Ambientalisti: 6 bambini che hanno cambiato il mondo

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La forte speranza per un mondo più pulito in futuro ci deriva dalla constatazione che le giovani generazioni sono molto più attente all’ambiente di quelle che le hanno precedute, mentre a confronto con gli over 50 di oggi sembrano davvero dei cervelloni verdi. A volte ci vuole la semplicità di un bambino per cambiare il mondo, non radicalmente, ma apportando piccole modifiche che però possono avere dei grandi risultati. Volete saperne di più? Ve ne presentiamo 6 dopo il salto.

1 – Caitlyn Larsen: Dieci anni, Caitlyn vive a Orogrande, New Mexico. La sua è stata una sfida locale, iniziata un giorno in cui vide un buco nuovo nel suo territorio, una cava mineraria che stava facendo scempio della bella montagna che ammirava dalle finestre della sua cameretta. Così Caitlyn decise di inviare una lettera alla stampa per richiamare l’attenzione sulla devastazione ambientale che stava lasciando il segno su quel territorio. La lettera ha catturato l’attenzione del direttore della New Mexico mining and Mineral Division, che ci ha riflettuto su ed ha costretto la sua stessa società a bloccare i lavori. La montagna oggi è stata riportata al suo stato naturale.

2 – Birke Baehr: Per la maggior parte degli undicenni di oggi, l’alimentazione ideale è hamburger, patatine e coca cola. Ma Birke Baehr non è un undicenne qualunque, è un attivista degli alimenti biologici che parla ai suoi coetanei nelle scuole per incoraggiarli ad evitare i cibi elaborati, gli alimenti geneticamente modificati e quelli per cui vengono utilizzati pesticidi ed erbicidi. Il suo tour nelle scuole americane è un successo.

3 – Olivia Bouler: Mentre la maggior parte dei bambini (e ancor più gli adulti) ammutolivano di fronte alla tragedia della marea nera, lo sversamento di petrolio della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, lei ha deciso di non stare con le mani in mano, ma di far qualcosa. Così Olivia ha collaborato con l’Audubon Society per vendere i bozzetti originali degli esemplari di uccelli più colpiti dalla marea nera, ed ha raccolto oltre 200.000 dollari per supportare i soccorsi agli animali nel Golfo. Quest’anno, in occasione dell’anniversario della marea nera, ha anche pubblicato un libro per fare in modo che nessuno se ne dimentichi.

4 – Cole Rasenberger: Cole aveva solo 8 anni quando ha effettuato il primo tentativo di salvare le foreste costiere della sua città nativa nel North Carolina. Ha chiesto aiuto all’istituto Dogwood Alliance, ed ha ottenuto che l’intero corpo studentesco della scuola elementare partecipasse all’azione. L’obiettivo era di inviare cartoline alle aziende dei fast food per chiedere loro di passare ad imballaggi riciclati. Il piano ha funzionato per una società, anzi La società, McDonalds, e visto il successo Cole ha intrapreso una missione ancora più grande: ha chiesto ed ottenuto che altre 7 scuole elementari nelle vicinanze raccogliessero più di 6.000 cartoline firmate per poi portarle personalmente a mano presso la sede del KFC, una catena di fast food molto nota negli States. Anche stavolta c’è stata una reazione, anche se non è stata molto positiva come quella precedente.

5 – Mason Perez: Aveva nove anni Mason Perez quando, un giorno come un altro, stava mangiando un hot dog al campo da baseball. Andando in bagno per lavarsi le mani, si accorse che l’acqua usciva così forte quando la manopola veniva aperta completamente che aprendola appena avrebbe ottenuto l’acqua necessaria per pulire le mani. Conseguenza: ha girato tutta la città testando le valvole nelle abitazioni e nelle attività commerciali, constatando lo stesso problema. Per questo ha richiesto al sindaco di abbassare la pressione dell’acqua, ottenendo un risparmio idrico tra il 6 e il 25%.

6 – Ashton Stark: Sebbene gli ci volessero ancora due anni per ottenere la patente di guida (in America la patente viene data a 16 anni), Ashton Stark non aveva intenzione di aspettare per tagliare le emissioni di anidride carbonica della sua famiglia. Ha così preso la VW Beetle, un modello del 1972, che i nonni avevano lasciato a far la polvere in garage, e l’ha dotata di nove batterie da golf cart che permettono alla vettura di viaggiare fino ad 80 km/h. Ora l’auto, nonostante l’anno di produzione, emette zero CO2 e viaggia ad una velocità massima di 70 km/h, più che sufficienti almeno per girare in città.

[Fonte: Treehugger]

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