Marea nera Porto Torres avanza, Ministero Ambiente riferirà mercoledì alle Camere

La marea nera di Porto Torres si estende, ora minaccia la Maddalena. E arriva persino in Parlamento, con un ritardo ingiustificato. Si apprende in queste ore che mercoledì prossimo, alle ore 15, il Ministro dell’Ambiente, l’onorevole Stefania Prestigiacomo, riferirà alle Camere sul disastro ambientale occorso l’11 gennaio e passato quasi in sordina sui canali ufficiali dell’informazione.

Eppure la situazione non era da sottovalutare, la Provincia di Sassari e i Comuni coinvolti lo avevano intuito sin dai primi giorni invocando, già dalla scorsa settimana, lo stato di emergenza, dopo essersi resi conto che c’era bisogno di aiuti massicci per liberarsi del catrame, valutare i danni a breve, medio e lungo termine, e salvare l’ambiente e la stagione turistica. E anche per evitare che ricapiti, con misure che fermino, riducano o perlomeno rendano più sicuro il traffico di navi cisterna nelle acque che lambiscono un patrimonio turistico-naturale dal valore inestimabile quale è quello sardo.

Ecovillaggio solare, vivere felici senza inquinare

Gli Ecovillaggi sono una realtà in molti Paesi per centinaia di persone che da decenni vivono in condizioni ambientali notevolmente superiori alla media delle città e dei comuni dove lo smog e l’inquinamento acustico offrono una mediocre qualità della vita.

Oggi anche in Italia arriva la possibilità di vivere senza inquinare e senza “essere inquinati” dall’esterno. Nasce l’Ecovillaggio Solare di Alcatraz, uno dei più innovativi per risparmio energetico e per ecotecnologie. L’Ecovillaggio è inserito all’interno del parco Libera Repubblica di 470 ettari, a circa 30 Km da Umbertide, a meno di 40 da Perugia con l’Ospedale regionale e a circa 12 km da scuole e servizi, quali farmacia, banca e supermercato.

Scuole più inquinate delle strade, nuove linee guida del Ministero della Salute

Tra i posti più inquinati del pianeta purtroppo non ci sono solo aree insalubri per antonomasia come strade e fabbriche, ma anche le scuole. Di questo aspetto inquietante ci eravamo già occupati in passato, quando abbiamo pubblicato uno studio europeo che dimostrava come il livello di PM10 e CO2 nelle aule superava nella gran parte dei casi gli standard considerati sicuri.

Ora le istituzioni hanno deciso di reagire e così il Ministero della Salute ha redatto un documento denominato “Linee di indirizzo per la prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor per allergie ed asma” in cui Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane si impegnano ad applicare una serie di normative per ridurre l’inquinamento indoor nelle aule scolastiche.

Eolico: mercato italiano in cerca di riscatto

Quello relativo all’eolico è nel nostro Paese un settore delle fonti rinnovabili che presenta e mantiene ancora tutte le proprie potenzialità, ma la crescita della potenza installata, nel 2010, inferiore a quella del 2009, individua un segnale che non può essere ignorato.

Ad affermarlo è stata l’APER, Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, in quanto la nuova potenza eolica installata nel 2010, pari a 950 MW, è risultata essere inferiore del 15% circa rispetto al 2009. L’anno scorso il comparto eolico in Italia ha attratto quasi due miliardi di investimenti, ma secondo l’Aper il calo della crescita della potenza installata, anno su anno, è frutto da un lato della difficoltà legata al finanziamento di nuovi progetti, e dall’altro della confusione normativa che ha contribuito a frenare lo sviluppo settoriale.

Anno del coniglio, tra feticismo e adozioni di moda, animali non solo e non sono giocattoli

Il prossimo tre febbraio in Cina l’anno della tigre lascerà il posto all’anno del coniglio. Ed è già conigliomania. In Cina e in generale in tutta l’Asia si sta registrando un’impennata di conigli venduti come animali domestici. La PETA, che si batte a livello internazionale per la tutela dei diritti degli animali e contro ogni forma di crudeltà perpetrata ai loro danni, ha diffuso un comunicato in cui chiede ai potenziali acquirenti di coniglietti, tentati dalla ricorrenza del capodanno cinese, di desistere dall’acquisto.

