Acqua radioattiva in Giappone, quanto sono sicuri i nostri mari? Quando si tratta di perdite radioattive non è affatto semplice escludere con certezza dei rischi a breve, medio e lungo termine. Spiega il professor Silvano Focardi, docente di Ecologia all’Università di Siena, membro del Comitato Scientifico di Marevivo, che
I radionuclidi – gli atomi instabili che decadono emettendo energia sotto forma di radiazione – riversati in mare con le acque contaminate, infatti, mettono a forte rischio l’ecosistema in generale e alcune specie in particolare.
I rischi per la biodiversità marina sono legati alla durata e alla dimensione dell’incidente; e sono rappresentati dalla insorgenza di danni gravi che possono arrivare fino a mutazioni genetiche capaci di incidere sulle capacità riproduttive degli organismi.
Quando si ha a che fare con un’emergenza nucleare come quella che sta interessando la centrale di Fukushima in Giappone, la crisi travalica i confini nazionali ed interessa i Paesi limitrofi ed aree anche molto lontane dal luogo dell’incidente. Seppur marginalmente e pare senza rischi per la salute, la nube radioattiva ha sostato persino sui nostri cieli nei giorni scorsi.