Negli Stati Uniti la crisi finanziaria ed economica ha spinto molte imprese a ripensare radicalmente l’economia ed il modo di approcciarsi con essa, acquisendo maggiore coscienza sia sui problemi riguardanti il riscaldamento globale, sia sui rischi legati alla volatilità dei prezzi delle energie tradizionali, ovverosia quelle prodotte con i combustibili fossili. Anche per questo, ed in scia alla progressiva riduzione dei costi dei componenti, negli States il fotovoltaico si candida a svolgere e ad esercitare un ruolo chiave sullo scenario energetico interno. Le stime, formulate da Emerging Energy Research in un Rapporto dal titolo “US Utility Solar PV Markets and Strategies: 2009-2012“, danno gli USA ad una potenza connessa in rete di 2.000 MW di fotovoltaico nel 2011 per poi aumentare di dieci volte nel 2020 a quota 21.500 MW dopo aver raggiunto la quota dei 12.000 MW nel 2015.
Energie
Impianto fotovoltaico: il vantaggio dei sistemi isolati
Molto spesso di parla di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni, o comunque caratterizzati dalla connessione in rete che permette, grazie alle tariffe incentivanti del “Conto Energia“, di abbattere rapidamente i costi rientrando dall’investimento in periodi di tempo che oramai sono inferiori, sovente, ai dieci anni. Ma le applicazioni del fotovoltaico sono altrettanto interessanti, sotto tanti punti di vista, anche per quelle situazioni che richiedono impianti di piccola potenza, senza i quali la produzione di energia elettrica sarebbe o impossibile o poco conveniente dal punto di vista economico. Un impianto fotovoltaico non connesso in rete viene definito “isolato”, ed è destinato sempre di più non solo in Italia, ma anche nel mondo a cambiare le nostre abitudini di consumo di energia riguardo alla fonte da cui attingere: non più petrolio, ma in tutto o in parte l’energia offertaci dal sole.
Una nuova tecnologia laser rende le turbine eoliche più produttive e longeve

Se uno dei problemi per cui la tecnologia eolica ancora non si è diffusa come meriterebbe, è l’instabilità delle correnti. Oggi però questo dilemma potrebbe essere risolto da un team di scienziati danesi. L’Università di Risø ha recentemente completato il primo test su una turbina eolica con un anemometro laser incorporato, al fine di aumentare la produzione di energia elettrica.
I risultati dimostrano che questo sistema può prevedere la direzione del vento, raffiche di vento e turbolenza. Quindi si stima che le turbine a vento del futuro potranno aumentare la produzione di energia riducendo al contempo i carichi estremi utilizzando questo sistema laser, che noi chiamiamo LIDAR
afferma Torben Mikkelsen, docente della Risø. Questa nuova tecnologia laser danese significa che le turbine a vento sono in grado di “vedere” il vento, prima che colpisca le lame. Dal momento in cui sarà in grado di “predire” il vento, la turbina eolica sarà anche in grado di ottimizzare la sua posizione e regolare le pale in modo che il vento venga utilizzato in modo più efficiente, e la turbina possa avere una vita più lunga.
Fotovoltaico e rinnovabili: a Pisa una tre giorni sulle energie del futuro
Il 15, 16 e 17 gennaio prossimi, a Pisa, presso la Stazione Leopolda, si terra una interessantissima tre giorni sulle energie rinnovabili; trattasi, nello specifico, di una grande vetrina caratterizzata da tavole rotonde, convegni, mostre, presentazioni di progetti e prodotti editoriali sulle energie pulite e sul risparmio energetico. Nel corso della manifestazione, tra i tanti appuntamenti in programma per quella che è una iniziativa aperta al pubblico, con ingresso gratuito, ci saranno tante dimostrazioni tra cui l’auto-costruzione di un pannello fotovoltaico. La tre giorni di Pisa sarà incentrata sulle energie del futuro e sulle relative applicazioni: dalla certificazione energetica degli edifici al solare termico e fotovoltaico e passando per altri campi di applicazione come le biomasse, la geotermia e la bioedilizia.
Shell accusata di aver mandato a monte i piani per l’energia solare nei Paesi in via di sviluppo

