Energia fonti rinnovabili: Authority chiede misure anti-speculazione

In materia di produzione di energia da fonti rinnovabili occorre da un lato favorire, nell’ambito degli obiettivi europei, il loro pieno raggiungimento, ma contestualmente questo deve avvenire senza andare ad appesantire le bollette energetiche dei consumatori. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione dell’AEEG, Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas sul Decreto Rinnovabili per il quale, di conseguenza, servirebbero misure sia anti-speculazione, sia di contenimento dei costi.

In merito l’Authority ha inviato sia al Governo italiano, sia al Parlamento, una segnalazione inerente proprio lo schema di Decreto legislativo con il quale il nostro Paese recepisce la “2009/28/CE“, ovverosia la Direttiva europea sulle rinnovabili. Nel complesso l’AEEG rileva per il Decreto aspetti sia positivi, sia condivisibili, ma nello stesso tempo servono dei correttivi proprio sugli oneri in bolletta che solo lo scorso anno sui consumatori hanno pesato per oltre tre miliardi di euro.

Ritorno al nucleare italiano, cercasi 10 mila esperti

Ancora sul ritorno al nucleare italiano, il dibattito è acceso da tempo ed è destinato a farsi sempre più infuocato. Allontaniamoci per un attimo da spot e controspot, sicurezza e scorie, comuni favorevoli a patto che e regioni contrarie, e parliamo di occupazione. Appena martedì discutevamo del potenziale delle rinnovabili nel creare nuovi posti di lavoro riferendo l’opinione di Epifani sui green jobs come trampolino di lancio per risollevare l’economia. Oggi parliamo dei nuclear jobs, in riferimento ai dati presentati da un recente studio commissionato dall’Enea e realizzato dagli scienziati dell’agenzia Giuliano Bucei e Stefano Monti.

Se n’è discusso ieri a Roma, a margine di un convegno, promosso dall’Agenzia,sulla formazione e le risorse umane, delle stime occupazionali nel settore atomico da qui a dieci anni. Le cifre parlano di almeno 10 mila esperti da impiegare nel prossimo decennio, volendo dare per assodata la realizzazione del programma nucleare italiano nella sua interezza, ovvero la costruzione e la messa in funzione di otto reattori di terza generazione.

Scorie nucleari, in Italia già si contano 100mila metri cubi

Il problema della gestione in sicurezza delle scorie nucleari è tutt’altro che semplice e chiaro: non si è affrontato finora il modo in cui le scorie verranno smaltite, quali sono i danni e le conseguenze anche a lungo termine dell’inquinamento prodotto dalla loro radioattività, non si è parlato delle malattie che possono procurare sulla popolazione. Se lo spot di Greenpeace lancia l’allarme su come smaltire le scorie nucleari che possono rimanere radioattive per secoli e per miliardi di anni, Legambiente tira un po’ le somme del danno.

La campagna contro il nucleare promossa da Legambiente, come sempre, mette in gioco volontari ed esperti e professionisti del settore. Questa volta a dare un parere è il coordinatore dell’ufficio scientifico di Legambiente, il geologo Giorgio Zampetti, che informa

Oggi nel nostro Paese si contano 100mila metri cubi di scorie nucleari già esistenti, di cui 27mila metri quadrati derivanti dalle attività delle vecchie centrali nucleari, fermate dal referendum del 1987, cinquantamila metri cubi prodotti dallo smantellamento delle vecchie centrali, e 20mila metri cubi di rifiuti nucleari che arrivano dalla ricerca e dalle attività ospedaliere e industriali.

Rinnovabili, Obama le rilancia nel suo discorso sullo Stato dell’Unione

Il discorso sullo Stato dell’Unione 2011 di Barack Obama ha fatto il giro del mondo grazie, oltre che alle tematiche economiche, anche al ritorno del tema ambientale, che le politiche intraprese negli ultimi due anni dal Presidente degli Stati Uniti sembravano aver lasciato un po’ da parte.

Uno dei passaggi più importanti è stato l’aver messo in evidenza l’importanza di massicci investimenti nelle nuove tecnologie, in particolare nell’energia pulita. Facendo riferimento alle rinnovabili, Obama ha detto che questo è il “momento-Sputnik della nostra generazione”, riferendosi al sorpasso alla Russia nella corsa allo spazio. Ciò significa che, nonostante gli States al momento siano rimasti indietro nella ricerca, è arrivato il momento di raddoppiare gli sforzi. Ma non si tratta dell’unico elemento importante del discorso di Obama in termini di clima, energia e ambiente.