Il motivo di questa richiesta degli animalisti è semplice e nasce da preoccupazioni più che fondate e documentate da dati preoccupanti: i conigli acquistati impulsivamente, passata l’euforia della novità di un nuovo giocattolo vivente e peloso, si trasformano in un peso per le famiglie che non intendono prendersene cura fino in fondo e se ne liberano come si fa con un ospite invitato senza pensarci due volte e che si rivela ingombrante: mettendoli alla porta.

Smog, torna il blocco domenicale a Milano

Milano continua a sforare il livello limite di polveri sottili. Siamo già al nono giorno consecutivo sopra la soglia dei 50 microgrammi al metrocubo. E il Comune corre ai ripari con un’ordinanza antismog predisposta dal sindaco Letizia Moratti che prevede lo stop alla circolazione di tutti i mezzi più inquinanti nonché il blocco per tutti la domenica successiva al dodicesimo giorno di sforamento.

Già da martedì, se il Pm10 resterà così alto, si partirà con il piano anti-inquinamento che non prevede soltanto le domeniche senza traffico ma anche altre misure altrettanto incisive: ad esempio, se le giornate con il bollino rosso supereranno quota 18, anche i veicoli che entrano in centro pagando il ticket resteranno fuori. Inoltre, nelle abitazioni la temperatura andrà abbassata a 19 gradi per un massimo di tredici ore al giorno di funzionamento delle caldaie.

Mariana: un paese che vive di rifiuti

Sono in molti a vedere i rifiuti non come un handicap ma come un’opportunità: imprese, ecologisti, ed ora anche i Comuni. Uno in particolare, si trova in Lombardia ed ha registrate all’anagrafe appena 732 anime. Si tratta di Mariana, un piccolo paesino a pochi chilometri da Mantova, il quale ha deciso di trasformare i rifiuti nella principale fonte di reddito cittadina.

Ma come fanno? Semplice, bastano tre requisiti: lo spazio per inserire una discarica, una buona organizzazione ed un impianto a biogas. Lo spazio c’è, visto che il centro abitato, come detto, è molto piccolo, e così è possibile costruire una discarica a 3 km dalla prima casa, in modo da non far vedere nulla ai cittadini.

Nucleare: Comuni aprono alle centrali, ma solo di terza generazione

L’Italia ha fatto un ulteriore passo in avanti verso il nucleare. Mentre fino a poco tempo fa la maggior parte delle Regioni si erano dette contrarie agli impianti nucleari e quelle che non l’avevano fatto, di certo non si erano espresse per il sì ma erano rimaste in bilico, oggi arrivano le delibere sul nuovo documento presentato dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) che ha indicato essenzialmente in 12 Regioni quelle che hanno le caratteristiche ottimali per ospitare una centrale.

Di queste, ben 8 si sono opposte (Emilia Romagna, Basilicata, Toscana, Sardegna, Umbria, Puglia, Liguria e Sicilia) e solo 4 hanno dato la loro disponibilità (Lombardia, Veneto, Piemonte e Campania). Ma anche se c’è apertura al nucleare, non è detto che questa sia senza condizioni. Anzi, la condizione principale è che se nucleare dev’essere, almeno sia di terza generazione, perché considerato meno costoso e più sicuro di quello di quarta generazione, che in realtà non è mai stato attuato in nessuna parte del mondo.

Riscaldamento globale: neve e ghiaccio al Polo Nord raffreddano il pianeta meno di 30 anni fa

Senza dubbio il dibattito sul riscaldamento globale è destinato a durare ancora a lungo, ma in ogni caso sembra che la domanda cambi da “esistono i cambiamenti climatici?” a “i cambiamenti climatici sono dovuti all’attività umana?”. A togliere ogni dubbio sull’esistenza del fenomeno ci sono decine di ricerche scientifiche che stanno rilevando diversi mutamenti dovuti alla temperatura media più alta, compresi i record di caldo dell’ultimo decennio. Ora a queste si aggiunge una nuova scoperta effettuata da un’università americana.

Un nuovo studio, pubblicato su Nature Geoscience, mostra chiaramente il declino di neve e ghiaccio nell’emisfero Settentrionale. Questo degrado che dura ormai da almeno tre decenni, significa che una minore attività di raffreddamento viene prodotta dal feedback naturale.