Shell è rimasta impigliata in un problema tra la Banca Mondiale e le società di energia pulita, dopo le accuse che la indicano come inadempiente sui propri impegni, nell’onorare le garanzie sui sistemi di energia solare venduti ai Paesi in via di sviluppo.
L’azienda petrolifera è accusata di abbandonare la proprie responsabilità verso le comunità povere tramite una ripartizione generalizzata delle proprie apparecchiature in Sri Lanka e in altri Stati, mentre al contempo danneggia le prospettive del settore più ampio delle energie rinnovabili in un mondo che ha il disperato bisogno di ridurre le emissioni di carbonio.
L’attività di elettrificazione rurale in cui i sistemi di Shell sono stati venduti, ora è stata trasferita, come hanno fatto molte altre parti di attività solari del gruppo. I critici sostengono che la Shell, che ha realizzato utili pari a 31 miliardi di dollari nel 2008, abbia avuto un ruolo nel continuare a garantire che gli ex-clienti continuino ad essere vulnerabili.
Pannelli fotovoltaici: alleanza a tre Sharp-Stm-Enel Green Power
In Italia è partito un importante progetto finalizzato a far nascere nel nostro Paese la più grande fabbrica specializzata nella produzione di pannelli fotovoltaici a film sottile; l’impianto nascerà in Sicilia, e per la precisione nella zona industriale di Catania, nell’ambito di un accordo a tre tra le società Sharp, Stm ed Enel Green Power, la controllata “verde” di Enel S.p.A. L’intesa tra le tre società fa seguito ad un Memorandum of Understanding che nel maggio dello scorso anno avevano siglato Enel e Sharp; alle due società s’è ora aggiunto anche il colosso europeo Stm che, tra l’altro, fornirà a Catania la sede dell’impianto dove si produrranno pannelli fotovoltaici a film sottile a tripla giunzione. Si stima che l’avvio della produzione dei pannelli fotovoltaici avverrà a partire dall’anno 2011 per un livello di produzione, in fase iniziale, pari a 160 MW; dopodiché, a regime, l’impianto sarà in grado di produrre pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva pari a ben 480 MW annui.
Anche la Campania dice no al nucleare

In principio fu la Puglia. Per prima la giunta di Nichi Vendola emise un’ordinanza per precludere la costruzione di centrali nucleari sul territorio regionale. Dopodiché alla Puglia si è aggiunta la Calabria, poi la Liguria, e via via quasi tutte le altre. Questa settimana è la volta della Campania, la tredicesima Regione su 20 a dire di no al ritorno al nucleare, ma con un passo ulteriore rispetto alle altre.
Se finora infatti gli altri Consigli regionali avevano stabilito di chiudere le frontiere a questa forma di energia costosa e pericolosa tramite delibera della giunta o tramite ordine del giorno, per la prima volta è stata emessa una vera e propria legge regionale, la quale è destinata a far discutere. La competenza, a livello teorico, spetterebbe alla Regione, ma in pratica, per volontà diretta del Governo, la collocazione delle centali nucleari e delle strutture ad esse affini, saranno dichiarate di importanza strategica nazionale, dunque verranno meno le competenze regionali, e passerà tutto nelle mani dell’attuale maggioranza.
Le infrastrutture potrebbero autoalimentarsi grazie all’energia piezoelettrica

