Carta da regalo natalizia, ecco dove va a finire

In questi giorni abbiamo scartato molti regali di Natale, e altri ci attendono dagli amici ritardatari…ma vi siete mai chiesti dove va a finire tutta quella bella carta da regalo colorata e spesso in plastica, ancora più brillante e anti-piega?
Una ricerca britannica ce lo spiega. La Gran Bretagna è una grande consumatrice di carta da regalo natalizia in plastica, in media ogni abitante utilizza 120 grammi di carta per impacchettare i propri regali, la maggior parte della quale non riciclabile. Difatti solo il 12% della carta da regalo di Natale viene riciclata in modo completo, per il restante 88% finisce in discarica o viene bruciata. Non basta separare la parte in plastica dalla carta perché nella maggior parte dei casi la plastica è costituita da diversi tipi di polimeri  che richiedono trattamenti di smaltimento diversi e negli impianti di riciclaggio i tempi per separare i rifiuti sono molto lunghi.

Viene in nostro aiuto la ricerca portata a termine da un gruppo di ingegneri dell’Università di Warwick che è riuscito a brevettare una tecnica in grado di rompere i polimeri della plastica e riportarli allo stato di monomeri, facili da riciclare.

Tecnologia e terza età, una priorità per l’Ue

L’Unione europea sta portando avanti un progetto per avvicinare gli anziani alla tecnologia e con programma congiunto sulla Domotica per categorie deboli, il piano AAL JP.
In un’area in cui la popolazione supera di gran lunga la media nazionale per età, avvicinare gli anziani alla tecnologia e ai servizi e prodotti innnovativi è per l’Unione una priorità. Entro i prossimi trent’anni, il numero degli anziani nell’Unione europea con più di 65 anni sarà di oltre il 40% della popolazione. Per loro l’Unione prevede progetti che possano:

  • migliorare la salute e la qualità della vita;
  • contribuire alla sostenibilità e all’efficienza dei sistemi sanitari e sociali;
  • migliorare le opportunità di business e di competitività.

Accumulare meno per vivere meglio e ridurre l’impatto ambientale

La ricchezza di una persona si misura in base alle cose di cui riesce a fare a meno. Se questo Natale vi siete concessi poche spese per risparmiare, per principio o per mancanza di fondi, forse avete comunque parecchie cose di cui essere felici. Un articolo apparso su Mother Nature Network mi ha offerto lo spunto per una riflessione che mi piacerebbe condividere con voi e che spero possa essere d’aiuto per orientare le nostre scelte nell’anno che sta per iniziare.

Durante le feste si torna a parlare di consumismo e di quanto spesso ci si circondi di oggetti inutili e costosi, o si butti via il vecchio più per un gesto simbolico che ha a che vedere con un cambiamento di vita che perché ormai è inutilizzabile. Un tema, quello dell’accumulo di beni, caro alla sostenibilità ambientale. Pensiamo a tutti i rifiuti che vengono prodotti dagli sprechi, dal comprare e cucinare cibo in eccesso, dal consumo non equo di risorse che fa pendere la bilancia dalla nostra parte, privando i Paesi del Sud del mondo persino dei beni di prima necessità.

Risparmio energia elettrica: le imprese puntano sul mercato libero

Risparmiare sulla bolletta della luce con il mercato libero. E’ questo quello che fanno in Lombardia molte imprese che, nel passaggio al mercato libero da quello tutelato, riescono a risparmiare in media il 7%. Ma la situazione non è omogenea sul territorio se si considera che a Milano a prevalere è ancora il mercato tutelato, mentre in Province come quelle di Cremona e di Lodi si punta e si sceglie il mercato libero.

Questo è quanto, in particolare, emerge da “Il costo della fornitura di energia elettrica pagato dalle imprese lombarde“, un Rapporto elaborato e presentato dalla Camera di Commercio di Milano. Il passaggio al mercato libero può garantire vantaggi economici non solo alle società appartenenti a comparti “energivori” come la metallurgia e la chimica, ma anche ai piccoli ed ai micro-consumatori come ad esempio i piccoli commercianti e gli artigiani.

Natale e post-Natale ecologico, i consigli Comieco

Quanti panettoni avete già mangiato prima dell’arrivo del Natale? Non voglio scoprire quanto siete golosi, ma solo farvi conoscere il consiglio che Comieco, il Consorzio nazionale riciclo carta e cartone, dà a tutti noi per sostenere l’ambiente e la natura anche durante le feste natalizie. Per un Natale tutto green e anche per i giorni dopo il Natale ecco il consiglio

Riciclare il cartone del panettone nel cestino giusto.

