Aerei ecologici: dopo l’aereo solare arriva quello eolico (video)

Abbiamo spesso parlato degli aerei del futuro come velivoli alimentati dai biocarburanti con minori o nessuna emissione di gas serra, o dal sole. Ma chi lo dice che non potranno essere alimentati anche dal vento? Makani Power sta lavorando ad un modo piuttosto innovativo di sfruttare questa risorsa. La loro tecnologia non sembra niente di quello che ci si aspetta quando si sente la parola “eolico”, è un po’ più come un incrocio tra un aquilone ed un modellino giocattolo (per adesso lo è, ma la costruzione finale potrebbe essere ben più grande).

Si chiama Wing 6, al momento è solo un prototipo e nel video in fondo alla pagina lo potrete vedere in azione. L’obiettivo del test era quello di dimostrare che le transizioni di volo, cioè il passaggio dal librarsi da terra al volo vero e proprio, compreso anche il volare nel vento laterale e la transizione dal vento laterale al posteriore, sono state possibili, dimostrando che non stiamo parlando di un giocattolo, ma di un progetto serio della Airborne Makani Wind Turbine (AWT) che potrebbe rivoluzionare il modo di fare gli aerei in futuro.

Venti più lenti? Ricerca francese “accusa” gli alberi

Cambiamenti climatici, alberi e costruzione di nuovi edifici. Questi, secondo una recente ricerca dell’università di Versailles Saint Quentin, in Francia, i responsabili del rallentamento del vento registrato negli ultimi trent’anni.
Nello specifico, i ricercatori attribuiscono alla variazione delle correnti di alta quota, correlata ai mutamenti climatici, il 10-50% della diminuzione, all’aumento della vegetazione un 25-60% di responsabilità nel rallentare le correnti d’aria e ai nuovi palazzi edificati un contributo minore.

Poveri alberi, accusati di favoreggiamento della prostituzione (la notizia, diffusa dal WWF, fu poi smentita dalla Regione Abruzzo), ora di rallentare il vento e di mettere a rischio la produzione del comparto energetico dell’eolico!
I venti sarebbero, e il condizionale è d’obbligo, più lenti nell’emisfero Nord a causa degli alberi sempre più numerosi e fitti. E la deforestazione, il rischio idrogeologico? Sono dunque un lontano ricordo se gli alberi sarebbero diventati addirittura troppi, tanto da dar fastidio al vento? Come interpretare questa notizia?

Eolico coprirà 22% domanda globale entro 2030

Ancora sulle rinnovabili. Incoraggianti i dati in prospettiva 2030 pubblicati da un recente rapporto diffuso nei giorni scorsi da Greenpeace International e dal Global Wind Energy Council: l’energia eolica, entro quella data, potrebbe coprire ben il 22% della domanda globale di energia elettrica.

Stando a quanto riportato nel Global Wind Energy Outlook 2010 (GWEO 2010), già nel 2020 il fabbisogno mondiale coperto dall’energia pulita del vento potrà toccare quota 12%. Poco male in termine di riduzione delle emissioni: pensate che verranno risparmiati oltre 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 grazie ai mille GW di nuova potenza previsti per il 2020, mentre nel 2030 i miliardi risparmiati saranno 34 con i 2,300 GW di nuovi impianti installati.
L’eolico potrebbe consentire ai Paesi industrializzati di raggiungere il 50-75% degli obiettivi di riduzione post-Kyoto.

Google investe 5 miliardi di dollari in un mega-progetto eolico

Nella giornata di ieri il colosso Google ha annunciato di voler investire nell’energia eolica in grande stile. Secondo il New York Times, il gigante dei motori di ricerca sta per spendere il 37,5% del capitale azionario per un progetto da 5 miliardi di dollari per creare la “spina dorsale” da 350 miglia (circa 560 km) di turbine per i futuri parchi eolici off-shore sulla costa orientale degli Usa.

La spina dorsale nient’altro sarebbe che una fila di turbine eoliche che partirebbe da New York City e arriverebbe fino al Sud della Virginia, in grado di contribuire per una capacità di 6.000 megawatt di elettricità. Questo progetto prevede un processo di vitale importanza per un ulteriore sviluppo dell’energia eolica offshore, e potrebbe avere enormi implicazioni sulla nascente industria eolica americana.