Autostrade, stazioni ferroviarie, piste da ballo: il mondo è pieno di superfici vibranti che potrebbero produrre una gran quantità di energia pulita e sostenibile. Si chiama energia piezoelettrica, costituita dalla conversione della tensione meccanica in corrente elettrica. Ora un team di ricercatori europei ha sviluppato una dispositivo piezoelettrico in micro-scala che potrebbe raccogliere l’energia dai macchinari, e convertirla in elettricità per le infrastrutture e gli edifici.
I dispositivi di piccole dimensioni sono ideali per l’uso per alimentare apparecchiature di telerilevamento, per esempio per sorvegliare i ponti o le macchine ai primi segni di deterioramento. In tal caso essi potrebbero svolgere un ruolo chiave nel mantenimento dell’energia più efficiente per le turbine eoliche e altre infrastrutture energetiche rinnovabili, riducendo al contempo i rischi per l’uomo.
Convenzioni Conto Energia: arriva iter burocratico più snello
A partire da lunedì 11 gennaio 2010, ovverosia tra una settimana, ai fini della formalizzazione e della sottoscrizione delle convenzioni “Conto Energia” scattano nuove procedure che renderanno l’iter burocratico più snello. A darne notizia è il GSE, Gestore Servizi Energetici, spiegando che l’SR, ovverosia il Soggetto Responsabile dell’impianto, dovrà seguire online, attraverso il portale dedicato alla richiesta degli incentivi, alcuni step finalizzati all’acquisizione della “Dichiarazione di accettazione“. Per arrivare a questo punto, in particolare, il Soggetto Responsabile dell’impianto dovrà, tra l’altro, accedere alla sezione “Convenzioni” del portale, selezionare l’impianto per il quale vengono richiesti gli incentivi, consultare il testo della convenzione che regola il rapporto contrattuale, accettare espressamente il contenuto della convenzione stessa e, arrivati finalmente a questo step, stampare e sottoscrivere, a cura dell’SR, la “Dichiarazione di accettazione” della convenzione.
Fotovoltaico per combattere sprechi economici ed ambientali
Nelle strutture pubbliche occorre promuovere l’uso di energie alternative con l’obiettivo di contrastare sia gli sprechi economici, sia quelli ambientali, con i risparmi conseguiti che poi andrebbero destinati al sociale. E’ questa, in estrema sintesi, la proposta avanzata, secondo un modello che coniuga la funzione pubblica alla green economy, da Alberto Palazzetti, segretario territoriale della Fp Cisl di Perugia, con delega alla sanità, e da Antonio Cascianelli, segretario generale territoriale della Cisl di Perugia. Cascianelli e Palazzetti, congiuntamente, hanno infatti messo in evidenza come negli ospedali si spendano ogni anno milioni e milioni di euro quando invece, proprio negli edifici sanitari, si potrebbero installare impianti di produzione di energia fotovoltaici ottenendo risparmi economici ed ambientali.
Fotovoltaico: ErgyCapital, nuovi impianti in provincia di Foggia
Continua a pieno ritmo la messa in funzione di nuovi impianti fotovoltaici da parte del Gruppo ErgyCapital; la società, infatti, ha chiuso il 2009 annunciando le messa in piena operatività di altri due impianti, in provincia di Foggia. Uno, nello specifico, è localizzato a Stornarella, e trattasi di un impianto a terra avente una potenza pari a circa 1 MW; la progettazione e la realizzazione è stata affidata a Energetica Solare S.p.A., l’azienda dell’investment company specializzata nel settore dell’impiantistica, mentre la proprietà dell’impianto è della società Ergyca Green S.r.l., la quale è allo stesso modo controllata al 100% da ErgyCapital.
Il Principe Albert vuole installare un parco solare, ma il sindaco non vuole

Il principe Albert von Thurn und Taxis si è classificato 19° in una competizione di 23 gare nel campionato Europeo FIA GT3 2009. Il combustibile che brucia la sua Lamborghini Gallardo 535 cavalli non ha le credenziali ambientali che ci si potrebbe aspettare da un imprenditore nell’energia alternativa. Ma il “miliardario più giovane del mondo”, secondo la rivista Forbes, vuole diventare il numero uno nell’energia solare fotovoltaica.
Il principe si propone di installare pannelli solari, con capacità di 65 MW di picco sulle terre di famiglia in Baviera. Ma c’è un problema: egli non potrebbe ottenere il permesso di fare con la sua terra quello che vuole. Questa volta, il principe Alberto è corso a raccogliere i frutti delle sovvenzioni che potrebbero presto finire, ma è stato bloccato dalla burocrazia.
Fotovoltaico: Provincia Rimini, discussione su nuovo piano energetico
Nell’anno che sta per entrare in Provincia di Rimini si aprirà in sede di Amministrazione provinciale una discussione sull’adozione e sulla pianificazione sull’utilizzo, sulla produzione e sul consumo di energia da fonti rinnovabili, a partire dal fotovoltaico. Questa è, in estrema sintesi, la posizione di Stefano Vitali, Presidente della Provincia di Rimini con delega all’Ambiente, il quale ha sottolineato come nel mandato dell’Amministrazione l’assunzione del nuovo piano energetico rappresenti per la Provincia una priorità assoluta. In particolare, una questione da trattare sarà quella assunta nell’ambito del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), che fissa a 100 kW di potenza nella Provincia il limite massimo per l’installazione di impianti di produzione di energia da fotovoltaico.
Il tabacco potrebbe essere il biocarburante del futuro

I ricercatori dei laboratori biotecnologici della Thomas Jefferson University hanno individuato un modo per aumentare l’olio nelle foglie di tabacco, il quale può essere il passo successivo nell’utilizzo degli impianti per i biocarburanti. Il loro lavoro è stato pubblicato sulla rivista Plant Biotechnology Journal.
Secondo Vyacheslav Andrianov, professore assistente del Cancer Biology al Jefferson Medical College della Thomas Jefferson University, il tabacco è in grado di generare biocarburante più efficiente di altre colture agricole. Tuttavia, la maggior parte dell’olio si trova in genere nei semi, in quanto essi sono composti di olio per circa il 40% del peso a secco.