Come afferma il Consorzio

Se ogni italiano differenziasse correttamente, per esempio, una confezione di panettone, una di pandoro, una di torrone, due scatole di pasta, due giornali e due riviste, due sacchetti e la scatola di un giocattolo, si raccoglierebbero circa 120.000 tonnellate di carta e cartone. Sufficienti ad evitare la costruzione di un’intera discarica di medie dimensioni.

Considerando che lo scorso anno sono stati consumati 26 milioni di kg di panettone, potete immaginare quanti siano stati i kg di imballaggi. Ma Comieco celebra la storica confezione di cartone riciclato del panettone

Custode del sapore e dei profumi grazie alla quale il panettone arrivava sulle tavole natalizie di tutto il mondo già ai tempi dell’Unità d’Italia.

Rifiuti, a Natale i romani fanno la differenza

Ci siamo, Natale è alle porte. A breve verranno scartati migliaia di pacchetti, stappate centinaia di bottiglie di spumante e si darà il via a cenoni e banchetti natalizi. E… verranno create tonnellate di rifiuti. Per quanti di voi ci seguono da Roma, e sono tanti, pubblichiamo il decalogo diffuso in queste ore dall’Ama, l’azienda di igiene urbana capitolina per fare la differenza anche e soprattutto durante le feste, riciclando tutto il riciclabile negli appositi cassonetti.

Partiamo dalla spazzatura prodotta dai regali. La comune carta da pacchi, piegata e ridotta di volume, va nel cassonetto bianco (raccolta differenziata di carta e cartone).
I nastri da imballaggio e la carta plastificata vanno invece conferiti nel cassonetto verde (materiali non riciclabili).

Rifiuti: il comune di Napoli sta a guardare? I cittadini fanno partire il riciclaggio da soli

Napoli affoga nell’immondizia, nonostante i proclami di Berlusconi convinto che prima di Natale il problema sarebbe stato risolto; il Comune non fa nulla, la Regione idem, ed i cittadini si sono stancati persino di protestare. Ora passeranno alle vie di fatto. Se le istituzioni non li aiutano, i napoletani hanno deciso di fare da soli, ed in 7 quartieri è partita la raccolta differenziata su base volontaria.

Bagnoli, Ponticelli, Centro Direzionale, Chiaiano, Colli Aminei, San Giovanni a Teduccio e Rione Alto. Sono questi i primi 7 quartieri, composti da ben 130 mila persone, che hanno avviato una raccolta porta a porta per tentare di ridurre la quantità di rifiuti non solo nelle discariche, ma prima di tutto dalle strade cittadine, diventate ormai una discarica istituzionalizzata.

Coldiretti: per le feste nel 98% delle tavole italiane spumanti nazionali

La cena di vigilia, il pranzo di Natale, la cena di S.Stefano, per chi ce la farà a farla, ed il cenone del 31 saranno tutti imbanditi all’insegna del chilometro zero. Vi avevamo già parlato della predilezione mostrata dagli italiani per le ricette della tradizione locale.

Una volta passata la moda degli esotismi lussuosi come il salmone norvegese, si torna alle ricette della cucina locale. Tavole delle feste imbandite con prodotti provenienti dalle campagne d’intorno per la maggior parte degli italiani, ma la tendenza al consumo locale non si circoscrive al cibo. Anche i nostri brindisi, le bollicine che ci augureranno un brioso anno nuovo saranno tutte italiane.

CeNerone, il progetto romano contro i mozziconi di sigaretta

Quanti di voi si sono ritrovati a passeggiare per le strade del centro di Roma, e si sono fermati a guardare le vetrine allestite per il Natale, hanno preso un cartoccio dai venditori di caldarroste ambulanti, hanno ascoltato i suonatori di zampogna e…si sono ritrovati a calpestare cicche di sigaretta? Si, tante cicche e mozziconi di sigaretta davanti gli ingressi di bar e negozi, per un danno all’ambiente e all’immagine della città non quantificabile.

E’ stato calcolato che solamente la Capitale produce ogni giorno 18 milioni di cicche, per un totale di 6,5 miliardi l’anno, attestandosi al 9-10% della media nazionale. Va ricordato che i residui di tabacco presenti nelle sigarette, uniti agli idrocarburi policiclici aromatici, al benzene, all’arsenico, al cadmio e al catrame sono dannosi per l’uomo e per l’ambiente anche quando la sigaretta non è più fumata ma lasciata per terra. A Roma è inoltre ancor più difficile rimuovere i mozziconi perché le strade non sono asfaltate ma ricoperte dai tradizionali sampietrini.

