Dalla geotermia alle tecnologie idrauliche e passando per il fotovoltaico, le biomasse e l’eolico. In California, lo Stato governato da Arnold Schwarzenegger, ben noto, oltre che per la sua carriera politica anche per film come “Terminator”, sono in rampa di lancio grandi progetti per lo sviluppo e l’espansione della produzione di energia da fonti rinnovabili. Nello Stato americano, infatti, ci sono la bellezza di 70.000 MW di potenza di progetti che sono stati presentati e che attendono l’autorizzazione da parte delle Autorità competenti; a dichiararlo è stato proprio l’ex-attore e Governatore della California, il quale ha ribadito come l’obiettivo nello Stato sia quello di coprire la propria domanda di energia elettrica, per una quota pari al 33%, dalle fonti rinnovabili entro l’anno 2020.
Energie
Obama finanzia con 2,3 miliardi di dollari il settore delle rinnovabili

Non avrà fatto molto durante il congresso di Copenaghen, ma almeno in patria Barack Obama fa la voce grossa per quanto riguarda le energie rinnovabili. Il presidente americano ha appena annunciato l’assegnazione di 2,3 miliardi di dollari per il Recovery Act Advanced Energy Manufacturing Tax Credits per i progetti di produzione di energia pulita negli Stati Uniti.
La Casa Bianca ha detto in un comunicato che 183 progetti in 43 Stati membri dovranno creare decine di migliaia di posti di lavoro di alta qualità ed energia pulita a livello nazionale, tra cui l’energia del vento solare, impianti più efficienti e le tecnologie per la gestione dell’energia.
Costruire un settore solido per l’energia pulita è il modo in cui creeremo i posti di lavoro del futuro. La legge di ripristino dei premi annunciata oggi contribuirà a colmare il gap di energia pulita che è cresciuto tra l’America e le altre nazioni, mentre creerà dei posti di lavoro, ridurrà le nostre emissioni di carbonio ed aumenterà la nostra sicurezza energetica
ha detto il presidente Obama.
Fotovoltaico Italia: potenza installata incentivata verso 1 GW
Gli ultimi dati relativi alla potenza complessiva installata in Italia, per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, con collegamento alla rete, dimostrano, prendendo in considerazione anche le richieste ancora in valutazione presentate nel 2009, come lo sviluppo del mercato del fotovoltaico in Italia confermi la sua sostenibilità. E’ questa, in sintesi, la posizione del GIFI, l’unica realtà Confindustriale, aderente alla Federazione Anie, che rappresenta e tutela gli interessi del mercato fotovoltaico in tutti gli step della filiera: dalla produzione alla progettazione dei sistemi fotovoltaici fino ad arrivare alla loro installazione. La posizione del GIFI in merito alla sostenibilità del mercato fotovoltaico nel nostro Paese è legata al fatto che proprio in data odierna, 12 gennaio 2010, è stata raggiunta e superata in Italia la quota dei 795 MW di potenza di impianti fotovoltaici collegati in rete; ma con il termine del processo di valutazione delle domande di connessione alla rete presentate nel 2009, secondo il GIFI, si arriverà molto vicini alla quota dei 1 GW di potenza installata connessa alla rete.
Com’è la situazione del fotovoltaico in Italia? Chiediamolo ad Atlasole

Dopo aver analizzato i vari tipi di energia solare, costi e leggi, quello che vien da chiedersi è come l’Italia si è attrezzata fino ad oggi in merito alle energie rinnovabili. Per quanto riguarda il fotovoltaico, la risposta ce la fornisce Atlasole, il sistema informativo geografico, gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici), che ci informa, in tempo reale, sulla situazione della penisola in merito agli impianti fotovoltaici installati.
Basato un po’ sul principio di Google Earth, anche se meno navigabile, ci viene presentata una mappa dell’Italia, suddivisa per Regioni, in cui si nota subito, con un colpo d’occhio, quali sono le Regioni più attrezzate con impianti di energia solare, e quali invece devono lavorare ancor di più. Dopodiché, cliccando sulle varie Regioni, si restringe il campo sempre di più, fino ad individuare, provincia per provincia, il quantitativo di energia fotovoltaica installata, suddiviso in categorie energetiche.
Il riscaldamento del pavimento con i pannelli solari: cos’è e come funziona

