Rifiuti elettronici: Ecolight recupera 4 mila tonnellate di RAEE in 6 mesi con l’Uno Contro Uno

I RAEE saranno il problema principale nell’ambito dei rifiuti mondiali del futuro. Per RAEE si intende Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ed hanno ricevuto questa sigla a seguito di una direttiva dell’Unione Europea, stabilita nel 2003, in cui si decisero le regole per il corretto smaltimento del cosiddetto e-waste, o rifiuti elettronici.

In quanto a riciclaggio, si sa che l’Italia occupa sempre le ultime posizioni della graduatoria europea, e non fanno eccezione questi rifiuti, ma l’impegno di una società milanese potrebbe contribuire a cambiare le cose. Si chiama Ecolight ed è una di quelle società che si impegnano a far rispettare la direttiva sui RAEE attraverso il sistema del cosiddetto “Uno contro uno“.

Riciclaggio: quanto si risparmia riciclando uno spazzolino da denti?

Non esiste nulla che non abbia un impatto sull’ambiente, nemmeno un oggetto apparentemente insignificante come uno spazzolino da denti. Si tratta di uno dei prodotti meno riciclati perché, a differenza magari di bottiglie o contenitori di plastica, passa quasi inosservato sia nelle campagne pubblicitarie che nella vita di tutti i giorni.

Ma qual è l’impatto di uno spazzolino da denti? Supponiamo che lo spazzolino medio pesi 25 grammi. Solitamente si compone di una varietà di materie plastiche, principalmente polipropilene (PP). Secondo lo studio denominato Life Cycle Analysis effettuato nel 2007 dal Franklin Associates for the Plastics Division of the American Chemistry Council, le emissioni di gas serra ammontano a 1.343 kg per ogni 1.000 kg di PP. Questo significa che vengono emessi 34 grammi di gas serra per ogni spazzolino tradizionale. Purtroppo sono difficili da calcolare le emissioni del trasporto, ma si intuisce come queste possano aumentare notevolmente il peso dell’impronta di un oggetto semplice come uno spazzolino.

Pepsi riduce dell’88% i rifiuti e ci guadagna milioni di dollari

Lasciamo da parte, per il momento, gli effetti sulla salute dei prodotti Pepsi, e le preoccupazioni legittime sul cibo elaborato in generale. Considerando che, fanno bene o fanno male, le bevande gassate esistono ed esisteranno sempre, va dato atto ad una delle aziende del settore più grande al mondo di aver ridotto il proprio impatto ambientale. E trattandosi di una multinazionale non è poco.

Venerdì scorso PepsiCo ha rilasciato un aggiornamento sui suoi obiettivi riguardanti l’invio dei rifiuti non trattati in discarica entro il 2020, e sulle fonti energetiche, con l’obiettivo di eliminare del tutto i combustibili fossili entro il 2023. Uno dei principali modi per ridurre il proprio impatto sarà di utilizzare imballaggi riciclabili o biodegradabili.

Riciclo elettrodomestici, aumento del 17% nel 2010

L’anno si è appena concluso e si tirano le somme di quanto si è riciclato nel 2010. Ecodom, il Consorzio italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici ha raccolto e smaltito nel 2010 il 17% in più rispetto al 2009, per un totale di circa 89.100 tonnellate di rifiuti.

Il corretto smaltimento di frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, televisori…pari a oltre il 36% di tutti i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), ha risparmiato all’ambiente circa 1 milione e 800 mila tonnellate di CO2. Per capire quanta anidride carbonica non è stata liberata nell’aria, considerate che l’equivalente lo avrebbe assorbito in un intero anno un bosco grande quanto la provincia di Ancona.

Per i regali sgraditi nasce Riciklo, il sito dello scambio ecosostenibile

Ora che le feste natalizie sono passate e si è tornati alla routine di sempre, si ha maggior tempo per considerare i regali di Natale ricevuti…e per decidere quali tenere e quali gettare! Visto che a tutti noi è capitato almeno una volta di ricevere regali poco graditi, o doppioni, un gruppo di amici ha deciso di creare un sito per scambiare, vendere o regalare i doni sgraditi, Riciklo; per evitare che essi finiscano nella spazzatura e quindi in discarica.

Riciklo nasce difatti con l’obiettivo di riciclare il superfluo o gli oggetti sgraditi per aiutare l’ambiente e la società a consumare meno e a valorizzare di più quello che già abbiamo. I regali che non ci occorrono e di cui vogliamo sbarazzarci, su Riciklo possono essere venduti,  scambiati, compensati anche in denaro, oppure regalati agli altri utenti.

