Il mistero dei leoni di mare spariti nel nulla

leoni di mare a san francisco

Già nel mese scorso, sono stati stimati in almeno 1.500 i leoni di mare al largo del famoso Pier 39 di San Francisco, uno dei più famosi centri commerciali del mondo. Ora, sembra che siano del tutto scomparsi. Dove sono andati a finire? La domanda preoccupa non poco gli animalisti, visto che i leoni di mare sono famosi per la loro pelliccia pregiata.

Gli esperti non si dicono certi, ma sembra che siano spariti per inseguire una fonte di cibo. The Associated Press spiega:

La maggior parte della mandria probabilmente ha seguito i loro cibi preferiti, sardine e acciughe. Gli animali cominciarono a lasciare [il molo] in massa il giorno dopo il Ringraziamento, quasi come se qualcuno avesse emesso un ordine. Ma il fatto che i leoni di mare siano rimasti lì per così tanto tempo è ancora più strano della loro scomparsa.

Nonostante la natura insolita di entrambe le situazioni, gli esperti non sono particolarmente preoccupati.

Fotovoltaico per combattere sprechi economici ed ambientali

fotovoltaico-sanitaNelle strutture pubbliche occorre promuovere l’uso di energie alternative con l’obiettivo di contrastare sia gli sprechi economici, sia quelli ambientali, con i risparmi conseguiti che poi andrebbero destinati al sociale. E’ questa, in estrema sintesi, la proposta avanzata, secondo un modello che coniuga la funzione pubblica alla green economy, da Alberto Palazzetti, segretario territoriale della Fp Cisl di Perugia, con delega alla sanità, e da Antonio Cascianelli, segretario generale territoriale della Cisl di Perugia. Cascianelli e Palazzetti, congiuntamente, hanno infatti messo in evidenza come negli ospedali si spendano ogni anno milioni e milioni di euro quando invece, proprio negli edifici sanitari, si potrebbero installare impianti di produzione di energia fotovoltaici ottenendo risparmi economici ed ambientali.

Anche il Papa lancia un messaggio ambientalista

papa benedetto xiv

Come gli altri suoi “colleghi” leader delle altre religioni mondiali, anche Papa Benedetto XVI ha voluto far sentire la sua voce a proposito della lotta al cambiamento climatico. Per farlo ha usato il suo tradizionale discorso di inizio anno, recitato ieri, invitando la gente, non solo i fedeli, ma anche coloro che credono in un’altra religione, o gli atei, a cambiare il proprio stile di vita per salvare il pianeta, dicendo che la responsabilità ambientale è un fattore essenziale per la pace globale.

Ricordando che i leader mondiali erano riuniti a Copenaghen il mese scorso per la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, il Papa ha detto che un’azione a livello personale e comunitaria può essere altrettanto importante per la salvaguardia dell’ambiente.

Tuttavia, in questo momento, vorrei sottolineare l’importanza delle scelte degli individui, delle famiglie e delle amministrazioni locali per preservare l’ambiente

ha detto il Papa alle migliaia di fedeli riuniti in piazza San Pietro.

Ma i fuochi d’artificio sono ecologici?

fuochi d'artificio

Sono da poco terminati i festeggiamenti per capodanno, quando milioni di tonnellate di fuochi d’artificio sono state sparate in segno di augurio. Ma probabilmente per l’ambiente non c’è molto da festeggiare. Julie Heckman, direttore esecutivo della American Pyrotechnics Association, stima che 18.000 fuochi d’artificio vengono sparati, in tutti gli Stati Uniti, nel solo giorno del 4 luglio. Il totale per Capodanno è probabilmente simile, con l’unica differenza che questo non avviene più solo negli Usa, ma in tutto il mondo.

Secondo il Consiglio nazionale per la sicurezza dei fuochi d’artificio, gli Stati Uniti hanno consumato circa 123 milioni di chilogrammi di fuochi d’artificio nel 2006, di cui solo 9,5% erano “legali”. I restanti botti sono venduti in bancarelle lungo la strada ed utilizzati per celebrare eventi privati. I fuochi d’artificio sono azionati da polvere nera (polvere da sparo aka). Questa sostanza è costituita da un ossidante (nitrato di potassio), un combustibile (carbone), e un acceleratore (zolfo). Per ogni 270 grammi di polvere nera usata, 132 grammi di biossido di carbonio vengono creati. Il resto si trasforma in solfuro di potassio ed azoto. A differenza della benzina, la polvere nera contiene già un ossidante in modo che i risultati della combustione siano meno CO2 rispetto al peso iniziale della sostanza.

Ecco come reagirà l’Artico al cambiamento delle temperature

permafrost artico

Con il riscaldamento dell’Artico, il permafrost si degrada, potenzialmente portando a conseguenze di un aumento del deflusso delle acque sotterranee nella terra gelata, in cui era rimasta bloccata, sciogliendo tale ostacolo e facendo riprendere il flusso interrotto. Per studiare come i sistemi idrici sotterranei si evolveranno in seguito all’aumento delle temperature in superficie, V. F. Bense, ricercatore della School of Environmental Sciences, University of East Anglia, Norwich, UK, e colleghi, hanno sviluppato un modello per simulare una falda acquifera idealmente coperta da uno strato di permafrost.

