Marea nera in Cina, foto shock di uomini immersi nel petrolio

marea nera cina

Venerdì scorso due oleodotti sono esplosi mentre una petroliera stava depositando il suo carico al di fuori della città di Dalian, in Cina. Lo sversamento è stato talmente vasto da coprire una superficie di approssimativamente 71 miglia (oltre 114 km), e le stime (mantenute basse per ore) della quantità di petrolio fuoriuscito parlano di circa 1.500-1.650 tonnellate di greggio (circa 11.000-12.500 barili).

L’incendio che è seguito alle esplosioni è durato per circa 15 ore, ci sono voluti circa duemila vigili del fuoco per spegnerlo, e le fiamme hanno raggiunto circa 30 metri di altezza, come dimostra l’impressionante video pubblicato dal Guardian. Secondo la versione delle autorità cinesi (dunque sempre da prendere con le pinze), nessuno è rimasto ferito o ucciso durante l’incidente, anche se le immagini shock che provengono dalla rete dimostrano una situazione molto meno tranquilla di quella che ci viene raccontata.

Marea nera, il petrolio non ha mai smesso di uscire

recupero petrolio golfo del messico

Un’altra bugia si accumula alle tante già dette dalla BP. Mentre la compagnia petrolifera britannica annunciava al mondo che il tappo stava funzionando, ma la pressione sotto di esso si era inspiegabilmente ridotta, il Governo americano denunciava che una nuova falla si era aperta altrove. Ipotesi accolta come “probabile ma non certa” dalla compagnia, la quale ora si trova di fronte alla possibilità di una catastrofe ancora peggiore rispetto a quella precedente.

Secondo gli osservatori del Governo, c’è infatti il rischio che il pericoloso mix di metano e petrolio che prima uscivano dalla falla appena coperta creino più fori nel terreno da cui uscire. Per questo l’Ammiraglio Thad Allen, che rappresenta la Casa Bianca nella gestione della marea nera, ha chiesto che la falla appena chiusa venga riaperta.

Marea nera, il tappo funziona!

tappo marea nera

Finalmente, dopo quasi 3 mesi di fuoriuscita di petrolio, la compagnia BP è riuscita a trovare la soluzione al problema della marea nera: la falla è stata chiusa. Prima di poter cantar vittoria però bisognerà aspettare almeno 48 ore perché la pressione del petrolio a 1.500 metri di profondità è tanta. Ma siccome sono già diverse ore che sta resistendo, possiamo essere ottimisti.

A dir la verità nemmeno gli ingegneri britannici ci speravano più di tanto, dato che stavano studiando un altro modo per tappare la falla, ma stavolta gli è andata bene, fermando (momentaneamente) la perdita a 700 milioni di litri di petrolio.

Trivellazioni, i 100 permessi del Governo nel mirino di Legambiente

piattaforma petrolifera

Fino ad oggi le trivelle che perforavano i mari italiani erano “solo” 76. Nel giro di pochissimi mesi questo numero è destinato più che a raddoppiare. Nella disperata ricerca di fondi, il Governo ha infatti autorizzato altri 95 permessi di ricerca di idrocarburi che porteranno altre 100 trivelle sulle coste del Belpaese, incuranti delle possibili catastrofi ambientali e dello scempio paesaggistico sulle nostre spiagge.

Michelle Obama ieri ha inviato un messaggio al mondo, chiedendo ai turisti di non abbandonare le coste della Florida che cominciano a sporcarsi a causa della marea nera. Se gli Stati Uniti risentono così tanto di questo disastro, figuriamoci cosa potrebbe accadere all’Italia che per gran parte della sua economia si basa proprio su turismo e pesca.

Marea nera, il “crudo risveglio” che ci attende (video)

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Gli sguardi di singoli individui, famiglie, amici, in bilico tra il provocatorio e il senza speranza, tutto questo è il video “Crude Awakening” di Jane Fulton, ideato per invocare un impatto viscerale del triste spettacolo a cui stiamo assistendo da quasi 3 mesi (e chissà per quanto ancora) nel Golfo del Messico. Le ripercussioni devastanti della marea nera dovute al disastro della BP hanno ispirato molti artisti che hanno elaborato molte forme di protesta simili a quella di Fulton.

Un lavoro che purtroppo è stato anche molto criticato per la mancanza di autenticità. Ma il valore dell’arte a volte, specialmente nell’ultimo secolo, non corrisponde più di tanto al reale, ma al massimo si ispira soltanto ad esso. Il ruolo dell’arte è di provocare qualcosa, un moto dentro ognuno di noi, e non ditemi che osservando le immagini del video a fine articolo non si scatena nulla nel vostro animo.

Marea nera, anche l’Europa rischia di avere il suo disastro BP

petroliere

La vista di decine di navi cisterna ancorate al largo di Istanbul, o di quelle che passano sotto i due ponti sul Bosforo da e verso il Mar Nero, è senza dubbio impressionante. Ma sulla scia del disastro del Golfo del Messico, i funzionari turchi sono sempre più preoccupati che il traffico pesante possa portare ad un incidente molto simile a quello devastante della marea nera, dato che nello stretto del Bosforo vengono trasportati 1.850.000 barili di petrolio al giorno.

