Mobilità sostenibile, è Venezia la città più pulita d’Italia

Venezia è la città più sostenibile del Paese. Lo dice il rapporto annuale Euromobility che ha preso in esame 50 città italiane. Sono 4 le città dell’Emilia Romagna fra le prime 10 province in cui la mobilità sostenibile è in forte crescita e, conseguentemente, l’aria più pulita e la qualità della vita migliore.

Milano si conferma al quinto posto della classifica, superando Roma che arretra dal diciottesimo al ventesimo posto. Se Roma viene battuta dal capoluogo lombardo, Bari è la città del Sud più sostenibile, al quattordicesimo posto dell’elenco Euromobility. Altre città del meridione in cui gli incentivi alla rottamazione delle auto inquinanti e gli acquisti di vetture ibride ed elettriche è migliorata nell’ultimo anno, sono Siracusa e Sassari.

Applicazione Android ti dice quant’è inquinata l’aria con una foto

Ultimamente si sente spesso parlare di strane applicazioni per smartphone, tra cui quelle che tramite sensori di qualità dell’aria possono tirar fuori le più assurde informazioni, ma finora nulla di concreto (o molto poco) si è realizzato. Ma una nuova applicazione per cellulari potrebbe portare a misurazioni della qualità dell’aria in tempo reale in una maniera ancora più semplice del previsto: tramite una normalissima foto.

I ricercatori della University of Southern California hanno creato l’applicazione Visibility per gli smartphone Android, che richiede solo una rapida istantanea dello skyline per dirvi se l’aria nella vostra città sia sicura da inalare o no.

Tira una brutta aria nelle scuole italiane, polveri sottili e CO2 oltre i limiti

Aria nera nelle scuole europee, in primis quelle italiane e danesi. A dirlo è lo studio pilota Hese, Effetti dell’ambiente scolastico sulla salute, un progetto dell’Unione Europea, coordinato da Piersante Sestini dell’Università di Siena, e che ha visto la partecipazione, per l’Italia, dell’istituto Ifc-Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Negli istituti scolastici presi in esame, un campione di scuole di Siena, Udine, Aarhus (Danimarca), Reims (Francia), Oslo (Norvegia) e Uppsala (Svezia), il livello di esposizione degli alunni (600 bambini con età media di 10 anni) alle PM10 e alla CO2 è risultato in gran parte, per la precisione in 2/3 delle aule prese in esame, superiore agli standard. Si salvano solo Svezia e Norvegia, unici Paesi che garantiscono sistemi di ventilazione meccanici.

L’aria viziata che si crea dall’eccessiva concentrazione di PM10 e CO2 nelle aule espone i bambini ad un rischio maggiore di problemi respiratori. Giovanni Viegi, direttore dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim) del Cnr di Palermo, ci illustra i parametri presi in esame dai ricercatori, che hanno preso in considerazione

fattori come la temperatura, l’umidità relativa, le polveri respirabili, l’anidride carbonica, il biossido d’azoto, composti organici volatili, ozono, allergeni, muffe, focalizzandosi sulla concentrazione, nelle aule, di un inquinante (PM10, polveri respirabili con diametro fino a dieci micron) e di un indicatore di scarsa qualità dell’aria da affollamento in ambienti poco ventilati (anidride carbonica).

Istat, in Italia più raccolta differenziata e meno impatto sull’ambiente nel 2009

Le città italiane respirano meglio e sono più in salute. A stabilirlo è l’Istat in una indagine riferita ai dati del 2009, anno d’oro (visti i precedenti) per l’ecologia. Secondo la conclusione dell’istituto di statistica, l’anno appena trascorso ha visto

una riduzione delle pressioni ambientali generate da attività antropica.

Ciò significa che le attività umane hanno pesato molto meno sull’ambiente rispetto alle annate precedenti. Quasi tutti gli indicatori hanno potuto registrare il segno meno, e questa è un’ottima notizia dato che possiamo registrare un -1,5% dei rifiuti solidi urbani, un -0,7% del consumo idrico domestico ed un importante -5,1% di superamenti del limite del PM10 (particolato con diametro minore di 10 micron) che causa molte malattie respiratorie.

Cina, il tasso di inquinamento si fa preoccupante

Il 90% dei giorni nei primi sei mesi in questo 2010 hanno registrato una qualità dell’aria che raggiunge o supera lo standard nazionale di inquinamento nelle 113 più grandi città della Cina, con un calo di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ad annunciarlo è una relazione sulla qualità ambientale rilasciata dal Ministero della Protezione Ambientale cinese, il quale finalmente ammette che anche il Paese del Sol Levante qualche piccolo problemino ambientale ce l’ha.