Avviando la simulazione, sono stati presi in considerazione tre scenari possibili, a partire da tre temperature di superficie iniziale (-2, -1,5, e -1 gradi centigradi, o 28,4, 29,3 e 30,2 gradi Fahrenheit), corrispondenti a diversi spessori del permafrost. In ogni caso, i ricercatori sono arrivati ad osservare come, in seguito all’aumento della temperatura media della superficie stagionale di 3 gradi C (5,4 ° F) in più di 100 anni, la regione artica è in grado di reagire. I 3 gradi sono una media dei modelli di previsione per l’aumento della temperatura nell’Artico nel prossimo secolo, ed una stima tra le più ottimistiche per il resto del mondo.

Fotovoltaico: ErgyCapital, nuovi impianti in provincia di Foggia

photovoltaicContinua a pieno ritmo la messa in funzione di nuovi impianti fotovoltaici da parte del Gruppo ErgyCapital; la società, infatti, ha chiuso il 2009 annunciando le messa in piena operatività di altri due impianti, in provincia di Foggia. Uno, nello specifico, è localizzato a Stornarella, e trattasi di un impianto a terra avente una potenza pari a circa 1 MW; la progettazione e la realizzazione è stata affidata a Energetica Solare S.p.A., l’azienda dell’investment company specializzata nel settore dell’impiantistica, mentre la proprietà dell’impianto è della società Ergyca Green S.r.l., la quale è allo stesso modo controllata al 100% da ErgyCapital.

Il Brasile decide di ridurre le proprie emissioni del 39% entro il 2020

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Rafforzare gli impegni assunti nel COP15 all’inizio di questo mese. E’ questo ciò che il Presidente brasiliano Lula ha deciso tramite un decreto legge che richiede alla sua nazione di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra del 39% entro il 2020. Nonostante l’azione coraggiosa fatta dal Brasile per ridurre le emissioni, che è tra le più ambiziose, tre importanti disposizioni del progetto di legge non hanno fatto piacere ai gruppi ambientalisti. Ma a differenza dei risultati del COP15, la nuova legge brasiliana offre un esempio da seguire per le altre nazioni.

Il disegno di legge, che è stato approvato dal Senato, conteneva regole rigorose in materia di industrie per garantire la riduzione delle emissioni entro l’obiettivo, ivi compreso l’obbligo che i combustibili fossili fossero gradualmente abbandonati, sostituiti da altre fonti di energia. Nel firmare il disegno di legge in legge, Lula ha posto il veto su tre delle disposizioni più avanzate al suo interno, una delle quali era la graduale eliminazione dei combustibili fossili.

2010, anno Internazionale della biodiversità

biodiversitàBiodiversità vuol dire vita, equilibrio, sopravvivenza. L’estinzione di numerose specie negli ultimi anni e la minaccia progressiva e continua di centinaia di altri organismi viventi mette a rischio gli ecosistemi di tutto il Pianeta. Per chi fosse poco attento e scarsamente interessato alle esigenze e alle tematiche della flora e della fauna terrestre, questo non significa soltanto la scomparsa di qualche animaletto inutile all’uomo, bensì implica profonde ripercussioni sull’umanità intera.

Anche il più piccolo ed apparentemente insignificante essere vivente, anche un microbo, ha impatto sulle nostre vite. La scomparsa dei grandi mammiferi, l’estinzione di molte specie di piante ed uccelli, la morte di barriere coralline e pesci, la morìa che colpisce le api, tutto questo e altro ancora incidono eccome sul nostro futuro. Quindi, animalisti o meno, c’è poco da gioire quando ci liberiamo anche del più fastidioso insetto perchè si è estinto.

Il Principe Albert vuole installare un parco solare, ma il sindaco non vuole

Albert-thurn-taxis

Il principe Albert von Thurn und Taxis si è classificato 19° in una competizione di 23 gare nel campionato Europeo FIA GT3 2009. Il combustibile che brucia la sua Lamborghini Gallardo 535 cavalli non ha le credenziali ambientali che ci si potrebbe aspettare da un imprenditore nell’energia alternativa. Ma il “miliardario più giovane del mondo”, secondo la rivista Forbes, vuole diventare il numero uno nell’energia solare fotovoltaica.

Il principe si propone di installare pannelli solari, con capacità di 65 MW di picco sulle terre di famiglia in Baviera. Ma c’è un problema: egli non potrebbe ottenere il permesso di fare con la sua terra quello che vuole. Questa volta, il principe Alberto è corso a raccogliere i frutti delle sovvenzioni che potrebbero presto finire, ma è stato bloccato dalla burocrazia.