La tecnologia moderna ci permette di superare alcuni ostacoli e limitazioni del passato, e per questo vedremo le nostre case in futuro sempre più rivoluzionate. Ad esempio non sarà uno scandalo se nella prossima abitazione che costruiremo (o ristruttureremo) non ci saranno i termosifoni. Non è una dimenticanza, o una bizzarria, perché le nuove abitazioni sono costruite sempre più spesso con l’impianto di riscaldamento sotto il pavimento.
Ma aggiungendo tecnologia moderna alla tecnologia passata, perché non rincarare la dose, provando ad alimentare questo sistema attraverso l’energia del sole? Gli impianti moderni ce lo permettono. I vantaggi, ovviamente, sono tantissimi. Limitandoci per adesso al riscaldamento dal pavimento, troviamo un primo vantaggio tangibile, e cioè che il costo è inferiore a quello del vecchio calorifero (20-30% in meno). Inoltre irradia calore molto meglio, perché quello di un termosifone è più intenso vicino all’impianto, ma in una stanza grande, dalla parte opposta, la temperatura è più bassa; con il riscaldamento a pavimento invece è uniforme. Senza poi parlare del vantaggio rispetto a stufe o altri sistemi ancora più pericolosi. E poi ci sono vantaggi dal punto di vista estetico, perché non si vedono tubi o radiatori, e di comodità, visto che tale impianto ha bisogno di molta meno manutenzione.
Fotovoltaico su struttura sportiva: premio al Comune di Verona
Domani, 12 gennaio 2010, a Roma, in Campidoglio, il Comune di Verona riceverà un importante riconoscimento in materia di temi ecologisti, risparmio energetico e difesa dell’ambiente. In presenza di Gianni Alemanno, Sindaco di Roma, il Comune di Verona riceverà infatti un premio nell’ambito di “Un bosco per Kyoto”, un Premio internazionale per l’ambiente ed il clima che viene promosso dall’Accademia Kronos. Per l’occasione, saranno presenti Federico Sboarina, assessore all’Ambiente del Comune di Verona, Orietta Salemi, Consigliere del PD, e Pieralfonso Fratta Pasini, presidente del Consiglio comunale del capoluogo scaligero. Ma come mai Verona ha vinto questo premio?
GSE, cosa fa il Gestore Servizi Energetici
Chi ha già installato un impianto fotovoltaico in casa propria, conosce già il GSE. Ma siccome, almeno in Italia, non sono tantissime le persone che possono vantare di auto-prodursi l’energia elettrica, cerchiamo di capire insieme chi è il Gestore Servizi Energetici, e a cosa serve.
Si tratta di una Società per Azioni che si occupa della promozione dello sviluppo sostenibile, erogando incentivi economici a coloro i quali producono energia attraverso fonti rinnovabili, che siano essi privati o enti pubblici. Quest’azienda si occupa di assegnare i certificati verdi in merito all’energia attraverso CIP 6, cioè attraverso impianti produttori di energia proveniente da fonti rinnovabili o assimilate. Il CIP 6 è una delibera voluta dal Governo per incentivare la gente a produrre energia elettrica, rivendendola poi proprio al GSE con un prezzo maggiorato del 6-7% rispetto al prezzo della stessa sul mercato.
Fotovoltaico a costo zero: a Cesena è possibile
A Cesena è arrivato il fotovoltaico a costo zero per chi decide di coprire il proprio tetto con i pannelli; il costo dell’impianto, infatti, non viene sostenuto dal soggetto, privato o impresa, che richiede l’installazione dei pannelli, ma direttamente dall’azienda che li fornisce e li installa. Questo grazie ad un’intesa che la società Amico Sole ha stipulato con la BRC, la Banca Romagna Cooperativa; ma dove stanno i vantaggi per chi deciderà di installare i pannelli, e quali quelli per Amico Sole? Ebbene, quest’ultima per venti anni incasserà i contributi in “Conto Energia” al posto del privato, potendo così ripagare il mutuo stipulato con la Banca Romagna Cooperativa, mentre il privato andrà a risparmiare sulla bolletta della luce ricevendo un conguaglio sulla quota di energia prodotta ed immessa in rete, ovverosia venduta.
Individuato metodo per creare biocombustibili più efficienti