La quantità di particelle inalabili, un importante indice di inquinamento atmosferico, è stata mediamente di 0,091 milligrammi per metro cubo in queste città, aumentando di 0,002 milligrammi per metro cubo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Gruppo Alis, lotta agli inquinanti per tutelare gli ambienti di vita

gruppo alisAmbiente e salute, un connubio indissolubile messo oggi a dura prova dalla presenza di inquinanti negli ambienti di vita. Sul luogo di lavoro così come negli spazi della vita privata, a minacciare la nostra incolumità lo spettro dell’inquinamento acustico, dei contaminanti presenti nei terreni e nelle acque, la pessima qualità dell’aria, senza contare vecchi ma tuttora irrisolti problemi come il ben noto nodo dell’amianto, la cui presenza/resistenza in molti edifici pubblici e privati rappresenta un grave fattore di rischio per la salute pubblica.

La soluzione consiste nell’affidarsi a dei professionisti per la bonifica degli spazi lavorativi e domestici, consulenti tecnici ed esperti capaci di restituirci un ambiente di vita salubre, al riparo dai principali fattori di rischio afferenti all’inquinamento ambientale. Preservare il territorio, garantendo ai più ambienti abitativi e lavorativi che rispettino le norme di sicurezza vigenti e non mettano a repentaglio la salute dei cittadini. Questa la mission del Gruppo Alis, dal 2009  in prima linea nell’erogazione di servizi e consulenza nei settori della sicurezza sul lavoro e dell’igiene ambientale con una vasta offerta che si rivolge sia ai privati che alla pubblica amministrazione e che può contare su un know how decennale.

Troppe auto: l’Italia perde 1.500 ettari di verde all’anno

traffico italia

Aumentano le auto verdi ed il ricorso al trasporto pubblico. Tutte notizie positive che dovrebbero far pensare che la qualità dell’aria in Italia stia migliorando. Purtroppo non è così. L’ultima rilevazione dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nella sesta edizione del rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano presentata ieri a Roma, fotografa un’Italia con sempre meno verde e sempre più Pm10 (polveri sottili) nell’aria.

La causa di tutto questo, spiega l’Istituto, è

l’urbanizzazione e l’assenza di una corretta pianificazione territoriale. Il suolo cittadino del Bel Paese perde uno spicchio di natura grande 15.000.000 metri quadrati. Si crea così una grave pressione sul territorio e sull’ambiente con la conseguente presenza di fenomeni franosi in aree densamente urbanizzate e elevato rischio per la popolazione.

Le aree più a rischio sono Bari, Firenze, Foggia, Genova, Livorno e Padova, ma la situazione è tragica un po’ in tutta Italia.

L’esposizione ai gas del diesel fa male ai bambini sin dalla gravidanza

camion diesel

Ridurre le emissioni di carbonio è estremamente importante, ma non deve far dimenticare altri importanti obiettivi come, primo fra tutti, il miglioramento della qualità dell’aria. Un nuovo studio intitolato “L’esposizione in utero ad una bassa concentrazione di gas di scarico diesel interessa l’attività locomotoria spontanea ed il sistema monoaminergico nei topi maschi” pubblicato in Particle and Fibre Toxicology ha studiato l’impatto dell’inquinamento diesel sulla salute sui topi. I ricercatori hanno osservato alcuni effetti preoccupanti (insieme a quelli che già conoscevamo, come i problemi respiratori e cardiovascolari).

Dallo studio si legge che:

E’ stato riportato che l’esposizione neonatale e tra gli adulti ai danni dello scarico diesel, induce alterazioni comportamentali nel sistema nervoso centrale. Recentemente, ci siamo concentrati sugli effetti dell’esposizione prenatale ai gas di scarico diesel sul sistema nervoso centrale. In questo studio, abbiamo esaminato gli effetti dell’esposizione prenatale alla bassa concentrazione dello scarico dei motori diesel sul comportamento e il sistema monoaminergico neuronale.

Hanno dunque esaminato casualmente dei maschi neonati le cui madri erano state esposte ad uno scarico di motori diesel o aria filtrata durante la gravidanza, e fatto osservazioni a intervalli di 10 minuti per la durata di 3 giorni.

Inquinamento, donne più a rischio degli uomini

inquinamento donneLa scadente qualità dell’aria influisce negativamente sulla salute umana, a diversi livelli. Gli studiosi hanno scoperto che a soffrirne maggiormente sarebbero le donne, dato appurato basandosi sulle prestazioni in calo delle maratonete. Pare, infatti, che i tempi di esecuzione delle donne nelle maratone siano condizionati dall’inquinamento atmosferico.