Eolico e geotermico: Enel Green Power, nuovi progetti all’estero

Prosegue l’espansione all’estero di Enel Green Power, la controllata verde del colosso energetico Enel, nel settore degli impianti di produzione di energia pulita da fonti rinnovabili. In Portogallo, la società italiana nella giornata di ieri, martedì 25 gennaio 2011, ha annunciato la messa in marcia del nuovo parco eolico di Alvaiázere che, con una potenza installata pari a ben 10 MW, sarà in grado di produrre annualmente 29 milioni di kilowattora di energia elettrica.

Trattasi, nello specifico, di un nuovo campo eolico costituito da cinque turbine aventi ciascuna una potenza pari a 2 MW; l’energia elettrica prodotta sarà annualmente in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 11 mila famiglie a fronte di un risparmio ambientale annuo pari ad oltre 21 mila tonnellate di anidride carbonica (CO2) non immesse in atmosfera.

Energia solare, inventato pannello che funziona di notte

Può sembrare una contraddizione, ma a quanto pare potrebbe un giorno funzionare: è stato inventato un pannello solare che funziona anche senza il sole. Non un qualsiasi pannello, ma in particolare quello prodotto dall’Idaho National Laboratory da Steven Novack che finalmente è riuscito a superare l’ultimo ostacolo per questo tipo di energia: il fatto che di notte i pannelli solari non producono energia.

Questo scoglio potrebbe essere superato grazie alla banda ad infrarossi emessa dal sole che raggiunge la Terra. Essa viene assorbita dal terreno che di notte la restituisce generando calore. Questo fenomeno, come una sorta di ping pong, permette di mantenere la banda ad infrarossi sul suolo in quanto, una volta liberata dal terreno, sale verso l’atmosfera, ma le nuvole ne respingono una parte, re-inviandola a terra.

Abruzzo, 35 milioni di euro dall’UE per risparmio energetico e fonti rinnovabili

L’Abruzzo punta alla riduzione delle emissioni di CO2 pari al 20% entro il 2020. E lo fa grazie al sostegno dell’Unione Europea che ha stanziato per le politiche di sviluppo delle rinnovabili ed il risparmio energetico una somma pari a 35 milioni di euro, frutto di una rimodulazione concordata dell’asse II energia del Por Fers 2007-2011.

Il presidente Gianni Chiodi dice basta alla costruzione di marciapiedi, giardini pubblici ed a quella che definisce la politica del consenso immediato che si basa per l’appunto su interventi subito visibili dai cittadini, e punta piuttosto su obiettivi più ambiziosi a medio e lungo termine come lo sono l’efficientamento energetico degli edifici, gli interventi sugli impianti di riscaldamento obsoleti, l’installazione di termoregolatori e tutto quanto necessario per ottenere strutture pubbliche e private adeguate a perseguire un risparmio energetico su larga scala.

Fotovoltaico: GSE, potenza installata verso i 7.000 MW

Il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, nel corso di un’audizione in Commissione al Senato, ha fatto presente come al 31 dicembre 2010, per quel che riguarda gli impianti di produzione di energia con il fotovoltaico, la potenza installata complessiva potrebbe aver raggiunto i 7.000 MW. Questo è quanto si legge in un comunicato emesso in data odierna, martedì 25 gennaio 2011, proprio dal GSE nel precisare come la stima sulla potenza complessiva installata non riguardi impianti che ancora sono stati tutti connessi alla rete elettrica.

Questo perché, a fronte della dichiarazione di fine lavori presentata entro il 31 dicembre dello scorso anno, la Legge numero 129/2010 permette il riconoscimento delle tariffe incentivanti del secondo Conto Energia anche se questi impianti non ancora connessi alla rete elettrica nazionale vengono fatti entrare in esercizio entro il mese di giugno del 2011.

Rinnovabile significa posti di lavoro, “Italia torna indietro con il nucleare”, parola di Epifani

All’assemblea dell’Associazione Bruno Trentin svoltasi ieri a Roma sono intervenuti ieri personaggi di spicco del mondo del lavoro italiano ed internazionale, tutti riuniti per dibattere del futuro dell’industria e soprattutto dei posti di lavoro. Tutti erano d’accordo: per creare occupazione c’è bisogno di green economy, e alla base della green economy ci sono le rinnovabili.