Un team di scienziati dell’Università di Sheffield ha sviluppato un dispositivo innovativo che renderà la produzione di biocombustibili l’alternativa energetica più efficiente. Il gruppo di ricerca ha adattato un bioreattore unico per la produzione di carburanti alternativi rinnovabili, per sostituire i combustibili fossili, quali benzina e gasolio. La produzione di biocarburanti attualmente richiede enormi quantità di energia e quando il processo utilizza troppa energia, è antieconomico. Questo nuovo metodo consuma molta meno energia e potrebbe rivelarsi vitale per lo sviluppo economico nella produzione di carburanti alternativi.
Il team ha elaborato un bioreattore che crea microbolle con il consumo del 18% in meno di energia. Le microbolle sono bolle di gas in miniatura di meno di 50 micron di diametro in acqua. Esse sono in grado di trasferire i materiali in un bioreattore molto più rapidamente delle grandi bolle prodotte con tecniche di produzione convenzionale, consumando molta meno energia.
Finanziamenti impianti fotovoltaici: a quanto ammontano?

Come già detto per gli incentivi per auto e moto, anche per quanto riguarda il fotovoltaico il consiglio di Ecologiae è, ove possibile, di agire subito, e non aspettare il prossimo anno. Gli incentivi statali sono molto positivi quest’anno, e rispecchiano fedelmente quelli imposti già nel 2009 e nel 2008, ma questo potrebbe essere l’ultimo anno di “vacche grasse”. Dal 2011 infatti il Governo ha deciso di diminuire gradualmente gli incentivi all’installazione degli impianti fotovoltaici domestici (all’inizio si discuteva addirittura di eliminarli del tutto), e così quest’anno è l’ultimo più economico.
Ma andiamo a vedere cosa prevede una norma, modificata nel 2008, confermata nel 2009, e stando alle parole del Ministro Prestigiacomo, verrà confermata anche nel 2010, anche se il decreto dev’essere ancora emanato. Prima di tutto, il finanziamento per quanto riguarda gli impianti. Per i lavori fatturati fino al 31 dicembre 2011 la detrazione prevista è sul 36% della dichiarazione Irpef, per un importo non superiore ai 48 mila euro per ciascuna unità immobiliare. Ciò significa che se il costo di un impianto fotovoltaico non supera quella soglia, in sede di dichiarazione dei redditi ci verrà “scontato” il 36% del suo costo, facendoci pagare così meno tasse.
Fotovoltaico: Catania, progetto per 2.000 tetti
Partirà lunedì prossimo, 11 gennaio 2010, per Catania e Provincia, “1000 tetti fotovoltaici”, un Bando che potrà permettere di dotarsi, a costi molto bassi, di un impianto di produzione di energia fotovoltaico. Il Bando, in accordo con quanto rende noto la Camera di Commercio di Catania, la quale patrocina l’iniziativa, è frutto di un protocollo di intesa che l’Ente camerale ha stipulato con il Consorzio di cooperative sociali “Il lavoro solidale” e con il Consorzio ABN A&B network sociale, ed è aperto a tutti i tetti di Catania e Provincia la cui proprietà è di soggetti privati, ed in particolare le piccole imprese, le persone fisiche ed i condomini. Complessivamente, saranno duemila i tetti fotovoltaici per cui il Bando permetterà di beneficiare dell’installazione gratuita dell’impianto, con il beneficio che tutta l’energia prodotta potrà essere utilizzata da chi avrà avuto accesso alla fruizione del beneficio.
Foto pannelli solari: una gallery per riconoscere i modelli

