sarà pubblicato entro il 15 del corrente mese e sarà riservato a tutti coloro che vorranno aggiudicarsi la realizzazione dell’opera: dalle imprese in associazione temporanea alle aziende specializzate e passando per i consorzi. Quello annunciato dal Comune è un grande progetto per il fotovoltaico che segue l’installazione di quelli più piccoli presenti nelle scuole unitamente a 543 metri quadrati di pannelli per il solare termico installati nelle strutture per anziani, nel campo da baseball e nelle piscine comunali.

L’urbanizzazione mette a rischio le foreste amazzoniche

foresta AmazzonicaL’urbanizzazione potrebbe avere impatti imprevisti sulle sorti già compromesse della foresta amazzonica, lasciando aree forestali vulnerabili allo sfruttamento da parte di estranei. E’ quanto afferma un recente studio pubblicato sulla rivista Conservation Letters.

Conducendo indagini sul campo nel corso di 10.000 chilometri di viaggio lungo i fiumi dell’Amazzonia, Luke Parry della Lancaster University ha scoperto che c’è un netto calo negli insediamenti rurali, che però non è stato accompagnato da un calo nello sfruttamento della fauna e delle risorse forestali. Il che indica che le popolazioni urbane prelevano un pesante tributo dalle foreste lontane attraverso la caccia, la pesca, il disboscamento e la raccolta.

Il censimento della biodiversità in Italia viaggia on-line, al via decine di banche dati

Orso abruzzeseIl 2010 è l’anno internazionale della tutela della biodiversità. In Italia, per censire le specie naturali presenti, parte un progetto che vede coinvolte già trenta banche dati, e altre quaranta in via di allestimento, per raccogliere informazioni sulla biodiversità dell’intera Penisola.
Le banche dati sono state messe a disposizione sia da enti pubblici che da enti privati di ricerca. L’NNB, il Network Nazionale per la Biodiversità, ha già fornito i dati per il 2009: lo scorso anno in Italia sarebbero state rilevate ben 17mila nuove specie. Un patrimonio enorme che, senza l’aiuto delle banche dati informatiche, sarebbe davvero impensabile da catalogare alla vecchia maniera.

Il maxicensimento on-line della biodiversità è promosso dal Ministero dell’Ambiente, nel contesto del progetto ‘Sistema ambiente 2010‘, iniziativa avviata in collaborazione con la società di consulenza per lo sviluppo sostenibile Igeam, ed è stato presentato nei giorni scorsi a Roma alla sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Emergenza idrica, fiume Mekong in Asia tocca livelli più bassi degli ultimi 50 anni

agricoltore sul fiume Mekong alle prese con la siccitàUna grave siccità nel Sud-est asiatico e nella Cina meridionale ha causato l’abbassamento del livello delle acque del fiume Mekong ai minimi storici degli ultimi 50 anni. In Thailandia il commercio via fiume non è più possibile e gli agricoltori dicono che non hanno abbastanza acqua per le loro colture. Molti accusano la Cina di aver sottratto ingenti quantitativi di acqua con le numerose dighe a monte, ma gli esperti dicono che le dighe non possono essere il problema.

Un gruppo di esperti della stazione di monitoraggio delle acque di Chiangsaen sta perlustrando il fiume, controllando con strumenti di precisione il livello dell’acqua.
Nappon Nampon, che è uno degli addetti alla misurazione dei livelli dell’acqua sul Mekong da 36 anni, ha dichiarato che quest’anno il fiume ha toccato il livello più basso che lui abbia mai visto.

“Alcune barche cinesi erano rimaste arenate sul letto del fiume. Poi la Cina ha rilasciato un po’ d’acqua (dalle dighe ovviamente ndr) e sono riuscite a risalire il corso del fiume”, ha spiegato.