Sacchetti della spesa, Comune di Capannori distribuisce sporte di tela gratis ai cittadini

Tra i Comuni Virtuosi merita una menzione particolare Capannori, in provincia di Lucca, il primo in Italia ad intraprendere quell’arduo quanto vantaggioso percorso che ha come mèta i rifiuti zero, obiettivo fissato al 2020. La scomparsa dei cassonetti dal territorio comunale è stata sostituita dalla raccolta porta a porta e dalla distribuzione del materiale per la raccolta differenziata ai cittadini. Tutti i rifiuti raccolti, dall’organico alla carta, vengono destinati a nuovi usi ed al riciclo.

Il latte è alla spina così come i detersivi, l’acqua di sorgente, le sagre sono eco e la sostenibilità coinvolge incessantemente i cittadini in nuove sfide ed obiettivi che costano pochi sacrifici ed assicurano molteplici vantaggi.
Di recente il Comune avrebbe addirittura scritto alla Lavazza per chiedere di ripensare le capsule di caffé usa e getta di modo che siano riciclabili.
E l’entrata in vigore, il primo gennaio scorso, della 296, che mette al bando le buste di plastica tradizionali, certo non poteva lasciare insensibile l’amministrazione comunale di Capannori.

Cosa fare degli alberi di Natale dopo l’Epifania?

Le feste sono appena finite e milioni di persone si sono ritrovate a fare i conti con lo stesso problema: cosa fare con l’albero di Natale? Naturalmente si parla degli alberi veri, dato che quelli finti basta richiuderli nella scatola e conservarli fino al prossimo anno.

Alcune città mettono a disposizione delle discariche dove portare questi alberi che verranno tagliati ed il loro legno utilizzato per produrre pellet ed altri scopi; molti possessori di camini potrebbero riutilizzare l’albero come legna da ardere, ma negli ultimi anni altri impieghi sono stati trovati per questi abeti negli Stati Uniti, come ad esempio costruire un habitat acquatico per i pesci.

Via alla quarta edizione del concorso di Assovetro per le scuole

E’ alla quarta edizione il concorso annuale The Daily Glass bandito da Assovetro (l’Associazione nazionale degli industriali del vetro) e da Coreve (il Consorzio recupero vetro), che vedrà gli alunni delle quarte e quinte elementari e quelli delle prime e seconde medie trasformarsi in piccoli reporter esperti di ambiente e riciclaggio per i prossimi mesi e sino alla conclusione dell’anno scolastico.

Il concorso, che si contestualizza nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero della Pubblica Istruzione, si articola in due tappe: un momento formativo in cui i ragazzi scopriranno i vantaggi del vetro per l’ambiente, la salute e la sicurezza alimentare ed un momento operativo. Per facilitare gli insegnanti nella prima fase del lavoro verrà distribuito gratuitamente, alle scuole che ne faranno richiesta, un kit didattico multidisciplinare il cui materiale si concentra su cinque temi: ambiente, raccolta differenziata, riciclo, salute, sicurezza.

A Manila la prima scuola fatta di bottiglie di plastica

A San Pablo, provincia di Laguna, nelle Filippine, decine di muratori-volontari sono accorsi alla chiamata della MyShelter Foudation e si sono armati di malta iniziando ad erigere i muri di una nuova scuola. La malta e le cazzuole le metteva a disposizione l’organizzazione ma la materia prima la dovevano procurare loro: bottiglie di plastica da 1.5 e 2 litri.

E’ stata così eretta, nel dicembre scorso in brevissimo tempo, la prima scuola del continente asiatico fatta di bottiglie di plastica. Il progetto, che va ben oltre il riciclo creativosi chiama Bottle School Project, ed è nato dalla partnership tra My Shelter Foundation e Pepsi che, tramite la campagna di sensibilizzazione e volontariato sulla raccolta differenziata detta “Sarap Magbago”, ha fornito materia prima e forza lavoro.

Riciclaggio: famiglia inglese fa entrare tutti i rifiuti di un anno in un sacchetto

Quando parliamo di riciclaggio, invitiamo i nostri lettori a ridurre i propri sprechi riutilizzando il riutilizzabile, e gettando negli appositi contenitori i rifiuti che hanno perso qualsiasi utilità. Ma una famiglia britannica, gli Strauss, è riuscita a fare molto di più, tanto che nemmeno la mente del più ecologista potrebbe fare di meglio: riuscire a far entrare in un solo sacchetto di plastica tutti i rifiuti di un intero anno.