Riciclaggio creativo, orecchini dalle luci di Natale fuori uso

Riciclaggio creativo. Ne parliamo spesso e, riuscito o meno che sia, strappa sempre un sorriso perché trovare nuovi usi per vecchi oggetti può essere davvero divertente. Il riciclaggio creativo, in fondo, altro non è che quel lampo di genio che ci sfiora la mente prima di spedire cose vecchie, rotte o in disuso, verso la morte lenta della discarica.

E allora non potevamo non parlarne a Natale, quando di cose da riciclare, regali a parte s’intende, ne spuntano a bizzeffe da più parti. Solitamente è l’albero che meglio si presta al riciclo. Abbiamo visto nascere alberi di Natale dal cartone riciclato, alberi realizzati con bottiglie di plastica ma c’è chi ricicla anche l’impensabile, le luci dell’albero fuori uso, ad esempio, che diventano, all’occorrenza e per l’occorrenza, originali, e anche molto appariscenti, forse troppo, orecchini. Ma l’idea è talmente brillante che nessuno baderà al look, o almeno si spera! In alternativa si possono anche usare come semplici decorazioni.

Albero di Natale di Haifa realizzato con 5000 bottiglie di plastica

Città di Haifa, nel nord dello stato di Israele: qua vivono ebrei, bahai, musulmani, ma anche molti cristiani. In questo melting pot di culture sono molte le vacanze religiose celebrate ed il Natale solo una di queste. Eppure la municipalità di Haifa ha deciso di celebrarlo in grande, cogliendo l’occasione della festa cristiana per rivolgere un messaggio universale ai cittadini di tutte le culture e confessioni. Un messaggio di vera pace e di solidarietà, un messaggio rivolto alla coscienza ambientale di tutti.

Un messaggio che incita alla riflessione sull’impatto ambientale che l’uomo ha, soprattutto che l’uomo del primo mondo ha, impatto le cui conseguenze si distribuiscono su tutta la popolazione mondiale, con esiti peggiori sui poveri. Il messaggio è stato lanciato con l’efficace appariscenza dell’arte, tramite un’opera dell’artista Hadas Itzcovitch, anch’egli di Haifa.

Puma vince il premio come produttore sostenibile 2010

L’azienda di articoli sportivi Puma ha vinto il premio tedesco “Sostenibilità 2010”, nella categoria “strategia più sostenibile”. Oltre 560 imprese si sono iscritte al concorso 2010, quindi possiamo immaginare quante belle idee di produzione pulita sono state sviluppate grazie a quest’iniziativa. Il più felice di tutti ovviamente è l’amministratore delegato, nonché capo del comparto Sostenibilità, Jochen Zeitz, che ha affermato:

Sono convinto che debba diventare un dato di fatto che ogni azienda deve essere sostenibile e sono grato che il German Sustainability Award riconosca le strategie di business sostenibili e sostenga quindi l’imperativo per le aziende di cambiare le loro pratiche in meglio.

Un Natale senza sprechi, i consigli degli esperti

La sindrome del 3×2 colpisce ancora e, come ogni anno, i carrelli strabordano di dolci, panettoni e cibarie varie. Fare scorta per le feste che poi si limitano a tre o quattro giorni, a conti fatti, acquistando cibo per un mese, raddoppiare le porzioni prevedendo che i nostri ospiti siano a digiuno da giorni, inutile dirlo, è una pessima idea che altro non fa che aumentare il volume di rifiuti nella pattumiera.

Ogni anno, in occasione delle feste, gli sprechi alimentari, già all’ordine del giorno nella routine consumistica dell’Occidente, aumentano a dismisura, con gravi conseguenze per l’ambiente che soffre per l’aumento di spazzatura prodotta, e per il portafoglio, a cui certo non giova buttare letteralmente i soldi nell’immondizia.

A Natale adotta a distanza un albero, un orto, una mucca o un maiale

Ancora sui regali di Natale. Siamo ormai agli sgoccioli, sono gli ultimi giorni ed anche per i ritardatari e gli indecisi è arrivato il momento di fare acquisti e, si sa, scegliere cosa mettere sotto l’albero non sempre è cosa semplice. Puntare sul regalo enogastronomico made in Italy è una scelta sicura, la Coldiretti ci ha infatti rassicurato, e non potrebbe fare altrimenti, che si tratta di un dono che sarà certamente gradito e noi che promuoviamo la cultura dei prodotti tipici legati alla campagna ed al territorio, a km zero, non possiamo che associarci all’invito.

Ma se volete fare un regalo meno scontato del classico cestino natalizio ci sono altre opzioni, certamente più originali, ma sempre legate alle aziende agricole ed ai prodotti genuini. Idee regalo che coniugano la tradizione alla tecnologia. Avete sempre sognato un frutteto? Bene, se abitate in città e non avete un giardino, potrete comunque regalarvi o regalare un albero da frutto, adottandolo a distanza.