A dirlo è uno studio effettuato dall’ingegnere ambientale Linsey Marr, della Virginia Tech.
I risultati della Marr provengono da uno studio approfondito che ha preso in analisi i tempi della maratona, i dati meteorologici e le concentrazioni di inquinanti nell’aria in sette maratone in un periodo di tempo da otto a ventotto anni. I tempi dei primi tre classificati maschili e femminili sono stati confrontati con il record storico della pista e con i livelli di inquinanti atmosferici, tenendo conto ovviamente delle alte temperature che hanno alterato le prestazioni prese in considerazione.

Le case verdi? Spesso sono tossiche

tossicità nelle case

Un anno fa ci lamentavamo che l’efficienza energetica poteva essere una buona cosa, ma non a scapito della qualità dell’aria e della salute delle persone. L’efficienza energetica delle case riguarda prima di tutto il modo in cui sono costruite, e cioè fatte per essere il più ermetiche possibile.

Ora però un nuovo studio della California Environmental Protection Agency’s Air Resources Board ritiene che il 67% delle nuove abitazioni non rispettano gli standard minimi per il ricambio d’aria. Sembra che nessuno apra più le finestre o avvii la cappa per lo scarico dei fumi da cucina sufficientemente per ventilare adeguatamente le proprie case. Capirete che se in California, dove sono all’avanguardia su questo campo, si trovano in una situazione di “poca sicurezza”, figuriamoci quello che può accadere da noi.

Atlanta, la città più inquinata d’America; Las Vegas la più pulita

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Las Vegas è lontana dall’avere una reputazione di città “pulita”, ma nella lista stilata dalla rivista Forbes, che riguarda le città americane più grandi, Las Vegas è considerata la meno “tossica” tra le 40 principali aree metropolitane.

La classifica di Forbes si basa sul numero di leggi ecologiche nella città principale, il numero di impianti che rilasciano sostanze chimiche tossiche, quantità di sostanze chimiche tossiche rilasciate nei diversi settori e la qualità dell’aria. Dunque se avete intenzione di trasferirvi negli Stati Uniti per molto tempo, teniate conto che respirerete meglio a Las Vegas, ma non sono molto da meno le città di Sacramento, Riverside, Austin, Seattle, San Diego, Virginia Beach, San Jose, New York e Phoenix.

Ecosistema urbano all’italiana. Vince Verbania

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E’ stata presentata oggi a Roma “Ecosistema Urbano 2009”, l’indagine che mette a confronto, attraverso un sistema di 27 indicatori, le prestazioni ambientali dei 103 comuni italiani capoluogo di provincia. La ricerca è stata realizzata da Legambiente con il contributo scientifico di Ambiente Italia e la collaborazione del Sole 24 ore.

Come sottolineato dai relatori (erano oggi presenti, tra gli altri, Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, l’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente di Milano, Edoardo Croci, e Roberto della Seta della Commissione Ambiente del Senato), ottenere risultati positivi è possibile. E lo dimostra il caso di Milano, mentre Verbania è la prima in classifica.

L’inquinamento attraversa il mondo

nube di polvere

Lo smog e l’inquinamento atmosferico delle fabbriche può avere un impatto negativo sulla qualità dell’aria non solo nelle nazioni in cui è prodotto, ma anche nelle regioni lontane del mondo. Nei prossimi decenni, le emissioni di origine antropica dovrebbero aumentare in Asia orientale ed in un numero crescente di Paesi si potranno sentire gli effetti anche se il mondo industrializzato sta lavorando per rafforzare le norme di protezione ambientale.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha analizzato i dati meteorologici e chimici e ha scoperto che alcuni picchi inquinanti negli Stati Uniti possono essere trasportati fin verso l’Asia. Uno studio ha scoperto che una massa d’aria inquinata ha circa otto giorni di tempo per viaggiare dall’Est asiatico fino al centro degli Stati Uniti prima di esaursi.

L’inquinamento atmosferico non conosce confini nazionali, l’atmosfera si connette tra regioni remote del nostro pianeta. Le emissioni in un solo Paese possono influire sulla salute umana e dell’ecosistema in Paesi lontani sottovento. Anche se è difficile quantificare queste influenze, in alcuni casi l’impatto è notevole in termini di prospettive legislative e di sanità pubblica

ha spiegato Charles Kolb, presidente della commissione che ha redatto il rapporto e presidente dell’Aerodyne Research Inc.