La famiglia Strauss è composta da tre membri, il padre Richard, 53 anni, la madre Rachel di 38 e la piccola Verona di 9, che vivono a Longhope, contea di Gloucester, nel cuore dell’Inghilterra. Fino a pochi anni fa gli Strauss erano come milioni di famiglie in tutto il mondo, cioè gettavano tutto ciò che non gli interessava nell’indifferenziata e seguivano lo stile di vita sprecone tipico della cultura Occidentale. Poi un giorno è cambiato tutto.

Ambiente Roma: raccolta straordinaria abeti in corso

E’ in corso, a Roma, “Non cestinare il tuo albero di Natale“, l’iniziativa che anche per il 2011, e per il sesto anno consecutivo dopo la fine delle festività natalizie, torna nella Capitale per la raccolta straordinaria degli abeti. “Non cestinare il tuo albero di Natale“, in particolare, è promossa a Roma dall’AMA con la collaborazione del TGR Lazio, del Corpo Forestale dello Stato, e dell’Assessorato alle Politiche Ambientali del Verde Urbano dell’Amministrazione capitolina.

Gli abeti consegnati presso undici centri di raccolta dell’AMA, che si trovano in altrettanti Municipi del Comune di Roma, saranno portati presso l‘impianto di smaltimento di Maccarese al fine di poterli trasformare nel “compost”, ovverosia in un fertilizzante di alta qualità; non tutti gli abeti però saranno smaltiti visto che quelli che sono invece ancora in buone condizioni saranno ripiantati presso la sede del CFS di Arcinazzo Romano con l’obiettivo di poterli poi destinare a delle iniziative di educazione ambientale.

Bare ecologiche, come essere ambientalisti anche dopo la morte

Forse hai fatto del tuo meglio per vivere una vita eco-friendly: hai riciclato, hai preferito la bicicletta all’auto, hai sostenuto la causa verde. Quindi, quale modo migliore per far riposare le tue spoglie mortali di una bara sostenibile? Prima o poi è una cosa che capiterà a tutti, e dunque è meglio prendere in considerazione l’impatto ambientale che di solito segue alla sepoltura tradizionale.

Al convegno del mese di ottobre della National Funeral Directors Association, diverse aziende hanno messo in mostra alcune nuove innovative bare verdi, che sono realizzate con materiali biodegradabili come ad esempio il vimini o del giornale riciclato. Secondo una recente ricerca un quarto degli americani preferirebbe avere un funerale ecologico, dunque il momento per le aziende del settore sembra propizio.

Purificazione dell’acqua: il modo più ecologico? Le bucce di banana

Le bucce di banana hanno eluso qualsiasi tentativo di riutilizzo per secoli. Nell’immaginario comune sono ormai il simbolo dei rifiuti, visto che non si riesce a trovare un modo per riciclarle, ma dopo un tentativo rimasto ancora a livello sperimentale di utilizzarle per il riscaldamento domestico, ora pare siano in grado di ripulire l’acqua sporca.

Un chimico brasiliano, Milena Boniolo dell’Università Federale di São Carlos, nei pressi di São Paulo, ha fatto una scoperta che potrebbe salvare migliaia di bucce di banana dal cestino della spazzatura. Una volta essiccata e macinata in polvere, dice Boniolo, la buccia acquisisce la capacità di ripulire l’acqua inquinata.

Carta da regalo natalizia, ecco dove va a finire

In questi giorni abbiamo scartato molti regali di Natale, e altri ci attendono dagli amici ritardatari…ma vi siete mai chiesti dove va a finire tutta quella bella carta da regalo colorata e spesso in plastica, ancora più brillante e anti-piega?
Una ricerca britannica ce lo spiega. La Gran Bretagna è una grande consumatrice di carta da regalo natalizia in plastica, in media ogni abitante utilizza 120 grammi di carta per impacchettare i propri regali, la maggior parte della quale non riciclabile. Difatti solo il 12% della carta da regalo di Natale viene riciclata in modo completo, per il restante 88% finisce in discarica o viene bruciata. Non basta separare la parte in plastica dalla carta perché nella maggior parte dei casi la plastica è costituita da diversi tipi di polimeri  che richiedono trattamenti di smaltimento diversi e negli impianti di riciclaggio i tempi per separare i rifiuti sono molto lunghi.

Viene in nostro aiuto la ricerca portata a termine da un gruppo di ingegneri dell’Università di Warwick che è riuscito a brevettare una tecnica in grado di rompere i polimeri della plastica e riportarli allo stato di monomeri, facili da riciclare.