Com’è fatto un pannello solare, a grandi linee, lo sanno tutti. Ma sapreste distinguere ogni singolo modello per capacità, modalità d’uso e tipologia? A dir la verità, a meno che non si faccia qualche corso da installatore specializzato, non è per nulla facile distinguere tra la enorme quantità di pannelli disponibili oggi sul mercato. Per questo cerchiamo di fare un po’ d’ordine e capire, attraverso la nostra gallery, a cosa serve ogni tipo di pannello, e come fare per distinguerli.
Bisogna prima di tutto però fare una distinzione. E’ necessario infatti ricordare il principio cardine dell’energia solare, e cioè che lo sfruttamento di questa fonte non è tutto uguale. Bisogna saper infatti distinguere tra pannelli solari e fotovoltaici: i primi servono per fornire acqua calda ad uso sanitario, i secondi per la produzione di elettricità. Ognuno ha un impianto diverso, anche se esternamente i pannelli possono somigliare, ma ciò significa che non potrete ottenere entrambe le cose da un unico impianto, ma per ottenerle entrambe bisognerebbe installare due impianti diversi. Fatta questa premessa, dopo il salto troviamo i diversi modelli di pannelli.
Fotovoltaico: Hera, energia pulita nel ravennate
Nel dicembre del 2008 a Ravenna la società Hera aveva annunciato il completamento dei lavori finalizzati alla realizzazione, presso la sede, nella zona Bassette, di un impianto fotovoltaico costituito da complessivi 532 moduli a copertura del tetto. Ebbene, ad un anno di distanza la società ha fatto il punto sull’energia pulita prodotta, pari a 130.000 kWh dopo aver speso per la realizzazione dell’impianto poco più di 530 mila euro. I moduli fotovoltaici, in silicio cristallino da 185 W di potenza, hanno ricoperto un’area di 3.500 metri quadrati catturando energia dal sole e producendo energia elettrica che Hera ha utilizzato in prevalenza per l’auto-consumo contribuendo così ad abbattere le emissioni in atmosfera se si considera che il quantitativo di energia annua prodotta serve per soddisfare il fabbisogno di ben quaranta appartamenti, mentre la parte di energia eccedente è stata ceduta al GSE, il Gestore Servizi Energetici.
Pellet: perché costa tanto?

Il pellet di legno, i piccoli cilindri di fibra compressa ampiamente pubblicizzati come combustibile economico ed ecologico per il riscaldamento domestico, sta avendo sempre più un grande successo negli ultimi anni. Un successo che comincia a presentare alcuni ostacoli, ma sembra destinato a non finire.
Nell’autunno del 2005, con i prezzi del petrolio e del gas ai massimi storici, e con la proliferazione di numerosi articoli sul riscaldamento globale, il pellet ha cominciato a trovare spazio nei media, diventando improvvisamente una star. L’industria del pellet non era preparata ad un picco improvviso di richiesta senza precedenti, e così ha dovuto dare subito fondo alle sue scorte. Purtroppo però queste non erano così abbondanti, e così si è finiti nella situazione in cui molti acquirenti (non solo in Italia), hanno atteso più di sei mesi per una stufa, mentre altri hanno annullato i loro ordini.
Allo stesso tempo, i proprietari di stufe a pellet, in alcune regioni si sono trovati senza pellet. La carenza di carburante è lo scenario da incubo che potrebbe ostacolare la salita costante di questo combustibile rinnovabile.