Nucleare, gli USA riavviano il programma con le centrali “sicure”

Per la prima volta negli ultimi 30 anni gli Stati Uniti hanno autorizzato la costruzione di alcuni nuovi reattori in centrali nucleari già esistenti. Questa scelta che va in controtendenza rispetto al pensiero comune secondo cui il nucleare è una tecnologia da abbandonare, non da incrementare, si deve al fatto che secondo gli scienziati che hanno progettato queste nuove strutture, si tratterebbe di centrali sicure in cui non sarà possibile che si ripetano incidenti come quello di Fukushima.

Nucleare Giappone, ultime notizie sulla centrale di Fukushima

Ultime notizie sulla centrale di Fukushima e l’allarme radioattività in Giappone. Secondo quanto affermato dal portavoce del governo nipponico Yukio Edanio sarebbe stata sospesa la distribuzione del latte e di due tipi di vegetali in quattro prefetture giapponesi. Lo riporta l’agenzia Kyodo spiegando che il provvedimento fa seguito alla scoperta di prodotti contaminati provenienti dalle aree limitrofe alla centrale di Fukushima.

Sul fronte della messa in sicurezza dell’impianto oggi sono da registrare dei progressi. In primis i cavi dell’elettricità riallacciati in tutti e sei i reattori, un passo cruciale per portare avanti i piani di stabilizzazione, qualunque essi siano. Quello che appare certo, in queste ore, è che la centrale di Fukushima non tornerà in funzione.

Nucleare di seconda generazione

Nucleare di seconda generazione

Più che di energia nucleare di seconda generazione, sarebbe più corretto parlare di reattore nucleare di seconda generazione, una classificazione della progettazione di un reattore nucleare che si riferisce alla classe dei reattori commerciali costruiti fino alla fine degli anni ’90. Siccome la tecnologia nucleare si è evoluta molto rapidamente negli ultimi 10-15 anni, si tende così a generalizzare con le definizioni, parlando così di nucleare di seconda, terza o quarta generazione per distinguere le varie forme che si sono succedute dalla prima originale.

I reattori prototipici di seconda generazione comprendono i PWR, VVER, CANDU, BWR e AGR. Questi si differenziano dalla prima generazione di reattori che si riferiscono al prototipo iniziale dei reattori nucleari destinati alla produzione di energia elettrica. Questi si chiamavano Shippingport, Magnox, Fermi 1, e Dresda. La nomenclatura per i progetti dei reattori, che descrive le quattro “generazioni”, è stata proposta dal Dipartimento per l’energia degli Stati Uniti quando è stato introdotto il concetto di reattori di quarta generazione.

Nucleare di terza generazione, lontano da Chernobyl, lontano dal cuore

chernobylSergio Orlandi, direttore generale di Ansaldo Nucleare, insiste sulla sicurezza del nucleare di terza generazione, a suo avviso totalmente marziano all’era Chernobyl. Orlandi ne ha parlato a margine di un seminario svoltosi nei giorni scorsi sul sistema di prequalificazione per le imprese intenzionate ad accedere alla filiera nucleare, affermando che la terza generazione di impianti non presenta più gli stessi problemi di sicurezza della centrale ucraina, e anzi va ben oltre i requisiti richiesti per funzionare senza il rischio imminente di incidenti. Ma sentiamo le parole dello stesso Orlandi:

Attualmente ci sono a disposizione 4 tecnologie: due di tipo ‘attivo’ (con sistemi di sicurezza che richiedono il funzionamento di specifici dispositivi, alimentati elettricamente) e due ‘passivo’ (azionati da fenomeni fisici che si innescano spontaneamente in presenza di determinate condizioni anche in caso di malfunzionamento).

Greenpeace blocca l’EPR, il nuovo cantiere nucleare in Francia: non è sicuro

Il principale problema quando si parla di nucleare è quello della sicurezza delle centrali.
Gli impianti di nuova generazione non presentano particolari rischi, se, e ribadiamo se, tutte le norme venissero rispettate.
La polemica che oggi sorge intorno all’atomo deriva proprio da questo: nessuno è contro questo tipo di energia a priori, ma in molti sono consapevoli degli interessi economici che stanno dietro alla costruzione delle centrali.

Un esempio: le barre per lo spegnimento di Chernobyl erano state costruite in grafite e mancavano inoltre i coperchi (canali di contenimento), malgrado si sapesse il pericolo di una simile mancanza. Tutto per un risparmio del 30% sui costi. Si, ma quanta gente è morta e continua a morire? Risparmiare sul denaro e pagare con la vita degli innocenti, questo è l’uomo.
Anzi, se questo è un uomo, come diceva Primo Levi.
A proposito di sicurezza delle centrali nucleari, gli attivisti di Greenpeace stanno attuando una protesta in Francia, bloccando il neo-cantiere dell’EPR (European Pressured Reactor) di Flamanville, dal momento che non sarebbe affatto a norma.

Disastri nucleari sfiorati, e siamo a due. A quando il prossimo?

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Dopo l’incidente della centrale nucleare slovena che la settimana scorsa mise in grossa difficoltà sia il governo locale che quello italiano, eccoci di fronte ad un nuovo pericolo dovuto ad una centrale nucleare.

Nella zona di Fukushima, periferia di Tokyo, a causa di un forte terremoto di grado 7,2 della scala Richter, verificatosi all’1:43 di ieri (ora italiana), una centrale nucleare ha subito una rottura nell’impianto di raffreddamento del reattore nucleare numero due, portando alla perdita di circa 15 litri di liquido radioattivo che è finito in un corso d’acqua sottostante.

Berlusconi vuole il nucleare, ecco le ragioni per fargli cambiare idea

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All’annuncio della vittoria di Berlusconi alle ultime elezioni politiche, gli ambientalisti di tutta Italia si saranno sentiti passare un brivido lungo la schiena. Il leader del Pdl, infatti, ha da sempre dichiarato che la soluzione per i problemi energetici in Italia sarà l’introduzione del nucleare.

La sua vittoria, e l’inizio delle sue riforme, coincideranno proprio con l’anniversario della strage di Cernobyl, esattamente il 26 aprile del 1986.
L’esplosione del reattore nucleare della centrale bielorussa portò alla contaminazione radioattiva di un raggio di 150.000 km quadrati di territorio che andava dalla Bielorussia all’Ucraina, fino anche alla Russia.
Esattamente un anno dopo gli italiani, per una volta primi in Europa, firmarono il referendum che vietava la costruzione di centrali nucleari nel nostro bel Paese.

Energia nucleare senza rischi: una possibile svolta

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Recenti studi sull’energia nucleare hanno individuato una possibile soluzione per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi.
Se solo si risolvesse il problema delle scorie nucleari, è probabile che questa forma di energia sarebbe una valida risorsa per il pianeta, dal momento che oggi viene poco utilizzata proprio per i rischi che si corrono nello smaltimento dei rifiuti.

La ricerca è stata compiuta da un team di chimici della Northwestern University, che ha elaborato un nuovo modo per liberarsi dallo stronzio, uno dei più pericolosi materiali radioattivi di fissione che si creano in un reattore nucleare.