A parlare è principalmente Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil, a cui si sono affiancati il presidente dell’Abi Giuseppe Mussari, il segretario dell’Ueapme (l’associazione europea delle piccole e medie imprese) Andrea Benassi, il presidente della Lega Coop Giuliano Poletti, il segretario della Cgil Susanna Camusso, e colui che ormai è diventato la voce internazionale dell’economia verde: Jeremy Rifkin.

Petrolio: possibile razionamento entro il 2020?

Sono in molti a ventilare da anni la possibilità che il mondo raggiunga il picco del petrolio, ma visto che prima l’Agenzia Energetica Internazionale e poi il Governo degli Stati Uniti hanno ammesso la concretezza di questa possibilità, può essere che ci siamo più vicini di quanto pensassimo. Secondo la IEA in particolare, gli addetti alle statistiche mondiali sul petrolio hanno gonfiato i dati, e per questo ha senso iniziare a pianificare un mondo dove l’energia proveniente da combustibili fossili è molto più scarsa di quello a cui siamo abituati.

Dall’altra parte dell’oceano, un gruppo di parlamentari britannici sta studiando la prospettiva di un razionamento del carburante in un futuro non troppo lontano. Il motivo è chiaro: se, come sembra, il picco di petrolio significa la fine della società dei consumi, o semplicemente che i prezzi dell’energia saranno ancora più elevati di oggi tanto da provocare delle turbolenze economiche, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Per questo pensare al razionamento significa trovare un modo per procrastinare quest’eventualità, dando la possibilità alla scienza di trovare una soluzione in tempo.

Incentivi fotovoltaico: terzo Conto Energia, Guida online

E’ stata pubblicata online, sul sito Internet del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, la Guida al terzo Conto Energia, quello che è entrato in vigore a partire dal corrente anno. A darne notizia in data odierna, lunedì 24 gennaio 2011, è stato proprio il Gestore dei Servizi Energetici nel far presente al riguardo come la Guida al Terzo Conto Energia illustri nei dettagli quali debbano essere le modalità per chiedere le incentivazioni da impianti di produzione di energia pulita da fonti rinnovabili, con la tecnologia del fotovoltaico, così come previsto dal Decreto Ministeriale avente data quella del 6 agosto del 2010.

Oltre alla Guida al Terzo Conto Energia, il Gestore dei Servizi Energetici ha pubblicato online anche le regole tecniche per il riconoscimento delle tariffe incentivanti, nonché la Guida alle applicazioni innovative per l’integrazione architettonica del fotovoltaico.

Energia dal gelato, ci prova la Unilever

Negli ultimi anni abbiamo visto produrre energia praticamente da qualsiasi cosa: rifiuti, scarti della lavorazione del legno, alghe e persino dal movimento umano. Ora Unilever, multinazionale dei prodotti alimentari e per la casa, ha acquistato una fabbrica di Ben & Jerry’s, nei Paesi Bassi, per compiere una nuova impresa verde: la costruzione di un bio-digestore che converte i prodotti di scarto della produzione dei gelati in modo da fornire il 40% del fabbisogno di energia alla fabbrica senza dover ricorrere a combustibili inquinanti.

Realizzato da Paques, dovrebbe essere operativo entro la fine di quest’anno. Si chiamerà BIOPAQ®AFR e, secondo i suoi dirigenti, non sarà come i bio-digestori di vecchia generazione, considerati inquinanti.

Eolico: mercato italiano in cerca di riscatto

Quello relativo all’eolico è nel nostro Paese un settore delle fonti rinnovabili che presenta e mantiene ancora tutte le proprie potenzialità, ma la crescita della potenza installata, nel 2010, inferiore a quella del 2009, individua un segnale che non può essere ignorato.

Ad affermarlo è stata l’APER, Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, in quanto la nuova potenza eolica installata nel 2010, pari a 950 MW, è risultata essere inferiore del 15% circa rispetto al 2009. L’anno scorso il comparto eolico in Italia ha attratto quasi due miliardi di investimenti, ma secondo l’Aper il calo della crescita della potenza installata, anno su anno, è frutto da un lato della difficoltà legata al finanziamento di nuovi progetti, e dall’altro della confusione normativa che ha contribuito a frenare lo sviluppo settoriale.