Marea nera non è più soltanto l’incubo innescato nel Golfo del Messico dall’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon, quel maledetto 20 aprile scorso. Ormai è diventato un modo di dire a identificare eventi simili o anche catastrofi che non hanno a che vedere con il petrolio ma hanno la stessa portata immensa della dispersione provocata dalla BP. Gli incendi che stanno colpendo la Russia sono stati appellati la marea nera di Mosca, a testimoniare che il mondo è rimasto profondamente colpito da quella falla inarrestabile che seminava morte in streaming e che non se ne dimenticherà tanto facilmente.
Ma l’incubo nero è lontano dal considerarsi archiviato. Ce ne ricorderemo sicuramente a lungo perché se ne parlerà, anno dopo anno, testimoniando gli effetti sugli ecosistemi marini, sull’economia costiera, sulla catena alimentare, sul clima. Di sicuro non se ne dimenticherà Greenpeace che ha appena annunciato l’invio della nave rompighiaccio Arctic Sunrise, in missione, per tre mesi, nell’area del Golfo del Messico.