Scozia: 100% energia elettrica da rinnovabili entro il 2025

L’Irlanda del Nord ha appena annunciato di puntare ad ottenere il 40% della sua energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020 e, per non essere da meno, il Primo Ministro della Scozia Alex Salmond pensa che non sia un obiettivo ambizioso a sufficienza. Parlando alla Reuters, Salmond ha dichiarato che la Scozia dovrebbe essere in grado di produrre il 100% della sua elettricità da fonti a basse emissioni di carbonio entro il 2025.

Prima della settimana scorsa la Scozia aveva un obiettivo già ottimale sull’energia rinnovabile, e cioè il 50% di fabbisogno coperto entro il 2020, ma questa è stata portata all’80% nei giorni scorsi. Salmond pensa però che questo limite non basta.

Energia Eolica

Energia Eolica

L’energia eolica è il risultato della conversione dell’energia cinetica del vento in altre forme di energia, quali l’energia elettrica e la meccanica. Ai nostri giorni l’energia del vento viene convertita principalmente in energia elettrica attraverso una centrale eolica.

L’energia eolica è stata la prima fonte di energia rinnovabile ad essere scoperta e utilizzata dall’uomo, dopo il fuoco. Una prima forma di conversione dell’energia cinetica del vento si è avuta con il mulino a vento, inventato nel VII secolo d.C. circa nella regione del Seistan, nell’odierno Afghanistan. L’uso del mulino a vento come forza motrice per triturare i cereali, per pompare l’acqua dei polder olandesi, e per l’irrigazione, viene abbandonato nel corso del XIX secolo con l’invenzione delle macchine a vapore alimentate a carbone, molto più conveniente, allora. A partire dal 1970 tuttavia, la domanda sempre maggiore di energia e l’aumento dei costi delle materie prime, ha riportato in auge l’interesse per l’energia eolica.

Rinnovabili 2009, l’Europa primeggia nel solare, boom di eolico in Cina

D’ora in avanti non dobbiamo più chiamare solo l’Italia il Paese del sole, ma tutta l’Europa sarà il Continente del sole. Stando a quanto riferisce il New York Times infatti, i dati del 2009 dicono che l’Europa ha il 73% del fotovoltaico solare installato del mondo, un dato anche migliore del previsto.

Ad elaborare i dati è stato l’Istituto Energetico Europeo che per il nono anno consecutivo ha presentato il Photovoltaics Status Report, dal quale emerge che in totale circa 7,4 gigawatt di nuovi impianti solari fotovoltaici sono stati installati a livello mondiale nel 2009 (a quanto pare saranno superati nel 2010). Di questi, 5,8 GW si trovano in Europa (80% a livello mondiale secondo SmartPlanet). La capacità totale del globo allo stato attuale parla di 22 GW di energia fotovoltaica installata, e così in Europa ne troviamo circa il 73%.

Mix delle rinnovabili assicura ampia copertura entro il 2020

Un telefonino senza batteria è solo un grumo morto di metallo e silicio. Più o meno allo stesso modo, molti esperti ritengono che una rete elettrica senza accumulo di energia sarà per sempre solo un mucchio di fili inutili.

Ecco perché PG & E, un’azienda che si occupa di rinnovabili, la scorsa settimana ha presentato una richiesta di finanziamento per studiare la fattibilità della costruzione di un nuovo importante “accumulatore di pompaggio idrico” nel bacino del fiume Mokelumne nella Amador County. L’impianto, una volta costruito, fornirebbe energia a sufficienza per appianare le fluttuazioni dell’energia eolica e solare, sostenendo così l’ambizioso obiettivo della California di fornire un terzo dell’elettricità allo Stato dalle rinnovabili entro il 2020.

Il vento può soffiare con forza per ore, ma anche essere assente per giorni; i moduli solari possono ottenere tantissima energia quando c’è bel tempo, ma bloccarsi quando è nuvoloso per giorni interi. Poiché i clienti non vogliono che le loro luci si spengano all’improvviso quando il tempo cambia, l’idea è di immagazzinare energia da convogliare in generatori alimentati dai combustibili fossili che entrerebbero in funzione non appena la richiesta di energia supera l’offerta.

Acqua, dall’Inghilterra arriva il depuratore ecologico

Ultimamente l’Inghilterra sembra essere diventata la patria delle idee ecologiche. Dopo la bicicletta che si avvinghia al palo e il riutilizzo delle acque reflue per creare elettricità, arriva un’altra novità da Oltremanica: il depuratore ecologico di acqua.

