
Siamo abituati a classificare con il termine Green Art tutte quelle manifestazioni artistiche che prevedono uno scambio reciproco tra arte e natura, un modellamento dell’ambiente sotto il genio creativo dell’artista, nel suo rispetto; ma in questa occasione è, o almeno si prospetta essere, la natura a plasmare l’uomo. Ma spieghiamoci meglio: l’artista inglese Stephen Turner vivrà un anno intero nel fiume Beaulieu, nel distretto dell’Hampshire in Inghilterra in un’area oggi Parco nazionale per scoprire come è la natura vera e incontaminata.
Com’è cambiata l’Italia negli ultimi 20 anni? Dal punto di vista dell’ecosistema urbano, ovvero tutto ciò che riguarda l’ambiente nelle città, è cambiata poco. Ma un certo miglioramento è evidente. È quanto risulta dall’ultimo rapporto di Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia e il Sole 24 Ore, per cercare di capire, in tutti gli aspetti che riguardano i vari campi di cui ci occupiamo da anni se davvero siamo migliorati rispetto agli anni ’90, o se ancora non abbiamo imparato dai nostri errori.
Si fanno spesso i conti in tasca alle multinazionali in fatto di inquinamento. Ma le attività anti-ambientali non riguardano soltanto le emissioni, ma anche la produzione di rifiuti. Un’associazione ambientalista britannica, che da anni è impegnata nella campagna “Keep Britain Tidy” (tieni la Gran Bretagna pulita), ha così deciso di indagare sulla quantità di immondizia che ognuna delle grandi marche produce.
Abbiamo visto spuntare negli ultimi anni diverse barche e barchette alimentate da pannelli fotovoltaici o altre fonti rinnovabili, ma si sa che non sono quelle il vero problema. Il dramma, dal punto di vista dell’inquinamento marino, sono le grandi navi cargo. Per un po’ si è tentato di ovviare a questo problema con i biocarburanti, ma forse la B9 Shipping può avere trovato la soluzione: un cargo alimentato al 60% dall’energia eolica ed al 40% dal riciclo dei rifiuti.
La situazione in Italia, per ciò che concerne le discariche di rifiuti illegali e non a norma non è migliorata: l’Italia è stata deferita dall’UE, e la commissione ha richiesto alla Corte di Giustizia Europea una sanzione di 56 milioni di euro per l’Italia. Pessime notizie, quindi, al di là della possibile multa: “I problemi sussistono ancora in quasi tutte le regioni italiane – e le misure in vigore non sono sufficienti per risolvere il problema a lungo termine”, ha dichiarato la commissione europea.