Il trasporto su petroliera attraverso lo Stretto non è più sostenibile

ha dichiarato il ministro dell’Ambiente turco Veysel Eroğlu la scorsa settimana a seguito di una riunione tra funzionari del Governo e rappresentanti delle 20 aziende energetiche, tra cui Exxon Mobil, Shell, Chevron e proprio la BP. Le norme che disciplinano la navigazione sul Bosforo hanno bisogno di un serio aggiornamento.

Marea nera, animali in fuga come da bosco in fiamme

uccello marea neraMarea nera paragonabile ad un mega incendio di quelli che spingono gli animali fuori dal bosco. La vita si fa impossibile nel Golfo del Messico che si sta riempiendo di zone morte, prive cioé di ossigeno, succhiato via dal metano, che al momento rappresenta più del 50% della perdita e i cui valori sono stati quantificati in 100mila volte superiori alla norma. A contatto con l’acqua, il metano provoca la proliferazione di batteri in grado di degradarlo ma a farne le spese è proprio l’ossigeno, e dunque la vita. Come spiega Samantha Joye, ricercatrice all’Università della Georgia, ci sono:

colonne di metano di 200 metri a una profondità tra i 1.000 e i 1.300 metri. L’acqua non è ancora arrivata ad avere zero ossigeno, ma ci si sta avvicinando.

Marea nera, animali immortalati nel petrolio

Marea nera: hanno reagito al disastro l’opinione pubblica mondiale, indignandosi e mobilitandosi contro la BP, i governi, agendo per risollevare l’economia costiera,  le istituzioni, mediando con i vertici BP per

Uragano Alex, nuovi guai per la Bp

uragano alex

Il disastro nel Golfo della Messico per la Bp sembra essere destinato ad aggravarsi sempre di più. Se è vero che se tutto può andare storto, allora andrà storto, dopo le burrasche, le tempeste marine e i mille inconvenienti naturali e artificiali, ora la compagnia britannica è costretta a fare i conti con l’uragano Alex, in avvicinamento proprio nell’area dove è affondata la Deepwater Horizon.

La perturbazione ha appena attraversato il Belize, passerà oggi per il Messico e si sta spostando sul Golfo, dove secondo le previsioni raggiungerà proprio la macchia nera del petrolio. Per questo motivo le operazioni di recupero delle perdite saranno ancora una volta rimandate, in quanto quasi tutto il personale ha già raggiunto la terraferma, ed il rimanente probabilmente si allontanerà presto dal sito. Secondo la Bp le operazioni di trivellazione per ridurre l’afflusso di petrolio slitteranno di un solo giorno, ma secondo i metereologi potrebbe saltare tutto di una settimana.

Marea nera, tartarughe bruciate vive dalla BP (video)

tartarughe bruciate vive BPLa BP non conosce vergogna e continua a scivolare ben oltre il fondo, toccato ormai da molti giorni. La notizia che sta facendo il giro del mondo e indignando l’opinione pubblica è la strage di tartarughe, letteralmente bruciate vive nell’area in cui la compagnia petrolifera sta praticando degli incendi controllati per arginare i danni.

Ne parla il Guardian e lo conferma l’amministrazione Obama: non è una bufala, nel tentativo di rimediare la BP non si preoccupa affatto di evitare di uccidere altri animali. D’altra parte, cosa ci aspettavamo, da un’azienda che risparmia sulle misure di sicurezza e pensa a farsi pubblicità e a spartirsi i dividendi dopo un disastro simile?

Marea nera, bambini fanno il bagno nel petrolio (video)

foto marea neraSiamo a Destin Beach, in Florida: la marea nera colpisce ancora. Apparentemente è una giornata come un’altra: i bagnanti, gli ombrelloni, persone distese a prendere il sole, bambini che giocano sulla spiaggia. Eppure basta zoomare un po’ sulla sabbia per rendersi conto che c’é qualcosa che non va. Lo ha fatto un uomo registrando un video (lo trovate in coda all’articolo) che mostra innumerevoli tracce di contaminanti portati a riva dal mare.

Le palle di catrame, pur non essendo tossiche come il petrolio grezzo puro, sono comunque pericolose, e possono causare problemi seri se ingerite. Morale della favola: i bambini non dovrebbero giocare sulle spiaggie contaminate dalla marea nera.

Marea nera, un milione di posti di lavoro affogati nel petrolio

recupero petrolio bp

Abbiamo parlato spesso su queste pagine di come la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico stia influenzando l’ambiente, e discusso sul futuro energetico del Pianeta. Ma c’è un altro elemento importante che deve essere considerato, e cioè che, ancor peggio della crisi, questo disastro avrà uno dei più grandi impatti economici della storia.

Tra la perdita di posti di lavoro nel settore turistico e quelli nella pesca in tutto il Golfo, passando per gli impieghi persi con la moratoria sulla perforazione in mare aperto, alcuni analisti parlano di un milione di persone che rimarranno senza lavoro a causa della marea nera.