Fotovoltaico: Provincia Rimini, discussione su nuovo piano energetico

fotovoltaico-uso-domesticoNell’anno che sta per entrare in Provincia di Rimini si aprirà in sede di Amministrazione provinciale una discussione sull’adozione e sulla pianificazione sull’utilizzo, sulla produzione e sul consumo di energia da fonti rinnovabili, a partire dal fotovoltaico. Questa è, in estrema sintesi, la posizione di Stefano Vitali, Presidente della Provincia di Rimini con delega all’Ambiente, il quale ha sottolineato come nel mandato dell’Amministrazione l’assunzione del nuovo piano energetico rappresenti per la Provincia una priorità assoluta. In particolare, una questione da trattare sarà quella assunta nell’ambito del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), che fissa a 100 kW di potenza nella Provincia il limite massimo per l’installazione di impianti di produzione di energia da fotovoltaico.

Francia: bocciata la carbon-tax

NicolasSarkozy

I sogni di Nicolas Sarkozy di mettere la Francia in prima linea nella lotta contro il riscaldamento globale oggi potrebbero essere spazzati via, dopo che la sua tassa sul carbonio, la cosiddetta “carbon-tax“, che avrebbe dovuto abbattere l’inquinamento, è stata dichiarata incostituzionale due giorni prima dalla sua entrata in vigore.

In un colpo inaspettato e imbarazzante, il giudice incaricato di assicurare la validità della legislazione francese ha respinto la riforma come inefficace e ingiusta. Piuttosto che una misura rivoluzionaria, come Sarkozy aveva promesso, il giudice ha dichiarato che la tassa avrebbe lasciato fuori molti inquinatori industriali, pur ponendo un onere eccessivamente pesante per le famiglie.

Il gran numero di esenzioni dall’imposta del carbonio è in contrasto con l’obiettivo di combattere i cambiamenti climatici, e viola l’uguaglianza di cui godono tutti in termini di spese pubbliche

ha giustificato la sua decisione il Consiglio costituzionale nella sentenza. La tassa avrebbe riguardato due terzi dei cittadini francesi.

Il tabacco potrebbe essere il biocarburante del futuro

pianta di tabacco

I ricercatori dei laboratori biotecnologici della Thomas Jefferson University hanno individuato un modo per aumentare l’olio nelle foglie di tabacco, il quale può essere il passo successivo nell’utilizzo degli impianti per i biocarburanti. Il loro lavoro è stato pubblicato sulla rivista Plant Biotechnology Journal.

Secondo Vyacheslav Andrianov, professore assistente del Cancer Biology al Jefferson Medical College della Thomas Jefferson University, il tabacco è in grado di generare biocarburante più efficiente di altre colture agricole. Tuttavia, la maggior parte dell’olio si trova in genere nei semi, in quanto essi sono composti di olio per circa il 40% del peso a secco.

Londra: 100 mila veicoli elettrici entro il 2015

veicoli elettrici londra

La City di Londra vuol diventare la città con più auto elettriche al mondo. La capitale britannica continua a vedere un progresso veloce e impetuoso verso un vero e proprio sistema di trasporto elettrificato. Nella città c’è la possibilità già oggi di ricaricare i veicoli elettrici presso i supermercati Sainsbury’s, la quale ha dato l’avvio alla lunga serie di infrastrutture di auto elettriche che, a Londra, è in costante sviluppo. Ora il sindaco della Capitale ha definito una strategia per mettere 100.000 veicoli elettrici per le strade cittadine, il più presto possibile. Ed è davvero ambizioso.

Il suo nuovo progetto è denominato Electric Vehicle Delivery Plan for London, lanciato dal sindaco Boris Johnson, il quale ha affermato di voler avere un ruolo decisivo nel trasmettere il pensiero dell’azione al Governo, per rilanciare l’auto elettrica sul mercato-

Una nuova era dell’oro della motorizzazione elettrica, verde e pulita, sarà pronta a Londra ben prima che nelle altre città del mondo. Dobbiamo preparare le condizioni giuste per questo. C’è un urgente necessità di affrontare il rischio di gravi e irreversibili danni climatici. Voglio perseguire radicali misure concrete per ridurre gli sprechi energetici. I veicoli elettrici sono un chiaro esempio di come la tecnologia può fornire la soluzione per la più grande sfida della nostra generazione.

Fotovoltaico per quattro miliardi di persone entro il 2030

fotovoltaico-rapporto-greenpeaceLa produzione di energia pulita con il fotovoltaico sta facendo registrare in molte aree del mondo, Italia compresa, un grande sviluppo ed una forte espansione grazie anche allo sviluppo tecnologico che permette di ottenere dagli impianti rendimenti più elevati a fronte, inoltre, di una maggiore durata dell’impianto stesso; questo si traduce in maggiori utili dopo il rientro dall’investimento che, se prima era calcolato in dieci anni ed oltre, adesso con gli impianti sempre più innovativi e con gli incentivi in “Conto Energia“, che tra l’altro in Italia sono tra  i più vantaggiosi d’Europa, siamo scesi sotto tale soglia. Guardando poi ad un Rapporto a cura di Epia, l’European photovoltaic industry association, e di Greenpeace, presentato nello scorso mese di settembre, è lecito pensare che il fotovoltaico rappresenti in tutto e per tutto un investimento ed una scommessa vincente.