I depuratori dell’acqua domestici li conosciamo tutti, sono nelle nostre case già da alcuni anni e, sebbene la finalità sia molto buona, il mezzo con cui la raggiungono non è molto pulito: consumano elettricità. La situazione si complica ulteriormente se dobbiamo portarcelo dietro, ad esempio se ci rechiamo in qualche posto dove l’acqua non è proprio “sicura”. La maggior parte dei depuratori per l’acqua portatili utilizzano filtri a carbonio, membrane speciali con aperture microscopiche, o sostanze chimiche come il cloro o lo iodio. Nessuno di questi metodi però sembra altrettanto sicuro ed ecologico se messi a confronto con la luce ultravioletta.

California, partita costruzione della più grande centrale eolica del mondo

L’industria eolica è una di quelle più redditizie ed in ascesa al mondo, ma sembrava che l’attenzione si stesse spostando verso altri lidi. Ci riporta sulla questione l’azienda Terra-Gen Power, la quale ha annunciato un gigantesco progetto riguardante questa forma di energia pulita. La società energetica americana ha annunciato di aver iniziato la costruzione di ciò che ha definito il più grande progetto al mondo sull’energia eolica, una centrale da 1.550 megawatt presso l’Alta Wind Energy Center (AWEC), nel deserto del Mojave, in California.

Quest’iniziativa servirà a raddoppiare la capacità della centrale attualmente in funzione, la quale già oggi è tra le più notevoli al mondo, ma che, alla fine dell’ampliamento, riuscirà a produrre energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno di ben 275.000 abitazioni.

Plastiki, la barca fatta da bottiglie riciclate ha terminato il suo viaggio

E’ durato 130 giorni e 8.000 miglia nautiche il viaggio di Plastiki, il catamarano composto al 100% da bottiglie di plastica recuperate direttamente dal mare. Il lungo tour ideato per sensibilizzare il mondo sul problema dell’inquinamento degli oceani, principalmente dovuto proprio ai contenitori e buste di plastica, è terminato questa mattina a Sidney, in Australia, salutato da migliaia di curiosi, politici e proprietari di barche che hanno atteso l’arrivo di David de Rothschild e del suo equipaggio.

Il rampollo della ricca famiglia Rothschild ha toccato i porti di San Francisco, Kiribai, Samoa Occidentali e Nuova Caledonia con il suo catamarano lungo 19 metri e composto da 12.500 bottigliette di plastica, attraversando il Pacifico insieme ad altre navi che riprendevano l’impresa, ma accompagnato anche da tantissimi curiosi che lo hanno sostenuto durante il tragitto oceanico.

Google, energia eolica per alimentare i data center

Dopo le prime avvisaglie di una svolta ecologica del più importante motore di ricerca al mondo, Google ha ufficialmente avviato il suo programma verde. L’aspetto principale per l’azienda che, lavorando sulla rete ha già, per una questione logistica, bassissime emissioni di CO2, era tagliare il proprio “carbon footprint” dal fattore più inquinante della propria attività: i data center.

Secondo il comunicato ufficiale dell’azienda di Mountain View, nei prossimi 20 anni l’energia necessaria per far funzionare tutte le sue macchine non proverrà più da combustibili inquinanti ma dall’energia eolica. L’investimento ammonta a circa 39 milioni di dollari (circa 30 milioni di euro) e prevede che due centrali eoliche del Nord Dakota, sviluppate da NextEra Energy, in grado di fornire elettricità a 55mila abitazioni, convoglieranno la loro energia verso i data center di Google. Inoltre un’altra centrale è ormai ultimata in Iowa, e alla fine di questo mese entrerà nella rete della fornitura energetica dell’azienda. Ma non si tratta dell’unico provvedimento ecologico del colosso di internet.

Presentata la prima auto “carbon negative” che assorbe Co2

auto ecologica

All’Expo 2010 che si sta tenendo in questi giorni a Shanghai il tema della fiera è “Guidiamo verso il 2030”, per cercar di capire cosa ci aspetta nel futuro delle automobili, specie quelle ecologiche. Il concetto di auto della Shanghai Automotive Industry Corp. intende mostrare alla fiera i più alti standard ecologici che le auto sono in grado di raggiungere.

La combinazione di tutti i sogni più sfrenati degli appassionati di veicoli elettrici prendono così piede in una concept car, la quale, dicono i produttori, sarà capace di raggiungere un saldo delle emissioni del veicolo inferiori allo zero. In breve, si tratterebbe del primo veicolo ad emissioni negative.