Fotovoltaico sui padiglioni di Fiere di Parma

fotovoltaico-poli-fieristiciIn futuro i padiglioni 1, 2 e 3 di Fiere di Parma ospiteranno, in perfetta integrazione architettonica, la bellezza di 50.000 metri quadrati di copertura fotovoltaica. Ad annunciarlo è stato il Presidente di Fiere di Parma, Franco Boni, in concomitanza con l’inaugurazione sul padiglione numero 4 del polo fieristico di un impianto fotovoltaico perfettamente integrato su una superficie pari all’incirca a 17 mila metri quadrati ed una potenza complessiva pari a poco più di 1,7 MW. L’impianto è stato inaugurato nei giorni scorsi in concomitanza con l’apertura di Impianti Solari Expo, ed è stato commissionato alla società Conergy Italia avvalendosi altresì dell’Istituto di credito Cariparma, appartenente al Gruppo Crédit Agricole, in qualità di unico partner finanziario dell’operazione.

Acidificazione degli oceani, ecosistemi marini a rischio

acidificazione degli oceaniL’acidificazione degli oceani innescata dai crescenti livelli di anidride carbonica nell’atmosfera potrebbe avere effetti significativi sugli ecosistemi marini ed influenzare il clima globale e l’economia costiera. E’quanto afferma in un recente studio il ricercatore Michael Maguire, che ha presentato le sue considerazioni al meeting di primavera della Society for General Microbiology, svoltosi ad Edimburgo.

Non è la prima volta che gli scienzati si occupano dell’acidificazione delle acque oceaniche e delle conseguenze di questo fenomeno sulla flora e la fauna marina. Maguire, insieme ad i suoi colleghi della University of Newcastle, hanno effettuato degli esperimenti, simulando l’acidificazione degli oceani come previsto dalle tendenze attuali di aumento di anidride carbonica (CO2). Il team di ricerca ha scoperto che la diminuzione del pH dell’oceano (aumento di acidità) ha determinato un netto calo di un gruppo di batteri biogeochimicamente importanti e noti come il Marine Roseobacter clade.

“Questa è la prima volta che un gruppo molto importante di batteri è stato osservato diminuire in numero significativo con solo una modesta diminuzione del pH,” ha dichiarato Maguire.

Eco-generation, scuola amica del clima con Edison e Legambiente

ecogeneration scuola amica del climaParola d’ordine: efficienza energetica. Mission: risparmio energetico. Partendo dagli edifici scolastici italiani. Con questo intento, nasce il sodalizio tra Edison e Legambiente, impegnate insieme nel progetto Eco-generation, Scuola amica del clima. Nelle scuole della Penisola gli sprechi energetici sono immensi, sperperi che hanno un costo non indifferente sul bilancio già in bilico di molti istituti scolastici, e che hanno un impatto non indifferente sul clima.

Dalle analisi termografiche effettuate in dieci scuole pilota, è venuto fuori che:

  • le aule sono sature di CO2, c’è uno scarso isolamento termico ed una notevole dispersione di calore da tubature ed infissi.
  • i davanzali delle finestre non sono isolati correttamente, l’aria fredda penetra attraverso i serramenti, gli infissi sono di scarsa qualità.

In più:

La dispersione media di calore negli istituti analizzati oscilla tra i 250 e i 350 kWh/m2a (kilowattora per metro quadro all’anno), per un valore medio che si attesta attorno a 290 kWh/m2 annuo. A questo si aggiunge, nelle aule, un’altissima concentrazione di CO2, che raggiunge i 2800/3000 ppm (parti per milione) equivalenti a 50/70 kg di CO2 per ogni m2 all’anno.

I parassiti che beneficiano del riscaldamento globale

riscaldamento globaleCon un’ironia un po’ amara, iniziamo con il dire che tra questi parassiti non ci siamo noi. A beneficiare del riscaldamento globale, e a discapito di alcune specie vegetali e animali che stanno scomparendo, ci sarebbe un potenziale elenco di organismi parassitari e anche alcuni animali, che già godono o che potrebbero godere in futuro degli stravolgimenti climatici in atto e dell’aumento delle temperature globali. L’Associated Press, il bastione della conoscenza scientifica, ha diffuso la lista dei “parassiti (e degli animali) che beneficiano o potrebbero beneficiare del riscaldamento globale“. Tra gli altri spiccano:

  • Le zecche che trasmettono la malattia di Lyme si stanno diffondendo verso nord, in Svezia e in Canada, un tempo territori troppo freddi ed ostili per loro.
  • I calamari giganti di Humboldt, che hanno già colonizzato le acque nordiche, alla stessa altezza della British Columbia, minacciando la pesca lungo gran parte della costa occidentale del Nord America.