Addio al pino di Villa La Terrazza a Sorrento

In occasione dell’anno ONU dedicato alle foreste, l’Italia saluta con tristezza un pezzo storico del suo patrimonio forestale, il pino di Villa La Terrazza, a Sorrento, immortalato nelle cartoline degli scorci più suggestivi della penisola sorrentina. Testimone evergreen di numerose scene di film che hanno fatto la storia del cinema italiano, non ce l’ha fatta e dopo 130 anni trascorsi a guardare il Golfo dall’alto dei suoi 12 metri di altezza, con la saggezza dei suoi 332 centimetri di circonferenza, ha ceduto al disseccamento.

La storia dell’albero affonda le sue radici nei primi del ‘900 quando il barone Maximilian Von Gunderròde di Francoforte lo fece piantare sulla terrazza di Villa Nardi, ora Villa La Terrazza.

Marea nera Porto Torres, Provincia di Sassari chiede lo stato di calamità naturale

Ancora sul disastro ambientale di Porto Torres. A distanza di una settimana dallo sversamento di migliaia di tonnellate di olio combustibile nel Golfo dell’Asinara, provocato dall’E.On, e all’indomani di un nuovo incidente sempre nell’area del porto industriale, per Alessandra Giudici, presidente della Provincia di Sassari, non c’è più tempo di fermarsi a meditare, bisogna correre ai ripari e certamente non è più il caso di minimizzare, come si è cercato di fare in un primo momento, anche spegnendo i riflettori sulla marea nera sarda:

Il disastro prodotto dalla fuoriuscita di olio combustibile nell’impianto portuale di E.On ha assunto proporzioni devastanti, chiediamo al presidente del Consiglio dei Ministri di riconoscere lo stato di calamità naturale.

Settimana dell’Energia di Siena: i nuovi progetti annunciati

Siena vuol diventare la prima Provincia carbon-free d’Italia? E allora tutta l’imprenditoria locale si sta dando da fare per far sì che quest’obiettivo venga raggiunto. In occasione degli incontri per la Settimana dell’Energia sono stati annunciati una serie di progetti molto ambiziosi che si basano sullo sfruttamento delle rinnovabili.

Il più interessante è quello di Nova E, società che ha deciso di investire 100 milioni di euro per realizzare impianti fotovoltaici da 35 MW, utili per dare energia a centinaia di abitazioni, entro il 2013. L’aspetto interessante del progetto è che tali impianti verranno costruiti al posto di vecchie discariche, un luogo simbolo dei tempi che cambiano.

Masdar City: a che punto è la città più eco del mondo? (gallery)

Di recente ci siamo occupati a latere di Masdar City, la misteriosa città carbon-free costruita nel deserto a pochi chilometri da Abu Dhabi, in occasione del World Future Energy Summit. L’annuncio di questo capolavoro di ingegneria e tecnologie pulite è stato dato due anni fa, e gli ambientalisti sono ora eccitati dall’idea che possa esistere una città indipendente dal petrolio, peraltro nella nazione che di petrolio ne ha di più al mondo, gli Emirati Arabi Uniti. Ma che fine ha fatto questa città? A che punto siamo con la realizzazione?

C’è una buona notizia: Masdar sta diventando reale, i primi progetti verdi sono stati già realizzati. Finora esiste soltanto un complesso principale di edifici costruito nel cuore della Masdar che sarà. Tutto intorno le gru sono parcheggiate, i materiali da costruzione posizionati in pile nettamente separate, ed un piccolo esercito di lavoratori è l’unica popolazione che finora la città può contare.

Eolico in crollo del 25% nel 2010

Quello appena finito è stato un anno nero per l’eolico. Il numero di installazioni di nuovi impianti è crollato rispetto al ritmo degli anni precedenti ed il 25% in meno di scintillanti turbine hanno roteato nel vento del 2010. Si conclude con questo bilancio fortemente negativo il primo anno di recessione in Italia per il rinnovabile eolico. La causa prima del cattivo vento che soffia è da ricercarsi nel crollo dei certificati verdi. Tale analisi e le relative considerazioni sono state prodotte dall’Anev, l’Associazione Nazionale Energia del Vento, che ritiene il dato

molto preoccupante perché riflette un diffuso malessere tra gli operatori e, in prospettiva, mette a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi comunitari al 2020 e allo stesso tempo l’occupazione a quella data, secondo uno studio congiunto Anev-Uil, dei 67.000 addetti nel settore ipotizzati.