Il riscaldamento globale è già iniziato: Italia più calda di 10 anni fa

riscaldamento eccessivo

Rispetto al 2000 oggi fa più caldo. Nonostante la primavera stenti ad arrivare, i dati del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura e dell’Istat parlano chiaro: la media delle temperature in Italia nel periodo 2000-2009 è di quasi un grado superiore rispetto all’ultima rilevazione del periodo 1971-2000.

L’anno-record del 2003, in cui c’è stato un caldo mai registrato prima, non è stato isolato. Per fortuna non si sono mai più avute temperature così alte, ma non è un caso che gli anni appena precedenti e successivi abbiano registrato sempre colonnine di mercurio più alte rispetto al decennio precedente.

Veganismo e vegetarianismo non sono poi così “green”

veganismo

Vegani e vegetariani difendono il loro ideale di non mangiare carne (i secondi) e nemmeno i derivati da animali (i primi), non solo per una questione di cibi più sani, ma specialmente per una questione ambientale. In particolare i vegani affermano che non dovendo più allevare gli animali, le emissioni di gas inquinanti verrebbero abbattute.

Ma se tutti diventassimo vegani, mangiando così solo frutta e verdura, la riduzione delle emissioni a effetto serra per l’intero consumo di cibo sarebbe un mero 7%. L’adozione diffusa del vegetarismo avrebbe un impatto minore, mentre la produzione di alimenti biologici in realtà conduce ad un aumento netto delle emissioni di gas a effetto serra. Queste sono le conclusioni di un documento di ricerca pubblicato sulla rivista Progress in Industrial Ecology.

Rischiano di essere abbattuti gli alberi più antichi della Terra

albero kauri

Sepolti nella torbiere della Nuova Zelanda sono più di 30.000 le registrazioni contenenti i dati sul clima antico che cominciano sin dall’ultima glaciazione. Questi dati, conservati negli anelli degli alberi Kauri, sono minacciati dalla richiesta per il legname pregiato.

Ora un gruppo di ricercatori della Oxford University è corsa a raccogliere tali dati vitali prima che sia troppo tardi. Chris Turney, il ricercatore capo del progetto, ha commentato:

Siamo di fronte ad una corsa contro il tempo per raccogliere le informazioni bloccate all’interno di questi alberi conservati.

Ma ha aggiunto,

Anche se sarà interessante per scoprire di più sulla Terra di 30.000 anni fa, le implicazioni più importanti di questo sforzo sono per la comprensione [da parte dei] climatologi delle sfide del cambiamento climatico futuro.

Impianti fotovoltaici: la gestione dei rischi

fotovoltaico-gestione-rischiCome ogni investimento, anche quello nel fotovoltaico presenta dei rischi. I vantaggi li conosciamo: produzione di energia pulita e conseguente risparmio ambientale, ed incentivazioni che permettono di rientrare dall’investimento in un tempo pari a meno della metà di quello di vita dell’impianto stesso, con la conseguenza che a regime non solo si produce energia, ma dopo il conseguimento del break-even si inizia a guadagnare. Pur tuttavia, ci sono dei rischi per il fotovoltaico che occorre gestire, e che riguardano sia il periodo di costruzione, sia quello di produzione. A metterlo in evidenza è il GIFI – Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane -, in accordo con gli atti del convegno “Energia fotovoltaica, una opportunità per l’industria manifatturiera” nel corso del quale, tra l’altro, è stato trattato un esempio di Business plan per impianto su capannone.